Sul Corano

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    Sul Corano

    se non avete fretta mi faccio carico della figura di satana e del male nel corano.
    (ma_ non mi sono dimenticata la tua bibliografia, abbi fede, devo solo riavere in mano la mia tesi = andare a casa dei miei genitori)
  • thetongue
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    se non avete fretta mi faccio carico della figura di satana e del male nel corano.
    in verità speravo e confidavo proprio tu lo facessi

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    • gorgone
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      #3
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      in verità speravo e confidavo proprio tu lo facessi

      ho bisogno del mio corano altrimenti impazzisco a trovare le sure e dubito che si sappiamo tutti il corano a memoria, quindi bisogna che metta le citazioni.
      (rimanendo comunque perplessa da me e da voi che mi avete coinvolto in questa conversazione, argomenti di cui parlo pochissimo, in verità)

      nel frattempo farei volentieri una riflessione etnoantropologica: il diavolo ed in generale le entità demoniache presenti in ciascun culto sono considerate il risultato di un'ontologizzazione del male; poiché in un mondo che si vorrebbe regolato e dominato da perfette logiche divine l'esistenza di un male a-razionale è inaccettabile, ricondurre la malvagità e la sofferenza all'opera di un'entita scientemente volta al male è in buona parte funzionale al superamento di una simile contraddizione.

      nelle religioni politeiste il dominio del male è così attribuito a specifiche entità cui si contrappongono divinità positive, in una sorta di precario bilanciamento su cui si fondano i destini del mondo; non per nulla le dottrine escatologiche di molte religioni antiche e moderne si basano sulla perturbazione e sulla rottura di tale condizione di equilibrio.

      presso i popoli scandinavi la liberazione di Loki dalle proprie catene avrebbe infine scatenato il Ragnarok, epoca di distruzione preludio all'inizio di una nuova era in un mondo rigenerato; il tutto ovviamente prescindendo dall'impossibilità di operare una perfetta sovrapposizione fra il Satana cristiano, simbolo di un male assoluto, e la figura più sfumata ed ambigua della divinità nordica (allorché, nella mitologia nordica, Loki accorre spesso in aiuto degli stessi dei in situazioni di difficoltà, mettendo a frutto la propria astuzia).

      non prendo ad esempio quelle che - erroneamente - chiamiamo religioni o filosofie orientali (un termine migliore sarebbe prassi) ed estremo orientali perché i paragoni, che pure sono possibili (è possibile paragonare tutto, in ultima analisi) sono molto più azzardati (induismo taoismo per capirci)

      nel manicheismo e nei culti genericamente assimilabili per strutturazione alla dottrina manichea la divinità malvagia, in sé autonoma e sussistente, è invece inquadrata in una condizione dualistica di irrisolvibile contrapposizione fra opposti princìpi su cui si fonda la stessa concezione del mondo di cui il culto è latore: fra luce e tenebra, fra spirito e materia.

      nel catarismo, ad esempio, Satana non è semplicemente il princeps huius mundi della tradizione cristiana, ma la divinità la cui potestà si estende sulla materia tutta, sua creazione imperfetta e malvagia cui si contrappone il regno del puro spirito.

      ritorno in topic, discorso differente, e sia detto en passant notevolmente più problematico e contraddittorio, è quello impostato invece dalle religioni monoteiste: in primis perchè Satana non è un'entità autonoma pari a Dio, ma una sua creatura.

      in secundis perché in un mondo che è Creazione di Dio, e posto sotto la sua potestà, l'esistenza del male non può essere sic et simpliciter spiegata alla luce della sola esistenza del Maligno: in altri termini l'onnipotenza di Dio fa sì che la capacità di Satana di operare il male debba risultare subordinata all'approvazione divina. e se tale "licenza" può essere al livello dottrinale spiegata alla luce del concetto di prova, dettata dalla volontà di rinsaldare gli uomini nella fede attraverso i patimenti (come nel caso di giobbe, che è appunto messo alla prova da Satana per esplicita volontà divina), le motivazioni che dovrebbero condurre Dio a permettere a Satana di esercitare in modo apparentemente gratuito la propria malvagità risultano in massima parte incomprensibili ed imperscrutabili agli occhi del fedele; e conseguentemente esplicabili soltanto alla luce dell'esistenza di un imperscrutabile disegno provvidenzialistico volto al bene e culminante nella parusìa. su questo ultimo punto mi piacerebbe tantissimo sentire sean, e chi volesse, ovviamente.
      Last edited by gorgone; 30-11-2008, 23:59:55.

