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di "fun"

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    #46
    Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
    Giusto
    Ma quello che ha detto Simones mi fa pensare anche all'opposto di quanto riporti, e cioè che l'apatia può attechire anche in chi quel Se lo ha così sviluppato da provare un istantaneo brivido al solo pensiero di poter concorrere con questo mondo annichilito (tesi che sposo appieno), proprio perchè sente che la sua cifra è un'altra, larger than life.
    Stiamo paragonando quel Se "sviluppato", come lo appelli, espressione di un'identità che si fonda sull'esperienza interiore (ma quel Se è anche esperienza, dunque cosapevolezza, del suo far parte dell'Essere), al Se "alienato", ridotto ad un idolo (specchio), riflettente l'eco degli stereotipi doxa-generati (propinati/inculcati dalla sovra-struttura sociale).
    La "lost experience" deriva proprio dalla fragilità dell' "idolo", quello specchio delle varie immagini del Se, eterologhe, acquisite/importate dall'esterno: si cerca di autoidentificarsi in esse, scartanone di volta in volta una dietro l'altra, come se stessimo cercando il paio di scarpe giusto.
    La frantumazione centrifuga dell'idolo del Se eterologo si contrappone all'autodeterminazione cetripeta del Se autologo.

    Gli individui che hanno uno spiccato Se autologo, possono adottare due behavioural attitudes nei confronti della doxa: monacale od apostolica (credo di aver avuto già modo di parlarne), entrambi plausibili ai fini esistenziali.
    Il monacale è tutto volto con lo sguardo verso l'Assoluto; percepisce il panta rei, pur in tutta la sua frenesia spesso meaningless, ma sceglie di non interagire con esso, in quanto crede che il panta rei è comunque parte dell'Essere, e che tutto accade secondo l'imperscrutabile ragione del Logos. Questo è il caso a cui ti riferisci: effettivamente, l'individuo "monacale" mostra un'atteggiamento apatico nei confronti dell'imminenza.
    L'apostolico si sente chiamato ad interagire con la doxa, se stesso come strumento del Logos: percepisce una "calling" per porre ordine nell'entropia di Cronos.
    L'apostolico, al contrario del monacale, è incline a scorgere nell'immanente anche il significato, e la bellezza, che lo trascende: è un dionisiaco trascendentale, un empirico contemplativo; vede anche nel "fun" la scintilla di quella afterlife (non intesa qui come post-morte, ma come ultra-mondo), che porta nel suo ventricolo sinistro.

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      #47
      Originariamente Scritto da simones Visualizza Messaggio
      a me pare che il tuo ragionamento vada invertito...... .
      Considera quello che ho replicato a Sean, e poi fammi sapere se muovi le stesse perplessità: così potrei risponderti più esaurientemente

      Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
      - Dovresti spiegare bene cosa intendi con "centro spirituale". Intendi dire che tutti gli uomini che rifiutano la trascendenza sono condannato al nichilismo?
      - Osservo solo che questo atteggiamento, che io preferisco chiamare ancora taedium vitae, è vecchio quanto l'uomo. A me viene in mente la mela divisa di Platone e, con essa, l'idea che la nostra insoddisfazione perenne nasca proprio dalla ricerca inesausta di una metà (non banalmente una compagna di vita/letto) che ci dia quel senso di completezza e, con esso, la pace.
      - Potrò essere più esaustivo, nei tuoi confronti, se prima mi chiarisci quale accezione tu dai a "nichilismo", a questo punto.
      - Senza dubbio questo "atteggiamento", come lo definisci, è vecchio quanto l'Uomo: stiamo parlando di un'esperienza esistenziale, che ovviamente è vecchia quanto il suo contenitore (l'Uomo).
      Ma fai bene ad indurmi a precisare: la mia analisi si concentrava sull'uomo contemporaneo, sol perchè credo che oggigiorno quella determinata esperienza del vissuto -l'alienazione-, sia come l'esacerbazione di una delle tante condizioni esistenziali in cui l'Uomo di Sempre si può trovare. Eziandio, la vedo come l'esacerbazione di un male endemico e storico, in cui può incorrere l'Uomo

