se ne arriverà mai a capo?

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  • odisseo
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    se ne arriverà mai a capo?

    GAZA - La durissima offensiva israeliana contro Hamas è arrivata dal cielo: una serie di raid aerei lanciati dalla mattina hanno colpito il porto, le caserme di polizia e le sedi della sicurezza a Gaza. Poi l'attacco è proseguito in altre zone della Striscia. Obiettivi distrutti, ma il bilancio è gravissimo: fonti mediche parlano di almeno 195 morti e 300 feriti, tra i quali anche donne e bambini. Tra le vittime anche il capo della polizia, Tawfiq Jabber, e il Capo della Sicurezza, Ismail al Jaabary. Dopo alcune ore di pausa, i raid dell'aviazione israeliana sono ripresi con il buio nel sud della striscia di Gaza. LE IMMAGINI - La tv satellitare Al Jazeera ha mostrato le immagini di decine di palestinesi riversi sul terreno. Uno dei corrispondenti ha parlato di «una situazione terrificante» causata da «raid che avvengono in sintonia in più luoghi e in contemporanea» nei cieli della Striscia. Secondo quanto riferisce l'inviato della tv 'al-Arabiya', i raid aerei israeliani compiuti sulla striscia di Gaza hanno causato il ferimento anche di diversi bambini colpiti mentre si trovavano all'interno della loro scuole o nei dintorni.
    L'ESERCITO - Le forze armate dello stato ebraico hanno fatto sapere di aver colpito per «fermare gli attacchi terroristici» su Israele e di essere preparate ad «andare avanti». Il ministro della Difesa israeliano, Ehud Barak, ha dichiarato che «è giunta l'ora di combattere» per porre fine al fuoco di razzi da Gaza sulla popolazione israeliana. «Da mesi -ha continuato Barak- le forze armate avevano avuto l'ordine di prepararsi all'operazione». «Non voglio illudere nessuno - ha concluso il ministro - non sarà una cosa facile e nemmeno breve».
    HAMAS: «VENDETTA» - Come rappresaglia, Hamas ha sparato alcuni razzi dal territorio palestinese contro il sud dello stato ebraico, dove è stato dichiarato lo stato di allerta. La popolazione è stata invitata a non uscire in strada e a restare in aree protette o vicino a rifugi. Secondo fonti mediche, una donna israeliana è morta a Netivot. Altre due persone sono rimaste ferite. Hamas ha «ordinato alle Brigate Ezzedine al Qassam di rispondere all'aggressione degli occupanti in tutti i modi». «Il mondo rimarrà sorpreso della nostra risposta all'aggressione degli occupanti» ha detto Fawzi Barhoum, esponente del movimento estremista islamico. «Ora le Brigate Ezzedine al Qassam - ha aggiunto - hanno le mani libere per rispondere con tutti mezzi di cui possiede, inclusi i missili a lunga gettata e le azioni di martirio. Abbiamo la forza per controbilanciare questo terrorismo». Un appello simile è stato lanciato dalla Jihad islamica: «Tutti i combattenti hanno ricevuto l'ordine di rispondere al massacro perpetrato da Israele».

    LE REAZIONI - L'Autorità nazionale palestinese, dalla Cisigiordania, ha chiesto a Israele di interrompere «immediatamente e senza condizioni» la sua «aggressione contro la Striscia di Gaza». Anche l'Egitto ha condannato l'operazione israeliana. E subito dopo l'attacco, l'Iran ha confermato che manderà la sua prima nave di aiuti destinati alla Striscia di Gaza malgrado il blocco navale israeliano. LANCI DI RAZZI - Da giorni le autorità dello stato ebraico avevano anticipato l'intenzione di colpire Hamas dopo i ripetuti lanci di razzi in territorio israeliano dalla fine della tregua del 19 dicembre. E così, dopo l'escalation di attacchi con i razzi Qassam contro le comunità israeliane nel Negev occidentale, i jet si sono levati in volo per colpire simultaneamente le installazioni del gruppo integralista palestinese, che dal giugno 2007 ha il pieno controllo della Striscia. I vertici dell'esercito intendono ora esaminare la situazione dopo i raid aerei, prima di decidere sulla prossima fase dell'operazione. Il governo israeliano ha intanto reso noto che la decisione di condurre un'operazione contro la Striscia di Gaza è stata presa il 25 dicembre. «In seguito alle violazioni dell'accordo di tregua da parte di Hamas e i continui attacchi contro i cittadini nel sud d'Israele, il gabinetto nazionale di sicurezza ha deciso mercoledì 25 dicembre d'impartire istruzioni alle forze di difesa perché agissero per metter fine ai lanci di missili e gli attacchi terroristici provenienti da Gaza», si legge in un comunicato dell'ufficio del primo ministro, Ehud Olmert.
    da corriere.it
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    Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"
  • gorgone
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    • nel cuore di chi è nel mio cuore
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    #2
    bah. credo che stiamo ancora pagando la creazione a tavolino dello stato di israele, dalla Balfour Declaration in poi: uno dei più marchiani errori politici del XX secolo.