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      • thetongue
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        #4
        una buona broad overview: mi è piaciuta, sgorga. specialmente il nocciolo della questione Maligno nei credi mono e poli-teistici, che principalmente differiscono nella subordinazione dello stesso ad una onnipotente Provvidenza o meno.
        ma ti aspetto ancor di più riguardo la questione diabolica nell'islamismo: certamente mi potrai insegnar qualcosa a riguardo (quindi, cogli la rara occasione al volo)

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        • gorgone
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          #5
          Originariamente Scritto da thetongue Visualizza Messaggio
          . specialmente il nocciolo della questione Maligno nei credi mono e poli-teistici, che principalmente differiscono nella subordinazione dello stesso ad una onnipotente Provvidenza o meno.
          e allora inizio da lì.

          doverosa premessa: vorrei tenere e per quanto posso lo farò, la regola “assume nothing, explain everything” tuttavia è impossibile, perché verrebbe fuori un trattato di centilioni di pagine, quindi assumerò che alcune nozioni vi siano chiare.

          dato che mi è abbastanza difficile valutare quale siano queste nozioni che voi avete già, ed avendo già vissuto e vivendo il bias per cui concetti e conoscenze che do per scontate alla fine non lo sono affatto anche per persone di cultura alta, ma cultura, come dicevo tempo fa in altri thread, che soffre fortemente di eurocentrismo, se qualcosa non vi fosse chiaro o noto fatemelo presente e cercherò, nei limiti del possibile di spiegarlo.

          l’esordio del male coincide con il racconto coranico della genesi che, pur essendo molto
          simile al suo precedente biblico, presenta diversi elementi originali.

          in cinque sure meccane e due medinesi si parla di satana. (qua ci aprirebbe un altro discorso di teologia in quanto le sure non hanno eguale valore secondo la codiddetta regola dell'abrogato e dell'abrogante, ma parliamo, appunto, di scuole teologiche, per ora mi attengo al testo il più possibile, portandolo passo passo)

          comunque parto appunto dalla relazione di dipendenza che sembra esserci tra l’azione ribelle di Iblis(uno dei due nomi di satana nel corano) e la suprema volontà di Dio.

          “E disse ancora Iblis: «Poiché Tu mi hai fatto errare, io mi apposterò sulla Tua Via Dritta e apparirò loro davanti, e di dietro, e a destra, e a sinistra! E non certo molti di loro troverai che ti saranno grati!»” (Cor. 7:16-17)
          “E disse ancora Iblis: «Signore, poiché tu mi hai ingannato, ecco, io farò bella agli occhi loro ogni turpitudine sulla terra, e ingannerò loro tutti eccetto i servi Tuoi purificati». Rispose: «Questa è una Via, per me, retta: in verità sui Miei servi tu non avrai potere alcuno, eccetto quei traviati che ti seguiranno»” (Cor. 15:39-42).

          per cui nel racconto coranico non solo il diavolo attribuisce la responsabilità della propria prima trasgressione, del proprio “errare”, a Dio ma scarica sull’Onnipotente anche la responsabilità delle sue successive azioni volte a traviare e “conturbare” gli uomini.
          il primo male ha perciò origine in cielo e la causa è il ragionamento individuale di una creatura angelica di Dio che per superbia ed orgoglio personale non è disposta a sottomettere la propria ragione e il proprio giudizio alla ragione e al giudizio di Dio il quale, come dice egli stesso rispondendo agli angeli dubbiosi

          “Vuoi metter sulla terra chi vi porterà la corruzione e spargerà il sangue, mentre noi cantiamo le Tue lodi ed esaltiamo la Tua santità?”(Cor. 2:30).

          oltre ad essere l’Onnipotente è pure “l’Onnisciente” e perciò l’Unico cui spetta la libera scelta. pertanto questo male, si potrebbe considerare un Male autonomo (ce ne è un altro tipo nel corano, ne parlerò nei prossimi giorni), originato cioè dalla libera scelta, anche se, mai del tutto indipendente dalla volontà dell’Onnipotente e quindi, forse, solo apparentemente autonomo perché in realtà già scritto nel Disegno divino.


          la vicenda ha inizio in cielo, dopo aver creato l’uomo e avergli insegnato i nomi di tutte le cose, Dio sfida gli angeli a ripeterglieli, se ne fossero stati in grado.

