Annuncio

Collapse
No announcement yet.

di "fun"

Collapse
X
 
  • Filter
  • Ora
  • Show
Clear All
new posts

    #16
    A se stesso


    Or poserai per sempre,
    Stanco mio cor. Perì l'inganno estremo,
    Ch'eterno io mi credei. Perì. Ben sento,
    In noi di cari inganni,
    Non che la speme, il desiderio è spento.
    Posa per sempre. Assai
    Palpitasti. Non val cosa nessuna
    I moti tuoi, nè di sospiri è degna
    La terra. Amaro e noia
    La vita, altro mai nulla; e fango è il mondo
    T'acqueta omai. Dispera
    L'ultima volta. Al gener nostro il fato
    Non donò che il morire. Omai disprezza
    Te, la natura, il brutto
    Poter che, ascoso, a comun danno impera
    E l'infinita vanità del tutto.

    Commenta


      #17
      Originariamente Scritto da gorgone Visualizza Messaggio
      A se stesso


      Or poserai per sempre,
      Stanco mio cor. Perì l'inganno estremo,
      Ch'eterno io mi credei. Perì. Ben sento,
      In noi di cari inganni,
      Non che la speme, il desiderio è spento.
      Posa per sempre. Assai
      Palpitasti. Non val cosa nessuna
      I moti tuoi, nè di sospiri è degna
      La terra. Amaro e noia
      La vita, altro mai nulla; e fango è il mondo
      T'acqueta omai. Dispera
      L'ultima volta. Al gener nostro il fato
      Non donò che il morire. Omai disprezza
      Te, la natura, il brutto
      Poter che, ascoso, a comun danno impera
      E l'infinita vanità del tutto.



      tra i miei preferiti
      "Nulla è gratuito in questo basso mondo. Tutto si sconta, il bene come il male, presto o tardi si paga. Il bene è necessariamente molto più caro."

      L.F.Celine

      Commenta


        #18
        Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
        Certo, il benessere materiale implica il venir meno di quella furia guerriera che è nemica mortale del taedium. Credo, tuttavia, che sia anche, se non soprattutto, un fattore genetico. Da sempre sono esistite persone che hanno sempre avuto, pur essendo "oggettivamente" realizzate, un atteggiamento di continua insoddisfazione, quella sensazione di cenere che ti resta tra le mani dopo ogni esperienza.


        già.
        ma al di là dell'insoddisfazione percepita quale rimedio possa essere di cura ad un simile male non è dato sapere.
        in sostanza credo che chi porti una tale ricerca all'estremo arrivi sempre alla morte quale mezzo per liberarsi dalle contingenze materiali.
        quesi che la morte intesa non come semplice fine della vita possa essere un'esperienza in sé,ultima e finalmente significativa
        forse il tipo che ho per avatar la pensava proprio così
        "Nulla è gratuito in questo basso mondo. Tutto si sconta, il bene come il male, presto o tardi si paga. Il bene è necessariamente molto più caro."

        L.F.Celine

        Commenta


          #19
          Secondo me siete leggermente fuori strada, avete mischiato un po' le carte. Spesso nelle discussioni si cade in banalità e ci sono diversi motivi per farlo se poi sono unilateralmente referenziali possono diventare fastidiose e credo che da queste scaturisca il topic. Se fosse una questione di "tedio" generale non vedo perchè essere tanto attivi in una comunità virtuale dove non si fa altro che discutere; il punto è che quì si scelgono gli argomenti che ci interessano e spesso anche l'interlocutore, nella realtà questo non è sempre possibile.

          Commenta


            #20
            Originariamente Scritto da simones Visualizza Messaggio
            quesi che la morte intesa non come semplice fine della vita possa essere un'esperienza in sé,ultima e finalmente significativa
            non so cosa sia più terribile, se trovarsi di fronte al Giudice Supremo e non trovarsi più affatto.


            Ed è così che la nostra coscienza
            ci fa vili; è così che si scolora
            al pallido riflesso del pensiero[della morte]
            il nativo colore del coraggio,
            ed alte imprese e di grande momento,
            a cagione di questo, si disviano
            e perdono anche il nome dell'azione.
            Amleto, Atto III, Scena I

            comunque, ehm.
            poche ore fa avevo intenzione di aprire un thread sulla danza della morte, poi mi ha preso la pigrizia a questo punto posto qua qualche rapida riflessione: la rappresentazione di una morte ontologizzata è un'invenzione relativamente recente, del XIII secolo, un morte personificata in grado cioè di sottrarre la scena al semplice morire, unico coronamento della vita d'ogni essere umano.