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    • Sean
      Csar
      • Sep 2007
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      • Italy [IT]
      • In piedi tra le rovine
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      #3
      Tragedia agghiacciante che si sta consumando sotto agli occhi di un mondo distratto dalle feste, un mondo che suona l'allarme e riunisce i "grandi" al primo crollo di borsa, ma che resta muto e fermo a guardare questa mattanza, con Israele che dichiara di essere solo all'inizio.
      E' facile da spiegare questo silenzio, perchè è quello dei complici, o degli ignavi, di chi comunque non vuole inimicarsi lo stato di Sion;
      "Curiosa" coincidenza, questa strage viene compiuta sotto Natale, in chiaro spregio a quel Cristo nato in quella terra, giudicato, rifiutato, condannato da questo stesso Israele, che lì continua ad ammazzare tanti altri poveri cristi, affamati, nudi e prigionieri, perchè, come Gesù, "nemici della Nazione".

      Non finirà mai, non finchè il mondo occidentale avvertirà ancora quel senso di colpa che non gli fa vedere che i "nuovi" nazisti sono in Palestina, e non è Hamas:
      Israele non comprende che, stando così le cose, non vi potrà essere mai pace neppure per la sua gente, nelle sue strade, al ristorante, o solo in casa propria;

      Che il suo sangue ricada sopra di noi e sopra i nostri figli, così è stato per Sion, così continua e continuerà ad essere.
      ...ma di noi
      sopra una sola teca di cristallo
      popoli studiosi scriveranno
      forse, tra mille inverni
      «nessun vincolo univa questi morti
      nella necropoli deserta»

      C. Campo - Moriremo Lontani


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      • gorgone
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        • nel cuore di chi è nel mio cuore
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        #4
        Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
        "Curiosa" coincidenza, questa strage viene compiuta sotto Natale, in chiaro spregio a quel Cristo nato in quella terra, giudicato, rifiutato, condannato da questo stesso Israele, che lì continua ad ammazzare tanti altri poveri cristi, affamati, nudi e prigionieri, perchè, come Gesù, "nemici della Nazione".
        come sempre dove tu vedi una battaglia ideale io vedo solo un calcolo politico, a natale perché l'opinione pubblica occidentale è distratta.

        sulle connivenze e i legami dell'europa con lo stato d'israele, come certo sai, dobbiamo tornare alle origini: indubbiamente, sino al trattato di sèvres del 1920 che dissolveva l'impero ottomano e ne spartiva i territori fra le potenze vincitrici, il finanziamento del sionismo da parte alleata, e specificamente britannica, potè rientrare in un più vasto progetto di destabilizzazione del già fragile dominio ottomano nel vicino oriente. in questa ottica ricordiamoci che la famosa balfour declaration del 1917 costituiva un official statement del governo britannico ma non un public statement, in quanto contenuta in una lettera inviata privatamente da lord balfour a lord rotschild, vicino al movimento sionista.

