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Non Esiste Una Cultura Di Destra

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    #31
    Originariamente Scritto da 00xyz00 Visualizza Messaggio
    O nel vecchio PN o in qualche 3d cancellato perche non lo trovo piu
    Comunque si, e anche quella volta rispondesti con gli stessi concetti," non immaginavo, ho letto tutto è un grande "
    in due righe che devo dire, non posso mica recensire l'autore

    cmq ho scritto qualche pagina su di lui e sul suo rapporto col nazismo e il mondo moderno.

    ora basta con gli o.t.

    SdS - "Mezzo-morto" - rulez :he: :woo:
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    No mental :seg: Crew
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    Originariamente Scritto da 22darklord23
    la mia intenzione era di rendere tonico l'addome con la palestra e, se ci riesco, coprire le smagliature con dei tatuaggi... visto che mi sono stancato del sentirmi dire dalle ragazze, ogni votla che mi vedono nudo, '' Sei una persona fantastica ma...''. Grazie

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      #32
      Originariamente Scritto da Manx Visualizza Messaggio
      in due righe che devo dire, non posso mica recensire l'autore

      cmq ho scritto qualche pagina su di lui e sul suo rapporto col nazismo e il mondo moderno.

      ora basta con gli o.t.
      Ma ci mancherebbe

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        #33
        Originariamente Scritto da simones Visualizza Messaggio
        io continuo:luis ferdinad celine.
        medico condotto ed autore di alcuni capolavori letterari del 900 quali viaggio al termine della notte, morte a credito disilluso dalla applicazione del socialismo reale salutò con gioia l'avvento di hitler al potere augurandosi un'europa fascista e degiudeizzata
        Per chi non lo conoscesse, faccio un breve copia/incolla da Wikipedia, riferendomi ai suoi scritti di carattere politico e alla trilogia del Nord

        Nel 1937 Céline raggiunta la notorietà decide di intraprendere un viaggio in Russia per conoscere la cultura sovietica. Questo viaggio sarà documentato nel libello Mea Culpa, una pesante accusa al comunismo inteso come utopia.
        Rispettivamente nel 1938 e nel 1939 pubblicherà Bagatelles pour un massacre e École des cadravres, questi due pamphlet gli costeranno pesanti accuse di antisemitismo.
        Nel 1941 esce negli ambienti filonazisti, in edizione limitata, "Les Beaux Draps". Le opere antiebraiche di Céline non potevano essere vendute a seguito di una condanna per diffamazione del 1939.



        D'un château l’autre (Da un castello all'altro nella traduzione) è il primo di una serie di tre romanzi che saranno per l’Italia riuniti sotto il nome di Trilogia del Nord (scritta negli anni di Meudon), gli altri due titoli sono Nord e Rigodon, i quali impegneranno l’autore fino alla morte.
        Nei tre romanzi si narrano le peripezie di Céline, della moglie Lili e del gatto Bébert che sfuggono per la Germania in fiamme. Scappati dalla Francia come collaborazionisti della Germania nazista, cercano in ogni modo di andare verso nord e raggiungere la Danimarca.
        In questi romanzi la petite musique céliniana raggiunge la sua massima espressione, e persino la vena narrativa torna ad essere avvincente come nei primi titoli pubblicati.

        -----------

        Corneliu Zelea Codreanu, il Capitano, politico rumeno, fondatore della Legione dell'arcangelo Michele (che poi diventerà la Guardia di Ferro);
        per comprendere meglio il suo pensiero, il suo modo di vivere e cio per cui combatteva si possono leggere "Capo di cuib" e "la guardia di ferro".

