messina: la silurata arriva

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    messina: la silurata arriva

    postai, per un paio di volte, gli scandali esemplari di messina. finalmente arriva un provvedimento centrale:
    MESSINA - Tanto tuonò che piovve. Dopo il crollo del soffitto, due giorni fa nella segreteria della facoltà di Lettere, dal quale piovono topi, anzi toponi, l'università di Messina ritorna nell'occhio del ciclone per la sospensione del rettore Francesco Tomasello decisa dal gip del Tribunale di Messina, Mariangela Nastasi. La sospensione è di due mesi su richiesta del sostituto procuratore Angelo Cavallo. L'ipotesi di reato è di concorso in abuso d'ufficio.
    LA MOTIVAZIONE - Ecco il ritratto che fa del rettore Tomasello nelle sue motivazioni il giudice «Mariangela Nastasi: «Il Tomasello utilizza la sua autorevole posizione di Rettore presso la Università degli Studi di Messina per intervenire, abusando dei propri poteri nella assegnazione di incarichi e posti di lavoro. La sua gestione della cosa pubblica, lungi dall’essere improntata a regole di trasparenza ed imparzialità, è invece molto più "pragmaticamente" mossa dalle esigenze di favorire chi può evidentemente ricambiare. La logica dello scambio reciproco, che inquina la sua azione amministrativa ed esprime una disivoltura non comune, porta a ritenere concreto il pericolo di reiterazione del reato». E poi rincara parlando della «spregiudicatezza della sua azione certamente incurante delle più elementari regole di correttezza nello svolgimento della pubblica funzione, e anzi disinvolta nell’abuso, appare certamente esplicabile e riproponibile in ogni momento perché l’occasione è data proprio dall’esercizio del tipo di ufficio ricoperto... influenzando senza scrupoli le scelte di tutti quei settori amministrativi che comunque fanno capo a lui, in seno all’Università degli Studi, con grave danno per la collettività».
    INTERCETTAZIONI - «Bisogna fare tutto il possibile perché Umberto vinca il concorso perché merita di tornare a far parte della nostra famiglia» scrive Tempo Stretto. Umberto è Umberto Bonanno, ex presidente del consiglio comunale di Messina in quota Forza Italia. A parlare era Melitta Grasso, la moglie del Rettore Franco Tomasello, in una telefonata intercettata dalla squadra mobile, nell’ambito delle indagini dell’operazione «Oro Grigio», sulla speculazione edilizia al Torrente Trapani, in cui è coinvolto lo stesso Bonanno, arrestato e poi scarcerato. Questo nuovo filone d'indagine sui concorsi truccati nell'«ateneo degli scandali» riguarda un concorso, per dirigente medico dell'unità operativa complessa di medicina del lavoro del Policlinico, espletato nel dicembre 2006. A vincerlo la figlia di un dirigente di sezione della stessa unità, ma tra i partecipanti alla selezione pubblica, c'era anche l'ex presidente del consiglio comunale di Forza Italia, Umberto Bonanno. Quel posto sarebbe poi stato appannaggio di Bonanno proprio su pressioni del Rettore. E, alla fine, la vincitrice avrebbe rinunciato a quel posto. A descrivere il quadro ci sarebbero delle intercettazioni, finite ora nelle 130 pagine circa di ordinanza del gip Mariangela Nastasi, su richiesta del pm Angelo Cavallo.
    LA DIFESA - «È una misura infondata e comunque inadeguata e sproporzionata». Rispondono gli avvocati Carmelo Scillia e Nino Favazzo, difensori del rettore dell'Università di Messina. I legali annunciano «il ricorso immediato al tribunale del riesame, contro il provvedimento di sospensione». E aggiungono: «Sorprende l'applicazione di una misura, a distanza di circa tre anni dai fatti contestati, da quanto si apprende da tempo ben noti agli inquirenti e quindi di nessuna attualità. La misura, sempre secondo i legali, appare di «inusitato rigore, vista la assoluta evanescenza del quadro indiziario ne trova precedenti analoghi».
    IL PRECEDENTE - Tomasello era stato sospeso una prima volta dalle funzioni nel luglio 2007, per un concorso «pilotato» alla facoltà di Veterinaria. Il processo per lui ed altri 22 docenti inizierà a marzo prossimo. Nonostante questo scandalo, con altre intercettazioni in cui sono coinvolti almeno due magistrati messinesi che avrebbero fatto pressioni e ottenuto favori per far vincere ai loro figli due concorsi come ricercatore, Tomasello non si era dimesso. «Continua, caro Rettore, a donare tutto Te stesso alla nostra Università, affinché questa possa seguitare a crescere e ad operare nel migliore dei modi, pur in una congiuntura oggettivamente, complessivamente non benigna, che nondimeno non ci priva della speranza in un futuro migliore». Così scrivevano i prorettori pochi giorni fa. Ora le funzioni di responsabile dell'ateneo sono state affidate all'attuale prorettore Giovanni Calabrò. Intanto, sul sito dell'università è sparita la rassegna stampa che puntualmente ogni giorno veniva messa on line.
    LE DIMISSIONI - Il partito dei comunisti italiani, la Cgil e il professor Antonio Saitta, ordinario di diritto Costituzionale all'università di Messina, hanno chiesto le dimissioni del rettore: «Ora più che mai - afferma Saitta - le dimissioni sono atto doveroso di rispetto verso tutti gli studenti ed anche verso noi professori. È evidente che la sua posizione scredita l'intero Ateneo». Il Pdci di Messina chiede al ministro dell'Istruzione Gelmini la rimozione di Tomasello, «poiché - scrive il segretario provinciale Giuseppe Bertuccelli - a quanto pare non ha alcuna intenzione di dimettersi, anzi ha assunto un atteggiamento di resistenza ad oltranza, che nuoce all'ateneo, il quale rischia di essere sottoposto per mesi ad un tiro al bersaglio non solo mass-mediatico». Qualche giorno fa il rettore Tomasello aveva inviato al ministro Gelmini una lettera con la quale chiedeva un’ispezione ministeriale per il periodo 1998-2008: «L’esame degli atti di governo relativi ad un periodo così ampio appare necessario, nonostante io abbia assunto l’ufficio di Rettore nell’anno 2004. Infatti, le emergenze amministrative e le criticità delle procedure e dei comportamenti istituzionali che ho trovato al momento del mio insediamento hanno le loro precise radici nel periodo precedente».
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