crollano le borse...

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  • KURTANGLE
    Inculamelo: l'ottavo nano...quello gay
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    • Borgo D'io
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    Originariamente Scritto da Ector Visualizza Messaggio
    - 6% oggi..

    parli dei mercati europei?
    Originariamente Scritto da SPANATEMELA
    parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
    Originariamente Scritto da GoodBoy!
    ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


    grazie.




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    • pina colada
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      • Dec 2007
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      Originariamente Scritto da KURTANGLE Visualizza Messaggio
      parli dei mercati europei?
      S&P/Mib -5.81..

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      • KURTANGLE
        Inculamelo: l'ottavo nano...quello gay
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        il Mibel non toccava questi livelli dal 1997
        Originariamente Scritto da SPANATEMELA
        parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
        Originariamente Scritto da GoodBoy!
        ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


        grazie.




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        • Tristan
          Papəete Beach
          • Oct 2007
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          • AS Roma
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          neanche la notizia della diminuzione del costo del denaro ha influito..

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          • pina colada
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            • Dec 2007
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            Originariamente Scritto da Tristan Visualizza Messaggio
            neanche la notizia della diminuzione del costo del denaro ha influito..
            Temo che se la GM fallisce davvero, la situazione si aggraverà non poco, specialmente a livello macro.. Questa notizia ha infatti avuto molta più rilevanza di quella sul taglio dei tassi..

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            • andydufresne
              Bodyweb Advanced
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              Originariamente Scritto da Tristan Visualizza Messaggio
              PIU' LA CRISI E' PROFONDA PIU' LE OCCASIONI SARANNO GRANDI. PER CHI RESISTE SI STA APRENDO L'ETA' DELL'ORO.
              (cit. da Mercato Libero)

              la condivido
              fino ad ora condivido tutto quello che hanno scritto gli analisti di mercato libero: ripeto non hanno sbagliato un colpo praticamente.

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              • KURTANGLE
                Inculamelo: l'ottavo nano...quello gay
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                Originariamente Scritto da Tristan Visualizza Messaggio
                neanche la notizia della diminuzione del costo del denaro ha influito..

                la notizia era evidentemente gia' stata assorbita dalle borse ...... mentre le ultime notizie riguardantila GM hanno contribuito al crollo
                Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                Originariamente Scritto da GoodBoy!
                ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                grazie.




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                • pina colada
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                  • Dec 2007
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                  La Bce taglia i tassi all'1,50%
                  Trichet: non è la soglia minima


                  a cura di Piero Fornara


                  Anche la Banca d'Inghilterra taglia di 50 punti base il costo del denaro, ora al minimo storico dello 0,50%. Il presidente della Bce conferma il «grave rallentamento» dell'economia nel 2009, con stime del Pil tra -3,2 e -2.2%, e la «ripresa graduale» nel 2010 con il Pil tra -0,7 e +0,7%

                  A Francoforte giovedì 5 marzo il consiglio direttivo della Bce ha deciso, come previsto, di tagliare di mezzo punto il tasso di rifinanziamento pronti contro termine, portandolo al minimo storico dell'1,50 per cento. Analogamente ha ridotto allo 0,50% e al 2,50% anche il tasso sui depositi e quello marginale. Ma può non essere finita: il livello raggiunto dai tassi di Eurolandia, all'1,5%, non è una soglia minima, ha detto infatti in conferenza stampa il presidente della banca centrale europea, Jean-Claude Trichet, secondo cui «non è deciso a priori che l'attuale livello dei tassi sia il minimo che possiamo permetterci».

                  Le banche centrali di fronte a sfide «straordinarie»
                  Il presidente della Bce Jean-Claude Trichet ha detto che l'istituto centrale può usare misure «non standard» se necessario per combattere la crisi finanziaria in atto.
                  Il numero uno della Bce ha detto che le banche centrali si trovano di fronte a sfide «straordinarie».
                  (Chissà come la affronterà la nostra banca...)
                  «Stiamo tutti cercando di trovare le risposte appropriate e lo facciamo insieme, abbiamo una cooperazione stretta con i nostri amici dall'altra parte dell'Atlantico».In questo momento di crisi, secondo il capo dell'Eurotower, «abbiamo tutti bisogno di sostegno e di incoraggiamento. Chiediamo più integrazione finanziaria e dei mercati».

