discutere sui "se" ed i "ma" non è sempre sproloquiare, ma spesso ci aiuta a capire i perchè ed i come gli accaduti hanno preso una certa piega, con le concatenate conseguenze. questo vale nella nostra vita personale, come per le analisi storiche.
mi piacerebbe discutere delle ultime con gli amici del forum, con cui solitamente mi trovo a parlare di questi argomenti.
trovando spunto dal 3d di simones sul diario del fuhrer, si era lì cominciata una analisi critica alle strategie belliche del terzo reich, le congetture da cui partivano e le loro conseguenze. volendo allargare questo tema ed al contempo evitare un grosso ot nel 3d succitato, modestamente proporrei di partire da ciò.
riporto l'antecedente:
e qui io continuo, rispondedo all'ultimo post di simones a me indirizzato:
è evidente che condividiamo sentimenti ed idee di fondo. dico di nuovo la mia, sui punti messi in evidenza però:
1. la dichiarazione di guerra alla sola germania, dopo il ribbentrop-molotov, più che esser portata come prova di sentimenti non eccessivamente ostili degli alleati verso i bolscevichi, credo piuttosto attesti la titubanza delle democrazie occidentali a scendere in guerra (cercarono di evitarlo in tutti i modi, ma ad un certo punto dovettero pur salvare la faccia) ed il fatto di volerlo fare, nolenti, perlomeno con un sol gigate, piuttosto che con due
2. come dicevo prima, l'intento dichiarato pre-bellico era di guadagnarsi lo spazio vitale ad est, evitando a tutti i costi un coinvolgimento su due fronti, già dimostratosi fatale nella pregressa storia tedesca. però, a conti fatti, hitler si lanciò alla conquista del suolo francese non per una pianificata campagna di espansione ad ovest, ma come conseguenza della dichiarazione anglo-francese di guerra. certo avrebbe potuto optare per una guerra di contenimento alle frontiere ovest tedesche, ma non sarebbe stata una scelta felice neanche, a mio modesto parere.
tutto ciò per dire che il proposito di non impegnarsi su due fronti fu abbandonato per necessità sul campo, più che per instabilità mentale del fuhrer.
3. ideale sarebbe stata la conquista ed assoggettamento dell'unione sovietica. ma non nel bel mezzo di una guerra planetaria: difatti, dopo la conquista del suolo sovietico, si sarebbero dovuti impiegare anni alla "stabilizzazione" del territorio. la sedimentazione di una condizione di vassallaggio politico, l' organizzazione e lo sfruttamento delle risorse del territorio e la sua difesa strategica (ricordiamo che è un territorio quasi sconfinato, e la protezione dei sui confini, in previsione di un conflitto mondiale, sarebbe stata uno dei compiti più ardui) sarebbero state imprese da compiere necessariamente in anni, per rendersi pronti ad un conflitto mondiale e trovarsi nella posizione di superiorità di cui anche tu parli.
ma, di nuovo, non facciamo i conti col fatto che, per arrivare alla russia, vi era di mezzo la polonia, che fu il motivo per cui le democrazie europee dichiararono guerra. dunque, di nuovo, vediamo che tutta la sequenza di eventi divenne quasi una reazione a catena.
probabilmente il fuhrer, se avesse voluto realizzare il piano sopra esposto, avrebbe dovuto lavorare certosinamente con la diplomazia occidentale ed assicurarle una messa al guinzaglio della bestia bolscevica, con il placet ad attraversare il territorio polacco (in una prima fase, si, solo attraversarlo ed evitare l'allargamento ad un conflitto mondiale)
4. alcune tra le mie frasi preferite: a. rispondendo a goering sulle sue perplessità, "ho sempre giocado d'azzardo nella mia vita. quando gli altri non possono vedere, io procedo con la sicurezza di un sonnambulo"; nel discorso di fondazione del terzo reich, "non volevamo una repubblica di colletti bianchi, ma un impero di sangue ed onore germanico; e non volevamo costruirlo con bizantine manovre parlamentari, ma nei tuoni dell'assedio"; al crepuscolo, prima di una famosa notte che preferisco non citare specificamente volendo evitare polemiche, "alzati popolo, scatenati tempesta"; discorso dopo l'invasione francese del bacino della ruhr, per far rispettare i pesanti vincoli tributari del trattato di versailles, "ci riprenderemo la ruhr....(e mentre fa per allontanarsi dal microfono, con tono di voce più basso) e parigi (scoppia il delirio degli astanti)"
mi piacerebbe discutere delle ultime con gli amici del forum, con cui solitamente mi trovo a parlare di questi argomenti.
