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Il mercato televisivo italiano è in oligopolio (mediaset, la7,rai,canali locali) quello digitale è un duopolio (mediaset-sky), quello satellitare è un monopolio di fatto, ma nulla impedisce all'azienda pinco pallo di andare sul satellite se c'ha i soldi.
La guerra è sul duopolio.
Ricordiamoci che gli italiani nel 95 tramite referendum ebbero la chance di stroncare mediaset(allora fininvest)non permettendo la proprietà di più di una rete televisiva,ma votarono contro questa proposta.
Purtroppo la situazione attuale delle telecomunicazioni è anche figlia di quella scelta del corpo elettorale.
Ho anche il vago sentore che i poveri disgraziati di cui parla Sartorio abbiano votato Berlusconi
Io sono assolutamente anti-berlusconiano ma mi indigna più sapere che Ibraimovic prende 1 milione di euro al mese rispetto ad un parlamentare che ne prende 18 mila...
si ma la differenza sta che Ibraimovich la richezza la crea il parlamentare medio italiano la ruba
si ma la differenza sta che Ibraimovich la richezza la crea il parlamentare medio italiano la ruba
oltretutto in parlamento ci possono entrare cani,porci,preferibilmente pregiudicati.Lo sport professionistico direi che non possono farlo proprio tutti.
Preferirei non ributtarci in questa discussione però,visto quanto fu lungo il post che trattava la materia
due sono le questioni : premesso che potrebbe essere giusto che anche sky paghi il 20 per cento di iva abbiamo che
1) presidente del consiglio proprietario di televisioni sia in chiaro che criptate danneggia una diretta e piu' potente concorrente in campo dei servizi digitali
2) decreto inserito nel pacchetto anti crisi...ovvero...con iva di sky al 20 per cento aiutiamo l'italia.
Strano, che, tra tutte le misure anticrisi, a Berlusconi sia venuto in mentre proprio di raddoppiare l'IVA sull'abbonamento SKY, ovvero sulla sua concorrente diretta in campo televisivo. Il che singifica una mazzata per i clienti, ovvero i famosi consumatori che il governo dice di voler incentivare agli acquisti. Che sia anche un segnale per quella testata giornalistica, che si dia da fare per incensare anch'essa il capo?
ROMA - Nel pacchetto anticrisi varato ieri dal governo c'è anche la sorpresa pay-tv. Vale a dire il raddoppio dell'Iva sugli abbonati. Decisione che da infuriare la tv di Murdoch, leader in Italia nel settore. Con tanto di nota ufficiale dell'amministratore delegato di Sky Italia Tom Mockridge.
I toni sono durissimi. "In una fase di crisi economica i governi lavorano per trovare una soluzione che aumenti la capacità di spesa dei cittadini e sostenga la crescita delle imprese con l'obiettivo di generare sviluppo e nuovi posti di lavoro. Ad esempio, questa settimana, il primo ministro inglese Gordon Brown ha annunciato una riduzione dell'Iva dal 17,5% al 15%. Ieri invece il governo italiano ha annunciato invece una misura che va nella direzione opposta: il raddoppio dell'Iva sugli abbonamenti alla pay-tv dal 10 al 20%".
Tom Mockridge dunque non usa mezzi termini nel criticare la norma approvata ieri dal Consiglio dei ministri. E ricorda che "dal 2003 Sky ha costantemente investito in Italia trainando la crescita dell'intero settore televisivo, grazie a questi investimenti e senza sussidi da parte del governo".
Inoltre, prosegue, "Sky oggi dà lavoro direttamente ad oltre 5000 persone e ad altre 4000 nell'indotto, più del triplo del totale dei dipendenti sommati di stream e tele+ nel 2003. Con la decisione annunciata ieri le tasse generate grazie agli abbonati di Sky cresceranno a 580 milioni di euro, una crescita evidentemente in contrasto con l'affermazione del governo che questo pacchetto 'sostiene lo sviluppo delle imprese'".