        dopo il 1920 continuare il finanziamento del sionismo sarebbe stato controproducente in primis per gli stessi britannici, che avevano ottenuto il mandato per la palestina; e un'eventuale destabilizzazione dell'area non avrebbe pregiudicato gli interessi del solo impero britannico, ma anche della francia che sempre col trattato di sèvres aveva ottenuto il mandato sugli attuali libano e siria. è piuttosto evidente che nel perseguimento della propria politica nell'area palestinese, dal primo al secondo dopoguerra, i vertici britannici si trovarono costretti ad alternare, in vista di un efficace controllo del territorio (rivelatosi comunque straordinariamente oneroso in termini economici e materiali), operazioni di repressione a politiche maggiormente concilianti nei confronti della galassia dei movimenti sionisti con cui, proprio a partire dal 1917, avevano comunque contratto degli impegni formalmente vincolanti.

        questa discrasia che segnò le politiche del governo britannico nell'area sino alla nascita dello stato d'israele meriterebbe un maggiore approfondimento, ma in conclusione posso affermare ad un certo punto la gran bretagna abbia optato per tale progetto al fine di uscire da un vicolo cieco politico e diplomatico derivante dall'inconciliabilità della propria politica imperiale con gli obblighi contratti nei confronti del movimento sionista e le stesse spinte diplomatiche internazionali tese ad offrire agli ebrei uno proprio stato in compensazione per quanto subito nel corso della shoah.

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        • odisseo
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          #5
          Originariamente Scritto da gorgone Visualizza Messaggio
          come sempre dove tu vedi una battaglia ideale io vedo solo un calcolo politico, a natale perché l'opinione pubblica occidentale è distratta.

          sulle connivenze e i legami dell'europa con lo stato d'israele, come certo sai, dobbiamo tornare alle origini: indubbiamente, sino al trattato di sèvres del 1920 che dissolveva l'impero ottomano e ne spartiva i territori fra le potenze vincitrici, il finanziamento del sionismo da parte alleata, e specificamente britannica, potè rientrare in un più vasto progetto di destabilizzazione del già fragile dominio ottomano nel vicino oriente. in questa ottica ricordiamoci che la famosa balfour declaration del 1917 costituiva un official statement del governo britannico ma non un public statement, in quanto contenuta in una lettera inviata privatamente da lord balfour a lord rotschild, vicino al movimento sionista.

          dopo il 1920 continuare il finanziamento del sionismo sarebbe stato controproducente in primis per gli stessi britannici, che avevano ottenuto il mandato per la palestina; e un'eventuale destabilizzazione dell'area non avrebbe pregiudicato gli interessi del solo impero britannico, ma anche della francia che sempre col trattato di sèvres aveva ottenuto il mandato sugli attuali libano e siria. è piuttosto evidente che nel perseguimento della propria politica nell'area palestinese, dal primo al secondo dopoguerra, i vertici britannici si trovarono costretti ad alternare, in vista di un efficace controllo del territorio (rivelatosi comunque straordinariamente oneroso in termini economici e materiali), operazioni di repressione a politiche maggiormente concilianti nei confronti della galassia dei movimenti sionisti con cui, proprio a partire dal 1917, avevano comunque contratto degli impegni formalmente vincolanti.

          questa discrasia che segnò le politiche del governo britannico nell'area sino alla nascita dello stato d'israele meriterebbe un maggiore approfondimento, ma in conclusione posso affermare ad un certo punto la gran bretagna abbia optato per tale progetto al fine di uscire da un vicolo cieco politico e diplomatico derivante dall'inconciliabilità della propria politica imperiale con gli obblighi contratti nei confronti del movimento sionista e le stesse spinte diplomatiche internazionali tese ad offrire agli ebrei uno proprio stato in compensazione per quanto subito nel corso della shoah.