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        #48
        discussione interessantissima. penso. credo. una volta, non so quando, avrei letto ogni singolo post smanioso di approfondire la mia conoscenza di vita e stile di vita altrui. della parola meta. che mi ha sempre affascinato. meta questo meta quell'altro, meta-pandoro, meta-gorgone, met-tongue.
        ho, non sono sicuro, anzi, non sono meta-sicuro, disdegnato bellamente molte delle risposte passando direttamente alla mia. e questo mi fa pensare che una volta, quando tutte queste disquisizioni mi interessavano, ne avevo il cervello costantemente sottogioco. spero, di riuscire a venire fuori da tuttoq eusto marasma di parole , significati e pensieri. ho trovato un meta-rimedio temporaneo a questa voglia di evasione dai significati intrinseci della vita e penso lo porterò avanti come cura psicologica al mio al mio tedium vitae. penso ad altro. venendo in macchina da roma poco fà, mi sono emsso ad ammirare gli alberi di natale sulle case, le prime luci messe alle balaustre, anche le barche del fiume le avevano. non sono niente. eppure mi hanno distolto la mente da questi pensieri. ormai non mi davano più sbocco, non ne vedevo l'uscita. non credo che occupare la mente volontariamente con altri pensieri sia veramente una soluzione poichè equivale prendersi gioco di se stessi come sto facendo ora. eppure. non ho pensato a queste inutili pippe mentali.
        belle le luci di natale, veramente belle, danno sempre quel qualcosa in più anche agli edifici più smorti che di giorno ti sembrano usciti da un film sui lager nazisti. e com'è bella la notte che tutto nasconde, un sollievo dell'anima che del giorno ricorda solo i colori ma ci passano così inosservati se non li guardiamo.
        ciao ragazzi.

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          #49
          Originariamente Scritto da six00 Visualizza Messaggio
          discussione interessantissima. [..]
          ciao ragazzi.
          bel post. capito perfettamente il senso.
          purtroppo, non vorrei essere la cassandra di turno, ma non si smette, si sospende per un po'..

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            #50
            ah six, l'ho letta dopo, ti rispondo qua perché è in topic: follemente, ovviamente.
            amo mirò di amore carnale, direi
            è, peraltro, l'altro esempio che avevo in mente oltre all'aria amami alfredo, il segno che è epifania.

            sei mai stato a reina sofia? la tela con la linea nera e i punti rossi?

            ecco.


            .

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              #51
              Originariamente Scritto da gorgone Visualizza Messaggio
              comunque, tranquillo, gli aneddoti di vita very paiono interessanti solo a chi li ha condivisi e, a volte, nemmeno a loro.
              Sì, se fanno cagare.
              Una bella storia, un bel racconto, una bella avventura valgono sempre la pena di essere ascoltate.
              Originariamente Scritto da Sean
              Bob è pure un fervente cattolico.
              E' solo in virtù di questo suo essere del Cristo che gli perdono quei suoi certi amori per le polveri, il rock, la psicologia, la pornografia e pure per Sion.

              Alice - How long is forever?
              White Rabbit - Sometimes, just one second.

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                #52
                Originariamente Scritto da gorgone Visualizza Messaggio
                bel post. capito perfettamente il senso.
                purtroppo, non vorrei essere la cassandra di turno, ma non si smette, si sospende per un po'..
                ah non mi dire così!!!! anzi si dimmelo ma non ci riuscirai a farmi pensare il contrario... sto davvero credendo che ho troppo da perdere.

                non mi piace il modo di pensare di simones, non mi piace perchè spesso è il mio e non lo voglio, mi isola. vorrei, se mi fosse possibile, ascoltare ma senza neanche perdermi nelle parole con pensieri che mi esulano dalla realtà dei discorsi stessi. annoiarmi nei discorsi altrui ma pensare che sono degni di esistere.
                vorrei diciamo, riorganizzare le mie priorità mentali per ottenere poi, spero, un beneficio a lungo termine su me stesso. è molto brutto quando ci isoliamo così dal resto, noi che parliamo di empatia, che forse abbiamo più di altri eppure non siamo noi quelli che stanno parlando con gli altri.