          laddove, lo ricordo per scrupolo, nell’AT è l’uomo che nomina le cose finanche la donna.

          gli angeli dopo aver umilmente riconosciuto i propri limiti conoscitivi, limiti dati da Dio stesso, ascoltano Adamo ripetere tutti i nomi del creato e ubbidiscono immediatamente al comando divino di prostrarsi davanti all’uomo; tutti eccetto uno, Iblis, il quale giustifica la prima disubbidienza attraverso un ragionamento:

          “Eppure vi abbiam creati, poi vi abbiam formati, poi abbiam detto agli
          angeli:«Prosternatevi avanti ad Adamo!» E si prosternarono tutti, eccetto Iblis, che fra i prosternati non fu. E disse Iddio: «Che cosa t’ha impedito di prostrarti, quando Io te l’ho ordinato?» E quegli rispose: «Io sono migliore di lui: me Tu creasti di fuoco e lui creasti di fango!»
          ” (Corano, 7:11-12).

          e aggiunge la sura di al-higr: “Rispose: «Non sarà mai ch’io
          adori un uomo, che Tu hai creato d’argilla secca, presa da fango impastato!»”
          (Cor. 15:33).

          Iblis disubbidisce perché, dopo aver formulato un ragionamento, e più precisamente un sillogismo, non vuole sottomettere la propria ragione, il proprio giudizio, al volere divino; per questo gli interpreti parlano in genere di male di ragione.

          la ribellione satanica al comando divino nasce infatti da una riflessione fatta su di sé, è un’autoriflessione che lo porta all’autoconsapevolezza e perciò a darsi molta, troppa importanza, letteralmente ad “ingrandirsi” davanti a Dio (per ora prendetelo così poi lo spiegherò nei prossimi giorni). il sentimento che spinge alla ribellione è la superbia.

          Corano 38:74 ci dice: “eccetto Iblis, che s’empì d’orgoglio e rifiutò l’ubbidienza”; e in Corano 38:75, Dio, chiedendo ragione del suo atto disse: “O Iblis! Che cosa t’ha impedito di prostrarti a quel che creai di Mia mano? Ti sei levato in superbia o sei davvero sì alto?”.

          tanto nel racconto biblico quanto in quello coranico, Satana, spinto dalla propria superbia, compie un atto che finisce per insinuare il dubbio sulla legittimità di Dio di governare; viene in entrambi i casi, anche se in modo diverso, aperta la via ad una alternativa alla decisione di Dio.



          [continua.. non so quando, intanto intervenite pure]

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          • thetongue
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            #6
            sgorga,
            grazie per l'impegno. come già avevo anticipato prima che intervenissi provvidenzialmente, pare che le figure demoniache in cristianesimo ed islamismo siano alquanto accostabili: i parallelismi sono significativi, e leggendoti se ne ha conferma. al contrario dell'essenza diabolica in cristianesimo ed ebraismo, che mostra ruoli diversi, come dicevo.
            ci stai parlando del rapproto del Demonio con gli uomini in generale. e col Profeta in particolare?

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            • gorgone
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              #7
              Originariamente Scritto da thetongue Visualizza Messaggio
              sgorga,
              grazie per l'impegno. come già avevo anticipato prima che intervenissi provvidenzialmente, pare che le figure demoniache in cristianesimo ed islamismo siano alquanto accostabili: i parallelismi sono significativi, e leggendoti se ne ha conferma. al contrario dell'essenza diabolica in cristianesimo ed ebraismo, che mostra ruoli diversi, come dicevo.
              ci stai parlando del rapproto del Demonio con gli uomini in generale. e col Profeta in particolare?

              bah il mio intento era quello di parlare di tutte le apparizioni di satana nel corano, perché come scritto non sono poi numerosissime.
              qua ho parlato della genesi.

              se ti interessa più il rapporto tra satana e l'uomo uscito dal paradiso della creazione, la prossima volta che ho un secondo parlo più espressamente di questo.

              dico subito che la più evidente e radicale differenza è che da nessunissima parte il corano o il profeta nella sunna, insomma non c'è nell'islam il concetto dell'uomo creato a somiglianza di dio. il corano non dice che l’uomo è stato creato ad immagine di Dio e tanto meno che sia stato creato perfetto per poi ereditare il germe dell’imperfezione con il primo peccato, dal quale, oltretutto, i primogenitori sono stati immediatamente assolti una volta pentiti (il peccato originale non esiste
              nell’islam).