          La Gran Bretagna dopo la 2° guerra mondiale preferiva lasciare la regione palestinese al popolo che l'abitava,poi furono gli usa che direttamente,nelle varie conferenze ,ed indirettamente armando i terroristi Israeliani che costrinsero la Gran Bretagna ad abbandonare la regione e a passare la palla all'ONU.
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          Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"

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          • ma_75
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            #6
            avevo intenzione di aprire io un 3d analogo. Al di là selle simpatie di ciascuno è agghiacciante notare come 200 vittime arabe, palestinesi in specifico, contino meno di dieci vittime israeliane di un qualunque attentato suicida. Non ci saranno manifestazione pro-Hamas, pro-Palestina, domani. Nessun Giuliano Ferrara sfilerà con la kefiah, nessun Magdi Allam proclamerà solennemente che lo stato palestinese deve vivere. A chi provi ad attaccare la sciagurata politica imperialistica di Israele (con l'appoggio degli USA, tanto più gratuito in questa fase di interregno tra Bush ed Obama) tocca sempre il marchio d'infamia di antisemita.
            In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
            ma_75@bodyweb.com

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            • gorgone
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              #7
              Originariamente Scritto da odisseo Visualizza Messaggio
              La Gran Bretagna dopo la 2° guerra mondiale preferiva lasciare la regione palestinese al popolo che l'abitava,poi furono gli usa che direttamente,nelle varie conferenze ,ed indirettamente armando i terroristi Israeliani che costrinsero la Gran Bretagna ad abbandonare la regione e a passare la palla all'ONU.
              mai detto che l'impero britannico sia il solo volenteroso creatore dello stato israeliano in palestina; e questo è dimostrato anche da documenti declassificati in cui si dimostra come l'Irgun di menachem begin avesse tentato di portare a termine una serie di attentati (sventati peraltro dai servizi inglesi), fra il 1945 ed il 1948, contro membri del gabinetto attlee ed in particolar modo contro il segretario agli affari esteri ernest bevin, noto per la sua contrarietà al progetto di costituzione dello stato d'israele.

              tuttavia il tuo intervento mi pare - perdonami - come minimo, eccessivamente riassuntivo e tranchante.

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              • Damz
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                #8
                Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
                avevo intenzione di aprire io un 3d analogo. Al di là selle simpatie di ciascuno è agghiacciante notare come 200 vittime arabe, palestinesi in specifico, contino meno di dieci vittime israeliane di un qualunque attentato suicida. Non ci saranno manifestazione pro-Hamas, pro-Palestina, domani. Nessun Giuliano Ferrara sfilerà con la kefiah, nessun Magdi Allam proclamerà solennemente che lo stato palestinese deve vivere. A chi provi ad attaccare la sciagurata politica imperialistica di Israele (con l'appoggio degli USA, tanto più gratuito in questa fase di interregno tra Bush ed Obama) tocca sempre il marchio d'infamia di antisemita.

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                • gorgone
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                  • nel cuore di chi è nel mio cuore
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                  #9
                  Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
                  A chi provi ad attaccare la sciagurata politica imperialistica di Israele (con l'appoggio degli USA, tanto più gratuito in questa fase di interregno tra Bush ed Obama) tocca sempre il marchio d'infamia di antisemita.
                  molto vero.
                  ma anche al di là della critica alla politica di israele e sempre un problema criticare l'ebraismo tout court. non so se ricordate a vicenda editoriale di pasque di sangue con una sorta di abiura da parte dell'autore spinto anche moltissimo dal padre (rabbino)
                  ho ripescato la recensione di luzzatto (che ai tempi era il referente per la comunità ebraica italiana)

                  Trento, 23 marzo 1475. Vigilia di Pesach, la Pasqua ebraica. Nell' abitazione-sinagoga di un israelita di origine tedesca, il prestatore di denaro Samuele da Norimberga, viene rinvenuto il corpo martoriato di un bimbo cristiano: Simonino, due anni, figlio di un modesto conciapelli. La città è sotto choc. Unica consolazione, l' indagine procede spedita. Secondo gli inquirenti, hanno partecipato al rapimento e all' uccisione del «putto» gli uomini più in vista della comunità ebraica locale, coinvolgendo poi anche le donne in un macabro rituale di crocifissione e di oltraggio del cadavere. Perfino Mosé «il Vecchio», l' ebreo più rispettato di Trento, si è fatto beffe del corpo appeso di Simonino, come per deridere una rinnovata passione di Cristo. Incarcerati nel castello del Buonconsiglio e sottoposti a tortura, gli ebrei si confessano responsabili dell' orrendo delitto. Allora, rispettando il copione di analoghe punizioni esemplari, i colpevoli vengono condannati a morte e giustiziati sulla pubblica piazza.

