Polizia negli atenei

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  • jo.surf
    Bodyweb Advanced
    • Jun 2006
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    Certo che guardare i video delle manifestazioni dgli studenti delle superiori è un chiaro segno di come non sappiano nemmeno dove si trovino...
    O bella ciao bella ciao bella ciao ciao ciao !
    Gelmini vaffan..
    Lotta dura senza paura..
    Scendi giu e manifesta anche tu etc..



    Direi, di spessore...
    Solidarietà ...

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    • PrinceRiky
      Bodyweb Senior
      • Apr 2008
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      Originariamente Scritto da jo.surf Visualizza Messaggio
      Certo che guardare i video delle manifestazioni dgli studenti delle superiori è un chiaro segno di come non sappiano nemmeno dove si trovino...
      O bella ciao bella ciao bella ciao ciao ciao !
      Gelmini vaffan..
      Lotta dura senza paura..
      Scendi giu e manifesta anche tu etc..



      Direi, di spessore...
      suppongo che il 90% non sappia per cosa stia protestando..

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      • Leonida
        Filosofo del *****
        • Nov 2006
        • 12672
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        purtroppo la tua opinione è fondata su informazioni inesatte.

        1. non c'è nessuna riforma dell' università, c'è un taglio drastico dei fondi, semplicemente.
        2.la differenza la colgo ma sei tu che giudici il necessario come ottimo nella sua necessarietà ( faccio filosofia non ci provare con me con le pippe mentali, non hai scampo LoL)
        3.I soldi non ci sono?siamo il paese degli sprechi, i soldi si trovano caro mio, si trovano eccome, solo che alcuni settori sono "intoccabili" per ragioni politiche.
        4. siamo il paese con meno laureati nell' europa che conta. il 3+2 è stata una trovata per aumentarne il numero secondo quanto chiestoci dall' europa. se ne desume che il problema non è la massa di laureati che esce dalle nostre , nonostante tutto,ottime università. (ottime, sono ottime, ci formano più del dovuto, chiedilo a chi avuto esperienze all' estero).Se un albero è invaso dai parassiti si rimuove il parassita , non l' albero.
        Originariamente Scritto da gorgone
        è plotino la chiave universale per le vagine
        Originariamente Scritto da gorgone
        secondo me sono pazzi.

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        • Leonida
          Filosofo del *****
          • Nov 2006
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          x chi dice che i soldi non ci sono, abbiate l' onestà intellettuale di ascoltare questo (noioso ) intervento:

          YouTube - Marco Travaglio - Anno Zero 23.10.2008
          Originariamente Scritto da gorgone
          è plotino la chiave universale per le vagine
          Originariamente Scritto da gorgone
          secondo me sono pazzi.

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          • gorgone
            for a while
            • May 2008
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            • nel cuore di chi è nel mio cuore
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            vabbé.
            ecco il testo della legge, perché altrimenti si fa come berlusconi che dice che la sinistra mente e veltroni che dice che berslusconi mente.

            (in grassetto quello che deduco io, ma potete farmi capire dove sbaglio, se sbaglio)

            Legge 133/2008

            Art. 16.
            Facoltà di trasformazione in fondazioni delle università

            1. In attuazione dell'articolo 33 della Costituzione, nel rispetto delle leggi vigenti e dell'autonomia didattica, scientifica, organizzativa e finanziaria, le Università pubbliche possono deliberare la propria trasformazione in fondazioni di diritto privato. La delibera di trasformazione e' adottata dal Senato accademico a maggioranza assoluta ed e' approvata con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze. La trasformazione opera a decorrere dal 1° gennaio dell'anno successivo a quello di adozione della delibera.

            2. Le fondazioni universitarie subentrano in tutti i rapporti attivi e passivi e nella titolarità del patrimonio dell'Università. Al fondo di dotazione delle fondazioni universitarie e' trasferita, con decreto dell'Agenzia del demanio, la proprietà dei beni immobili già in uso alle Università trasformate.

            3. Gli atti di trasformazione e di trasferimento degli immobili e tutte le operazioni ad essi connesse sono esenti da imposte e tasse.

            4. Le fondazioni universitarie sono enti non commerciali e perseguono i propri scopi secondo le modalità consentite dalla loro natura giuridica e operano nel rispetto dei principi di economicità della gestione. Non e' ammessa in ogni caso la distribuzione di utili, in qualsiasi forma. Eventuali proventi, rendite o altri utili derivanti dallo svolgimento delle attività previste dagli statuti delle fondazioni universitarie sono destinati interamente al perseguimento degli scopi delle medesime.

            5. I trasferimenti a titolo di contributo o di liberalità a favore delle fondazioni universitarie sono esenti da tasse e imposte indirette e da diritti dovuti a qualunque altro titolo e sono interamente deducibili dal reddito del soggetto erogante. Gli onorari notarili relativi agli atti di donazione a favore delle fondazioni universitarie sono ridotti del 90 per cento.

            6. Contestualmente alla delibera di trasformazione vengono adottati lo statuto e i regolamenti di amministrazione e di contabilità delle fondazioni universitarie, i quali devono essere approvati con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze. Lo statuto può prevedere l'ingresso nella fondazione universitaria di nuovi soggetti, pubblici o privati.

            7. Le fondazioni universitarie adottano un regolamento di Ateneo per l'amministrazione, la finanza e la contabilità, anche in deroga alle norme dell'ordinamento contabile dello Stato e degli enti pubblici, fermo restando il rispetto dei vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario.

            8. Le fondazioni universitarie hanno autonomia gestionale, organizzativa e contabile, nel rispetto dei principi stabiliti dal presente articolo.

