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io credo che questa america debba smetterla di chiudersi a riccio.
Il mondo ha bisogno di un'america che sappia anche sognare, che non mostri solo i muscoli ma il dialogo e un volto pacificatore.
Obama esprime una nuova via kennediana, una speranza.
L'economia è fatta, soprattuto negli usa, di sensazioni e di fiducia.
Bush ha dimostrato di saper frugare tra le paure...io vorrei che ora Obama sollecitasse i sentimenti più nobili e grandi della america che trascina io mondo.
Pienamente d'accordo con te, pienamente. E non c'entra essere rep o dem, c'entra finirla con questo unilateralismo muscolare, in barba a tutto ciò che è unione, cooperazione, diritto internazionale.
Con tutto il rispetto per un ex-reduce, sia chiaro.
sigpic Amanti della carne..
"La sconfitta è un'eleganza, per l'ipocrisia di chi si arrende in partenza..."
il Reaganismo è servito molto all'america in quel dato contesto storico.
Reagan ha avuto uno spessore superiore di 10.000 volte a quello del demente di Bush
Ma se era un'attore prestato alla politica per spendere la faccia conto terzi, alla fine della presidenza era pure mezzo demente, la squadra ceh decideva per lui era capace, e anche diciamo che la dottrina liberista funziona a prescindere da chi mette in atto, quantomeno nella crescita economica eheheh
Pienamente d'accordo con te, pienamente. E non c'entra essere rep o dem, c'entra finirla con questo unilateralismo muscolare, in barba a tutto ciò che è unione, cooperazione, diritto internazionale.
Con tutto il rispetto per un ex-reduce, sia chiaro.
Samoa, mio caro ex collega, le tue parole mi lasciano molto stupita...
Non noto realismo (politico) nelle tue parole...
E perche? Guarda che in america questa questione mica e' una barzelletta.
Io ho piu' fiducia nel ex reduce del vietnam. . l'altro e' un Bluff..
Lo so che in america è una questione, purtroppo, quasi dirimente.
non mi piace che uno del forum alla domanda "voi chi preferite e perché" risponda "uomo bianco" a volere sottolinere che il fatto che sia bianco è già un motivo sufficiente per preferirlo all'altro candidato.
Il fatto che l'altro sia reduce di una schifosa guerra in Vietnam cosa gli dà di più?...e poi c'e' il dato anagrafico, Obama non potrebbe mai essere un reduce del Vietnam.
Silvio Berlusconi:l'undicesima piaga d'Egitto, la prima d'Italia.
Lo so che in america è una questione, purtroppo, quasi dirimente.
non mi piace che uno del forum alla domanda "voi chi preferite e perché" risponda "uomo bianco" a volere sottolinere che il fatto che sia bianco è già un motivo sufficiente per preferirlo all'altro candidato.
Il fatto che l'altro sia reduce di una schifosa guerra in Vietnam cosa gli dà di più?...e poi c'e' il dato anagrafico, Obama non potrebbe mai essere un reduce del Vietnam.
Perche' chi e' stato all'inferno..puo' giudicare meglio un paese. . .Obama e' un signorino viziato..
Pienamente d'accordo con te, pienamente. E non c'entra essere rep o dem, c'entra finirla con questo unilateralismo muscolare, in barba a tutto ciò che è unione, cooperazione, diritto internazionale.
Con tutto il rispetto per un ex-reduce, sia chiaro.
Dai io pago da bere alla cina. tu alla russa e jpp all'india, e tutti amici, temete che e' statale all'iran invece, che bevono solo bibite non gassate, come la vedi?
Dai io pago da bere alla cina. tu alla russa e jpp all'india, e tutti amici, temete che e' statale all'iran invece, che bevono solo bibite non gassate, come la vedi?
Ma se era un'attore prestato alla politica per spendere la faccia conto terzi, alla fine della presidenza era pure mezzo demente, la squadra ceh decideva per lui era capace, e anche diciamo che la dottrina liberista funziona a prescindere da chi mette in atto, quantomeno nella crescita economica eheheh
Tu mi dai ragione.
Reagan oltre ad essere una persona intelligente (la demenza per alzheimer si conclama anni e anni dopo la chiusura dei due mandati) era un ex attore.
Uno che non solo sapeva agire e decidere quindi, ma anche recitare e quindi infondere uno spirito positivo.
Certo non mancano le ombre nella gestione Reagan ma il suo spessore è innegabile.
E comunque anche sapersi scegliere i collaboratori giusti è un dato di merito.
La formula liberista non funziona da se stessa, non mi bare che iniettare liberismo ad oltranza porti a molti frutti. Di derugualation l'america poi si è ammalata.
Silvio Berlusconi:l'undicesima piaga d'Egitto, la prima d'Italia.
Mmmmh bella domanda.. E' difficile fare previsioni in questo ambito, se fosse semplice probabilmente avrebbero già preso misure per risolvere la situazione critica.... Non mi voglio sbilanciare, anche perchè ci sono troppe variabili in gioco.. Talvolta penso che sia anche per questo che l'america, almeno in campo politico senta la necessità di usare un po' il pugno duro... La paura che una grossa crisi economica possa mettere in discussione la sua leadership... Voi che ne pensate?
E' un punto fondamentale.
L'America vive nel terrore che un qualche tipo di pericolo (che non può per sua natura essere preventivato, e dunque controllato) anche - e sopratutto - di ordine economico, possa farle perdere quella leadership sul mondo conquistata dopo la II GM.