                  La Banca centrale europea rileva un «grave rallentamento» dell'attività economica, sia a livello globale sia nell'area euro, che ha trovato conferme nei dati delle indagini preliminari dei primi mesi del 2009. Tanto che i tecnici della Bce hanno effettuato una revisione al ribasso molto marcata sulle loro previsioni per l'economia dell'Unione monetaria: per quest'anno si attendono una recessione del Pil che si attesterà tra il 3,2 e il 2,2 per cento. Per il 2010 prevedono una «ripresa graduale» con un andamento del Pil tra il meno 0,7 o e il più 0,7 per cento. Previsioni riferite dal presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, durante la conferenza stampa a seguito del consiglio direttivo.

                  Nettamente riviste al ribasso anche le stime sull'inflazione: i tecnici della Bce prevedono quest'anno una crescita media dei prezzi al consumo nell'area euro che si limiterà tra lo 0,1 e lo 0,7 per cento, ha proseguito Trichet. Per il 2010 tra lo 0,6 e l'1,4 per cento. Peraltro il numero uno della Bce ha avvertito che «non è escluso che l'inflazione segni livelli negativi» nel corso dei prossimi mesi

                  Rinviata a ottobre la riunione della Bce a Roma
                  Slitta all'8 ottobre prossimo la riunione a Roma del consiglio direttivo della Banca centrale europea, che inizialmente era sta prevista per il prossimo 2 aprile. Lo ha riferito il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, durante la conferenza stampa a seguito del Consiglio direttivo: «Il prossimo meeting si farà qui a Francoforte e non in Italia». La riunione prevista in Lussemburgo dovrebbe invece svolgersi il 2 luglio, ha aggiunto Trichet. Tradizionalmente, due volte l'anno la riunione di inizio mese del Consiglio direttivo della Bce si tiene a rotazione nelle capitali dell'area euro, invece che presso la sede istituzionale a Francoforte.

                  Sulle possibili difficoltà di Paesi del centro ed est Europa, che fanno parte dell'Unione europea, la Bce richiama all'applicazione di regole e sistemi di intervento esistenti, regole che è «importante» non modificare. Per la stessa stabilità d'insieme dell'area euro e dell'Ue, «è molto importante evitare di suggerire che alcuni stati sono in tali situazioni da dover cambiare le regole", ha avvertito Trichet in conferenza stampa. «A questo stadio la nostra posizione è che è estremamente importante non cambiare alcun framework, abbiamo le regole per gestire le varie evenienze», sia per l'area euro che per tutta l'Unione europea a 27.

                  Londra al minimo storico

                  Sempre oggi, giovedì 5 marzo, anche Banca d'Inghilterra ha tagliato il costo del denaro di un ulteriore mezzo punto portando i tassi allo 0,50%. Si tratta di un nuovo minimo per il costo del denaro nella storia della Boe che fu fondata nel 1694. Il comitato di politica monetaria ha anche votato per adottare la strategia del «quantitative easing», che prevede di immettere ingente liquidità sul mercato per cercare di sbloccare i rubinetti del credito a favore di imprese e privati.

                  La decisione della Banca d'Inghilterra era ampiamente prevista dal mercato, visto che l'istituto centrale britannico sta facendo il possibile per rilanciare l'economia. Si tratta del sesto taglio dei tassi da ottobre ad oggi ma per gli industriali ciò non è sufficiente visto che le banche nazionali continuano a non erogare prestiti per far partire la ripresa. «Anche se questa ulteriore riduzione dei tagli aiuterà la fiducia delle imprese e dei consumatori, è improbabile che abbia un grande impatto nel rendere il credito più disponibile,» ha spiegato alla Bbc Ian McCafferty, capo economista della Confindustria britannica. Inoltre, sostengono i critici, i tassi a questi livelli danneggiano i risparmiatori.