            9. La gestione economico-finanziaria delle fondazioni universitarie assicura l'equilibrio di bilancio. Il bilancio viene redatto con periodicità annuale. Resta fermo il sistema di finanziamento pubblico; a tal fine, costituisce elemento di valutazione, a fini perequativi, l'entità dei finanziamenti privati di ciascuna fondazione.

            10. La vigilanza sulle fondazioni universitarie e' esercitata dal Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze. Nei collegi dei sindaci delle fondazioni universitarie e' assicurata la presenza dei rappresentanti delle Amministrazioni vigilanti.

            11. La Corte dei conti esercita il controllo sulle fondazioni universitarie secondo le modalità previste dalla legge 21 marzo 1958, n. 259 e riferisce annualmente al Parlamento.

            12. In caso di gravi violazioni di legge afferenti alla corretta gestione della fondazione universitaria da parte degli organi di amministrazione o di rappresentanza, il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca nomina un Commissario straordinario, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, con il compito di salvaguardare la corretta gestione dell'ente ed entro sei mesi da tale nomina procede alla nomina dei nuovi amministratori dell'ente medesimo, secondo quanto previsto dallo statuto.

            13. Fino alla stipulazione del primo contratto collettivo di lavoro, al personale amministrativo delle fondazioni universitarie si applica il trattamento economico e giuridico vigente alla data di entrata in vigore del presente decreto.

            14. Alle fondazioni universitarie continuano ad applicarsi tutte le disposizioni vigenti per le Università statali in quanto compatibili con il presente articolo e con la natura privatistica delle fondazioni medesime.

            == università privata, non più pubblica.
            controllo del privato sulla ricerca.
            fine della libertà di ricerca e dell'indipendenza.
            nessun vincolo alle tasse universitarie (10-20000€/anno). semplificando.



            Art. 66.
            Turn over

            1. Le amministrazioni di cui al presente articolo provvedono, entro il 31 dicembre 2008 a rideterminare la programmazione triennale del fabbisogno di personale in relazione alle misure di razionalizzazione, di riduzione delle dotazioni organiche e di contenimento delle assunzioni previste dal presente decreto.

            2. All'articolo 1, comma 523, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 le parole «per gli anni 2008 e 2009» sono sostituite dalle parole «per l'anno 2008» e le parole «per ciascun anno» sono sostituite dalle parole «per il medesimo anno».

            3. Per l'anno 2009 le amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 523, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 possono procedere, previo effettivo svolgimento delle procedure di mobilità, ad assunzioni di personale a tempo indeterminato nel limite di un contingente di personale complessivamente corrispondente ad una spesa pari al 10 per cento di quella relativa alle cessazioni avvenute nell'anno precedente. In ogni caso il numero delle unità di personale da assumere non può eccedere, per ciascuna amministrazione, il 10 per cento delle unità cessate nell'anno precedente.

            4. All'articolo 1, comma 526, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 le parole «per gli anni 2008 e 2009» sono sostituite dalle seguenti: «per l'anno 2008».

            5. Per l'anno 2009 le amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 526, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 possono procedere alla stabilizzazione di personale in possesso dei requisiti ivi richiamati nel limite di un contingente di personale complessivamente corrispondente ad una spesa pari al 10 per cento di quella relativa alle cessazioni avvenute nell'anno precedente. In ogni caso il numero delle unità di personale da stabilizzare non può eccedere, per ciascuna amministrazione, il 10 per cento delle unità cessate nell'anno precedente.

            6. L'articolo 1, comma 527, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 e' sostituito dal seguente: «Per l'anno 2008 le amministrazioni di cui al comma 523 possono procedere ad ulteriori assunzioni di personale a tempo indeterminato, previo effettivo svolgimento delle procedure di mobilità, nel limite di un contingente complessivo di personale corrispondente ad una spesa annua lorda pari a 75 milioni di euro a regime. A tal fine e' istituito un apposito fondo nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze pari a 25 milioni di euro per l'anno 2008 ed a 75 milioni di euro a decorrere dall'anno 2009. Le autorizzazioni ad assumere sono concesse secondo le modalità di cui all'articolo 39, comma 3-ter della legge 27 dicembre 1997, n. 449, e successive modificazioni.».

            7. Il comma 102 dell'articolo 3 della legge 24 dicembre 2007, n. 244, e' sostituito dal seguente: «Per gli anni 2010 e 2011, le amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 523 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, possono procedere, per ciascun anno, previo effettivo svolgimento delle procedure di mobilità, ad assunzioni di personale a tempo indeterminato nel limite di un contingente di personale complessivamente corrispondente ad una spesa pari al 20 per cento di quella relativa al personale cessato nell'anno precedente. In ogni caso il numero delle unità di personale da assumere non può eccedere, per ciascun anno, il 20 per cento delle unità cessate nell'anno precedente.

            8. Sono abrogati i commi 103 e 104 dell'articolo 3, della legge 24 dicembre 2007, n. 244.

            9. Per l'anno 2012, le amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 523 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, possono procedere, previo effettivo svolgimento delle procedure di mobilità, ad assunzioni di personale a tempo indeterminato nel limite di un contingente di personale complessivamente corrispondente ad una spesa pari al 50 per cento di quella relativa al personale cessato nell'anno precedente. In ogni caso il numero delle unità di personale da assumere non può eccedere il 50 per cento delle unità cessate nell'anno precedente.

            10. Le assunzioni di cui ai commi 3, 5, 7 e 9 sono autorizzate secondo le modalità di cui all'articolo 35, comma 4, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, previa richiesta delle amministrazioni interessate, corredata da analitica dimostrazione delle cessazioni avvenute nell'anno precedente e delle conseguenti economie e dall'individuazione delle unità da assumere e dei correlati oneri, asseverate dai relativi organi di controllo.