Come ogni "impero" ha la necessità vitale di trovare nemici che lo compattino all'interno, e capitali da muovere, forze di ordine affaristico-economico che proiettino il suo controllo sul globo, ora, ad esempio, attraverso la dottrina della guerra asimmetrica, della ricostruzione, dell'esportazione di democrazia, che significa solamente conquista di spazi vitali alla propria economia, e dunque alla propria sopravvivenza come prima potenza mondiale.
E' il ruolo che si è scelta, e che ora deve mantenere, pena la stessa morte del sistema, che non può permettersi alcuna stasi.
In questo senso McCain, più concreto, che ha ben chiaro questo stato di necessità per la propria nazione, offre più garanzie agli americani, in quanto capace, a differenza del bravo-ragazzo-Obama, di sporcarsi le mani, di andarsi a prendere, o mantenere, quel che serve per restare lì in cima, come il petrolio, ad esempio, l'unico colore nero che gli americani abbiano mai amato.
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
E' un punto fondamentale. L'America vive nel terrore che un qualche tipo di pericolo (che non può per sua natura essere preventivato, e dunque controllato) anche - e sopratutto - di ordine economico, possa farle perdere quella leadership sul mondo conquistata dopo la II GM. Come ogni "impero" ha la necessità vitale di trovare nemici che lo compattino all'interno, e capitali da muovere, forze di ordine affaristico-economico che proiettino il suo controllo sul globo, ora, ad esempio, attraverso la dottrina della guerra asimmetrica, della ricostruzione, dell'esportazione di democrazia, che significa solamente conquista di spazi vitali alla propria economia, e dunque alla propria sopravvivenza come prima potenza mondiale. E' il ruolo che si è scelta, e che ora deve mantenere, pena la stessa morte del sistema, che non può permettersi alcuno stasi.
In questo senso McCain, più concreto, che ha ben chiaro questo stato di necessità per la propria nazione, offre più garanzie agli americani, in quanto capace, a differenza del bravo-ragazzo-Obama, di sporcarsi le mani, di andarsi a prendere, o mantenere, quel che serve per restare lì in cima, come il petrolio, ad esempio, l'unico colore nero che gli americani abbiano mai amato.
Grazie Sean, hai confermato i miei sospetti Sempre molto esauriente e preciso
Perche' chi e' stato all'inferno..puo' giudicare meglio un paese. . .Obama e' un signorino viziato..
a stare nell'inferno ci si puo' anche trasformare in demoni se per questo.
Hai visto il film Nella Valle di Elah?
Soldati che, partiti bravi ragazzi da casa, nell'inferno si sono trasformati in mostri.
E poi il dato fondamentale è l'intelligenza, la capacità critica, l'apertura mentale...forse si tratta di qulità che possono essere stimolate dall'aver vissuto situazioni difficili. Ma questo non è automatico.
Silvio Berlusconi:l'undicesima piaga d'Egitto, la prima d'Italia.
E' un punto fondamentale.
L'America vive nel terrore che un qualche tipo di pericolo (che non può per sua natura essere preventivato, e dunque controllato) anche - e sopratutto - di ordine economico, possa farle perdere quella leadership sul mondo conquistata dopo la II GM.
Come ogni "impero" ha la necessità vitale di trovare nemici che lo compattino all'interno, e capitali da muovere, forze di ordine affaristico-economico che proiettino il suo controllo sul globo, ora, ad esempio, attraverso la dottrina della guerra asimmetrica, della ricostruzione, dell'esportazione di democrazia, che significa solamente conquista di spazi vitali alla propria economia, e dunque alla propria sopravvivenza come prima potenza mondiale.
E' il ruolo che si è scelta, e che ora deve mantenere, pena la stessa morte del sistema, che non può permettersi alcuna stasi.
In questo senso McCain, più concreto, che ha ben chiaro questo stato di necessità per la propria nazione, offre più garanzie agli americani, in quanto capace, a differenza del bravo-ragazzo-Obama, di sporcarsi le mani, di andarsi a prendere, o mantenere, quel che serve per restare lì in cima, come il petrolio, ad esempio, l'unico colore nero che gli americani abbiano mai amato.
...per questo auspico la vittoria di Obama, perchè faccia trovare all'america altri spazi vitali da conquistare con metodologie e approcci diversi da quelli che tu descrivi.
Serve un'america multilaterale, più conciliante...che sappia farsi un'amico in più anziche abbattere un nemico che c'e' già.
ripeto, l'impresa è ardua e non so se Obama ne abbia le qualità. Di sicura ha qualche premessa migliore del suo avversario che incarna l'america di cui sopra.
Silvio Berlusconi:l'undicesima piaga d'Egitto, la prima d'Italia.
Samoa, mio caro ex collega, le tue parole mi lasciano molto stupita...
Non noto realismo (politico) nelle tue parole...
Non è cosi, Pina. Non c'entra il non realismo, non c'entra l'essere di parte. Tu pensi che Mccain possa risolvere i problemi del paese America e il sistema economico che c'è dietro? Credi che l' Iraq sia stato un successo? Credi che mettersi sempre di traverso, non favorire il dialogo,agire unilateralmente contro ogni regola pura di dir internazionale sia la strada da seguire?
Insomma, non credi che la politica di Bush abbia attirato più nemici che io ricordi, nella storia americana recente?
sigpic Amanti della carne..
"La sconfitta è un'eleganza, per l'ipocrisia di chi si arrende in partenza..."
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