Originariamente Scritto da ikuape86
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Leggevo proprio questa mattina in biblioteca un interessante articolo, su una rivista d'informazione, che ho condiviso in parte (ovviamente parlerò della parte che condivido.. l'altra parte mi è entrata da una parte e mi è uscita dall'altra, quanto si scontrava con le mie idee..) .. In sintesi, in questo articolo si descriveva come al momento ci troviamo di fronte a una crisi essenzialmente culturale, in cui sia i privati che le istituzioni economiche e politiche tendono a concentrarsi sui vantaggi personali di breve periodo, sottovalutando gli effetti negativi sistematici di medio-lungo periodo.. Passava poi a parlare di come il libero movimento di capitali (susseguitosi alla caduta del sistema di Bretton Woods, e accentuatosi con l'integrazione dei mercati europei, la diffusione capillare di Internet, la globalizzazione, etc..) e la speculazione abbiano creato un "senato virtuale" (veniva chiamato proprio così) di creditori e investitori che sottopongono continuamente a referendum le politiche dei governi. Se queste vengono giudicate irrazionali (ovvero a beneficio del cittadino, dell'uomo della strada, e non redditizie, a beneficio del profitto) vengono bocciate con la fuga di capitali, gli attacchi alla valuta, et similia.. Quindi si viene così a creare un doppio elettorato: il "senato virtuale" dei creditori e degli investitori e il popolo.. Chi avrà maggior influenza tra i due? Chi ha maggior peso ricattatorio..?
Dopo aver letto queste parole ho pensato a te, Ikuape.. Indipendentemente da ciò che sarebbe eticamente giusto.. qual'è la realtà dei fatti..? Un po' di sano realismo..
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