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                  • Ector
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                    S&P / MIB INDX

                    ( Milan: ^SPMIB / ISIN IT0003465736 )
                    Valore Indice:12.851,00Orario:12:21 Variazione: 672,00 (4,97%)Chiusura Precedente:13.523,0000Apertura:13.447,0000Min-Max Giorno:12.844,00 - 13.523,00Min-Max Anno:13.501,0000 - 34.711,0000



                    personalizza il grafico

                    Pulcinella si è messo a piangere.... niente firma quindi!

                    Per favore, non chiedetemi opinioni/consigli medici. Vi è una sezione dedicata sul forum

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                    • KURTANGLE
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                      ector trasmetti sfiducia
                      parlero' al cavaliere
                      Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                      parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                      Originariamente Scritto da GoodBoy!
                      ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                      grazie.




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                      • pina colada
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                        Sempre peggio..

                        Vi invito alla lettura di questi due interessanti ma piuttosto preoccupanti articoli..
                        E meno male che la situazione era sotto controllo e la crisi non ci avrebbe toccati..

                        La JpMorgan: è lo Stato più a rischio nell'Eurozona. Ma Grecia e Irlanda sono escluse
                        Rendimenti, tra i nostri titoli pubblici e i tedeschi ci sono 150 punti di differenza

                        "Quale Paese fallirà per primo?"
                        l'Italia in cima alle scommesse


                        di VITTORIA PULEDDA


                        MILANO - Con l'ingegneria finanziaria si può fare quasi tutto, anche scommettere su quante probabilità ha un paese di fallire. E l'Italia, secondo alcuni parametri, ne ha una piuttosto alta. Ma partiamo dall'inizio, dalla scommessa che implicitamente fanno gli investitori che acquisteranno i prodotti strutturati proposti Jp Morgan, chiamati appunto "First to default basket" a tre anni.

                        Il meccanismo è complesso, ma la logica tutto sommato è semplice: il prodotto è, nella sostanza, un'obbligazione con una sua cedola trimestrale, che paga gli interessi a meno che uno degli otto paesi compreso nell'elenco - nel basket, appunto - fallisca (vada in default). Basta che un solo paesi salti, e da quel momento in poi tutto quello che l'investitore porterà a casa sarà limitato a quanto si riesce a prendere dalla procedura post default; un po' come è successo con i bond argentini. Il paese più a rischio all'interno del basket proposto da Jp Morgan è l'Italia.
                        Il termometro che misura la febbre dei potenziali fallimenti si chiama Cds, Credit default swap: è una sorta di premio di assicurazione, quindi più si paga e più il rischio è alto (più è probabile che davvero un paese fallisca). Ebbene, il Cds dell'Italia - all'interno di questo paniere - è stato fissato a quota 130 mentre il paese più virtuoso, l'Olanda, ha una "febbre" solo di 60, meno della metà dell'Italia.

                        Il peggior indicatore del rischio-paese è dunque dell'Italia, ma fuori dal paniere scelto da Jp Morgan almeno altri due stanno decisamente peggio: la Grecia e l'Irlanda. Rispetto al Cds a tre anni, Atene infatti ha un grado di rischio di 263 e Dublino di 358. Se poi ci spostiamo sulla durata dei cinque anni (molto più "popolare" per questo tipo di strumenti) il grafico della febbre mostra sempre due ammalati gravissimi, l'Irlanda e la Grecia, mentre al terzo posto troviamo l'Austria - con una "temperatura" di 255 - ma poi si arriva inevitabilmente all'Italia, con un 191. La Spagna invece viene fotografata a quota 140, il Portogallo a 130, la Francia a 88 e la Germania a 86.