              invece è carino notare come nel corano non si parli di eva, il nome della prima donna (hawwa) appare solo nella tradizione teologica di interpretazione, il corano è fedele all'art. 3 della costituzione italiana e non discrimina in base al sesso. il creato da dio è uomo, donna, coppia gay non specificato.


              sulla lettura ebraica, francamente non mi sento in grado di tirare un filo di lettura, in quanto è davvero complessa. per quel che so per l'ebraismo la figura di HaSatan (letteralmente l'oppositore, l'avversario) non è, paradossalmente, il vero antagonista di D-o . in realtà nella tradizione profetica vi è la nozione del tribunale, della sofferenza prima della Redenzione (deutoronomio 31:29 e ezechiele 38-39). HaSatan è l'angelo accusatore, come dicevi tu, quasi un PM, completamente sotto il controllo di HaShem. quest'ultimo utilizza HaSatan per accusare il popolo ebraico, quando questo perde la direzione ed il senso della propria missione. questo almeno è quanto insegnano i rabbini diciamo comunemente. ma le letture quando ti addentri ad un livello leggermente superiore sono un vero ginepraio.

              comunque vabbè ci torno con più calma.
              Last edited by gorgone; 01-12-2008, 21:56:38.

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              • gorgone
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                #8
                ops editando il mio post ho cancellato quello che avevo scritto
                vabbé se sean lo recupera

                altrimenti, ti chiedevo cosa ti interessa maggiormente tongue, maligno e uomo. maligno e cristo. così mi concentro su quello.
                maligno e il profeta non esiste nel corano, bisogna attingere alla letteratura underground dell'islam

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                • thetongue
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                  #9
                  Originariamente Scritto da gorgone Visualizza Messaggio
                  spiego meglio:

                  “E se Dio avesse voluto, avrebbe fatto di voi una nazione sola, ma Egli travia chi vuole e guida chi vuole e di quel che operavate vi sarà chiesto conto”

                  “Ché in verità, quanto a coloro che non credono, è per loro indifferente che tu li ammonisca o non li ammonisca: mai crederanno. Iddio ha suggellato loro il cuore e l’udito: e la vista loro è velata, e avranno castigo tremendo”

                  “Nessuna costrizione nella religione; la buona direzione si distingue dall’errore. Dunque chi rinnega il Ribelle e crede in Dio, afferra il legame più solido, che non si spezza”


                  ripeto che faccio un discorso di mera teologia. ed esegesi del testo coranico.
                  non è mia intenzione entrare nel discorso socio-politico.

                  l’impossibilità di accogliere e seguire la parola divina, la rivelazione è il punto di volta: la rivelazione comporta una bipartizione delle creature, una netta distinzione tra “coloro su cui hai effuso la Tua grazia” e tra coloro che “vagolano nell’errore”.

                  si ha la sensazione che i gruppi siano nettamente separati. il non accogliere la parola divina è pertinenza dei più, i quali vengono spesso definiti ciechi e sordi: “Questa gente che non crede è come quando uno grida e chi ascolta non percepisce che voce indistinta di invito: sordi, muti, ciechi, non intendono nulla” (Cor. 2:171); “Non cadrà forse la maledizione di Dio sugli iniqui?[...] Sarà loro raddoppiato il castigo: non hanno saputo udire, non hanno saputo vedere.[...] Ma quelli che avran creduto e avranno operato il bene e si saranno umiliati davanti al loro signore, avranno il Giardino del cielo dove resteranno in eterno. Somiglian questi due partiti al cieco e al sordo, e a chi vede e sente. Son forse pari al paragone? Non riflettete dunque?” (Cor. 11:18-24).

                  i più sono, dunque, i miscredenti (kafir, forse il termine l’avete sentito) contrapposti ai pochi che non ignorano i segni di Dio, i credenti (mu’min).

                  il corano specifica in parecchi versetti che chi compie questo tipo di male in realtà, come affermarono i primogenitori dopo il peccato, lo compie contro sé stesso, fa unicamente torto a sé stesso.

                  la sura del viaggio notturno afferma: “Chi segue la retta Guida lo fa a suo favore, e chi travia si travia contro la propria persona” (Cor. 17:15); e nella sura delle schiere dio dice a muhammad: “Noi vi abbiamo rivelato la Scrittura per gli uomini, secondo Verità, chi se ne lascia guidare è a suo vantaggio e chi devia, devia contro se stesso” (Cor. 39:41).