        Sempre da Wiki:

        L'obiettivo della Guardia di Ferro era quello di contrastare il bolscevismo, che minava i confini del paese, e il capitalismo degli ebrei che, secondo i guardisti, controllavano la vita economica e politica del paese.
        Nel pensiero di Codreanu da una parte il bolscevismo e l'ebraismo erano una cosa sola, e dall'altra gli ebrei sarebbero stati nello stesso tempo i fondatori del capitalismo. Nonostante il pensiero fosse irrazionale e contraddittorio, lo scopo era di eliminare un elevato numero di persone di origine ebraica per impossessarsi dei loro beni. tale scopo venne raggiunto solo dopo con l'affermarsi del comunismo della Repubblica Popolare Rumena. La Romania in quel tempo aveva un contenzioso aperto con l'Unione Sovietica, che rivendicava la Bessarabia, abitata esclusivamente da romeni ed altre etnie, ma non da russi. La Guardia di Ferro si oppose con fermezza alle mire espansionistiche dell'Unione Sovietica e dell'Ungheria, che reclamava la revisione del Trattato di Trianon per riottenere la Transilvania.

        Per chi fosse interessato: http://www.codreanu.ro/
        Pull me under Pull me under
        Pull me under I’m not afraid
        All that I feel is honor and spite
        All I can do is set it right

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          #34
          Originariamente Scritto da Leonida Visualizza Messaggio
          Simones, senza conoscere nello specifico il pensiero di molti di questi intellettuali vorrei proporti una riflessione, che la mancanza di una cultura di destra, anche solo nel senso di una non-incisività di essa, sia per il motivo per cui questi non hanno un pensiero unitario, un' amalgama forte , come invece lo è stato la più omogenea ideologia socialista e comunista, per cui ci si ritrova , soprattutto in virtù dell' ascesa dei movimenti fascisti, a dover confrontarsi con una opaca qualificazione della cultura di cui vuoi parlare( " di destra", appunto)? e questo anche sulla base del dissidio , venutosi a creare a cavallo dei due secoli, tra conservazione e spinte rivoluzionarie più o meno sociali , che apre un varco difficilmente ricomponibile , tra un Marinetti ed un Martin Heidegger, tra Evola e Ledesma Ramos.


          riprendo da qui tornando a ringraziare leonida per l'intervento.
          l'unitarietà di pensiero,nel calderone che sternhell definisce destra rivoluzionaria, è difficilmente ricostruibile e probabilmente non esiste nemmeno.
          non deve esistere.
          per alcuni semplici motivi che cercherò di chiarire avanti.

          possiamo rilegare l'esperienza fascista al fenomeno del mussolinismo?
          mussolini stesso,salvo ricredersi più in là,sosteneva che il fascismo non èun fenomeno d'esportazione.
          eppure arrivava tardi.
          se volessimo ricreare la storia dei partiti d'impostazione fascista o nazionalpopolare dovremmo rivolgersi ai movimenti francesi quali l'action francaise e direttamente a maurras.
          esistevano in questi partiti oltre alle sibologie riprese dal duce stesso tutti gli elementi fondanti del fascismo.
          unità nazionale,patriottismo,sintesi generiche di istanze socialisteggianti con elementi tipicamente nazionalconservatori.
          il resto è storia nota.
          facsismo in italia,nazionalsocialismo in germania ed il fiorire di numerosi partiti di ispirazione fascista in tutta europa.
          guardia di ferro,croci frecciate,rexismo,ustascia, e perfino un partito fascista in uk.


          torniamo un attimo all'area intellettuale.

          scrive evola"esistono ancora popoli e razze,uomini soltanto,capaci di sentire con titanico orgoglio l'impegno assunto di fronte alla tradizione"
          prima di inginocchiarsi in tutte le sinagoghe dell'universo fini sosteneva quale valore fondante del partito la Tradizione.
          ma quale tradizione?la fascista,la romana,la rinascimentale,la cristiana,la pagana?

          probabilmente tutte e nessuna in quanto un pensatore tradizionale tende a non soffermarsi sulla tradizione singola quanto più a riconoscere al concetto di Tradizione un corpus unico dato dalla somma delle esperinze culturali e religiose accumulate da un popolo nella sua storia millenaria.


          simpatiche le diatribe tra evola che guardava alla tradizione pagano-romana e gentile cultore del rinascimento.