                        Un po' come c'è il termometro e il misuratore della pressione, ovviamente i Cds non sono l'unico modo di valutare la salute di un paese (o di una società). Un altro strumento molto usato dai mercati finanziari è il rendimento dei titoli di Stato, in particolare di quelli con una durata decennale. Ebbene, questi bond considerati appunto benchmark, valori di riferimento, si possono paragonare tra di loro, oppure si possono raffrontare con una specie di "pietra miliare", un tasso di riferimento di mercato particolarmente significativo (l'euro swap a 10 anni nel nostro caso). Ebbene, ieri questo valore - dopo il taglio dei tassi della Bce - era sceso al 3,386% ma chi volesse investire in un Bund tedesco guadagnerebbe di meno; 34 centesimi in meno per la precisione. Al contrario, un investimento in un titolo di Stato francese renderebbe 24 centesimi (punti base, nel gergo degli operatori) in più del tasso swap sull'euro; fino ad arrivare ai 116 punti base dell'Italia (passando per i 106 del Portogallo e i 72 del Belgio, a titolo di esempio). E gli ultimi della classe, Irlanda e Grecia? Il primo offre un rendimento aggiuntivo, sui suoi titoli, pari a 221 centesimi, il secondo arriva a 237. In fondo, è un solo un modo diverso di valutare il rischio-default.

                        La favola del corvo

                        di MASSIMO GIANNINI


                        Ultimo venne il corvo. Alla fine anche Tremonti si è arreso all'uccello del malaugurio che già da settimane, secondo la vulgata governativa, volteggiava tra Confindustria e Bankitalia. Il 2009, dunque, sarà "un anno terribile". Noi lo sapevamo già. Come lo sapevano migliaia di cassintegrati rimasti senza lavoro, di precari rimasti senza sussidi, di piccole imprese rimaste senza ordinativi. Ora lo riconosce pubblicamente anche il ministro del Tesoro. La paura ha ceduto alla speranza. La resa di Giulio è verosimilmente dolorosa, e colpevolmente tardiva. Ma nessuno se ne può compiacere. Se anche lui ha capitolato, dopo mesi di cadornismo congiunturale, vuol dire che l'Italia è davvero messa male.

                        Resta da chiedersi il perché, di tanta prolungata "resistenza" di fronte all'inesorabile asprezza della crisi e di tanta ostinata "renitenza" di fronte all'ineludibile principio di realtà. L'ottimismo di facciata imposto da Berlusconi all'intera squadra di governo spiega il rebus solo in parte. Il vero problema di Tremonti è la tenuta dei conti pubblici, e quindi l'affidabilità del marchio Italia sui mercati. Con un Prodotto lordo in picchiata al - 2,6%, il deficit lievita inevitabilmente verso quota 4%. Ma quello che è peggio, è che il debito esplode oltre il tetto del 110%, già pericolosamente stimato dalla Commissione Ue. In due mesi siamo tornati indietro di dodici anni. Formalmente l'Italia non figura tra i "Pigs": il Portogallo e l'Irlanda stanno peggio per crescita insufficiente, la Grecia per instabilità politica, la Spagna per emorragia occupazionale. Ma sostanzialmente l'Italia può rivelarsi il primo dei "Pigs": sta peggio di tutti per indebitamento.


                        Per questo, a dispetto delle indubbie capacità previsive testimoniate dal suo fortunato bestseller pre-elettorale e al prezzo di un'apparente incoscienza dimostrata con il suo modesto pacchetto anti-crisi, Tremonti è stato così prudente e continua ad essere così restio ad aprire i cordoni della borsa. Proprio lui, il seducente modernizzatore della nuova destra politica, è diventato il sedicente conservatore del vecchio rigore contabile. Dice no al sussidio di disoccupazione proposto dal Pd, dice no all'aumento degli stanziamenti per nuovi ammortizzatori sociali, dice no a qualunque intervento sulle pensioni. Congela, ma non riforma. Ricama, ma non innova. Teme di non poterselo permettere. Se una sola posta di bilancio gli sfugge di mano, il Paese può imboccare il tunnel del default.