trovando spunto dal 3d di simones sul diario del fuhrer, si era lì cominciata una analisi critica alle strategie belliche del terzo reich, le congetture da cui partivano e le loro conseguenze. volendo allargare questo tema ed al contempo evitare un grosso ot nel 3d succitato, modestamente proporrei di partire da ciò.
riporto l'antecedente:
Originariamente Scritto da simones
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Originariamente Scritto da thetongue
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Originariamente Scritto da simones
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è evidente che condividiamo sentimenti ed idee di fondo. dico di nuovo la mia, sui punti messi in evidenza però:
1. la dichiarazione di guerra alla sola germania, dopo il ribbentrop-molotov, più che esser portata come prova di sentimenti non eccessivamente ostili degli alleati verso i bolscevichi, credo piuttosto attesti la titubanza delle democrazie occidentali a scendere in guerra (cercarono di evitarlo in tutti i modi, ma ad un certo punto dovettero pur salvare la faccia) ed il fatto di volerlo fare, nolenti, perlomeno con un sol gigate, piuttosto che con due
2. come dicevo prima, l'intento dichiarato pre-bellico era di guadagnarsi lo spazio vitale ad est, evitando a tutti i costi un coinvolgimento su due fronti, già dimostratosi fatale nella pregressa storia tedesca. però, a conti fatti, hitler si lanciò alla conquista del suolo francese non per una pianificata campagna di espansione ad ovest, ma come conseguenza della dichiarazione anglo-francese di guerra. certo avrebbe potuto optare per una guerra di contenimento alle frontiere ovest tedesche, ma non sarebbe stata una scelta felice neanche, a mio modesto parere.
tutto ciò per dire che il proposito di non impegnarsi su due fronti fu abbandonato per necessità sul campo, più che per instabilità mentale del fuhrer.
3. ideale sarebbe stata la conquista ed assoggettamento dell'unione sovietica. ma non nel bel mezzo di una guerra planetaria: difatti, dopo la conquista del suolo sovietico, si sarebbero dovuti impiegare anni alla "stabilizzazione" del territorio. la sedimentazione di una condizione di vassallaggio politico, l' organizzazione e lo sfruttamento delle risorse del territorio e la sua difesa strategica (ricordiamo che è un territorio quasi sconfinato, e la protezione dei sui confini, in previsione di un conflitto mondiale, sarebbe stata uno dei compiti più ardui) sarebbero state imprese da compiere necessariamente in anni, per rendersi pronti ad un conflitto mondiale e trovarsi nella posizione di superiorità di cui anche tu parli.
ma, di nuovo, non facciamo i conti col fatto che, per arrivare alla russia, vi era di mezzo la polonia, che fu il motivo per cui le democrazie europee dichiararono guerra. dunque, di nuovo, vediamo che tutta la sequenza di eventi divenne quasi una reazione a catena.
probabilmente il fuhrer, se avesse voluto realizzare il piano sopra esposto, avrebbe dovuto lavorare certosinamente con la diplomazia occidentale ed assicurarle una messa al guinzaglio della bestia bolscevica, con il placet ad attraversare il territorio polacco (in una prima fase, si, solo attraversarlo ed evitare l'allargamento ad un conflitto mondiale)
4. alcune tra le mie frasi preferite: a. rispondendo a goering sulle sue perplessità, "ho sempre giocado d'azzardo nella mia vita. quando gli altri non possono vedere, io procedo con la sicurezza di un sonnambulo"; nel discorso di fondazione del terzo reich, "non volevamo una repubblica di colletti bianchi, ma un impero di sangue ed onore germanico; e non volevamo costruirlo con bizantine manovre parlamentari, ma nei tuoni dell'assedio"; al crepuscolo, prima di una famosa notte che preferisco non citare specificamente volendo evitare polemiche, "alzati popolo, scatenati tempesta"; discorso dopo l'invasione francese del bacino della ruhr, per far rispettare i pesanti vincoli tributari del trattato di versailles, "ci riprenderemo la ruhr....(e mentre fa per allontanarsi dal microfono, con tono di voce più basso) e parigi (scoppia il delirio degli astanti)"
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