            11. I limiti di cui ai commi 3, 7 e 9 si applicano anche alle assunzioni del personale di cui all'articolo 3 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni. Le limitazioni di cui ai commi 3, 7 e 9 non si applicano alle assunzioni di personale appartenente alle categorie protette e a quelle connesse con la professionalizzazione delle forze armate cui si applica la specifica disciplina di settore.

            12. All'articolo 1, comma 103 della legge 30 dicembre 2004, n. 311, come modificato da ultimo dall'articolo 3, comma 105 della legge 24 dicembre 2007, n. 244 le parole «A decorrere dall'anno 2011» sono sostituite dalle parole «A decorrere dall'anno 2013».

            13. Le disposizioni di cui al comma 7 trovano applicazione, per il triennio 2009-2011 fermi restando i limiti di cui all'articolo 1, comma 105 della legge 30 dicembre 2004, n. 311, nei confronti del personale delle università. Nei limiti previsti dal presente comma e' compreso, per l'anno 2009, anche il personale oggetto di procedure di stabilizzazione in possesso degli specifici requisiti previsti dalla normativa vigente. Nei confronti delle università per l'anno 2012 si applica quanto disposto dal comma 9. Le limitazioni di cui al presente comma non si applicano alle assunzioni di personale appartenente alle categorie protette. In relazione a quanto previsto dal presente comma, l'autorizzazione legislativa di cui all'articolo 5, comma 1, lettera a) della legge 24 dicembre 1993, n. 537, concernente il fondo per il finanziamento ordinario delle università, e' ridotta di 63,5 milioni di euro per l'anno 2009, di 190 milioni di euro per l'anno 2010, di 316 milioni di euro per l'anno 2011, di 417 milioni di euro per l'anno 2012 e di 455 milioni di euro a decorrere dall'anno 2013.

            14. Per il triennio 2010-2012 gli enti di ricerca possono procedere, previo effettivo svolgimento delle procedure di mobilità, ad assunzioni di personale a tempo indeterminato nei limiti di cui all'articolo 1, comma 643, della legge 27 dicembre 2006, n. 296. In ogni caso il numero delle unità di personale da assumere in ciascuno dei predetti anni non può eccedere le unità cessate nell'anno precedente.


            == morte dei gruppi di ricerca con il graduale pensionamento dei vecchi, non sostituiti.
            fine delle professionalità "giovani" che lavorano in università e che non potranno più entrare.
            1500 MILIONI DI EURO in meno in 5 anni = riduzione drastica dei servizi, della didattica, della ricerca. oltreché del personale.

            NB: siamo già sotto la media UE di spesa rispetto al pil (QUARANTA per cento in meno, circa un terzo della francia eccetera). tagliare ancora è impossibile, mantenendo i livelli di istruzione attuale. ma tanto basta dire che siamo improduttivi, no?

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            • Leonida
              Filosofo del *****
              • Nov 2006
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              mi sono dimenticato che se la laurea è difficilmente spendibile questo è un problema del mondo del lavoro , non degli atenei. Ciò è talmente evidente che mi risulta difficile pensare il contrario. anche perche non si capisce come la nostra gia disastrata economia possa giovare di persone dequalificate.

              ah...giusto oggi un mio amico ingegnere chimico è stato finalmente assunto a tempo indeterminato in un azienda: controllo di qualità. voto 110.
              Originariamente Scritto da gorgone
              è plotino la chiave universale per le vagine
              Originariamente Scritto da gorgone
              secondo me sono pazzi.

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              • Liam & Me
                Bad Blake
                • Dec 2006
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                • high as a kite
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                Originariamente Scritto da PrinceRiky Visualizza Messaggio
                Leonida io comprendo e apprezzo il tuo travolgente entusiasmo carico di ideali. Accetto qualsiasi tipo di opinione, critica, battuta. Evita di mettermi in bocca parole che non ho mai scritto: mi sono limitato a giudicare un aspetto della riforma (ossia la necessità oggettiva di tagli - mancano i soldi - e come, a mio vedere, bisogni rendere meno conveniente - sotto ogni profilo purtroppo - lo studio: siamo troppi, il livello qualitativo è pessimo, i titoli sono enormemente inflazionati) e ad affermare che l'idea di Berlusconi di piazzare delle forze dell'ordine negli atenei non sia malvaglia. Stop.

                Se sei una persona dotata di logica penso tu possa cogliere la differenza tra l'essere ottimo e l'essere necessario. Non ho dato giudizi sulla riforma in toto (che se ti devo proprio dire non piace neanche a me).





                Naturalmente il mio riferimento alla "regressione" è ben diverso dal significato semplicistico che gli avete attribuito: regressione sta per riordino, sta per ritorno al punto in cui studiare e laurearsi abbia un senso. Un italia piena zeppa di laureati non serve a nessuno, un'italia piena zeppa di diplomati non serve a nessuno. Stiamo arrivando al punto che i nostri laureati occupano posti di lavoro per cui la laurea non è richiesta, idem i diplomati.. allora a cosa serve laurearsi? per sperare di essere tra i pochi che verranno assunti per ciò che si è studiato? Tutti questi laureati NON SERVONO, l'economia non può assorbirli tutti: serve quello che ramazzi per terra, serve quello che sposti i pacchi, vogliamo dare lavoro solo agli immigrati e lasciare migliaia di giovani italiani disoccupati perchè con una laurea non fanno lavori umili?! O ancora peggio, vogliamo laurearci tutti e poi andare a fare qualcosa che avremmo potuto fare 5-10 anni prima (pagando 5-10 anni di contributi che a livello dell'intero Paese credetemi sono una marea di soldi, ma questo è un'altro discorso)? 5-10 anni di studio per lo Stato sono costi ENORMI, ENORMI... ecco perchè serve tagliare e alzare le rette, per dare una calmata a tutti. Ci saranno delle iniquità? Alcuni volenterosi (magari figli di dipendenti pubblici di media-bassa borghesia che non possono usufruire delle fascie piu basse) preferiranno lavorare? è naturale.. non si può accontentare chiunque. Ora, a mio vedere ripeto, serve una soluzione drastica per restare al passo col mondo. Poi piano piano si riassesterà tutto.