          molto più in là si spinge il nazionalsocialismo che porta al biologismo esaperato i concetti voelkisch di cui la germania tutta era impregnata.
          una grossa differenza rispetto al fascismo italiano è la superiorità che i naz.soc. attribuiscono al concetto di volksgenossenschaft rispetto al concetto di stato il cui padre è ancora una volta gentile.

          si ma che ***** c'entra mishima,ad esempio,con tutto ciò.
          mishima stesso percepì a suo tempo la poerdita di identità culturale del giappone.
          il venir meno delle tradizioni sulle quali la vita sociale giapponese aveva fatto perno per secoli.


          il fascismo in generale non possiede una dottrina unitaria per due semplici motivi:
          1)riconosce,a differenza del liberismo e del marxismo, la superiorità della politica sull'economia e sulla storia(abbastanza ingenuamente al vero ma si aprirebbe un altro discorso)
          rifiuta quindi in toto il materialismo storico e abbraccia una sorta di misticismo nazionale che si perde nel concetto di tradizione.
          lo sviluppo di un popolo non dipende quindi dalle vicende economiche interne ad esso quanto più dalla spiritualità,nelle sue molteplici forme, che il popolo ha conferito a se stesso nella sua millenaria storia.
          2)ogni fascismo si adatta quindi alla storia del popolo che lo sviluppa e lo sceglie come forma di governo.
          difronte al pericolo globalizzante bolscevico i faascismi tendono a convergere in difesa dell'identità delle singole nazioni.
          hitler sfruttò il concetto per attingere a materiale umano ma degrelle,ad esempio,lo visse con un idealismo sconfinato.
          le tradizioni europee in lotta contro la barbaria globalizzante bolscevica da una parte e liberista dall'altra.
          un concetto esaltante.
          sicuramente esemplificativo della mentalità fscista dell'apoca.


          il fascismo è quindi una reazione,ante litteram,alla globalizzazione al nuovo.
          in questo è assolutamente attuale e i no global arrivano tardino.

          tuttavia il fascismo fu anche avanguardia,rivoluzione se vogliamo,smantellamento,più sperato che realizzato, di meccanismi nati dalla degenerazione della cultura tradizionale.
          il fascismo,proprio per i motivi riportati,non può che essere,più che totalitario,totalizzante in quanto garante della pulsione esistenziale del popolo stesso.
          il fascismo pretende quindi di rappresentare,a differenza dei regimi militari alla pinochet,il popolo ed il fine del popolo ovvero la propria affermazione culturale e territoriale e l'esistenza stessa del popolo.
          la germania è hitler,hitler è la germania diceva hess che tutto a posto tra l'altro non era.
          "Nulla è gratuito in questo basso mondo. Tutto si sconta, il bene come il male, presto o tardi si paga. Il bene è necessariamente molto più caro."

          L.F.Celine

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            #35
            OT:
            manx devo dire che mi sorprendi sempre più, hai davvero una cultura ammirevole e vasta (come la tua schiena)...
            Davvero i miei complimenti, posso chiederti come mai sei in Germania? Stavo meditando anch'io di farmi qualche mese per imparare il tedesco...no problem se non ti va di rispondermi, Compimenti cmq

            LA VITA E' COME UNA SCATOLA DI CIOCCOLATINI...

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              #36
              Originariamente Scritto da simones Visualizza Messaggio
              riprendo da qui tornando a ringraziare leonida per l'intervento.
              l'unitarietà di pensiero,nel calderone che sternhell definisce destra rivoluzionaria, è difficilmente ricostruibile e probabilmente non esiste nemmeno.
              non deve esistere.
              per alcuni semplici motivi che cercherò di chiarire avanti.

              possiamo rilegare l'esperienza fascista al fenomeno del mussolinismo?
              mussolini stesso,salvo ricredersi più in là,sosteneva che il fascismo non èun fenomeno d'esportazione.
              eppure arrivava tardi.
              se volessimo ricreare la storia dei partiti d'impostazione fascista o nazionalpopolare dovremmo rivolgersi ai movimenti francesi quali l'action francaise e direttamente a maurras.
              esistevano in questi partiti oltre alle sibologie riprese dal duce stesso tutti gli elementi fondanti del fascismo.
              unità nazionale,patriottismo,sintesi generiche di istanze socialisteggianti con elementi tipicamente nazionalconservatori.
              il resto è storia nota.
              facsismo in italia,nazionalsocialismo in germania ed il fiorire di numerosi partiti di ispirazione fascista in tutta europa.
              guardia di ferro,croci frecciate,rexismo,ustascia, e perfino un partito fascista in uk.