Dunque, puntualizza, "deve essere chiaro che questo provvedimento è un aumento delle tasse per le oltre 4.6 Milioni di famiglie italiane che hanno liberamente scelto i programmi di Sky. Informeremo immediatamente i nostri oltre 4,6 milioni di abbonati di questa decisione del governo di aumentare le loro tasse, affinchè in questi tempi difficili abbiano chiaro che cosa sta accadendo alla loro capacità di spesa".
Ma il provvedimento non è piaciuto neppure al Partito democratico, che denuncia il palese conflitto d'interessi. "Il raddoppio dell'Iva per la tv a pagamento inserito a sorpresa nel decreto anti crisi del governo ha tutta l'aria di un blitz contro Sky, il principale concorrente privato di Mediaset", denuncia Paolo Gentiloni, responsabile comunicazione del Pd.
"L'azienda di proprietà della famiglia Berlusconi - aggiunge - non è infatti coinvolta dall'aumento visto che la norma del 1995 abrogata ieri riguarda solo la tv via satellite e via cavo. L'eventuale coinvolgimento di Mediaset, lamentato dall'azienda di Cologno ieri a tarda sera, sarebbe comunque insignificante perché relativo non alle carte prepagate del calcio ma soltanto agli abbonamenti mensili per alcuni canali digitali. In pratica, anche se fosse vero questo coinvolgimento, sarebbe infinitesimale".
"In ogni caso - conclude Gentiloni - sarebbe molto grave che ad essere colpiti dal blitz governativo fossero alla fine i quasi 5 milioni di abbonati a Sky. Nei prossimi giorni ci rivolgeremo alle Autorità di garanzia per verificare se la norma anti Sky non è un caso classico di quel 'sostegno privilegiato' all'azienda di proprietà di Berlusconi che è vietato anche dalla nostra blanda normativa sul conflitto di interessi".
E all'attacco va anche il ministro ombra dell'Economia Pierluigi Bersani. "L'onorevole Berlusconi - si chiede ironicamente - era presente al Consiglio dei ministri che ha approvato il decreto anti crisi? In quel decreto c'è una tassa sulla pay-tv che pagheranno milioni di famiglie e che pesa uno per le aziende del presidente del Consiglio e cento per un suo concorrente". "Benché ci si siamo ormai abituati a tutto - aggiunge Bersani - voglio credere che una simile stortura del mercato non passi inosservata. Sarà una buona occasione per sapere quanti liberali ci sono in Parlamento".
anomalo questo fatto. veramente strano...
il miglior modo per dire è fare
Dio è morto, Marx è morto e anch' io mi sento poco bene.
si ma queste sono sciocchezze di poca importanza...
la cosa grave davvero l'hanno fatta con gli acconti alle imprese
quella si che è stata una farsa vergognosa...
"Avrei potuto ucciderli tutti, avrei potuto uccidere anche te. In città la legge sei tu, qui sono io! Lascia perdere; lasciami stare o scateno una guerra che neanche te la sogni! "
Certe persone di sinistra però tendono a dimenticare che due governi Prodi non hanno fatto nulla per risolvere la questione. Evidentemente anche a sinistra molti personaggi hanno precisi interessi personali.
Esattamente. In campagna elettorale era uno dei cavalli di battaglia, dopo aver vinto le elezioni ricordo Fassino sostenere "Risolvere il conflitto di interessi nn è una nostra priorità"
Sartorio
Alvaro si è messo a piangere.... niente firma quindi!
Originariamente Scritto da Steel77
però quando la moderazione ti fa comodo segnali come un pazzo eh? vergognati, buffone.
1) Discutere del conflitto di interessi sarà passato di moda, ma non è una cosa da poco conto, è madornale dire: "che ce frega a noi..."
Certe persone di sinistra però tendono a dimenticare che due governi Prodi non hanno fatto nulla per risolvere la questione. Evidentemente anche a sinistra molti personaggi hanno precisi interessi personali.
2) Chi paga Sky all'80% è un disgraziato che vuole vedersi le partite di pallone, non stiamo parlando di ricchi Briatori.
Che poi sia assurdo spendere dei soldi per vedere 22 uomini correre dietro ad una palla non si discute, ma c'è a chi piace (alla stragrande maggioranza del paese temo).
