ROMA (11 dicembre) - La lunga vicenda delle frequenze negate all'emittente Europa 7 va verso la conclusione, ma le polemiche non si placano. Il ministero dello Sviluppo economico ha infatti assegnato oggi ai rappresentanti della società Centro Europa 7 il provvedimento con cui si consente all'emittente da questa gestita l'esercizio del Canale 8 Vhf per l'attività di radiodiffusione televisiva nazionale, da utilizzare in tecnologia analogica e/o digitale. Lo afferma una nota del ministero.
Dopo quasi dieci anni di battaglia legale, Europa 7 ottiene quindi quindi finalmente il diritto a esistere. Ma non ai danni di Rete 4, contro cui si è sempre battuta, ma grazie a frequenze eccedenti della Rai. L'emitttente dovrà attivare gli impianti a partire dal 1° luglio 2009 e non oltre il 30 giugno 2011. Europa 7 potrà trasmettere in analogico e poi passare, con tutto il sistema, al digitale terrestre.
Ma la tv non è soddisfatta perché - è la contestazione - i termini di avvio sono lontani. «Dopo dieci anni - ha detto l’amministratore di europa 7 Francesco Di Stefano - continuano a prenderci in giro».
La vicenda Europa 7 si trascina a colpi di carte bollate, sentenze, ricorsi e contro-ricorsi dal '99, quando l'emittente vinse la gara per una concessione nazionale, ma non ha mai avuto le frequenze per trasmettere e da allora è andata avanti una lunga guerra a colpi di carte bollate e ricorsi anche in sede europee.
Come al solito il Nano la fa ancora franca in quanto rete4 da andare sul satellite è ancora saldamente lì e si utilizzano 2 pesi e due misure per le direttive che vengono dall'Europa vedi caso iva Sky.
Commenta