                  a differenza della Bibbia, che in tutti i suoi passi riguardanti la Guida dice chiaramente che il seguire questa o il discostarsi da essa rientra nell’ambito della libera scelta umana, il libero arbitrio concesso all’uomo sin dal principio, il testo coranico lascia spesso intendere che tra le libertà di Dio rientra pure quella di scegliere chi guidare e scegliere chi traviare.

                  famoso è al riguardo il passo che afferma: “E se Dio avesse voluto, avrebbe fatto di voi una nazione sola, ma Egli travia chi vuole e guida chi vuole e di quel che operavate vi sarà chiesto conto”(Cor. 16:93); e le parole che Dio rivolse a muhammad quando disse: “E un Divino Messaggero suscitammo in ogni nazione, a gridare: «Adorate Dio ed evitate tagut!»
                  E di quegli uomini alcuni ne guidò Iddio ed alcuni con ragione furon traviati. [...] E se tu ambisci dirigerli al bene, sappi che nulla può guidare chi è traviato da Dio: niuno potrà
                  soccorrerli!” (Cor. 16:36-37).

                  sembra quindi, da questi versetti, che sia dio stesso a traviare il traviato, a non far vedere la propria Via a coloro che lui considera, e ha deciso che debbano continuare ad essere, iniqui: “Ché in verità, quanto a coloro che non credono, è per loro indifferente che tu li ammonisca o non li ammonisca: mai crederanno. Iddio ha suggellato loro il cuore e l’udito: e la vista loro è velata, e avranno castigo tremendo” (Cor. 2:6-7). molti versetti danno a intendere che la Sua guida è riservata a “chi egli vuole” perché la Sua sovranità è assoluta, tutto dipende da Lui.

                  nel Corano è decisiva e arbitraria la presenza di Dio nella storia e nella vita di ciascun uomo.
                  Ti rispondo qui Sgorga, perchè tu, deliberatamente, vuoi solo discorrere attraverso il canale confessionale: quello è un 3d a sfondo politico, questo a carattere storiografico ma con forte taglio religioso.
                  Quindi, come dici, nell'islamismo non pare vi sia un corrispettivo del nostro Libero Arbitrio: questa è una differenza fondamentale. Se comprendo appieno, dunque lo stesso Maligno può agire solo su quelli che Dio ha già "condannato" alla cecità e sordità di spirito. E su quali fattori la Provvidenza baserebbe questa scelta tremenda? Va a simpatia, roulette russa oppure vi è un parametro che si correla al merito dell'Uomo in ogni caso?

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                  • gorgone
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                    #10
                    odio il fatto che tu capisca i concetti.

                    in effetti nella mia intenzione iniziale avrei voluto trattare anche il tema del libero arbitrio, ma è un tema su cui i teologi musulmani si scannano da sempre e quindi ho scritto due o tre cose poi ho cancellato e ho pensato "bah speriamo che passi inosservato" e si concentrino sulla non evangelizzazione. ed invece no.
                    ti detesto, che diamine.

                    nel weekend provo a scrivere qualcosa così introduco anche sean al meraviglioso mondo dei mutaziliti.

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                    • thetongue
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                      Originariamente Scritto da gorgone Visualizza Messaggio
                      odio il fatto che tu capisca i concetti.

                      in effetti nella mia intenzione iniziale avrei voluto trattare anche il tema del libero arbitrio, ma è un tema su cui i teologi musulmani si scannano da sempre e quindi ho scritto due o tre cose poi ho cancellato e ho pensato "bah speriamo che passi inosservato" e si concentrino sulla non evangelizzazione. ed invece no.
                      ti detesto, che diamine.

                      nel weekend provo a scrivere qualcosa così introduco anche sean al meraviglioso mondo dei mutaziliti.
                      Sgorga,
                      ho posto la fatidica domanda ad Ameer (quello che mette una cuffia per i capelli ed una per il barbone, dunque non si noterebbe differenza se venisse capovolto), un mio giovane collega musulmano: "nell'islamismo vi è Libero Arbitrio da parte dell'uomo, o no?" (lo ho chiesto fra un caso e l'altro in sala operatoria, con gli occhi allucinati).
                      Ameer mi ha risposto "To some extent. E' come chiedere ad una persona, stando in posizione eretta, di alzare una gamba ed egli lo fa; poi, gli si chiede di alzare anche l'altra gamba ma lui risponde di non poterlo fare, ovviamente. Ecco, noi abbiamo una possibilità decisionale limitata". Ora ti chiedo: Ameer è ortodosso nel dire ciò? Perchè questa sua posizione cozza con le tue citazioni coraniche.
                      La sua posizione piuttosto si accosta alla mia "teoria della Libertà Bastarda", che ho già avuto modo di esprimere in passato

