Volevo fare alcune considerazioni riguardo il recente atteggiamento che la Chiesa Cattolica ha intrapreso circa l'oramai insostenibile flusso migratorio, che vede l'Italia in prima linea da anni.
Prima gli attacchi al governo di Famiglia Cristiana sui ROM e più in generale sugli irregolari, ora (è di ieri) un intero Angelus dedicato al tema, del quale posterò alcuni stralci, aggiungendovi degli spunti di discussione;
Questo è il primo:
Migranti, ha detto il Papa, dopo aver ricordato la tragedia di mercoledì scorso, ce ne sono sempre stati ma "l’emergenza di questi nostri tempi ci interpella e, mentre sollecita la nostra solidarietà, impone efficaci risposte politiche". Bravi i governi che se ne stanno già occupando, dice Ratzinger, ma non basta: occorre che i Paesi di destinazione, e nella fattispecie quelli europei, sviluppino "di comune accordo iniziative e strutture sempre più adeguate alla necessità dei migranti irregolari". Non si possono costringere i clandestini — fa capire il pontefice — all’umiliazione dei cpt strapieni o dell’abbandono.
I Paesi di destinazione, ovvero l'Italia: Ma al Papa forse sfugge che l'UE se n'è lavata bellamente le mani della questione, lasciando il nostro governo (cronicamente in confusione) da solo, senza alcun appoggio dagli altri patner, anzi con un richiamo ufficiale riguardo le leggi sulla sicurezza, definite "razziste".
Con queste premesse come si vuole che un Paese possa contrastare in maniera efficace e radicale questo fenomeno?
Costruire strutture, ricorda il Pontefice:
Ma le uniche strutture da costruire sono semmai delle nuove carceri (quelle che abbiamo sono - guarda caso - già riempite da questi pii migranti), non certo centri di accoglienza migliori e più grandi, perchè qui non c'è più nessuno da dover obbligatoriamente accogliere, tanto meno chi, da irregolare, da fuori legge, tenta di varcare (senza darsi una reale giustificazione, ma solo così, all'avventura...) le frontiere di un Paese sovrano che, come capita altrove, ha l'obbligo di proteggerle.
Ancora:
L'appello di Ratzinger arriva a quattro giorni dal sesto Congresso mondiale della Pastorale per gli Zingari, in programma dal primo al 4 settembre a Freising, in Germania. In quell'occasione la Chiesa cattolica farà un appello a tutti gli Stati, e in primo luogo quelli europei, perché rispettino i diritti delle popolazioni nomadi, difendendole dalle discriminazioni.
Una Pastorale per gli Zingari, perchè possano continuare a scorazzare liberamente per l'Europa, fregandosene dei diritti dei minori (che subiscono ogni giorno la violenza dei genitori, obbligati come sono a rubare o a prostituirsi), e ancor più fregandosene dei diritti dei cittadini della nazione obbligata ad accoglierli.
Chiedo dunque al Papa quando invece la Chiesa si deciderà a richiamare chi deve al rispetto ed al diritto alla sicurezza che i cittadini naturali di una nazione hanno l'obbligo di pretendere e di avere, per se stessi e per il futuro dei propri figli, cresciuti sovente nell'osservanza di quella religione cristiana che queste masse di clandestini (a maggioranza musulmana) vorrebbero abbattere, senza alcun riguardo per quel Cristo di cui il Papa è Vicario e che viene ridotto, nella loro visione, ad un cadavere appeso.
Quanto dobbiamo ancora a questa gente, e perchè?
E perchè tocca solo e sempre a noi?
In India i cristiani stanno conoscendo una nuova persecuzione, contro suore e sacerdoti che sono là per portare quella carità che hanno ricevuto indietro con lo stupro ed il fuoco;
Altrove è lo stesso, epperò noi Occidente, e noi Italia che siamo frontiera, dobbiamo aprire i varchi, senza nulla pretendere, in nome di malintesi diritti umanitari, a senso unico.
Ciascun pezzo d'umanità si è dato la propria Casa, con le proprie tradizioni, i propri usi, credenze, costumi:
La Chiesa stia innanzitutto dalla parte che gli è propria e che le ha permesso di essere ciò che oggi è, e torni a ricordarsi che se apre le porte a Maometto sarà Cristo ad uscire, assieme a tutto l'Occidente così come abbiamo imparato a conoscerlo.
