Sgarbi: la Libia annetta la Sicilia
La richiesta del sindaco di Salemi
"La Sicilia aspira all'autonomia dall'Italia. Potrebbe approfittarne per annetterla alla Libia". La richiesta arriva da Vittorio Sgarbi in qualità di sindaco del paese siciliano di Salemi. Il destinatario è il leader della Libia Gheddafi, che l'ex assessore della cultura al Comune di Milano ha incontrato a Tripoli lo scorso 7 ottobre.
"Credo che sarebbe una buona cosa che lei venisse in Sicilia e non soltanto a Salemi, ma anche a Gibellina", ha inoltre detto Vittorio Sgarbi al leader libico durante l'incontro. La vicenda è riportata dallo stesso critico d'arte e politico in un articolo scritto per "Il Giornale". L'occasione dell'incontro avvenuto a Tripoli è stato l'invito recapitato al sindaco del Comune di Salemi per partecipare alla festa nel "Giorno della lealtà", nel quale sarebbe stato insignito della onorificenza del Grande El-Fatah. Un premio dedicato a chi, ovunque si trovi, sia pioniere, ideatore, amante della libertà, nonchè sostenitore dei diritti dell'uomo.
Vittorio Sgarbi, dopo la premiazione, si è intrattenuto con il leader Gheddafi. Al quale ha spiegato: "Proprio la città di Salemi, di cui sono sindaco, ha tre quartieri importanti: uno cristiano, uno ebraico, uno arabo, detto "Rabato". Potrebbe essere l'occasione di una conferenza, un incontro, un dialogo tra le religioni". Gheddafi così conviene e accetta l'invito a recarsi a Salemi.
Vittorio Sgarbi poi, per convincere la "guida della rivoluzione" (così Gheddafi vuole essere chiamato), afferma che c'è anche una somiglianza tra il secessionista italiano Umberto Bossi e lui. Giulio Andreotti, presente all'incontro, si imbarazza e dice che "è ora di andare", mentre Gheddafi ride divertito. Poi arriva l'ora dei congedi, Sgarbi si appresta ad andare via e ricorda dell'invito a Gheddafi a venire in Italia. Magari per contrattare l'annessione della Sicilia.
La richiesta del sindaco di Salemi
"La Sicilia aspira all'autonomia dall'Italia. Potrebbe approfittarne per annetterla alla Libia". La richiesta arriva da Vittorio Sgarbi in qualità di sindaco del paese siciliano di Salemi. Il destinatario è il leader della Libia Gheddafi, che l'ex assessore della cultura al Comune di Milano ha incontrato a Tripoli lo scorso 7 ottobre.
"Credo che sarebbe una buona cosa che lei venisse in Sicilia e non soltanto a Salemi, ma anche a Gibellina", ha inoltre detto Vittorio Sgarbi al leader libico durante l'incontro. La vicenda è riportata dallo stesso critico d'arte e politico in un articolo scritto per "Il Giornale". L'occasione dell'incontro avvenuto a Tripoli è stato l'invito recapitato al sindaco del Comune di Salemi per partecipare alla festa nel "Giorno della lealtà", nel quale sarebbe stato insignito della onorificenza del Grande El-Fatah. Un premio dedicato a chi, ovunque si trovi, sia pioniere, ideatore, amante della libertà, nonchè sostenitore dei diritti dell'uomo.
Vittorio Sgarbi, dopo la premiazione, si è intrattenuto con il leader Gheddafi. Al quale ha spiegato: "Proprio la città di Salemi, di cui sono sindaco, ha tre quartieri importanti: uno cristiano, uno ebraico, uno arabo, detto "Rabato". Potrebbe essere l'occasione di una conferenza, un incontro, un dialogo tra le religioni". Gheddafi così conviene e accetta l'invito a recarsi a Salemi.
Vittorio Sgarbi poi, per convincere la "guida della rivoluzione" (così Gheddafi vuole essere chiamato), afferma che c'è anche una somiglianza tra il secessionista italiano Umberto Bossi e lui. Giulio Andreotti, presente all'incontro, si imbarazza e dice che "è ora di andare", mentre Gheddafi ride divertito. Poi arriva l'ora dei congedi, Sgarbi si appresta ad andare via e ricorda dell'invito a Gheddafi a venire in Italia. Magari per contrattare l'annessione della Sicilia.
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