            [curioso che l'invenzione della figura della morte coincida con la creazione del purgatorio. ma questo meriterebbe una ltro approfondimento.]

            nei secoli XIII-XIV poi c'è il trionfo del genere letterario rappresentato dal "memento mori": delle danze macabre il cui successo verrà ulteriormente sancito dall'avvento sconvolgente della Morte Nera, un fil rouge che si snoda ininterrotto sino ad oggi, la morte che gioca a scacchi, la morte violinista. la morte danzante, che balla a turno con potenti, borghesi e popolani, ricordandoci attraverso le xilografie rinascimentali che un unico fato attende poveri e ricchi: ed insinuando pertanto i primi elementi ideali, sia pure folkloristici, di quella che potremmo considerare un'immagine del mondo basata su di una sostanziale eguaglianza sociale.

            oggi la morte, è nella sua compiuta ontologizzazione essa si è ormai disgiunta da dio è una porta aperta sul baratro di un nulla nichilista. prodromo di un annullamento per il quale non c'è balsamo e da cui non c'è riscatto e salvezza.


            - Perchè non posso uccidere Dio in me stesso ? Perchè continua a vivere in me e sia pure in modo vergognoso e umiliante anche se io lo maledico e voglio strapparlo dal mio cuore ? E perchè, nonostante tutto, egli continua a essere uno struggente richiamo di cui non riesco a liberarmi ? Mi ascolti ?

            * Certo.

            - Io vorrei sapere senza fede, senza ipotesi: voglio la certezza, voglio che Iddio mi tenda la mano e scopra il suo volto nascosto e voglio che mi parli.

            * Il suo silenzio non ti parla ?

            - Lo chiamo e lo invoco. E se egli non risponde io penso che non esiste.

            * Forse è così, forse non esiste.

            - Ma allora la vita non è che un vuoto senza fine. Nessuno può vivere sapendo di dover morire, un giorno, come cadendo nel nulla, senza speranza.

            * Molta gente non pensa né alla morte, né alla vanità delle cose.

            - Ma verrà il giorno in cui si troveranno all'estremo limite della vita.

            * Sì, sull'orlo dell'abisso.

            - Lo so, lo so ciò che dovrebbero fare. Dovrebbero intagliare nella loro paura un'immagine, alla quale dare poi il nome di Dio.

            (è il dialogo de il settimo sigillo di bergman)

            Commenta


              #21
              Originariamente Scritto da The_machine Visualizza Messaggio
              il punto è che quì si scelgono gli argomenti che ci interessano e spesso anche l'interlocutore, nella realtà questo non è sempre possibile.
              dilettante. mi sono fatta implementare nella rete neuronale la funzione ignore-list da anni ormai.

              comunque ok, scusate l'OT

              Commenta


                #22
                Originariamente Scritto da gorgone Visualizza Messaggio
                comunque ok, scusate l'OT

                siamo in trash, ti scuso

                Commenta


                  #23
                  Originariamente Scritto da simones Visualizza Messaggio
                  già.
                  ma al di là dell'insoddisfazione percepita quale rimedio possa essere di cura ad un simile male non è dato sapere.
                  in sostanza credo che chi porti una tale ricerca all'estremo arrivi sempre alla morte quale mezzo per liberarsi dalle contingenze materiali.
                  quesi che la morte intesa non come semplice fine della vita possa essere un'esperienza in sé,ultima e finalmente significativa
                  forse il tipo che ho per avatar la pensava proprio così
                  No, la cura non la conosco. Se la conoscessi l'avrei suata du si me, innanzitutto. Ma da tempo ormai ho smesso di chiedermi come mai siano solo pochi e frammentari i momenti di vero interesse che la vita offre, mentre il resto, anche ciò che altri (tornando al punto di partenza) raccontano come fosse il segreto della vita, lo trovo noioso, pedante, ripetitivo.


                  PS:il3d merita, sposto in caffetteria
                  Last edited by ma_75; 13-12-2008, 18:43:08.
                  In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                  ma_75@bodyweb.com

                  Commenta


                    #24
                    Originariamente Scritto da simones Visualizza Messaggio
                    temo di si amico.
                    resta da scoprire quale esperienza possa prestarsi come cura a questo tuo,nostro,taedium vitae.
                    lascia un strano retrogusto la consapevolezza di una quotidianità che,seppur arricchita da ogni comodità, esula da un qualsivoglia fine superiore.
                    che sia forse solo la conseguenza del benessere generalizzato questa mia smania di assolutezza,di purezza,di bisogno di fondare metafisicamente l'esistenza?
                    Basta volerlo credo.. basta approcciarsi alla vita con un animo diverso.. però non è così semplice.. Non so come si possa vivere in questo modo sinceramente.. non è vita questa..

                    Commenta


                      #25
                      Originariamente Scritto da pina colada Visualizza Messaggio
                      Basta volerlo credo.. basta approcciarsi alla vita con un animo diverso.. però non è così semplice.. Non so come si possa vivere in questo modo sinceramente.. non è vita questa..

                      la cosa non pesa più di tanto.
                      io mica vado a proporre riflessioni del tipo ad ogni bipede che incrocio.
                      è come un ronzio di fondo,diciamo,consente in ogni caso la vita anche se predispone,aimè,ad una certa intolleranza.
                      "Nulla è gratuito in questo basso mondo. Tutto si sconta, il bene come il male, presto o tardi si paga. Il bene è necessariamente molto più caro."