                Ribadisco per l'ennesima volta, sono mie opinioni e valgono come tali.

                Qua bisognerebbe fare un discorso molto lungo, lo risparmio a me e anche a te.

                In queste cose bisogna usare un approccio un po' 'scientifico' se mi permetti. Ovvero, per prima cosa devi guardare cosa fanno gli altri in situazioni analoghe.

                1) Ci sono molti laureati in Italia?
                R_ No, siamo gli ultimi in Europa

                2) I laureati italiani sono i meno preparati in Europa?
                R_ no, affatto, anzi.

                3) Sono molti i soldi che spendiamo per la ricerca?
                R_ no, siamo tra i fanalini di coda in Europa.

                4) Ci sono sprechi nel sistema universitario: cosa fanno gli altri?
                R_ Riforme, anche drastiche, nelle quali si fanno scontente una barca di persone, ma mai, e dico mai, si tolgono risorse ai sistemi universitari.

                Poi si puo' parlare piu' approfonditamente della cosa e fare altri esempi, ma domande del genere bisognerebbe sempre farsele eh, altrimenti si perde il senso delle proporzioni.
                Last edited by Liam & Me; 24-10-2008, 20:34:23.
                B & B with a little weed










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                • Leonida
                  Filosofo del *****
                  • Nov 2006
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                  gorgone grazie per l' intervento, jo.surf mi aveva infuso una mestizia disperante.
                  Originariamente Scritto da gorgone
                  è plotino la chiave universale per le vagine
                  Originariamente Scritto da gorgone
                  secondo me sono pazzi.

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                  • Leonida
                    Filosofo del *****
                    • Nov 2006
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                    Originariamente Scritto da Liam & Me Visualizza Messaggio
                    Qua bisognerebbe fare un discorso molto luongo, lo risparmio a me e anche a te.

                    In queste cose bisogna usare un approccio un po' 'scientifico' se mi permetti. Ovvero, per prima cosa devi guardare cosa fanno gli altri i situazione analoghe.

                    1) Ci sono molti laureati in Italia?
                    R_ No, siamo gli ultimi in Europa

                    2) I laureati italiani sono i meno preparati in Europa?
                    R_ no, affatto, anzi.

                    3) Sono molti i soldi che spendiamo per la ricerca?
                    R_ no, siamo tra i fanalini di coda in Europa.

                    4) Ci sono sprechi nel sistema universitario: cosa fanno gli altri?
                    R_ Riforme, anche drastiche, nelle quali si fanno scontente una barca di persone, ma mai, e dico mai, si tolgono risorse ai sistemi universitari.

                    Poi si puo' parlare piu' approfonditamente della cosa e fare altri esempi, ma domande del genere bisognerebbe sempre farsele eh, altrimenti si perde il senso delle proporzioni.
                    abbiamo detto le stessse cose.

                    purtroppo non verremo confutati nei fatti.
                    Originariamente Scritto da gorgone
                    è plotino la chiave universale per le vagine
                    Originariamente Scritto da gorgone
                    secondo me sono pazzi.

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                    • Sean
                      Csar
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                      • In piedi tra le rovine
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                      Originariamente Scritto da PrinceRiky Visualizza Messaggio
                      Leonida io comprendo e apprezzo il tuo travolgente entusiasmo carico di ideali. Accetto qualsiasi tipo di opinione, critica, battuta. Evita di mettermi in bocca parole che non ho mai scritto: mi sono limitato a giudicare un aspetto della riforma (ossia la necessità oggettiva di tagli - mancano i soldi - e come, a mio vedere, bisogni rendere meno conveniente - sotto ogni profilo purtroppo - lo studio:

                      Naturalmente il mio riferimento alla "regressione" è ben diverso dal significato semplicistico che gli avete attribuito: regressione sta per riordino, sta per ritorno al punto in cui studiare e laurearsi abbia un senso. Un italia piena zeppa di laureati non serve a nessuno, un'italia piena zeppa di diplomati non serve a nessuno. Stiamo arrivando al punto che i nostri laureati occupano posti di lavoro per cui la laurea non è richiesta, idem i diplomati.. allora a cosa serve laurearsi? per sperare di essere tra i pochi che verranno assunti per ciò che si è studiato? Tutti questi laureati NON SERVONO, l'economia non può assorbirli tutti: serve quello che ramazzi per terra, serve quello che sposti i pacchi, vogliamo dare lavoro solo agli immigrati e lasciare migliaia di giovani italiani disoccupati perchè con una laurea non fanno lavori umili?! O ancora peggio, vogliamo laurearci tutti e poi andare a fare qualcosa che avremmo potuto fare 5-10 anni prima (pagando 5-10 anni di contributi che a livello dell'intero Paese credetemi sono una marea di soldi, ma questo è un'altro discorso)? 5-10 anni di studio per lo Stato sono costi ENORMI, ENORMI... ecco perchè serve tagliare e alzare le rette, per dare una calmata a tutti. Ci saranno delle iniquità? Alcuni volenterosi (magari figli di dipendenti pubblici di media-bassa borghesia che non possono usufruire delle fascie piu basse) preferiranno lavorare? è naturale.. non si può accontentare chiunque. Ora, a mio vedere ripeto, serve una soluzione drastica per restare al passo col mondo. Poi piano piano si riassesterà tutto.
                      Ma caro Prince, è proprio qui che sta la differenza tra Stato-azienda e Stato-sociale, ovvero che anche chi non se lo può materialmente permettere, ma ha tutti i titoli intellettuali per laurearsi (magari al posto di tanti saputelli caproni che usano soldi fatti dai nonni o dai padri) in uno Stato sociale lo deve poter fare:
                      La crescita intellettuale dell'individuo, in seno allo Stato, deve poter essere libera, e ci penserà poi la "selezione naturale" a far cadere chi non ha le qualità, e in questo senso devono essere più stringenti selezioni e premi, ma alla base l'accesso al sapere deve poter essere di tutti, perchè altrimenti, se basta pagare il prezzo d'ingresso, assisteremmo allo spettacolo di tanti rincoglioniti coi soldi laureati:
                      Chi mi dice che non debbano essere loro a dover andare a far compagnia agli extracomunitari, ramazza in mano?
                      Vogliamo degli incapaci nei posti chiave della futura società, o vogliamo i migliori?
                      Se vogliamo i migliori, contandino borgese o industriale tutti devono partire dalla base, per far poi uscire dal mazzo il più forte:
                      Lo Stato forma uomini, non manager.
                      ...ma di noi
                      sopra una sola teca di cristallo
                      popoli studiosi scriveranno
                      forse, tra mille inverni
                      «nessun vincolo univa questi morti
                      nella necropoli deserta»

                      C. Campo - Moriremo Lontani


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                      • PrinceRiky
                        Bodyweb Senior
                        • Apr 2008
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                        Originariamente Scritto da Leonida Visualizza Messaggio
                        purtroppo la tua opinione è fondata su informazioni inesatte.

                        1. non c'è nessuna riforma dell' università, c'è un taglio drastico dei fondi, semplicemente.
                        2.la differenza la colgo ma sei tu che giudici il necessario come ottimo nella sua necessarietà ( faccio filosofia non ci provare con me con le pippe mentali, non hai scampo LoL)
                        3.I soldi non ci sono?siamo il paese degli sprechi, i soldi si trovano caro mio, si trovano eccome, solo che alcuni settori sono "intoccabili" per ragioni politiche.
                        4. siamo il paese con meno laureati nell' europa che conta. il 3+2 è stata una trovata per aumentarne il numero secondo quanto chiestoci dall' europa. se ne desume che il problema non è la massa di laureati che esce dalle nostre , nonostante tutto,ottime università. (ottime, sono ottime, ci formano più del dovuto, chiedilo a chi avuto esperienze all' estero).Se un albero è invaso dai parassiti si rimuove il parassita , non l' albero.
                        una soluzione ottima non ha compromessi, una soluzione necessaria può averne eccome.

                        senti questa

                        ti danno 1000 mattoni e ti dicono fatti una casa. tu li guardi e dici: ma per fare una casa ne servono almeno 10.000. Loro ti guardano, sono grossi e forti, tu sei piccolo e secco, e ti dicono ce li teniamo noi perchè vogliamo una casa grossa..

                        cosa fai?

                        protesti ad oltranza in nome della par condicio rischiando di morire di freddo, oppure intanto ti costruisci un riparo di fortuna?



                        il governo sta facendo un sacco di pagliacciate, questa è una pagliacciata. resta il fatto che i tagli sono necessari, resta il fatto che le università sono delle sozzerie...

                        all'estero? certo, siamo molto piu preparati di loro! ma chi va all'estero? i migliori o i peggiori? chi ha voglia di fare o chi prende una laurea perche così viene invitato alle feste universitarie?

                        non girare con le bende sugl'occhi.. la situazione è questa, seppur marcia e corrotta. è così da sempre, proprio da sempre.

                        certi settori tengono in piedi l'italia, cosi come certi sprechi.. vogliamo fare la rivoluzione e scacciare i cattivi? facciamola, io ti seguo.. prego.

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                        • ma_75
                          Super Moderator
                          • Sep 2006
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                          Originariamente Scritto da PrinceRiky Visualizza Messaggio
                          ma cosa vuoi rivedere.. sembra viviate nel mondo dei balocchi.

                          hai idea di quanti processi ci siano in corso perchè secondo certi genitori i propri figli sono stati bocciati ingiustamente? In un Paese dove tutti si sentono in grado di dire la propria senza la minima umiltà avanzando a testa bassa bisogna parlare l'unica lingua che si conosce: il danaro.

                          Questo è il prezzo da pagare per l'eccessiva democrazia portata a suon di promesse elettorali a cui tutta la cittadinanza ha abboccato per anni..

                          Deleghiamo il nostro potere a gente competente perchè lo gestisca non perchè lo rigiri sul popolo lavandosi le mani!

                          Per risorgere, ora come ora, bisogna regredire (almeno su alcuni frangenti): abbiamo sbagliato strada da tempo (anche se tutti facciamo finta sia quella giusta)


                          Da tutto questo tuo discorso si capisce che tu ritieni che si debba ridare dignità alla professione docente (cosa che sostiene anche la Gelmini). Su questo, naturalmente, mi trovi perfettamente d'accordo. Peccato che, con le dichiarazioni quotidiane di gentaglia come Brunetta e Berlusconi su docenti fannulloni, docenti entrati senza concorso, docenti senza cultura, docenti troppo pagati, si vada nella direzione opposta.