                        Tremonti ha due incubi: gli spread, cioè i differenziali di rendimento tra i nostri titoli pubblici e quelli tedeschi, e le aste dei titoli di Stato. Se per effetto di un drastico peggioramento della nostra situazione finanziaria i primi salgono troppo, o le seconde attirano poco, l'Italia rischia la bancarotta. In questi ultimi giorni, dopo una fase di relativa quiete, gli spread sono tornati ad aggirarsi intorno ai 150 punti base. Non è un dramma: ma un po' di tensione è tornata. La scorsa settimana, all'ultima asta dei Btp, il Tesoro è riuscito a collocare oltre 10 miliardi di titoli, con una domanda del mercato a livelli record. Un segnale confortante: ma legato essenzialmente al buon rendimento offerto. L'equilibrio del mercato è fragilissimo. Basta un niente, e tutto può saltare. Sui "Cds" (le polizze che coprono dall'ipotesi di crack dei singoli Paesi) e sugli "swap" (prodotti assimilati che investono sul rischio-default degli Stati Sovrani) l'Italia resta ai primissimi posti. Nel primo caso siamo a 173 punti base, subito dopo i 350 dell'Irlanda. Nel secondo caso (come riferiamo a pagina 7 del giornale) a 116 punti base, subito dopo i 237 della Grecia e i 221 dell'Irlanda.

                        Camminare a lungo, sull'orlo di questo precipizio, non è facile per nessuno. Tremonti non può sperare neanche troppo nell'Europa. È in atto un tentativo, che parte da Roma e incrocia altre cancellerie europee, per verificare se si possa attribuire alla Bce la facoltà di trasformarsi in acquirente di ultima istanza dei titoli del debito pubblico rimasti eventualmente invenduti alle aste indette dagli Stati Sovrani. Ma una prima istruttoria fatta in questi giorni a Francoforte ha già dato esito negativo: occorrerebbe una modifica del Trattato, e questo sbarra la strada a qualunque ipotesi di accordo, visti i dissidi che già caratterizzano il rapporto franco-tedesco su una proposta come quella dell'emissione di un eurobond europeo. Come ha detto in questi giorni lo stesso ministro a un interlocutore autorevole: "Non troviamo un'intesa nemmeno sulle date delle riunioni, figuriamoci se possiamo trovarla su robe del genere...".

                        Insomma, l'Italia è senza rete. E come si dice in queste ore nel grattacielo dell'Eurotower, "praticamente non ha margini di manovra". Deve solo sperare che la crisi, benché così acuta, non sia troppo lunga. Che nel frattempo non crolli qualche banca, magari schiacciata dal macigno delle "zombie banks" dell'Est-Europa. Che il quadro sociale e politico regga, sotto il peso di un'emergenza occupazionale sempre più rovinosa. Tremonti lo sa, ma non può dirlo. Per questo sembra paralizzato, e vive come una minaccia ogni richiesta di "fare di più" contro la crisi. Per questo appare isolato, e vede come il fumo negli occhi Mario Draghi, l'ombra di Banco che incombe suo malgrado su Palazzo Chigi e su Via XX Settembre, nel malaugurato caso di un tracollo dell'economia. Ma per governare la madre di tutte le crisi servono realismo e coraggio. Il primo, finalmente, sembra arrivato. Il secondo, purtroppo, lo stiamo ancora aspettando.

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                        • pina colada
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                          Originariamente Scritto da KURTANGLE Visualizza Messaggio
                          ector trasmetti sfiducia
                          parlero' al cavaliere
                          Temo che anche lui e compagnia bella, al momento, abbiano perso la grande fiducia che sfoderavano qualche giorno fa

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                          • pina colada
                            Banned
                            • Dec 2007
                            • 13845
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                            Originariamente Scritto da pina colada Visualizza Messaggio
                            Temo che anche lui e compagnia bella, al momento, abbiano perso la grande fiducia che sfoderavano qualche giorno fa
                            Nonostante gli ultimi sviluppi, e nonostante quanto affermato dai 2 articoli che ho postato.. c'è chi è ancora fiducioso..