              torniamo un attimo all'area intellettuale.

              scrive evola"esistono ancora popoli e razze,uomini soltanto,capaci di sentire con titanico orgoglio l'impegno assunto di fronte alla tradizione"
              prima di inginocchiarsi in tutte le sinagoghe dell'universo fini sosteneva quale valore fondante del partito la Tradizione.
              ma quale tradizione?la fascista,la romana,la rinascimentale,la cristiana,la pagana?

              probabilmente tutte e nessuna in quanto un pensatore tradizionale tende a non soffermarsi sulla tradizione singola quanto più a riconoscere al concetto di Tradizione un corpus unico dato dalla somma delle esperinze culturali e religiose accumulate da un popolo nella sua storia millenaria.


              simpatiche le diatribe tra evola che guardava alla tradizione pagano-romana e gentile cultore del rinascimento.

              molto più in là si spinge il nazionalsocialismo che porta al biologismo esaperato i concetti voelkisch di cui la germania tutta era impregnata.
              una grossa differenza rispetto al fascismo italiano è la superiorità che i naz.soc. attribuiscono al concetto di volksgenossenschaft rispetto al concetto di stato il cui padre è ancora una volta gentile.

              si ma che ***** c'entra mishima,ad esempio,con tutto ciò.
              mishima stesso percepì a suo tempo la poerdita di identità culturale del giappone.
              il venir meno delle tradizioni sulle quali la vita sociale giapponese aveva fatto perno per secoli.


              il fascismo in generale non possiede una dottrina unitaria per due semplici motivi:
              1)riconosce,a differenza del liberismo e del marxismo, la superiorità della politica sull'economia e sulla storia(abbastanza ingenuamente al vero ma si aprirebbe un altro discorso)
              rifiuta quindi in toto il materialismo storico e abbraccia una sorta di misticismo nazionale che si perde nel concetto di tradizione.
              lo sviluppo di un popolo non dipende quindi dalle vicende economiche interne ad esso quanto più dalla spiritualità,nelle sue molteplici forme, che il popolo ha conferito a se stesso nella sua millenaria storia.
              2)ogni fascismo si adatta quindi alla storia del popolo che lo sviluppa e lo sceglie come forma di governo.
              difronte al pericolo globalizzante bolscevico i faascismi tendono a convergere in difesa dell'identità delle singole nazioni.
              hitler sfruttò il concetto per attingere a materiale umano ma degrelle,ad esempio,lo visse con un idealismo sconfinato.
              le tradizioni europee in lotta contro la barbaria globalizzante bolscevica da una parte e liberista dall'altra.
              un concetto esaltante.
              sicuramente esemplificativo della mentalità fscista dell'apoca.


              il fascismo è quindi una reazione,ante litteram,alla globalizzazione al nuovo.
              in questo è assolutamente attuale e i no global arrivano tardino.