                          Originariamente Scritto da gorgone Visualizza Messaggio
                          vabbé.
                          ecco il testo della legge, perché altrimenti si fa come berlusconi che dice che la sinistra mente e veltroni che dice che berslusconi mente.

                          (in grassetto quello che deduco io, ma potete farmi capire dove sbaglio, se sbaglio)

                          Legge 133/2008

                          Art. 16.
                          Facoltà di trasformazione in fondazioni delle università

                          1. In attuazione dell'articolo 33 della Costituzione, nel rispetto delle leggi vigenti e dell'autonomia didattica, scientifica, organizzativa e finanziaria, le Università pubbliche possono deliberare la propria trasformazione in fondazioni di diritto privato. La delibera di trasformazione e' adottata dal Senato accademico a maggioranza assoluta ed e' approvata con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze. La trasformazione opera a decorrere dal 1° gennaio dell'anno successivo a quello di adozione della delibera.

                          2. Le fondazioni universitarie subentrano in tutti i rapporti attivi e passivi e nella titolarità del patrimonio dell'Università. Al fondo di dotazione delle fondazioni universitarie e' trasferita, con decreto dell'Agenzia del demanio, la proprietà dei beni immobili già in uso alle Università trasformate.

                          3. Gli atti di trasformazione e di trasferimento degli immobili e tutte le operazioni ad essi connesse sono esenti da imposte e tasse.

                          4. Le fondazioni universitarie sono enti non commerciali e perseguono i propri scopi secondo le modalità consentite dalla loro natura giuridica e operano nel rispetto dei principi di economicità della gestione. Non e' ammessa in ogni caso la distribuzione di utili, in qualsiasi forma. Eventuali proventi, rendite o altri utili derivanti dallo svolgimento delle attività previste dagli statuti delle fondazioni universitarie sono destinati interamente al perseguimento degli scopi delle medesime.

                          5. I trasferimenti a titolo di contributo o di liberalità a favore delle fondazioni universitarie sono esenti da tasse e imposte indirette e da diritti dovuti a qualunque altro titolo e sono interamente deducibili dal reddito del soggetto erogante. Gli onorari notarili relativi agli atti di donazione a favore delle fondazioni universitarie sono ridotti del 90 per cento.

                          6. Contestualmente alla delibera di trasformazione vengono adottati lo statuto e i regolamenti di amministrazione e di contabilità delle fondazioni universitarie, i quali devono essere approvati con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze. Lo statuto può prevedere l'ingresso nella fondazione universitaria di nuovi soggetti, pubblici o privati.

                          7. Le fondazioni universitarie adottano un regolamento di Ateneo per l'amministrazione, la finanza e la contabilità, anche in deroga alle norme dell'ordinamento contabile dello Stato e degli enti pubblici, fermo restando il rispetto dei vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario.

                          8. Le fondazioni universitarie hanno autonomia gestionale, organizzativa e contabile, nel rispetto dei principi stabiliti dal presente articolo.

                          9. La gestione economico-finanziaria delle fondazioni universitarie assicura l'equilibrio di bilancio. Il bilancio viene redatto con periodicità annuale. Resta fermo il sistema di finanziamento pubblico; a tal fine, costituisce elemento di valutazione, a fini perequativi, l'entità dei finanziamenti privati di ciascuna fondazione.

                          10. La vigilanza sulle fondazioni universitarie e' esercitata dal Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze. Nei collegi dei sindaci delle fondazioni universitarie e' assicurata la presenza dei rappresentanti delle Amministrazioni vigilanti.

                          11. La Corte dei conti esercita il controllo sulle fondazioni universitarie secondo le modalità previste dalla legge 21 marzo 1958, n. 259 e riferisce annualmente al Parlamento.

                          12. In caso di gravi violazioni di legge afferenti alla corretta gestione della fondazione universitaria da parte degli organi di amministrazione o di rappresentanza, il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca nomina un Commissario straordinario, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, con il compito di salvaguardare la corretta gestione dell'ente ed entro sei mesi da tale nomina procede alla nomina dei nuovi amministratori dell'ente medesimo, secondo quanto previsto dallo statuto.

                          13. Fino alla stipulazione del primo contratto collettivo di lavoro, al personale amministrativo delle fondazioni universitarie si applica il trattamento economico e giuridico vigente alla data di entrata in vigore del presente decreto.

                          14. Alle fondazioni universitarie continuano ad applicarsi tutte le disposizioni vigenti per le Università statali in quanto compatibili con il presente articolo e con la natura privatistica delle fondazioni medesime.

                          == università privata, non più pubblica.
                          controllo del privato sulla ricerca.
                          fine della libertà di ricerca e dell'indipendenza.
                          nessun vincolo alle tasse universitarie (10-20000€/anno). semplificando.



                          Art. 66.
                          Turn over

                          1. Le amministrazioni di cui al presente articolo provvedono, entro il 31 dicembre 2008 a rideterminare la programmazione triennale del fabbisogno di personale in relazione alle misure di razionalizzazione, di riduzione delle dotazioni organiche e di contenimento delle assunzioni previste dal presente decreto.

                          2. All'articolo 1, comma 523, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 le parole «per gli anni 2008 e 2009» sono sostituite dalle parole «per l'anno 2008» e le parole «per ciascun anno» sono sostituite dalle parole «per il medesimo anno».