                  Durante troppi secoli dell'era cristiana, dal Medioevo fino all' Ottocento, gli ebrei si sono sentiti accusare di infanticidio rituale, perché quelle accuse non abbiano finito con l' apparire alla coscienza moderna niente più che il parto di un antisemitismo ossessivo, virulento, feroce. Unicamente la tortura - si è pensato - poteva spingere tranquilli capifamiglia israeliti a confessare di avere ucciso bambini dei gentili: facendo seguire all' omicidio non soltanto la crocifissione delle vittime, ma addirittura pratiche di cannibalismo rituale, cioè il consumo del giovane sangue cristiano a scopi magici o terapeutici. Impossibile credere seriamente che la Pasqua ebraica, che commemora l'esodo degli ebrei dalla cattività d'Egitto celebrando la loro libertà e promettendo la loro redenzione, venisse innaffiata con il sangue di un goi katan, un «piccolo cristiano»! Più che mai, dopo la tragedia della Shoah, è comprensibile che l' «accusa del sangue» sia divenuta un tabù. O piuttosto, che sia apparsa come la miglior prova non già della perfidia degli imputati, ma del razzismo dei giudici.

                  Così, al giorno d' oggi, soltanto un gesto di inaudito coraggio intellettuale poteva consentire di riaprire l' intero dossier, sulla base di una domanda altrettanto precisa che delicata: quando si evoca tutto questo - le crocifissioni di infanti alla vigilia di Pesach, l' uso di sangue cristiano quale ingrediente del pane azzimo consumato nella festa - si parla di miti, cioè di antiche credenze e ideologie, oppure si parla di riti, cioè di eventi reali e addirittura prescritti dai rabbini?

                  Il gesto di coraggio è stato adesso compiuto. L' inquietante domanda è stata posta alle fonti dell' epoca, da uno storico perfettamente attrezzato per farlo: un esperto della cultura alimentare degli ebrei, tra precetti religiosi e abitudini gastronomiche, oltreché della vicenda intrecciata dell' immaginario ebraico e di quello antisemita. Italiano, ma da anni docente di storia medievale in Israele, Ariel Toaff manda in libreria per il Mulino un volume forte e grave sin dal titolo, Pasque di sangue.

