Vorrei proporvi quest' interessante articolo preso dal Foglio, giornale di destra(?) , sul nuovo Dpef del governo. dove si mette in luce la continuità , a mio parere , della politica di risanamento del bilancio di padoa bum bum schioppa!,che per forza di cose non permetterebbe strappi sulle entrate,con conseguente diminuzione della pressione fiscale.
" Ora che il Documento di programmazione economico finanziaria è on-line è possibila fare una valutazione rigorosa dela politica di bilancio del governo Berlusconi...si legge " Nel complesso l' impatto della manovra finanziaria sulla crescita del pil risulterebbe modesto e sostanzialemente neutrale".Il che significa che il tasso di crescita della nostra economia nel triennio 2009-2011, su cui incide la manovra da 35 miliardi(circa 2 punti di pil) varata dal governo, non riceverà alcuno stimolo dalla politica di bilancio.Percio la crescita si collocherà intorno ad un assai modesto 1,1 %...
...la strategia del ministro Tremonti è di tipo conservativo. Nel senso che la politica di bilancio viene vincolata soprattutto all' obiettivo di rispettare gli impegni europei.Ossia il pareggio di bilancio 2011...questi risultati sono ottenuti prevalentemente attraverso il contenimento delle spese( spesa corrente, finanza decentrata, sanità e previdenza) , senza tuttavia rinunciare a un incremento delle entrate per circa sei miliardi nel triennio ( a carico di banche , assicurazioni, imprese petrolifere cooperative, stock option).Come conseguenza di questra strategia , la pressione fiscale rimarra sostanzialmente invariata( attorno al 43% del reddito)...
...Appare evidente che il ministro tremonti ha rinunciato ad usare il bilancio in modo aggressivo , ossia tagliando le tasse.
... questo significa che non solo non si userà la politica di bilancio nè come stabilizzatore congiunturale ( sulla domanda) , nè per interventi strutturale ( sull' offerta) , ma anche che i margini di manovra per utilizzare la polotica fiscale per incentivare il lavoro e l'impresa saranno molto ristretti.
la vera strategia del Dpef sembra essere contunuta nella parte in cui si punta ad un programma di moderninzzazione e di rinnovamento istituzionale in senso lato che spazia dal recupero di efficienza , oltre che si risparmi , della p.a. ,alla riforma del welfare, algi interventi sul mercato del lavoro, alla semplificazione amministrativa e legislativa..."
" Ora che il Documento di programmazione economico finanziaria è on-line è possibila fare una valutazione rigorosa dela politica di bilancio del governo Berlusconi...si legge " Nel complesso l' impatto della manovra finanziaria sulla crescita del pil risulterebbe modesto e sostanzialemente neutrale".Il che significa che il tasso di crescita della nostra economia nel triennio 2009-2011, su cui incide la manovra da 35 miliardi(circa 2 punti di pil) varata dal governo, non riceverà alcuno stimolo dalla politica di bilancio.Percio la crescita si collocherà intorno ad un assai modesto 1,1 %...
...la strategia del ministro Tremonti è di tipo conservativo. Nel senso che la politica di bilancio viene vincolata soprattutto all' obiettivo di rispettare gli impegni europei.Ossia il pareggio di bilancio 2011...questi risultati sono ottenuti prevalentemente attraverso il contenimento delle spese( spesa corrente, finanza decentrata, sanità e previdenza) , senza tuttavia rinunciare a un incremento delle entrate per circa sei miliardi nel triennio ( a carico di banche , assicurazioni, imprese petrolifere cooperative, stock option).Come conseguenza di questra strategia , la pressione fiscale rimarra sostanzialmente invariata( attorno al 43% del reddito)...
...Appare evidente che il ministro tremonti ha rinunciato ad usare il bilancio in modo aggressivo , ossia tagliando le tasse.
... questo significa che non solo non si userà la politica di bilancio nè come stabilizzatore congiunturale ( sulla domanda) , nè per interventi strutturale ( sull' offerta) , ma anche che i margini di manovra per utilizzare la polotica fiscale per incentivare il lavoro e l'impresa saranno molto ristretti.
la vera strategia del Dpef sembra essere contunuta nella parte in cui si punta ad un programma di moderninzzazione e di rinnovamento istituzionale in senso lato che spazia dal recupero di efficienza , oltre che si risparmi , della p.a. ,alla riforma del welfare, algi interventi sul mercato del lavoro, alla semplificazione amministrativa e legislativa..."
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