                          3. Per l'anno 2009 le amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 523, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 possono procedere, previo effettivo svolgimento delle procedure di mobilità, ad assunzioni di personale a tempo indeterminato nel limite di un contingente di personale complessivamente corrispondente ad una spesa pari al 10 per cento di quella relativa alle cessazioni avvenute nell'anno precedente. In ogni caso il numero delle unità di personale da assumere non può eccedere, per ciascuna amministrazione, il 10 per cento delle unità cessate nell'anno precedente.

                          4. All'articolo 1, comma 526, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 le parole «per gli anni 2008 e 2009» sono sostituite dalle seguenti: «per l'anno 2008».

                          5. Per l'anno 2009 le amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 526, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 possono procedere alla stabilizzazione di personale in possesso dei requisiti ivi richiamati nel limite di un contingente di personale complessivamente corrispondente ad una spesa pari al 10 per cento di quella relativa alle cessazioni avvenute nell'anno precedente. In ogni caso il numero delle unità di personale da stabilizzare non può eccedere, per ciascuna amministrazione, il 10 per cento delle unità cessate nell'anno precedente.

                          6. L'articolo 1, comma 527, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 e' sostituito dal seguente: «Per l'anno 2008 le amministrazioni di cui al comma 523 possono procedere ad ulteriori assunzioni di personale a tempo indeterminato, previo effettivo svolgimento delle procedure di mobilità, nel limite di un contingente complessivo di personale corrispondente ad una spesa annua lorda pari a 75 milioni di euro a regime. A tal fine e' istituito un apposito fondo nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze pari a 25 milioni di euro per l'anno 2008 ed a 75 milioni di euro a decorrere dall'anno 2009. Le autorizzazioni ad assumere sono concesse secondo le modalità di cui all'articolo 39, comma 3-ter della legge 27 dicembre 1997, n. 449, e successive modificazioni.».

                          7. Il comma 102 dell'articolo 3 della legge 24 dicembre 2007, n. 244, e' sostituito dal seguente: «Per gli anni 2010 e 2011, le amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 523 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, possono procedere, per ciascun anno, previo effettivo svolgimento delle procedure di mobilità, ad assunzioni di personale a tempo indeterminato nel limite di un contingente di personale complessivamente corrispondente ad una spesa pari al 20 per cento di quella relativa al personale cessato nell'anno precedente. In ogni caso il numero delle unità di personale da assumere non può eccedere, per ciascun anno, il 20 per cento delle unità cessate nell'anno precedente.

                          8. Sono abrogati i commi 103 e 104 dell'articolo 3, della legge 24 dicembre 2007, n. 244.

                          9. Per l'anno 2012, le amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 523 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, possono procedere, previo effettivo svolgimento delle procedure di mobilità, ad assunzioni di personale a tempo indeterminato nel limite di un contingente di personale complessivamente corrispondente ad una spesa pari al 50 per cento di quella relativa al personale cessato nell'anno precedente. In ogni caso il numero delle unità di personale da assumere non può eccedere il 50 per cento delle unità cessate nell'anno precedente.

                          10. Le assunzioni di cui ai commi 3, 5, 7 e 9 sono autorizzate secondo le modalità di cui all'articolo 35, comma 4, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, previa richiesta delle amministrazioni interessate, corredata da analitica dimostrazione delle cessazioni avvenute nell'anno precedente e delle conseguenti economie e dall'individuazione delle unità da assumere e dei correlati oneri, asseverate dai relativi organi di controllo.

                          11. I limiti di cui ai commi 3, 7 e 9 si applicano anche alle assunzioni del personale di cui all'articolo 3 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni. Le limitazioni di cui ai commi 3, 7 e 9 non si applicano alle assunzioni di personale appartenente alle categorie protette e a quelle connesse con la professionalizzazione delle forze armate cui si applica la specifica disciplina di settore.

                          12. All'articolo 1, comma 103 della legge 30 dicembre 2004, n. 311, come modificato da ultimo dall'articolo 3, comma 105 della legge 24 dicembre 2007, n. 244 le parole «A decorrere dall'anno 2011» sono sostituite dalle parole «A decorrere dall'anno 2013».

                          13. Le disposizioni di cui al comma 7 trovano applicazione, per il triennio 2009-2011 fermi restando i limiti di cui all'articolo 1, comma 105 della legge 30 dicembre 2004, n. 311, nei confronti del personale delle università. Nei limiti previsti dal presente comma e' compreso, per l'anno 2009, anche il personale oggetto di procedure di stabilizzazione in possesso degli specifici requisiti previsti dalla normativa vigente. Nei confronti delle università per l'anno 2012 si applica quanto disposto dal comma 9. Le limitazioni di cui al presente comma non si applicano alle assunzioni di personale appartenente alle categorie protette. In relazione a quanto previsto dal presente comma, l'autorizzazione legislativa di cui all'articolo 5, comma 1, lettera a) della legge 24 dicembre 1993, n. 537, concernente il fondo per il finanziamento ordinario delle università, e' ridotta di 63,5 milioni di euro per l'anno 2009, di 190 milioni di euro per l'anno 2010, di 316 milioni di euro per l'anno 2011, di 417 milioni di euro per l'anno 2012 e di 455 milioni di euro a decorrere dall'anno 2013.

                          14. Per il triennio 2010-2012 gli enti di ricerca possono procedere, previo effettivo svolgimento delle procedure di mobilità, ad assunzioni di personale a tempo indeterminato nei limiti di cui all'articolo 1, comma 643, della legge 27 dicembre 2006, n. 296. In ogni caso il numero delle unità di personale da assumere in ciascuno dei predetti anni non può eccedere le unità cessate nell'anno precedente.