              tuttavia il fascismo fu anche avanguardia,rivoluzione se vogliamo,smantellamento,più sperato che realizzato, di meccanismi nati dalla degenerazione della cultura tradizionale.
              il fascismo,proprio per i motivi riportati,non può che essere,più che totalitario,totalizzante in quanto garante della pulsione esistenziale del popolo stesso.
              il fascismo pretende quindi di rappresentare,a differenza dei regimi militari alla pinochet,il popolo ed il fine del popolo ovvero la propria affermazione culturale e territoriale e l'esistenza stessa del popolo.
              la germania è hitler,hitler è la germania diceva hess che tutto a posto tra l'altro non era.
              Discorso lucido e condivisibile. In particolare credo non sia trascurabile, più in relazione alla sopravvivenza di una cultura di destra post 1945 che in relazione all'esistenza di una cultura di destra tout court, il fatto che il fascismo finisce per coincidere con Mussolini, Non mi trova affatto in disaccordo la dottrina storica che vorrebbe quasi sostituire il termine fascismo col termine mussolinismo, giacchè il movimento è realmente incarnato in una persona. Qui sta l'errore di Ciano, Grandi e degli altri uomini del gran consiglio, nell'aver pensato che essi, con il debole fascino esercitato dalle loro personalità, potessero garantire la sopravvivenza di un fascismo senza Mussolini. A dirla tutta Grandi, ad esempio, era uomo di preparazione teorica non minima, eppure questa, da sola, non avrebbe certamente garantito, con lui, il continuum dell'esperienza fascista proprio perchè questa, più che su basi teoriche, poggia su una figura carismatica. Se in URSS, dopo Stalin, il soviet supremo poteva proporre nuove guide per il popolo, semplici banditori del messaggio marxista immutabile nel tempo, in Italia difficilmente avremmo potuto avere un successore di Mussolini, proprio perchè l'esperienza fascista non è riproducibile come quella marxista, ma necessita di un uomo forte che la sostanzi nel carisma della sua persona. Non a caso il problema della successione venne sempre fortemente sentito da Mussolini stesso.
              In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
              ma_75@bodyweb.com

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                #37
                Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
                Discorso lucido e condivisibile. In particolare credo non sia trascurabile, più in relazione alla sopravvivenza di una cultura di destra post 1945 che in relazione all'esistenza di una cultura di destra tout court, il fatto che il fascismo finisce per coincidere con Mussolini, Non mi trova affatto in disaccordo la dottrina storica che vorrebbe quasi sostituire il termine fascismo col termine mussolinismo, giacchè il movimento è realmente incarnato in una persona. Qui sta l'errore di Ciano, Grandi e degli altri uomini del gran consiglio, nell'aver pensato che essi, con il debole fascino esercitato dalle loro personalità, potessero garantire la sopravvivenza di un fascismo senza Mussolini. A dirla tutta Grandi, ad esempio, era uomo di preparazione teorica non minima, eppure questa, da sola, non avrebbe certamente garantito, con lui, il continuum dell'esperienza fascista proprio perchè questa, più che su basi teoriche, poggia su una figura carismatica. Se in URSS, dopo Stalin, il soviet supremo poteva proporre nuove guide per il popolo, semplici banditori del messaggio marxista immutabile nel tempo, in Italia difficilmente avremmo potuto avere un successore di Mussolini, proprio perchè l'esperienza fascista non è riproducibile come quella marxista, ma necessita di un uomo forte che la sostanzi nel carisma della sua persona. Non a caso il problema della successione venne sempre fortemente sentito da Mussolini stesso.

                eppure il fascismo avrebbe dovuto costituzionalizzarsi in qualche forma.
                ciò che sostieni non inficia la tesi da me sostenuta.
                mussolini stesso ebbe a scrivere che lui non aveva inventato il fascismo.
                lo aveva tratto dall'animo degli italiani.
                non intendo minimizzare la figura del leader carismatico,ci mancherebbe,volevo tentare un'analisi dell'humus culturale che ha reso possibile l'affermarsi di un leader estremamente carismatico come mussolini che forse,azzardando di non poco,avrebbe potuto trovare un valido rivale in d'annunzio

                in ogni caso le dinamiche dello sviluppo dei cosidettti fascismi europei a me paiono quasi le stesse in ogni paese.
                per i motivi sopra descritti non sono pienamente d'accordo nell'attribuzione della qualifica "fascista" al regime instaurato dal caudillo.


                è sempre un piacere discutere con te
                "Nulla è gratuito in questo basso mondo. Tutto si sconta, il bene come il male, presto o tardi si paga. Il bene è necessariamente molto più caro."