                sono stato da uno psicologo per una specie di visita. gli ho parlato dei miei problemi, ha detto che i miei pensieri sono frutto di ricchezza interiore. a me va bene. eppure che mi sta dando a livello pratico ed emozionale questa ricchezza interiore. niente. pensieri che si perdono nelle giornate che mi sembrano ancora più vuote. niente.

                ecco in questo momento ad esempio ci sto ricascando come una pera cotta.

                cmq mi ha fatto piacere la tua risposta. non so chi è cassandra. anzi spesso e volentieri ti prendo per strana. l'altro giorno la cosa della mucca sferica era da ridere sono andato su google a cercarla ma non capivo ugualmente. ahahahah
                Last edited by six00; 13-12-2008, 23:22:52.

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                  #53
                  Originariamente Scritto da gorgone Visualizza Messaggio
                  sei mai stato a reina sofia? la tela con la linea nera e i punti rossi?
                  ecco.
                  non sono mai stato in spagna ma ci devo andare. devo vedere qualcosa di Antoni Gaudì dal vivo prima di morire. poi andrò anche a reina sofia.

                  aggiungendo qualcosa a quello che ho già detto, credo che essenzialmente noi ci poniamo queste domande perchè ci siamo portati. più che per esperienze acquisite di vita, da fattori genetici. nessuna differenza tra un lunatico e un filosofo. il lunatico si tiene per se la sua filosofia, al filosofo piace parlare. ma parlare di trascendentale e metafisico non ha il benchè minimo senso se non quello di illuderci che abbia un senso. non c'è UN REALE RISCONTRO. cioè, è la parola stessa "trascendentale" che non c'è. non c'è prova fisica che il trascendentale esiste. ma allora, se non ha prova, forse è meglio guardarsi un bell'albero di natale addobbato. purtroppo, o per fortuna, o per non si sa cosa, come dice gorgone, ci si ritorna volentieri sulla questione, perchè fa parte di noi. ma mai ci sarà conclusione. mai ci sarà post che metterà fine al tutto. mai ci sarà pensiero che metterà ordine. mai mente ed anima saranno soddisfatte. e parole su parole su parole.
                  e il naufragar m'è dolce in questo mar...
                  Last edited by six00; 14-12-2008, 00:04:32.

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                    #54
                    Originariamente Scritto da six00 Visualizza Messaggio
                    discussione interessantissima. penso. credo. una volta, non so quando, avrei letto ogni singolo post smanioso di approfondire la mia conoscenza di vita e stile di vita altrui. della parola meta. che mi ha sempre affascinato. meta questo meta quell'altro, meta-pandoro, meta-gorgone, met-tongue.
                    ho, non sono sicuro, anzi, non sono meta-sicuro, disdegnato bellamente molte delle risposte passando direttamente alla mia. e questo mi fa pensare che una volta, quando tutte queste disquisizioni mi interessavano, ne avevo il cervello costantemente sottogioco. spero, di riuscire a venire fuori da tuttoq eusto marasma di parole , significati e pensieri. ho trovato un meta-rimedio temporaneo a questa voglia di evasione dai significati intrinseci della vita e penso lo porterò avanti come cura psicologica al mio al mio tedium vitae. penso ad altro. venendo in macchina da roma poco fà, mi sono emsso ad ammirare gli alberi di natale sulle case, le prime luci messe alle balaustre, anche le barche del fiume le avevano. non sono niente. eppure mi hanno distolto la mente da questi pensieri. ormai non mi davano più sbocco, non ne vedevo l'uscita. non credo che occupare la mente volontariamente con altri pensieri sia veramente una soluzione poichè equivale prendersi gioco di se stessi come sto facendo ora. eppure. non ho pensato a queste inutili pippe mentali.
                    belle le luci di natale, veramente belle, danno sempre quel qualcosa in più anche agli edifici più smorti che di giorno ti sembrano usciti da un film sui lager nazisti. e com'è bella la notte che tutto nasconde, un sollievo dell'anima che del giorno ricorda solo i colori ma ci passano così inosservati se non li guardiamo.
                    ciao ragazzi.
                    ... ... carpe diem ... ...