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                      • gorgone
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                        #12
                        Originariamente Scritto da thetongue Visualizza Messaggio
                        (quello che mette una cuffia per i capelli ed una per il barbone, dunque non si noterebbe differenza se venisse capovolto),
                        per la miseria,l'immagine mi fa ridere tutte le volte.

                        riesci a resistere qualche giorno o vuoi una pessima risposta ora?

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                        • thetongue
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                          #13
                          Originariamente Scritto da gorgone Visualizza Messaggio
                          per la miseria,l'immagine mi fa ridere tutte le volte.

                          riesci a resistere qualche giorno o vuoi una pessima risposta ora?
                          Resisto, resisto. Tieni solo presente che sto importunando tutti i pakistani dell'ospedale, ponendogli domande metafisiche in ambulatorio, spogliatoi, sala operatoria, reparto: stanno già consultandosi fra loro, cercando di evitarmi

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                          • gorgone
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                            #14
                            Originariamente Scritto da thetongue Visualizza Messaggio
                            Resisto, resisto. Tieni solo presente che sto importunando tutti i pakistani dell'ospedale, ponendogli domande metafisiche in ambulatorio, spogliatoi, sala operatoria, reparto: stanno già consultandosi fra loro, cercando di evitarmi

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                            • gorgone
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                              #15
                              parto da un po’ lontano, perché è importante, a mio avviso, capire un punto che ho già accennato qualche post fa.

                              nel corano l’uomo non è descritto come creato ad immagine e somiglianza di dio, l’uomo non è creato perfetto, ma si corrompe con il peccato originale. no, l’uomo nasce imperfetto,tanto che molti esegeti parlano di creatura mal creata.

                              “Non vi abbiam noi creati di acqua zozza?” (Cor. 77:20)

                              dove acqua zozza sta esattamente ad indicare lo sperma (a volte potete trovare anche la traduzione liquido vile). per chi avesse dubbi:
                              “Guardi dunque l’uomo di cosa fu creato! Fu creato di liquido effuso ch’esce di fra i lombi e le costole” (Cor. 86:5- 7);
                              “ebbene sappiate che Noi vi creammo di terra, poi facemmo di quella terra una goccia di
                              sperma, poi un grumo, poi un pezzo di carne informe e formato, per manifestarvi la potenza nostra” (Cor. 22:5).

                              (piccola nota: molte traduzioni attuali traducono quel “pezzo di carne” con embrione, ma secondo me forzando moltissimo nel senso che il termine usato nel corano mugda indica proprio il bolo di cibo masticato)

                              oltre al suo infimo inizio, il corano fa luce su tutti i tratti negativi propri dell’essere umano, tutti i suoi mali, facendoli risalire spesso all’atto creativo stesso.

                              il male fisico:
                              “Sì, Noi abbiamo creato l’essere umano sofferente “nell’afflizione”.

                              faccio un’altra precisazione di traduzione, che magari vi annoiano, ma - da linguista - tendo ad avere una naturale distorsione in tal senso: il termine tradotto con afflizione è
                              (kabad) termine che ha la stessa radice della parola fegato (kibd) e “soffrire di male al fegato” (kabida o kubida).

                              [sull’importanza della radice nella lingua araba vabbé, diciamo solo che i dizionari non sono in ordine alfabetico, ma in ordine di radice e capire la radice della parola non è sempre immediato - che dio li punisca tutti, maledizione]

                              tornando a noi, il mondo dunque si svela anche un luogo di sofferenza fisica, subita e sopportata dentro le proprie viscere. da questo comprendiamo che la distinzione tra male fisico, o dolore, e male morale nel corano non è importante quando fa riferimento al male dell’uomo in questa vita terrena; il male creaturale con cui l’uomo è stato creato, come pure il male proveniente dall’Alto comprende entrambi. un altro versetto che mostra quanto sia difficile distinguere i due mali è quello che afferma:

                              “Dio vuole rendervi i pesi leggeri, perché l’uomo fu creato debole” (Cor. 4:28)

                              dal contesto si comprende che questa debolezza è morale, di volontà, la difficoltà ad ottemperare ai doveri religiosi, ma, considerando che in altre parti la stessa parola viene usata in riferimento agli infermi (9:91) e agli incapaci di mente (2:282), si può considerare questa debolezza creaturale come uno stato generico.