                  Magnifico libro di storia, questo è uno studio troppo serio e meritorio perché se ne strillino le qualità come a una bancarella del mercato. Tuttavia, va pur detto che Pasque di sangue propone una tesi originale e, in qualche modo, sconvolgente. Sostiene Toaff che dal 1100 al 1500 circa, nell' epoca compresa tra la prima crociata e l' autunno del Medioevo, alcune crocifissioni di «putti» cristiani - o forse molte - avvennero davvero, salvo dare luogo alla rappresaglia contro intere comunità ebraiche, al massacro punitivo di uomini, donne, bambini. Né a Trento nel 1475, né altrove nell' Europa tardomedievale, gli ebrei furono vittime sempre e comunque innocenti. In una vasta area geografica di lingua tedesca compresa fra il Reno, il Danubio e l' Adige, una minoranza di ashkenaziti fondamentalisti compì veramente, e più volte, sacrifici umani. Muovendosi con straordinaria perizia sui terreni della storia, della teologia, dell' antropologia, Toaff illustra la centralità del sangue nella celebrazione della Pasqua ebraica: il sangue dell' agnello, che celebrava l' affrancamento dalla schiavitù d' Egitto, ma anche il sangue del prepuzio, proveniente dalla circoncisione dei neonati maschi d' Israele. Era sangue che un passo biblico diceva versato per la prima volta proprio nell' Esodo, dal figlio di Mosè, e che certa tradizione ortodossa considerava tutt' uno con il sangue di Isacco che Abramo era stato pronto a sacrificare. Perciò, nella cena rituale di Pesach, il pane delle azzime solenni andava impastato con sangue in polvere, mentre altro sangue secco andava sciolto nel vino prima di recitare le dieci maledizioni d' Egitto. Quale sangue poteva riuscire più adatto allo scopo che quello di un bambino cristiano ucciso per l' occasione, si chiesero i più fanatici tra gli ebrei studiati da Toaff? Ecco il sangue di un nuovo Agnus Dei da consumare a scopo augurale, così da precipitare la rovina dei persecutori, maledetti seguaci di una fede falsa e bugiarda. Sangue novello, buono a vendicare i terribili gesti di disperazione - gli infanticidi, i suicidi collettivi - cui gli ebrei dell' area tedesca erano stati troppe volte costretti dall' odiosa pratica dei battesimi forzati, che la progenie d' Israele si vedeva imposti nel nome di Gesù Cristo. Oltreché questo valore sacrificale, il sangue in polvere (umano o animale) aveva per gli ebrei le più varie funzioni terapeutiche, al punto da indurli a sfidare, con il consenso dei rabbini, il divieto biblico di ingerirlo in qualsiasi forma. Secondo i dettami di una Cabbalah pratica tramandata per secoli, il sangue valeva a placare le crisi epilettiche, a stimolare il desiderio sessuale, ma principalmente serviva come potente emostatico. Conteneva le emorragie mestruali. Arrestava le epistassi nasali. Soprattutto rimarginava istantaneamente, nei neonati, la ferita della circoncisione. Da qui, nel Quattrocento, un mercato nero su entrambi i versanti delle Alpi, un andirivieni di ebrei venditori di sangue umano: con le loro borse di pelle dal fondo stagnato, e con tanto di certificazione rabbinica del prodotto, sangue kasher... Risale a vent' anni fa un libretto del compianto Piero Camporesi, Il sugo della vita (Garzanti), dedicato al simbolismo e alla magia del sangue nella civiltà materiale cristiana. Vi erano illustrati i modi in cui i cattolici italiani del Medioevo e dell' età moderna riciclarono sangue a scopi terapeutici o negromantici: come il sangue glorioso delle mistiche, da aggiungere alla polvere di crani degli impiccati, al distillato dai corpi dei suicidi, al grasso di carne umana, entro il calderone di portenti della medicina popolare. Con le loro «pasque di sangue», i fondamentalisti dell' ebraismo ashkenazita offrirono la propria interpretazione - disperata e feroce - di un analogo genere di pratiche. Ma ne pagarono un prezzo enormemente più caro.
                  il libro fu ritirato poco dopo l'uscita in libreria, ora credo sia di nuovo disponibile.

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                  • TheSandman
                    Ex Presidente
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                    #10
                    Che i palestinesi abbiano ragione di fondo è certo e sacrosanto.
                    Lo dicono i libri di storia e non io...ed è di quanto oggettivo ci sia un questa vicenda.

                    Ora aggiungo un pensiero in libertà mio, condivisibile o meno: francamente ora come ora, ad oggi, preferisco che quei territori sian in mano a Israele che ai palestinesi.


                    Tessera N° 6

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                    • KURTANGLE
                      Inculamelo: l'ottavo nano...quello gay
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                      #11
                      Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                      Tragedia agghiacciante che si sta consumando sotto agli occhi di un mondo distratto dalle feste, un mondo che suona l'allarme e riunisce i "grandi" al primo crollo di borsa, ma che resta muto e fermo a guardare questa mattanza, con Israele che dichiara di essere solo all'inizio.
                      E' facile da spiegare questo silenzio, perchè è quello dei complici, o degli ignavi, di chi comunque non vuole inimicarsi lo stato di Sion;
                      "Curiosa" coincidenza, questa strage viene compiuta sotto Natale, in chiaro spregio a quel Cristo nato in quella terra, giudicato, rifiutato, condannato da questo stesso Israele, che lì continua ad ammazzare tanti altri poveri cristi, affamati, nudi e prigionieri, perchè, come Gesù, "nemici della Nazione".