                    se non si ha quello che si ama ... bisogna amare quello che si ha

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                      #55
                      Originariamente Scritto da simones Visualizza Messaggio
                      io non mi diverto quasi mai.
                      per divertirmi devo fare qualcosa di esagerato che mi rifiondi nel passato.
                      una folle corsa,una notte meccanica o la roulette dio bono.....


                      non ho mai sopportato gli alternativi perchè in fondo io ero un fuoriscala.
                      ossia frequentavo gente fuorinorma.
                      quando sento racconti di serate mi addormento,nulla di nuovo,tutto già visto e fatto.

                      provo solo un certo tipo di piacere sottile quando vedo vecchi amici.....
                      il divertimento di alcuni non appaga lo spirito di altri, ognuno ha la sua ottica nello spaziar gli eccessi

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                        #56
                        questo topic si è trasformato progressivamente nel suo divenire ... almeno è quell che ho colto ... come six00 ho saltato parti anche se poi sono tornato sui miei passi per rileggere ancora

                        la banalità della quotidianità è un dato di fatto ... se solo un giorno inizi a far girare le rotelle del cervello, chi non si trova costratto a fingere falso interesse per argomenti tutt'altro che interessanti?

                        poi la banalità è diventata ricerca di qualcosa fuorinorma, che esuli quello che è considerato normale ... per poi sfociare nel taedium vitae, nell'apatia e nella ricerca di una cura

                        si è poi giustamente parlato anche di nobiltà del silenzio ... sacra!!!

                        comunque credo sinceramente che molti di noi non abbiano minimamente idea di cosa sia veramente il taedium vitae ... io per primo, intendiamoci
                        siamo qui in salute (spero tutti) ai nostri pc, scriviamo, pensiamo, ci arrovelliamo sul significato del vivere ... sentiamo il peso della banalità consapevoli però che possiamo scegliere ... vorrei vedere quanto "fighetti" siamo

                        c'è anche chi, purtroppo, non ha scelte

                        e per rispetto scelgo di vivere pienamente, scelgo di scrivere queste cose,
                        scelgo di essere me stesso, tanto non mi interessa poi quello che pensano gli altri, visto che tento comunque di non pestare mai i piedi a nessuno ... e poi gli altri non ci conoscono mai

                        la cura la trovo nelle semplici cose di tutti i giorni ... simones l'ha detto subito, il piacere sottile di vedere vecchi amici ... le luci di natale di six00

                        il nichilismo è unica certezza ... ciò non toglie che se aspettiamo soltanto grandi eventi per scrollarcelo di dosso non possiamo far altro che "piangere nel sacro silenzio" ... invece l'improvviso è sempre, almeno per me voglio sia così, anche se non è affatto facile

                        scusatemi se mi sono dilungato o se non ho compreso bene le intenzioni di tutti ... grazie a simones per il bel topic
                        ... ... carpe diem ... ...

                        se non si ha quello che si ama ... bisogna amare quello che si ha

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                          #57
                          grande sid .. rep
                          Originariamente Scritto da arkon86
                          la pompa con un po di dente ci sta tutta...da quel tocco che ti ringalluzzisce l'uccello, altrimenti sembra di farsi un bidet..
                          Originariamente Scritto da Naturalissimo.88
                          ma perchè sia qui che fuori pensate che sia frc
                          Originariamente Scritto da PrinceRiky
                          dove c'è leonardoS c'è cacca

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                            #58
                            Originariamente Scritto da thetongue Visualizza Messaggio
                            Stiamo paragonando quel Se "sviluppato", come lo appelli, espressione di un'identità che si fonda sull'esperienza interiore (ma quel Se è anche esperienza, dunque cosapevolezza, del suo far parte dell'Essere), al Se "alienato", ridotto ad un idolo (specchio), riflettente l'eco degli stereotipi doxa-generati (propinati/inculcati dalla sovra-struttura sociale).
                            La "lost experience" deriva proprio dalla fragilità dell' "idolo", quello specchio delle varie immagini del Se, eterologhe, acquisite/importate dall'esterno: si cerca di autoidentificarsi in esse, scartanone di volta in volta una dietro l'altra, come se stessimo cercando il paio di scarpe giusto.
                            La frantumazione centrifuga dell'idolo del Se eterologo si contrappone all'autodeterminazione cetripeta del Se autologo.