                L.F.Celine

                Commenta


                  #38
                  più che altro a me sorprende la scarsità di una satira/comicità di destra

                  (tralasciando il fatto che molti esponenti della destra italiana fanno più ridere di tanti comici)
                  Originariamente Scritto da Greg Lemond
                  It never gets easier - you just go faster.

                  Originariamente Scritto da Vince Lombardi
                  Winning isn’t everything – it’s the only thing.

                  Commenta


                    #39
                    [quote=tyler360;3867288]più che altro a me sorprende la scarsità di una satira/comicità di destra

                    (tralasciando il fatto che molti esponenti della destra italiana fanno più ridere di tanti comici)[/quot


                    hai ben letto le precedenti pagine?
                    "Nulla è gratuito in questo basso mondo. Tutto si sconta, il bene come il male, presto o tardi si paga. Il bene è necessariamente molto più caro."

                    L.F.Celine

                    Commenta


                      #40
                      ho visto che parlavate dei massimi sistemi, volevo riportarvi un po' più vicini al fango in cui viviamo
                      Originariamente Scritto da Greg Lemond
                      It never gets easier - you just go faster.

                      Originariamente Scritto da Vince Lombardi
                      Winning isn’t everything – it’s the only thing.

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                        #41
                        Originariamente Scritto da simones Visualizza Messaggio
                        eppure il fascismo avrebbe dovuto costituzionalizzarsi in qualche forma.
                        ciò che sostieni non inficia la tesi da me sostenuta.
                        mussolini stesso ebbe a scrivere che lui non aveva inventato il fascismo.
                        lo aveva tratto dall'animo degli italiani.
                        non intendo minimizzare la figura del leader carismatico,ci mancherebbe,volevo tentare un'analisi dell'humus culturale che ha reso possibile l'affermarsi di un leader estremamente carismatico come mussolini che forse,azzardando di non poco,avrebbe potuto trovare un valido rivale in d'annunzio

                        in ogni caso le dinamiche dello sviluppo dei cosidettti fascismi europei a me paiono quasi le stesse in ogni paese.
                        per i motivi sopra descritti non sono pienamente d'accordo nell'attribuzione della qualifica "fascista" al regime instaurato dal caudillo.


                        è sempre un piacere discutere con te
                        Il caso di Franco è secondo me di grande interesse, anche per l'Italia. Si può vedere in quel regime cosa sarebbe potuto diventare un fascismo costituzionalizzato, un fascismo uscito dalla fase costruttiva dello stato per approdare in quello della gestione quotidiana dello stesso? Altrettanto importante la citazione di D'Annunzio, di cui io stesso prima ho ricordato il ruolo culturale nella destra italiana anche se, lo ripeto, più come tributo all'eroe di Fiume che al poeta del panismo. IN questo senso anche i legami con i futuristi, con i gruppi movimentisti, con gli arditi, sono dei riferimenti precisi, secondo me, più validi per gli anni '20 che per il periodo seguente in cui certe asprezze, certe tendenze radicali, vengono smussate per riemergere, poi, a Salò.

                        Slegato da questo contesto ricordo, come intellettuale di destra (e, en passant, come ennesima dimostrazione che si può essere di destra pur essendo ferocemente anti-berlusconiani) Massimo Fini.
                        In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                        ma_75@bodyweb.com

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                          #42
                          Originariamente Scritto da tyler360 Visualizza Messaggio
                          ho visto che parlavate dei massimi sistemi, volevo riportarvi un po' più vicini al fango in cui viviamo
                          Io non voglio essere portato da nessuna parte.
                          Questo è un 3d ottimo, che necessita di interventi mirati e all'altezza.
                          Provo, come penso anche altri, estremo interesse e piacere nel leggerlo:
                          Se, come è evidente, non hai nulla da dire, vai a giocare da un'altra parte, o magari a rileggerti il regolamento.
                          ...ma di noi
                          sopra una sola teca di cristallo
                          popoli studiosi scriveranno
                          forse, tra mille inverni
                          «nessun vincolo univa questi morti
                          nella necropoli deserta»