                          == morte dei gruppi di ricerca con il graduale pensionamento dei vecchi, non sostituiti.
                          fine delle professionalità "giovani" che lavorano in università e che non potranno più entrare.
                          1500 MILIONI DI EURO in meno in 5 anni = riduzione drastica dei servizi, della didattica, della ricerca. oltreché del personale.

                          NB: siamo già sotto la media UE di spesa rispetto al pil (QUARANTA per cento in meno, circa un terzo della francia eccetera). tagliare ancora è impossibile, mantenendo i livelli di istruzione attuale. ma tanto basta dire che siamo improduttivi, no?


                          Come sempre quando si ragiona sui documenti e non sulla propaganda i dati non si prestano ad equivoci
                          In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                          ma_75@bodyweb.com

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                          • Leonida
                            Filosofo del *****
                            • Nov 2006
                            • 12672
                            • 1,019
                            • 690
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                            vedi anche questa della necessarietà la dice lunga sul governo, non stiamo decidendo l' entrata in guerra, stiamo decidendo della formazione del cittadino.

                            servirebbe il buon senso, il buon senso in questioni pacate come queste esclude la radicalità delle scelte. il taglio è mortifero. uccide un' istituzione che tra luci e molte ombra forma molti e crea quell' eccellenza che riesce a fare la fortuna dei paesi o delle aziende che ci rubano i ricercatori.
                            Originariamente Scritto da gorgone
                            è plotino la chiave universale per le vagine
                            Originariamente Scritto da gorgone
                            secondo me sono pazzi.

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                            • gorgone
                              for a while
                              • May 2008
                              • 6246
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                              • nel cuore di chi è nel mio cuore
                              • Send PM

                              Originariamente Scritto da Leonida Visualizza Messaggio
                              gorgone grazie per l' intervento, jo.surf mi aveva infuso una mestizia disperante.
                              sì, ma mica sono una di quelli che protesta. ti dico sinceramente che ho cercato il testo della legge questa mattina perché mi prende l'ansia quando sento una parte dire che l'altra mente e viceversa e nessuna che spiega perché e dove l'altra starebbe mentendo.
                              letto il testo, la trovo, realmente, non-difendibile pur capendo il discorso di princeriky, questa riforma non è la soluzione.

                              è la morte dell'università così come è stata concepita dalla riforma berlinguer (che però ha infilato suo figlio come "associato" a siena, alla tenera età di 32 anni), ovvero un esamificio con migliaia di sedi distaccate e una proliferazione degli atenei. cosa ridicolissima. (fornisco un esempio: in germania, ad amburgo, nonostante sia la terza città tedesca, non c´è un istituto di "ebraistica": c´è invece a berlino, a tre ore di macchina di distanza... come dire che non si studia ebraistica a milano, ma solo a torino. bene, noi abbiamo sedi ad ogni pisciatina di cane)
                              l'università italiana è diventata un esamificio e oltre la metà delle facoltà andrebbe chiusa per evidente inferiorità dell`offerta didattica e, infine, andrebbe introdotto il numero chiuso generalizzato che impedisca l`accesso a quella massa di celebrolesi che si laurea in 12 anni, ma che permetta anche a gino di catanzaro, povero in canna, di spostarsi al nord (se deve), trovare affitto e alloggio gratis presso le strutture universitarie attraverso borse di studio o prestiti d´onore e non farsi strozzare da immobiliaristi che ti spacciano una branda di segatura a 300€ insieme a altri studenti pulciosi e fancazzisti). giusto perchè, dopo anni di veri studi e sacrifici, si trovi davvero lavoro .

                              come cambiare l'università in facili mosse by gorgone:
                              - pensionamento coatto di tutti i prof sopra i 70 anni, che possono restare come consulenti se ci sono i soldi (es. da privati o UE) ma se no si cavano dal ***** e smettono di gravare sul bilancio (nota: chi non è strutturato non grava sul fondo di finanziamento tipo semplificando io non costo niente all'università)
                              - cancellazione di un paio di migliaia di corsi del ***** - cancro nato dall'autonomia universitaria -, ritorno a una definizione di facoltà e corsi di laurea che abbiano senso e che siano un numero sensato anche per garantire un rapporto furbo col numero di studenti
                              - basta con l'università porta a porta, con sedi anche nei paesini. vuoi studiare, muovi il culo
                              - valutazioni biennali della qualità della ricerca e dell'insegnamento, CON CONSEGUENZE per es. economiche
                              - no more concorsi, ma chiamata diretta dai vari dipartimenti con responsabilità personale di chi chiama: collegata alle valutazioni
                              - smettere di permettere che si usi l'università tecnica in particolare come serbatoio di lavoro di qualità a bassissimo costo; i contratti con le aziende vanno fatti a prezzi di mercato
                              - basta al ricorso selvaggio a 1000 forme di precariato della ricerca, costituzione di una figura unica dopo il dottorato, il ricercatore a tempo determinato con un percorso tipo tenure track, quindi con a valle un numero paragonabile di posti a t. indeterminato

                              questo per cominciare. ed ho fatto un cut&past da quando mi interessavo *davvero* di queste cose.
                              poi mi sono rassegnata. e ho solo 30 anni.

                              quindi i miei interventi dovrebbero deprimerti altrocheno

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                              • jo.surf
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                                • Jun 2006
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                                Io sono favorevole a questa riforma..
                                Fino a poco tempo fa tutti si lamentavano di passare anni e anni per laurearsi e poi andare a fare lavori che non necessitano di una laurea per una miseria..
                                In altre nazioni le rette universitarie sono ben più alte di quelle che si pagano qua e nessuno si lamenta, anzi vanno da tutto il Mondo per iscriversi..
                                Le considerazioni di Gorgone sono appunto considerazioni..
                                Solidarietà ...

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