Il premier alla Farnesina: "Sono sotto l'effetto di un farmaco per il mal di schiena
Può darsi che dica cose strane. Prendete tutto con beneficio di inventario"
L'invidia di Ciampi e la Fed comunista
Berlusconi show davanti agli ambasciatori
Al capo della rappresentanza diplomatica a Washington: "Ma non sei abbronzato?"
Ai carabinieri di Arcore è arrivata una lettera minatoria indirizzata al Cavaliere
ROMA - Arriva annunciando di essere sotto l'effetto di un farmaco per il mal di schiena e avvertendo che forse dirà cose strane. Prosegue dicendo all'ambasciatore a Washington che si aspettava di trovarlo abbronzato. Fa un intervento in cui esalta il suo operato e quello del suo governo, a cominciare da quella che definisce la "politica delle pacche sulle spalle". Afferma di avere un gradimento bulgaro, sprona all'ottimismo di fronte alla crisi economica e collega le decisioni della Fed al comunismo. E parla dell'invidia di Ciampi. Alla conferenza degli ambasciatori alla Farnesina va in scena un vero e proprio Berlusconi show, fatto di gag e scherzi praticamente su qualsiasi argomento. Intanto ai carabinieri di Arcore è arrivata una lettera minatoria indirizzata al premier.
Le prime battute. Arrivando alla Farnesina il presidente del Consiglio avverte: "Non ho bevuto acqua, sto bene, ho fatto due punture di Voltaren e può darsi che dica cose strane perciò prendete tutto con beneficio di inventario".
Poi scherza con l'ambasciatore a Washington Gianni Castellaneta: "Doveva essere abbronzato - dice riferendosi alle sue frasi sull'abbronzatura di Barack Obama - Ti devi adeguare. Io ho addirittura un orologio con il volto di Obama".
Il bicchiere d'acqua. Prima di iniziare il suo intervento, Berlusconi fa dell'ironia sul leggero malessere che ha colto Emma Marcegaglia dopo che aveva bevuto dell'acqua durante la sessione mattutina della conferenza degli ambasciatori: "Sto bene - dice - non ho bevuto acqua". Poi fa un "atto di fiducia nella diplomazia italiana" e beve un bicchiere d'acqua
L'evasione fiscale e la pianta in nero. Il premier parla anche del problema dell'evasione fiscale, ovviamente a modo suo. Dopo aver fatto presente che è "un patito della botanica" e che nella sua villa in sardegna ha "costruito degli orti unici al mondo, con il record di 850 specie diverse di ibiscus", racconta che di recente un vivaio gli ha proposto l'acquisto di una pianta 'in nero'. "Pensate che per vendermela mi hanno detto che con fattura costava 100mila euro, e senza 50mila: non gli ho mandato la Guardia di finanza perché non faccio queste cose ma se riescono ad arrivare a tanto con il presidente del Consiglio, pensate in che situazione ci troviamo".
La Fed e il comunismo. Con una risata Berlusconi dice anche che con la decisione della Fed di portare il tasso di interesse prossimo allo zero "in questo momento il capitale non conta niente, siamo al comunismo". "E' un paradosso - aggiunge - il capitale soffre l'inflazione e non ha nessuna possibità di rendimento". Per Berlusconi, quindi, "bisogna investire il capitale non depositandolo nelle banche ma nelle aziende".
L'invidia di Ciampi. I continui inviti dell'allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi affinché Berlusconi lasciasse l'interim del ministero degli Esteri, assunto dopo le dimissioni di Ruggero? "Tutta invidia...". A ricordare l'episodio è il sottosegretario Gianni Letta, che dice: "Berlusconi lavorava agli Esteri con passione, ma Ciampi ogni giorno ci sollecitava: 'quando finisce questo interim?'". Berlusconi lo interrompe sorridendo: "Tutta invidia!". Letta incassa e riprende la parola: "Passavano le settimane, i mesi, un semestre e Berlusconi era ancora lì. Un giorno Ciampi mi volle parlare in privato. Silvio poi mi chiese cosa mi avesse detto il presidente. Gli risposi che mi aveva detto che eravamo arrivati a un limite insuperabile". Pausa ad effetto, poi la conclusione: "Silvio mi rispose: 'Se insiste ancora, lascio il governo e resto alla Farnesina...".