                            Gli individui che hanno uno spiccato Se autologo, possono adottare due behavioural attitudes nei confronti della doxa: monacale od apostolica (credo di aver avuto già modo di parlarne), entrambi plausibili ai fini esistenziali.
                            Il monacale è tutto volto con lo sguardo verso l'Assoluto; percepisce il panta rei, pur in tutta la sua frenesia spesso meaningless, ma sceglie di non interagire con esso, in quanto crede che il panta rei è comunque parte dell'Essere, e che tutto accade secondo l'imperscrutabile ragione del Logos. Questo è il caso a cui ti riferisci: effettivamente, l'individuo "monacale" mostra un'atteggiamento apatico nei confronti dell'imminenza.
                            L'apostolico si sente chiamato ad interagire con la doxa, se stesso come strumento del Logos: percepisce una "calling" per porre ordine nell'entropia di Cronos.
                            L'apostolico, al contrario del monacale, è incline a scorgere nell'immanente anche il significato, e la bellezza, che lo trascende: è un dionisiaco trascendentale, un empirico contemplativo; vede anche nel "fun" la scintilla di quella afterlife (non intesa qui come post-morte, ma come ultra-mondo), che porta nel suo ventricolo sinistro.


                            molto interessante,grazie toungue.
                            "Nulla è gratuito in questo basso mondo. Tutto si sconta, il bene come il male, presto o tardi si paga. Il bene è necessariamente molto più caro."

                            L.F.Celine

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                              #59
                              ma non ci potrebbe essere l'atteggiamento monacale senza lo sguardo all'Assoluto, come dice thetongue?
                              meglio ancora ... direi "monacale contemplativo"
                              Last edited by siddharta7733; 14-12-2008, 09:05:15.
                              ... ... carpe diem ... ...

                              se non si ha quello che si ama ... bisogna amare quello che si ha

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                                #60
                                Originariamente Scritto da siddharta7733 Visualizza Messaggio
                                la cura la trovo nelle semplici cose di tutti i giorni ... simones l'ha detto subito, il piacere sottile di vedere vecchi amici ... le luci di natale di six00

                                il nichilismo è unica certezza ... ciò non toglie che se aspettiamo soltanto grandi eventi per scrollarcelo di dosso non possiamo far altro che "piangere nel sacro silenzio" ... invece l'improvviso è sempre, almeno per me voglio sia così, anche se non è affatto facile
                                Condivido il tuo pensiero sid.. perchè puntare sempre alle cose più "forti", più "sensazionali". quando ci possiamo accontentare della semplicità delle piccole cose, che nella loro semplicità sono bellissime: il ritrovare vecchi amici, il riuscire a fare qualcosa di buono come, esempio stupido, anche una semplice mansione lavorando, un momento bello, una carezza data col cuore.. tanti piccoli gesti di cui oggi si è perso l'importanza non perchè non lo siano, ma perchè abbiamo un'ottica troppo mirata al "top", al sensazionale.. accontentarsi di piccole cose, non vuol dire vivere nella mediocrità.. anzi proprio perchè è difficile, penso che chi ci riesca sia davvero forte d'animo.. Penso che anche il semplice soffrire, per qualsiasi motivo, sia motivo di gioia, perchè si è capaci di soffrire, perchè questo ci deve far rendere conto che abbiamo un'anima, un cuore, delle pulsioni, che non sono così scontate oggi come oggi, visto che si cerca sempre la via più semplice per tutto...

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