                            Il premier ha annunciato lo stanziamento di 4 miliardi per gli ammortizzatori
                            ma ha respinto la proposta di un assegno di disoccupazione: "E' incentivo a licenziare"

                            Berlusconi: "La crisi c'è
                            ma i media esagerano"

                            Per il Cavaliere ci sono anche lavoratori, come i dipendenti pubblici
                            "che hanno migliorato il loro potere d'acquisto, e non hanno paura di perdere il lavoro"

                            ROMA - La crisi "esiste" ma "è vissuta sui media in maniera più drammatica di quella che è", basti pensare al "calo delle borse è dovuto a una manciata di azioni".

                            una manciata di azioni..

                            Lo ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi seguita alla riunione del Cipe. Stamane, ha annunciato Berlusconi, è stato approvato uno stanziamento di 17,8 miliardi per le infrastrutture, e di 4 miliardi per gli ammortizzatori sociali, che uniti a uno stanziamento precedente (4 miliardi di euro delle Regioni e un miliardo di euro della Finanziaria) portano il fondo a 9 miliardi per il 2009.

                            "Considero dannoso che i media continuino a presentare la crisi come qualcosa di definitivo e tragico. E' una crisi pesante ma l'aggettivo tragico è esagerato",ha detto il premier.

                            Del resto, ha aggiunto, "Nessuno in Europa ha fatto più di noi come misure anti-crisi."

                            Eh già

                            "Se ci sono cifre più imponenti è perchè sono state destinate a salvataggi di banche".

                            Ah ma ancora questo pericolo per noi non è affatto scongiurato..

                            Berlusconi si è scagliato in particolare contro la Rai: "E' l'unica tv di Stato che attacca il governo in carica".

                            Mentre per alcune categorie di lavoratori, a detta del premier, in questo momento si registra addirittura un miglioramento della situazione e delle prospettive: "I pubblici dipendenti non hanno alcun timore di perdere il loro posto di lavoro. Hanno avuto un incremento salariale del 3,5% circa. L'inflazione è minore e il prezzo del petrolio porta dei risparmi alle famiglie su luce, gas e benzina. I pubblici dipendenti hanno un potere d'acquisto superiore al passato".




                            Ma anche sul fronte del salvataggio delle banche, ha ricordato il presidente del Consiglio, il governo si è attivato: "Con i Tremonti-bond, che saranno 10-12 miliardi di euro, a seconda delle richieste e che vanno al patrimonio delle banche, si possono attivare 150 miliardi di euro di finanziamenti alle imprese".

                            Se c'è qualcuno che li compra..

                            Sottolineando l'importanza del fondo per gli ammortizzatori sociali, Berlusconi ha invece criticato la proposta dell'opposizione di un assegno di disoccupazione. "Il nostro sistema attuale di ammortizzatori sociali ci consente di intervenire meglio rispetto alle proposte dell'opposizione, che sarebbero una vera e propria licenza di licenziare. - ha affermato - Se ci fosse stata quella misura, gli imprenditori avrebbero lasciato i lavoratori a casa, con magari accordi successivi con i lavoratori stessi che godrebbero dell'indennità e continuerebbero a lavorare in nero. Insomma, l'assegno è un incentivo a licenziare e a lavorare in nero".

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                            • trader
                              Bodyweb Advanced

                              • May 2006
                              • 76
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                              • nowhere
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                              una manciata di azioni..



                              ...al momento siamo a 198475563 azioni scambiate solo su UC....titolo che non si può shortare( i piccoli.... i big si ) ma già sospeso per eccesso di ribasso....naturalmente qualcuno dice che le banche it sono diverse dal resto.....


                              da una parte si dice una cosa e dall'altra si fa il contrario....ti credo che NESSUNO si fida più....
                              The only easy day was yesterday

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                              • greenday2
                                Bodyweb Senior
                                • Aug 2005
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                                in realtà credo che se uno non abbia problema di liquidità immediato, potrebbe (dovrebbe) investire in maniera decisa sul mercato equity.
                                E se la morte che ti e' d'accanto, ti vorrà in cielo dall'infinito, si udrà piu forte, si udrà piu santo, non ho tradito! Per l'onore d'Italia!

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