3) Ho il vago sentore che i poveri disgraziati di cui sopra, proprio perchè non sono paperon de paperoni, passeranno in massa a mediaset premium... che sta mettendo le schede pure nelle patatine nella speranza di farsi il monopolio. E a questo punto potrebbe quasi riuscirci. Tanto il digitale terrestre ci è stato "imposto per legge".
Saranno penalizzate le persone a cui non frega niente del calcio, ma che vogliono continuare a vedere una televisione non di regime.
CNN, BBC, Sky TG24, National Geo, Discovery...
A chi dice che anche Mediaset subirà l'aumento, vorrei ricordare che Mediaset premium ha basato il suo mercato sulle carte prepagate, non sugli abbonamenti, ed ora si capisce anche il perchè
Concordo e consegunetemente reppo
Originariamente Scritto da PrinceRiky
una volta un noto utente di bodyweb ha cagato una tab di bcaa intera. non chiedermi come se ne sia accorto.
Originariamente Scritto da PrinceRiky
in zona trieste è molto conosciuto
Originariamente Scritto da PrinceRiky
io lo faccio fare in farmacia (cioè lo compro già fatto - lo fanno senza il mio permesso), uno shampoo che lava per affinità
io direi che sarebbe meglio informarsi un pò prima di sparare sentenze a raffica...conflitto di interessi o no,l'iva al 10% per sky,è uno "sconto" che gli è stato concesso dal governo qualche anno fa,perchè come saprete,l'iva di norma è al 20%.Cosa hanno intenzione di fare ora?a prescindere dal fatto che le riforme adottate vi piacciano o meno,si è semplicemente deciso di eliminare questo "sconto" sull'iva,per trovare i fondi al fine di finanziare le nuove riforme.
E poi scusate,il 10% in più vorrebbe dire un aumento di 1 euro per l'abbonamento base sky,chi se lo può permettere ora,potrà farlo anche dopo..e preferirei dare anche un solo euro in più alle famiglie più disagiate,anche perchè la pay tv non è di sicuro un bene primario..
oh finalmente
io sono di sinistra, ma qsta volta le critiche dell'opposizione le trovo un po' infondate
io sono di sinistra, ma qsta volta le critiche dell'opposizione le trovo un po' infondate
Il fatto però è che avrebbero potuto affiancare a questa "normalizzazione" altri tagli, anzichè mettere Fini in webcam a sproloquiare da mesi sui futuri tagli alle spese della Camera che non si vedono mai arrivare...alla gente piacerebbe molto vedere che non è presa per il cuxo, che a rimetterci non è sempre lei, che non dovrà pagare quei 4.5 euro in più al mese per vedere i suoi programmi preferiti, perchè quei 5.000.000 di italiani che pagano sky sono cittadini che hanno votato che hanno uno stipendio che magari non gli darà diritto alla social card, ma non navigano nell'oro.
Non è corretto parlare di crisi e dire "spendete" se poi i soldi per dare gli aiuti arrivano dalla gente. Qua il metodo è come quello della sovrattassa sui petrolieri, che alla fine non è stata messa perchè in quel posto se lo sarebbero preso gli sfigati che vanno a fare i 20euro di benzina.
Sarà anche una normalizzazione, ma in un momento in cui la gente ha pochi soldi, il fattore psicologico conta parecchio: e poi far piovere la cosa dal cielo dall'oggi al domani non è corretto.
Originariamente Scritto da PrinceRiky
una volta un noto utente di bodyweb ha cagato una tab di bcaa intera. non chiedermi come se ne sia accorto.
Originariamente Scritto da PrinceRiky
in zona trieste è molto conosciuto
Originariamente Scritto da PrinceRiky
io lo faccio fare in farmacia (cioè lo compro già fatto - lo fanno senza il mio permesso), uno shampoo che lava per affinità
«Ma quale conflitto di interessi. La sinistra ha concesso a Sky per i rapporti che aveva con quella televisione il privilegio del 10 per cento dell'Iva. Abbiamo tolto quei privilegi e abbiamo fatto ritornare l'Iva a Sky uguale a quella di tutti gli altri».