                              altre caratteristiche proprie alla creatura umana secondo il corano sono la sua impazienza, la sua avarizia e la sua litigiosità.

                              “L’uomo è stato creato impaziente. Vi mostrerò i Miei segni; non fateMi fretta”(Cor 21:37)
                              (l’uomo)“invoca il male come invoca il bene, l’uomo è in verità precipitoso” (Cor. 17:11)
                              “Se voi possedeste i tesori della misericordia del Signore vi asterreste dal prenderne per timore di spenderli, perché l’uomo è avaro” (Cor. 17:100)
                              “Abbiamo riempito questo Corano di ogni sorta di esempi per gli uomini, ma l’uomo ama sopra ogni cosa i cavilli” (Cor. 18:54)

                              il (meraviglioso) commentario coranico (tafsir) che è completamente online qua:
                              ÇáãæÓæÚÉ ÇáÇÓáÇãíÉ ÇáãÚÇÕÑÉ

                              commenta l’espressione “è stato creato di impazienza” spiegando che l’uomo è stato “composto sull’impazienza”, come se l’impazienza fosse la base o la materia da cui è stato tratto l’essere umano. si spinge addirittura a dire che la materia di cui è costituito l’uomo è impaziente.

                              l’uomo, nonostante la sua infima natura, si pone pure come avversario a Dio, contestandolo continuamente:

                              “Non vede forse l’uomo che Noi lo abbiamo creato da una goccia di sperma? Ed eccolo contestatore manifesto, e conia un esempio contro di Noi dimenticando la sua creazione” (Cor. 36: 77-78)

                              “Ha creato l’uomo con una goccia di sperma ed ecco, l’uomo Gli è dichiarato avversario” (Cor. 16:4)

                              questa sua ostinazione fa che dio lo maledica pure:
                              “Perisca l’essere umano! Quanto è empio! Come lo ha creato Dio? Da una goccia di sperma.” (Cor. 80:17-19)

                              ma più di tutto la creatura umana è dannatamente ingrata. la sua ingratitudine è il più fastidioso dei suoi mali perché si rivolge nei confronti del Creatore ad ogni mutare di situazione, tanto nel bene quanto nel male

                              “Se facciamo gustare all’uomo un favore e poi di nuovo glielo togliamo, eccolo disperato e ingrato e se gli facciamo toccare delizia dopo un danno che l’abbia toccato, ecco che dice: «I mali se ne sono andati via da me»” (Cor. 11:9-10)

                              “Quando vi tocca disgrazia sul mare, [...] non resta che Lui, e quando v’ha salvato in terra ferma da Lui v’allontanate, ancora. Per certo l’uomo è ingrato!” (Cor. 17:67).

                              un essere umano malvagio e sofferente sin dall’Inizio, malvagio per creaturalità e perciò per divino decreto. tanto è vero che alcuni commentatori si sono dovuti scontrare con il dilemma della giusta punizione divina: come potrebbe Dio punire un male creato da lui stesso?


                              ed ecco il punto: se invece si pensa, basandosi sui versetti che accusano l’uomo stesso del suo male, che sia l’essere umano il vero responsabile della malvagità, allora la libertà dell’uomo si verrebbe a scontrare con la volontà e l’onnipotenza di Dio, due attributi molto importanti quando si parla di dio nel corano.

                              si verranno infatti a creare diverse correnti teologiche che cercheranno risposta a questi quesiti a seconda della posizione dottrinale presa rispetto all’umano libero arbitrio;
                              dando o maggior risalto alla creaturalità del male e perciò alla assoluta libertà e volontà di Dio (divino arbitrio), o alla responsabilità e libertà di chi compie il male, concentrandosi di conseguenza più sulla giustizia divina che sulla Sua onnipotenza.

                              le due posizioni sono quella dei deterministi e quella degli arbitristi, e nel Corano ci sono versetti favorevoli ad entrambe le tesi.

                              [continua]
                              Last edited by gorgone; 06-12-2008, 13:36:27.

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