                      Non finirà mai, non finchè il mondo occidentale avvertirà ancora quel senso di colpa che non gli fa vedere che i "nuovi" nazisti sono in Palestina, e non è Hamas:
                      Israele non comprende che, stando così le cose, non vi potrà essere mai pace neppure per la sua gente, nelle sue strade, al ristorante, o solo in casa propria;

                      Che il suo sangue ricada sopra di noi e sopra i nostri figli, così è stato per Sion, così continua e continuerà ad essere.


                      su dove sia la ragione e il torto orginario mi sembra ci siano pochi dubbi...
                      pero' caro Sean a leggerti sembra che i razzi di Hamas sulle città del nord di Israele siano solo un invenzione....una finta causa belli....
                      Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                      parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                      Originariamente Scritto da GoodBoy!
                      ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                      grazie.




                      PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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                      • ma_75
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                        #12
                        Originariamente Scritto da KURTANGLE Visualizza Messaggio
                        su dove sia la ragione e il torto orginario mi sembra ci siano pochi dubbi...
                        pero' caro Sean a leggerti sembra che i razzi di Hamas sulle città del nord di Israele siano solo un invenzione....una finta causa belli....
                        Kurt i razzi di Hamas sono ordigni artigianali che, 9 volte su 10, vanno a finire nel deserto. Quando colpiscono uccidono, certo, ma magari 1-2 persone. L'aviazione israeliana, la terza o la quarta al mondo mi pare, ha fatto 200 morti in poche ore...c'è una sproporzione di forze in campo imbarazzante. Ma sai qual'è il punto: quando tra un mese, una settimana qualche kamikaze venuto da Gaza si farà saltare in un autobus a Tel Aviv nessuno si ricorderà dei bombardamenti di oggi, e, di nuovo, si scatenerà la caccia all'arabo sporco e cattivo.
                        In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                        ma_75@bodyweb.com

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                        • gorgone
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                          #13
                          Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
                          Kurt i razzi di Hamas sono ordigni artigianali che, 9 volte su 10, vanno a finire nel deserto. Quando colpiscono uccidono, certo, ma magari 1-2 persone. L'aviazione israeliana, la terza o la quarta al mondo mi pare, ha fatto 200 morti in poche ore...c'è una sproporzione di forze in campo imbarazzante. Ma sai qual'è il punto: quando tra un mese, una settimana qualche kamikaze venuto da Gaza si farà saltare in un autobus a Tel Aviv nessuno si ricorderà dei bombardamenti di oggi, e, di nuovo, si scatenerà la caccia all'arabo sporco e cattivo.
                          sì comunque anche la politica palestinese è sempre stata più che criticabile.

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                          • ma_75
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                            #14
                            Originariamente Scritto da gorgone Visualizza Messaggio
                            sì comunque anche la politica palestinese è sempre stata più che criticabile.
                            Senza dubbio, ma mi ha fatto imbestialire sentire in tutti i TG la Rice e tutti gli altro capi di governo, ministri degli esteri... buoni ultimi i nostri lacchè, dal nano al suo ministro degli esteri piacione, dire che la responsabilità di ciò che avviene è di Hamas! Ma dico io...lancio due razzi artigianali che non amazzano nessuno, quelli mi rispondono con un attacco areero stile Dresda, con 220 morti in poche ore e la colpa è di Hamas?
                            In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                            ma_75@bodyweb.com

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                            • odisseo
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                              #15
                              Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
                              Senza dubbio, ma mi ha fatto imbestialire sentire in tutti i TG la Rice e tutti gli altro capi di governo, ministri degli esteri... buoni ultimi i nostri lacchè, dal nano al suo ministro degli esteri piacione, dire che la responsabilità di ciò che avviene è di Hamas! Ma dico io...lancio due razzi artigianali che non amazzano nessuno, quelli mi rispondono con un attacco areero stile Dresda, con 220 morti in poche ore e la colpa è di Hamas?

                              secondo me il problema della questione è questo. ormai i palestinesi non giustificano nemmeno + le loro azioni con il motivo storico,anche perchè le possibilità di risolverlo lo hanno avuto;piuttosto il loro odio è fomentato dalla situazione di botta e risposta degli ultimi 15-20 anni alla quale si deve aggiungere la campagna anti-occidentale degli integralisti islamici che prese vigore sempre una 20ina di anni fa
                              "
                              Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"

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