La rivoluzione copernicana della politica italiana, per cui la perizia nella gestione della cosa pubblica viene sostituita, come requisito, da varieta', cabaret, cosce lunghe e seni prosperosi, ignoranza e banalita', potrebbe raggiungere il suo acme alle prossime primarie. Il percorso di evoluzione, passato attraverso milleuna donne allegre dello spettacolo, raggiungerebbe l'acme con la Parietti: l'Alba (Parietti) di una nuova era, un Belpaese migliore.
Riporto:
Alba Parietti lancia la sua candidatura
«Potrei presentarmi alle primarie del Pd»
La showgirl: «Veltroni mi ha sconsigliato di entrare in politica. Ma io voglio fare qualcosa per il mio Paese»
Alba PariettiROMA - Una provocazione? Chissà. Ma la situazione nel Pd, anche alla luce delle vicende abruzzesi, è talmente «comatosa» - parole sue - che Alba Parietti potrebbe candidarsi addirittura per il dopo-Veltroni. Sì, proprio lei: la showgirl. Invitata da Klaus Davi a commentare a «KlausCondicio» un sondaggio condotto tra gli internauti, che l'hanno incoronata icona femminile della sinistra italiana, la Parietti ha detto di «non escludere che alle prossime primarie, tra quattro anni o comunque quando si svolgeranno, io possa concorrere».
VELTRONI ME L'HA SCONSIGLIATO - «Sono stata chiamata da Veltroni dopo avergli esposto il mio desiderio di fare politica, ma lui, esattamente come fece già in passato Mastella, me l'ha sconsigliato. Perché? A suo giudizio, sarei troppo abituata a essere protagonista e, quindi, dal momento che a contendersi la scena sono sempre in due o tre, avrei finito con l'annoiarmi. Veltroni - ha proseguito Alba - ha insistito sul fatto che io sono abituata a stare in video e a starci anche tanto, per cui avrei avuto qualche difficoltà ad accettare un ruolo da subordinata». «Adesso, ripensandoci, mi sfugge onestamente il vero motivo per cui non potrei intraprendere la carriera politica. So esprimermi e mastico politica da quando ero una ragazzina, anzi anche prima. Mio padre mi dava il biberon e mi parlava di grandi idealità. Una volta cresciuta, mi portava con lui a manifestare il 25 aprile», ha aggiunto la Parietti, annunciando poi che «se tra cinque anni la sinistra non avesse ancora alcuna intenzione di candidarmi, io inizierei comunque a pensare a cosa poter fare per questo Paese e in che contesto poterlo fare e comincerei a domandarmi per quale motivo io non possa essere messa in condizione di far questo».
Riporto:
Alba Parietti lancia la sua candidatura
«Potrei presentarmi alle primarie del Pd»
La showgirl: «Veltroni mi ha sconsigliato di entrare in politica. Ma io voglio fare qualcosa per il mio Paese»
Alba PariettiROMA - Una provocazione? Chissà. Ma la situazione nel Pd, anche alla luce delle vicende abruzzesi, è talmente «comatosa» - parole sue - che Alba Parietti potrebbe candidarsi addirittura per il dopo-Veltroni. Sì, proprio lei: la showgirl. Invitata da Klaus Davi a commentare a «KlausCondicio» un sondaggio condotto tra gli internauti, che l'hanno incoronata icona femminile della sinistra italiana, la Parietti ha detto di «non escludere che alle prossime primarie, tra quattro anni o comunque quando si svolgeranno, io possa concorrere».
VELTRONI ME L'HA SCONSIGLIATO - «Sono stata chiamata da Veltroni dopo avergli esposto il mio desiderio di fare politica, ma lui, esattamente come fece già in passato Mastella, me l'ha sconsigliato. Perché? A suo giudizio, sarei troppo abituata a essere protagonista e, quindi, dal momento che a contendersi la scena sono sempre in due o tre, avrei finito con l'annoiarmi. Veltroni - ha proseguito Alba - ha insistito sul fatto che io sono abituata a stare in video e a starci anche tanto, per cui avrei avuto qualche difficoltà ad accettare un ruolo da subordinata». «Adesso, ripensandoci, mi sfugge onestamente il vero motivo per cui non potrei intraprendere la carriera politica. So esprimermi e mastico politica da quando ero una ragazzina, anzi anche prima. Mio padre mi dava il biberon e mi parlava di grandi idealità. Una volta cresciuta, mi portava con lui a manifestare il 25 aprile», ha aggiunto la Parietti, annunciando poi che «se tra cinque anni la sinistra non avesse ancora alcuna intenzione di candidarmi, io inizierei comunque a pensare a cosa poter fare per questo Paese e in che contesto poterlo fare e comincerei a domandarmi per quale motivo io non possa essere messa in condizione di far questo».
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