I sondaggi. "Il gradimento verso il presidente del Consiglio è al 72% mentre il governo al 50% di consensi". Il premier sottolinea che "si tratta di percentuali bulgare e che ora si può andare solo in discesa ma spero che questo non succeda".
A Letta: "Fai schifo". Berlusconi elogia ancora una volta Gianni Letta: "Io faccio Superman con i miei nipotini, lui fa Superman tutti i giorni a Palazzo Chigi". Poi racconta di come, ogni volta che lo chiami per commentare un articolo, Letta lo abbia già letto prima di lui. "Non so come fa a leggere tutto - scherza Berlusconi - ha un sistema di lettura trasversale. Fai schifo, Gianni. Fai schifo".
Brunetta. Il premier parla in termini lusinghieri anche di Renato Brunetta: "E' un ottimo ministro". "Non stiamo a guardare - aggiunge - alle cose eclatanti che dice e che possono sembrare di pura comunicazione...". Un elogio che forse mira a far dimenticare la battutaccia del mattino, quando Berlusconi, parlando con i dipendenti di palazzo Chigi che rumoreggiavano al solo sentire il nome del ministro della funzione pubblica, se ne sarebbe uscito con un: "Simpatico o no, di certo non si può dire che sia alto...".
Lettera minatoria. Una lettera minatoria contro il premier Silvio Berlusconi è stata recapitata oggi, via posta, alla stazione dei carabinieri di Arcore, dove si trova Villa San Martino, storica residenza del presidente del Consiglio. La notizia è stata confermata da fonti vicine all'Arma. Sui particolari viene mantenuto il più stretto riserbo, ma alcuni dettagli sono trapelati.
La lettera sarebbe stata scritta su carta normale, probabilmente con un pc e non è molto lunga. Nel testo verrebbe minacciato un generico attentato a Berlusconi, senza però riferimenti diretti ad Arcore.
L'attendibilità naturalmente è al momento ancora tutta da valutare anche se quanto scritto, a un primo esame, appare contenere alcuni elementi oggettivi. Lo scritto, che verte su rivendicazioni di natura politica, appare provenire da un gruppo e non da un singolo. Non è chiaro se vi siano sigle. Il dispositivo di sicurezza abitualmente in atto è stato ulteriormente rafforzato.
(18 dicembre 2008)
Può darsi che dica cose strane. Prendete tutto con beneficio di inventario"
L'invidia di Ciampi e la Fed comunista
Berlusconi show davanti agli ambasciatori
Al capo della rappresentanza diplomatica a Washington: "Ma non sei abbronzato?"
Ai carabinieri di Arcore è arrivata una lettera minatoria indirizzata al Cavaliere
ROMA - Arriva annunciando di essere sotto l'effetto di un farmaco per il mal di schiena e avvertendo che forse dirà cose strane. Prosegue dicendo all'ambasciatore a Washington che si aspettava di trovarlo abbronzato. Fa un intervento in cui esalta il suo operato e quello del suo governo, a cominciare da quella che definisce la "politica delle pacche sulle spalle". Afferma di avere un gradimento bulgaro, sprona all'ottimismo di fronte alla crisi economica e collega le decisioni della Fed al comunismo. E parla dell'invidia di Ciampi. Alla conferenza degli ambasciatori alla Farnesina va in scena un vero e proprio Berlusconi show, fatto di gag e scherzi praticamente su qualsiasi argomento. Intanto ai carabinieri di Arcore è arrivata una lettera minatoria indirizzata al premier.
Le prime battute. Arrivando alla Farnesina il presidente del Consiglio avverte: "Non ho bevuto acqua, sto bene, ho fatto due punture di Voltaren e può darsi che dica cose strane perciò prendete tutto con beneficio di inventario".
Poi scherza con l'ambasciatore a Washington Gianni Castellaneta: "Doveva essere abbronzato - dice riferendosi alle sue frasi sull'abbronzatura di Barack Obama - Ti devi adeguare. Io ho addirittura un orologio con il volto di Obama".