E' proprio questa la vera storia del trattamento fiscale agevolato per la pay tv? "L'espresso" ha fatto una piccola inchiesta per ricostruire la vicenda dello sconto dell'Iva a Telepiù, il primo nome della tv a pagamento che fu fondata dal gruppo Fininvest per essere ceduta prima a una cordata di imprenditori amici, poi ai francesi di Canal Plus e infine nel 2002 a Murdoch che la denominerà con il nome del suo gruppo: Sky.
Si scopre così che l'Iva agevolata sugli abbonamenti della pay-tv italiana è stata un trattamento di favore risalente al 1991 fatto dal ministero retto dal socialista Rino Formica e dal governo Andreotti a Silvio Berlusconi in persona. Non solo: dietro questo favore, secondo la Procura di Milano, c'era persino stato un tentativo di corruzione.
Nel 1997 Il pubblico ministero Margherita Taddei chiese il rinvio a giudizio per Berlusconi. Lo chiese anche sulla base di un fax che fu trovato durante una perquisizione. La missiva era opera di Salvatore Sciascia, allora manager Fininvest e oggi parlamentare del Pdl nonostante una condanna definitiva in un altro procedimento per le mazzette pagate dal gruppo alle Fiamme Gialle. Nel fax, diretto a Silvio Berlusconi, Sciascia chiedeva di spingere per far nominare alla Corte dei Conti il dirigente del ministero delle Finanze Ludovico Verzellesi, meritevole perché in precedenza si era speso per fare ottenere l'agevolazione dell'Iva al 4 per cento per Telepiù. In pratica, secondo la ricostruzione dei magistrati, la raccomandazione era il ringraziamento di Fininvest per il trattamento ricevuto.
Il fascicolo processuale però fu trasferito nella Capitale per competenza nel 1997. Nel 2000 il Gip Mulliri, su richiesta del procuratore di Roma Salvatore Vecchione e del pm Adelchi D'ippolito (oggi capo dell'ufficio legislativo del ministero dell'economia con Giulio Tremonti) archiviò tutto. Nessuna rilevanza penale, quindi. Ma restano i dati oggettivi sulla trattativa tra la Fininvest e il ministero per l'abbassamento dell'Iva sulla pay tv: dal 1991 al 1995 quando era controllata o partecipata dal gruppo Berlusconi, Telepiù ha goduto di un'aliquota pari al 4 per cento. Un'agevolazione che allora Berlusconi non considerava scandalosa. Mentre oggi definisce "un privilegio" l'aliquota più che doppia del 10 per cento.
L'innalzamento dal 4 all'attuale 10 per cento fu introdotto alla fine del 1995 nella legge finanziaria del Governo Dini. All'epoca i manager di Telepiù, scelti dal Cavaliere, salutarono così il provvedimento: «È l'ultimo atto di una campagna tesa a mettere in difficoltà la pay tv».
Il 25 ottobre del 1995, Mario Zanone Poma, (amministratore di Telepiù sin dalla sua fondazione) dichiarava alle agenzie di stampa: «L'innalzamento dell'aliquota Iva:
1) contraddice la sesta direttiva della Comunità Europea;
2) contraddice l'atteggiamento degli altri paesi europei verso aziende innovative quali le pay tv;
3) crea una grave discriminazione tra la pay-tv e il servizio televisivo pubblico».
In pratica il manager scelto da Berlusconi diceva le cose che oggi dicono gli uomini di Murdoch.
Effettivamente un ruolo dei comunisti ci fu. Ma a favore del Cavaliere.
Il Governo Dini voleva aumentare l'Iva fino al 19 per cento (come oggi vorrebbe fare Berlusconi) ma poi fu votato un emendamento di mediazione che fissò l'imposta al 10 per cento attuale. L'emendamento passò con il voto decisivo di Rifondazione Comunista: il suo leader dell'epoca, Fausto Bertinotti, in un ribaltamento dei ruoli che oggi appare surreale, fu duramente criticato dall'allora responsabile informazione del Pds (e attuale senatore del PD) Vincenzo Vita: «È squallido che Bertinotti abbia permesso un simile regalo a questo nuovo trust della comunicazione, figlio della Fininvest».
il miglior modo per dire è fare
Dio è morto, Marx è morto e anch' io mi sento poco bene.
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