Immigrazione, l'appello del Papa «La politica dia risposte efficaci» - Corriere della Sera
Quotidiano Net - Benedetto XVI ai politici: "Risposte efficaci e umane"
Prima gli attacchi al governo di Famiglia Cristiana sui ROM e più in generale sugli irregolari, ora (è di ieri) un intero Angelus dedicato al tema, del quale posterò alcuni stralci, aggiungendovi degli spunti di discussione;
Questo è il primo:
Migranti, ha detto il Papa, dopo aver ricordato la tragedia di mercoledì scorso, ce ne sono sempre stati ma "l’emergenza di questi nostri tempi ci interpella e, mentre sollecita la nostra solidarietà, impone efficaci risposte politiche". Bravi i governi che se ne stanno già occupando, dice Ratzinger, ma non basta: occorre che i Paesi di destinazione, e nella fattispecie quelli europei, sviluppino "di comune accordo iniziative e strutture sempre più adeguate alla necessità dei migranti irregolari". Non si possono costringere i clandestini — fa capire il pontefice — all’umiliazione dei cpt strapieni o dell’abbandono.
I Paesi di destinazione, ovvero l'Italia: Ma al Papa forse sfugge che l'UE se n'è lavata bellamente le mani della questione, lasciando il nostro governo (cronicamente in confusione) da solo, senza alcun appoggio dagli altri patner, anzi con un richiamo ufficiale riguardo le leggi sulla sicurezza, definite "razziste".
Con queste premesse come si vuole che un Paese possa contrastare in maniera efficace e radicale questo fenomeno?
Costruire strutture, ricorda il Pontefice:
Ma le uniche strutture da costruire sono semmai delle nuove carceri (quelle che abbiamo sono - guarda caso - già riempite da questi pii migranti), non certo centri di accoglienza migliori e più grandi, perchè qui non c'è più nessuno da dover obbligatoriamente accogliere, tanto meno chi, da irregolare, da fuori legge, tenta di varcare (senza darsi una reale giustificazione, ma solo così, all'avventura...) le frontiere di un Paese sovrano che, come capita altrove, ha l'obbligo di proteggerle.
Ancora:
L'appello di Ratzinger arriva a quattro giorni dal sesto Congresso mondiale della Pastorale per gli Zingari, in programma dal primo al 4 settembre a Freising, in Germania. In quell'occasione la Chiesa cattolica farà un appello a tutti gli Stati, e in primo luogo quelli europei, perché rispettino i diritti delle popolazioni nomadi, difendendole dalle discriminazioni.
Una Pastorale per gli Zingari, perchè possano continuare a scorazzare liberamente per l'Europa, fregandosene dei diritti dei minori (che subiscono ogni giorno la violenza dei genitori, obbligati come sono a rubare o a prostituirsi), e ancor più fregandosene dei diritti dei cittadini della nazione obbligata ad accoglierli.
Chiedo dunque al Papa quando invece la Chiesa si deciderà a richiamare chi deve al rispetto ed al diritto alla sicurezza che i cittadini naturali di una nazione hanno l'obbligo di pretendere e di avere, per se stessi e per il futuro dei propri figli, cresciuti sovente nell'osservanza di quella religione cristiana che queste masse di clandestini (a maggioranza musulmana) vorrebbero abbattere, senza alcun riguardo per quel Cristo di cui il Papa è Vicario e che viene ridotto, nella loro visione, ad un cadavere appeso.
Quanto dobbiamo ancora a questa gente, e perchè?
E perchè tocca solo e sempre a noi?
In India i cristiani stanno conoscendo una nuova persecuzione, contro suore e sacerdoti che sono là per portare quella carità che hanno ricevuto indietro con lo stupro ed il fuoco;
Altrove è lo stesso, epperò noi Occidente, e noi Italia che siamo frontiera, dobbiamo aprire i varchi, senza nulla pretendere, in nome di malintesi diritti umanitari, a senso unico.
Ciascun pezzo d'umanità si è dato la propria Casa, con le proprie tradizioni, i propri usi, credenze, costumi:
La Chiesa stia innanzitutto dalla parte che gli è propria e che le ha permesso di essere ciò che oggi è, e torni a ricordarsi che se apre le porte a Maometto sarà Cristo ad uscire, assieme a tutto l'Occidente così come abbiamo imparato a conoscerlo.
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