                      L.F.Celine

                      Commenta


                        #26
                        Originariamente Scritto da simones Visualizza Messaggio
                        la cosa non pesa più di tanto.
                        io mica vado a proporre riflessioni del tipo ad ogni bipede che incrocio.
                        è come un ronzio di fondo,diciamo,consente in ogni caso la vita anche se predispone,aimè,ad una certa intolleranza.
                        Lo so però è un male sottile che ti trascini.. un'insofferenza che non ti permette di godere a pieno di tutti i momenti della vita.. la vita è una e andrebbe vissuta nel miglior modo possibile e godendo di ogni singolo istante.. nel modo in cui vivi tu modo puoi vivere anche bene, con tutte le comodità e i divertimenti che vuoi però non vivi mai al 100%, non ti godi mai niente al massimo.. non provi passioni penso..

                        Commenta


                          #27
                          Credevo che il 3d, postato in Trash, avesse fine ludico e dunque avevo inviato un reply a tono. Ritorno e trovo il 3d in Caffetteria, ed il tono è tutt'altro che ludico. Visto che si sta muovendo una critica seria di behavioural attitude, e siamo fuori dalla sezione Trash, mi sarebbe veramente gradito che il mio nick venisse cancellato dal titolo del thread: l'autore Simones od un moderatore (ancor di più chi lo ha spostato in Caffetteria) potrebbero usarmi la cortesia. Altrimenti si ha l'impressione che si stia criticando un'atteggiamento propinato dall'utente Tongue, ma al di fuori del contesto in cui quell'atteggiamento è scherzosamente, con gli amici, utilizzato: la sezione Trash.
                          Usatami questa gentilezza, sarò anche felice di dare il mio contributo serio alla discussione.

                          Commenta


                            #28
                            Originariamente Scritto da thetongue Visualizza Messaggio
                            Usatami questa gentilezza, sarò anche felice di dare il mio contributo serio alla discussione.
                            Mi piacerebbe molto sentire il tuo parere tongue (anche se continui ad evitare il mio 3d in trash )

                            Commenta


                              #29
                              Originariamente Scritto da simones Visualizza Messaggio
                              la cosa non pesa più di tanto.
                              io mica vado a proporre riflessioni del tipo ad ogni bipede che incrocio.
                              è come un ronzio di fondo,diciamo,consente in ogni caso la vita anche se predispone,aimè,ad una certa intolleranza.
                              Io credo che una certa intolleranza invece sia necessaria contro questo profluvio di chiacchiere, di immagini, di quotidiane confessioni e di privati deliri messi tutti in piazza, o riversati nell'orecchio del "confidente", sovente il primo che passa:
                              Perchè l'esperienza non emoziona più, perchè quasi nulla più ci attrae, e ci manteniamo come lontani da tutto, già stanchi e sazi al solo pensiero di muovere un primo passo?
                              Non sono mutate le cose del mondo e le emozioni possibili, è mutato lo scenario attorno, il silenzio, l'introspezione, tutto ciò che serve ad apparecchiare la necessaria goduria dell'evento, è sommerso da troppi decibel, da troppe presenze, da troppo verbo:
                              Si entra da soli nel giardino segreto, ed una volta usciti non si deve confessare ad anima viva ciò che si è visto e vissuto, perchè la verità sperimentata è nemica del volgo, e non va detta, esattamente come negli antichi misteri.

                              L'uomo moderno non riconosce più alcuna nobiltà al silenzio, e a se stesso.
                              Last edited by Sean; 13-12-2008, 19:19:44.
                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


                              Commenta


                                #30
                                Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                                Io credo che una certa intolleranza invece sia necessaria contro questo profluvio di chiacchiere, di immagini, di quotidiane confessioni e di privati deliri messi tutti in piazza, o riversati nell'orecchio del "confidente", sovente il primo che passa:
                                Perchè l'esperienza non emoziona più, perchè quasi nulla più ci attrae, e ci manteniamo come lontani da tutto, già stanchi e sazi al solo pensiero di muovere un primo passo?
                                Non sono mutate le cose del mondo e le emozioni possibili, è mutato lo scenario attorno, il silenzio, l'introspezione, tutto ciò che serve ad apparecchiare la necessaria goduria dell'evento, è sommerso da troppi decibel, da troppe presenze, da troppo verbo:
                                Si è entra da soli nel giardino segreto, ed una volta usciti non si deve confessare ad anima viva ciò che si è visto e vissuto, perchè la verità sperimentata è nemica del volgo, e non va detta, esattamente come negli antichi misteri.

                                L'uomo moderno non riconosce più alcuna nobiltà al silenzio, e a se stesso.
                                Su questo mi trovo favorevole..
                                Sì sull'essere intolleranti, specialmente verso le chiacchiere vane, ma non insofferenti verso la vita..
                                Il silenzio lo trovo fondamentale per ascoltrare se stessi, che talvolta è veramente difficile, e da lì trovare la strada per capire che è ancora possibile provare delle emozioni, come dicevi giustamente, Sean

                                Commenta

                                Working...
                                X
                                😀
                                🥰
                                🤢
                                😎
                                😡
                                👍
                                👎