                          C. Campo - Moriremo Lontani


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                            #43
                            Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
                            Il caso di Franco è secondo me di grande interesse, anche per l'Italia. Si può vedere in quel regime cosa sarebbe potuto diventare un fascismo costituzionalizzato, un fascismo uscito dalla fase costruttiva dello stato per approdare in quello della gestione quotidiana dello stesso? Altrettanto importante la citazione di D'Annunzio, di cui io stesso prima ho ricordato il ruolo culturale nella destra italiana anche se, lo ripeto, più come tributo all'eroe di Fiume che al poeta del panismo. IN questo senso anche i legami con i futuristi, con i gruppi movimentisti, con gli arditi, sono dei riferimenti precisi, secondo me, più validi per gli anni '20 che per il periodo seguente in cui certe asprezze, certe tendenze radicali, vengono smussate per riemergere, poi, a Salò.

                            Slegato da questo contesto ricordo, come intellettuale di destra (e, en passant, come ennesima dimostrazione che si può essere di destra pur essendo ferocemente anti-berlusconiani) Massimo Fini.

                            ho conosciuto massimo fini ed ho letto quasi tutti i suoi libri,
                            tra l'altro ero in contatto con movimento zero.
                            in ogni caso non so se fini possa essere definito di destra,probabilmente sì nella concezione juengeriana dell'anarca.

                            devo dire che di fini apprezzo alcune tematiche e trovo spassoso il modo di scrivere.
                            tuttavia aimè spesso mi pare povero di propositi e contenuti sopratutto ora che ha virato verso un pauperismo terzomondista.
                            resta tuttavia una mente lucida
                            "Nulla è gratuito in questo basso mondo. Tutto si sconta, il bene come il male, presto o tardi si paga. Il bene è necessariamente molto più caro."

                            L.F.Celine

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                              #44
                              Originariamente Scritto da tyler360 Visualizza Messaggio
                              ho visto che parlavate dei massimi sistemi, volevo riportarvi un po' più vicini al fango in cui viviamo


                              non era mia intenzione offendere la tua sensibilità.
                              forse sono stato poco garbato e ne l caso mi scuso.
                              ritenevo solo il tuo intervento non attinente alla discussione.
                              "Nulla è gratuito in questo basso mondo. Tutto si sconta, il bene come il male, presto o tardi si paga. Il bene è necessariamente molto più caro."

                              L.F.Celine

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                                #45
                                Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
                                Il caso di Franco è secondo me di grande interesse, anche per l'Italia. Si può vedere in quel regime cosa sarebbe potuto diventare un fascismo costituzionalizzato, un fascismo uscito dalla fase costruttiva dello stato per approdare in quello della gestione quotidiana dello stesso? Altrettanto importante la citazione di D'Annunzio, di cui io stesso prima ho ricordato il ruolo culturale nella destra italiana anche se, lo ripeto, più come tributo all'eroe di Fiume che al poeta del panismo. IN questo senso anche i legami con i futuristi, con i gruppi movimentisti, con gli arditi, sono dei riferimenti precisi, secondo me, più validi per gli anni '20 che per il periodo seguente in cui certe asprezze, certe tendenze radicali, vengono smussate per riemergere, poi, a Salò.

                                Slegato da questo contesto ricordo, come intellettuale di destra (e, en passant, come ennesima dimostrazione che si può essere di destra pur essendo ferocemente anti-berlusconiani) Massimo Fini.


                                tu ipotizzi un mondo senza 2 gm.
                                un ipotetica vittoria dell'asse avrebbe mutato gli aspetti geopolitici in maniera radicale.
                                tra l'atro non penso che hitler avrebbe perdonato a franco il non aver almeno occupato gibilterra.
                                il caudillo si limitò a dare il nullaosta per la spedizione in russia della blu division,composta esclusivamente da volontari.
                                un pò pochino direi visto l'appoggio fornito ai tempi della guerra civile
                                praticamente fu più alleata dell'asse la francia rispetto alla spagna
                                "Nulla è gratuito in questo basso mondo. Tutto si sconta, il bene come il male, presto o tardi si paga. Il bene è necessariamente molto più caro."

                                L.F.Celine

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