"Perché imputato non è rintracciabile"
Un senatore 71enne del Nebraska ha fatto causa a Dio, colpevole di "minacce terroristiche contro di lui e contro i suoi colleghi, nonché di causare un diffuso stato di paura, morte e distruzione che coinvolge milioni di persone". Ma alla bizzarra querela il giudice della contea di Douglas ha risposto con un altrettanto bizzarro verdetto, respingendo l'istanza: Dio non puo' essere chiamato a giudizio perché nessuno sa dove abita.
Ernie Chambers, senatore indipendente, avvocato mai iscritto all'albo, aveva citato Dio per sostenere che chiunque puo' essere chiamato in giudizio. "Il mio atto dimostra che tutti possono essere accusati o accusatori", ha spiegato Chambers. "Se Dio è onnisciente, saprà anche di essere chiamato a giudizio" ha aggiunto il politico che salta regolarmente la messa e spesso sferra duri attacchi contro i cattolici di Omaha, la principale città del Nebraska.
Il suo assioma, invece, si è scontrato con la logica ferrea del giudice Marlon Polk. Ora il senatore dispone di 30 giorni di tempo per decidere se appellarsi alla sentenza e portare avanti la sua insolita battaglia.
Un senatore 71enne del Nebraska ha fatto causa a Dio, colpevole di "minacce terroristiche contro di lui e contro i suoi colleghi, nonché di causare un diffuso stato di paura, morte e distruzione che coinvolge milioni di persone". Ma alla bizzarra querela il giudice della contea di Douglas ha risposto con un altrettanto bizzarro verdetto, respingendo l'istanza: Dio non puo' essere chiamato a giudizio perché nessuno sa dove abita.
Ernie Chambers, senatore indipendente, avvocato mai iscritto all'albo, aveva citato Dio per sostenere che chiunque puo' essere chiamato in giudizio. "Il mio atto dimostra che tutti possono essere accusati o accusatori", ha spiegato Chambers. "Se Dio è onnisciente, saprà anche di essere chiamato a giudizio" ha aggiunto il politico che salta regolarmente la messa e spesso sferra duri attacchi contro i cattolici di Omaha, la principale città del Nebraska.
Il suo assioma, invece, si è scontrato con la logica ferrea del giudice Marlon Polk. Ora il senatore dispone di 30 giorni di tempo per decidere se appellarsi alla sentenza e portare avanti la sua insolita battaglia.
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