Il bicchiere d'acqua. Prima di iniziare il suo intervento, Berlusconi fa dell'ironia sul leggero malessere che ha colto Emma Marcegaglia dopo che aveva bevuto dell'acqua durante la sessione mattutina della conferenza degli ambasciatori: "Sto bene - dice - non ho bevuto acqua". Poi fa un "atto di fiducia nella diplomazia italiana" e beve un bicchiere d'acqua
L'evasione fiscale e la pianta in nero. Il premier parla anche del problema dell'evasione fiscale, ovviamente a modo suo. Dopo aver fatto presente che è "un patito della botanica" e che nella sua villa in sardegna ha "costruito degli orti unici al mondo, con il record di 850 specie diverse di ibiscus", racconta che di recente un vivaio gli ha proposto l'acquisto di una pianta 'in nero'. "Pensate che per vendermela mi hanno detto che con fattura costava 100mila euro, e senza 50mila: non gli ho mandato la Guardia di finanza perché non faccio queste cose ma se riescono ad arrivare a tanto con il presidente del Consiglio, pensate in che situazione ci troviamo".
La Fed e il comunismo. Con una risata Berlusconi dice anche che con la decisione della Fed di portare il tasso di interesse prossimo allo zero "in questo momento il capitale non conta niente, siamo al comunismo". "E' un paradosso - aggiunge - il capitale soffre l'inflazione e non ha nessuna possibità di rendimento". Per Berlusconi, quindi, "bisogna investire il capitale non depositandolo nelle banche ma nelle aziende".
L'invidia di Ciampi. I continui inviti dell'allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi affinché Berlusconi lasciasse l'interim del ministero degli Esteri, assunto dopo le dimissioni di Ruggero? "Tutta invidia...". A ricordare l'episodio è il sottosegretario Gianni Letta, che dice: "Berlusconi lavorava agli Esteri con passione, ma Ciampi ogni giorno ci sollecitava: 'quando finisce questo interim?'". Berlusconi lo interrompe sorridendo: "Tutta invidia!". Letta incassa e riprende la parola: "Passavano le settimane, i mesi, un semestre e Berlusconi era ancora lì. Un giorno Ciampi mi volle parlare in privato. Silvio poi mi chiese cosa mi avesse detto il presidente. Gli risposi che mi aveva detto che eravamo arrivati a un limite insuperabile". Pausa ad effetto, poi la conclusione: "Silvio mi rispose: 'Se insiste ancora, lascio il governo e resto alla Farnesina...".
I sondaggi. "Il gradimento verso il presidente del Consiglio è al 72% mentre il governo al 50% di consensi". Il premier sottolinea che "si tratta di percentuali bulgare e che ora si può andare solo in discesa ma spero che questo non succeda".
A Letta: "Fai schifo". Berlusconi elogia ancora una volta Gianni Letta: "Io faccio Superman con i miei nipotini, lui fa Superman tutti i giorni a Palazzo Chigi". Poi racconta di come, ogni volta che lo chiami per commentare un articolo, Letta lo abbia già letto prima di lui. "Non so come fa a leggere tutto - scherza Berlusconi - ha un sistema di lettura trasversale. Fai schifo, Gianni. Fai schifo".
Brunetta. Il premier parla in termini lusinghieri anche di Renato Brunetta: "E' un ottimo ministro". "Non stiamo a guardare - aggiunge - alle cose eclatanti che dice e che possono sembrare di pura comunicazione...". Un elogio che forse mira a far dimenticare la battutaccia del mattino, quando Berlusconi, parlando con i dipendenti di palazzo Chigi che rumoreggiavano al solo sentire il nome del ministro della funzione pubblica, se ne sarebbe uscito con un: "Simpatico o no, di certo non si può dire che sia alto...".
Lettera minatoria. Una lettera minatoria contro il premier Silvio Berlusconi è stata recapitata oggi, via posta, alla stazione dei carabinieri di Arcore, dove si trova Villa San Martino, storica residenza del presidente del Consiglio. La notizia è stata confermata da fonti vicine all'Arma. Sui particolari viene mantenuto il più stretto riserbo, ma alcuni dettagli sono trapelati.
La lettera sarebbe stata scritta su carta normale, probabilmente con un pc e non è molto lunga. Nel testo verrebbe minacciato un generico attentato a Berlusconi, senza però riferimenti diretti ad Arcore.
L'attendibilità naturalmente è al momento ancora tutta da valutare anche se quanto scritto, a un primo esame, appare contenere alcuni elementi oggettivi. Lo scritto, che verte su rivendicazioni di natura politica, appare provenire da un gruppo e non da un singolo. Non è chiaro se vi siano sigle. Il dispositivo di sicurezza abitualmente in atto è stato ulteriormente rafforzato.
(18 dicembre 2008)
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