Lettura della Bibbia su rai1 a Ottobre

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    #61
    Originariamente Scritto da thetongue Visualizza Messaggio
    sei in grado di provare misericordia per Sire?
    Prima ancora di far capire al fratello che ha sbagliato, occorre dimostrargli e convincerlo che è amato, nonostante tutto. La carità, la pazienza, la misericordia, la sensibilità, sono la luce indispensabile attraverso la quale il deviante può scoprire il proprio errore di rotta. Più che richiamano all’ordine, occorre richiamarlo a lasciarsi amare.

    La correzione fraterna implica, oltre che la carità, anche l'umiltà. Umiltà che si traduce nell'abbandono di qualsiasi atteggiamento di superiorità. Il peccatore deve comprendere che chi lo ammonisce è peccatore quanto e più di lui, uno che condivide la sua stessa fragilità e miseria. Non: «Guarda che cosa hai fatto!», ma: «Guarda che cosa siamo capaci di fare...».

    Il metodo più efficace per far capire l’errore, non è l’impiego delle parole e delle dimostrazioni teoriche o le citazioni di un codice, ma l’illustrazione pratica, personale, della virtù dimenticata, del valore disatteso, dell'ideale calpestato. Meglio sempre gli “annunci” che le “denunce”. Anche perché le denunce possono essere sospette per il fatto stesso che non costano niente. Sovente parliamo e gridiamo troppo, perché la nostra condotta non è abbastanza eloquente. Siamo predicatori implacabili e moralisti insopportabili perché la santità della nostra vita non è tale da costituire una silenziosa condanna di certi difetti e deviazioni. Si può insegnare in maniera efficace anche col silenzio. Sempre che la vita parli, naturalmente.

    I ruoli non sono mai definiti, ma risultano intercambiabili. Per cui non ti è consentito rivendicare il dovere di criticare l'altro, se non gli concedi il diritto di criticare, a sua volta, i tuoi comportamenti poco corretti.

    La scomunica e l’esclusione, più che un elemento punitivo, devono costituire un motivo di riflessione e uno stimolo alla conversione. Devono avere una funzione pedagogica, non vendicativa. Non è tanto la comunità che decreta l'esclusione, quanto il fratello, peccatore ostinato, che si pone automaticamente, e pervicacemente, in stato di separazione, fuori dalla comunione. E lui che si scomunica. La comunità non fa altro che prendere atto, dolorosamente. Si tratta, perciò, di «aiutare il fratello a prendere coscienza del suo stato di separazione, perché possa, di conseguenza, ravvedersi. Lo scopo è quello di creare nel peccatore uno stato di disagio, perché è proprio in una situazione di disagio che spesso Dio si inserisce e spinge al ritorno» (B. Maggioni). Illuminante, a questo proposito, risulta la cosiddetta “parabola del figliol prodigo”. Comunque, la comunità non deve mai alzare il ponte levatoio. Deve sempre tenere la porta aperta, la luce accesa. Una comunità si rivela cristiana quando non si rassegna alla perdita definitiva di un membro, ma si dimostra sempre pronta ad accogliere, perdonare, riconciliare. E fa tutti i passi possibili e impossibili perché avvenga il ritorno atteso.E ci dovrebbe sempre essere aria di festa, non musi lunghi, quando il fratello, lo sbandato, ricompare all’orizzonte. Teniamo pronta la musica, la tavola imbandita, non i rimbrotti, le accuse.
    Tutti siamo al sicuro soltanto quando nessuno è fuori.
    Silvio Berlusconi:l'undicesima piaga d'Egitto, la prima d'Italia.

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    • thetongue
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      #62
      Originariamente Scritto da temete Visualizza Messaggio
      Prima ancora di far capire al fratello che ha sbagliato, occorre dimostrargli e convincerlo che è amato, nonostante tutto. La carità, la pazienza, la misericordia, la sensibilità, sono la luce indispensabile attraverso la quale il deviante può scoprire il proprio errore di rotta. Più che richiamano all’ordine, occorre richiamarlo a lasciarsi amare.

      La correzione fraterna implica, oltre che la carità, anche l'umiltà. Umiltà che si traduce nell'abbandono di qualsiasi atteggiamento di superiorità. Il peccatore deve comprendere che chi lo ammonisce è peccatore quanto e più di lui, uno che condivide la sua stessa fragilità e miseria. Non: «Guarda che cosa hai fatto!», ma: «Guarda che cosa siamo capaci di fare...».

      Il metodo più efficace per far capire l’errore, non è l’impiego delle parole e delle dimostrazioni teoriche o le citazioni di un codice, ma l’illustrazione pratica, personale, della virtù dimenticata, del valore disatteso, dell'ideale calpestato. Meglio sempre gli “annunci” che le “denunce”. Anche perché le denunce possono essere sospette per il fatto stesso che non costano niente. Sovente parliamo e gridiamo troppo, perché la nostra condotta non è abbastanza eloquente. Siamo predicatori implacabili e moralisti insopportabili perché la santità della nostra vita non è tale da costituire una silenziosa condanna di certi difetti e deviazioni. Si può insegnare in maniera efficace anche col silenzio. Sempre che la vita parli, naturalmente.

      I ruoli non sono mai definiti, ma risultano intercambiabili. Per cui non ti è consentito rivendicare il dovere di criticare l'altro, se non gli concedi il diritto di criticare, a sua volta, i tuoi comportamenti poco corretti.

      La scomunica e l’esclusione, più che un elemento punitivo, devono costituire un motivo di riflessione e uno stimolo alla conversione. Devono avere una funzione pedagogica, non vendicativa. Non è tanto la comunità che decreta l'esclusione, quanto il fratello, peccatore ostinato, che si pone automaticamente, e pervicacemente, in stato di separazione, fuori dalla comunione. E lui che si scomunica. La comunità non fa altro che prendere atto, dolorosamente. Si tratta, perciò, di «aiutare il fratello a prendere coscienza del suo stato di separazione, perché possa, di conseguenza, ravvedersi. Lo scopo è quello di creare nel peccatore uno stato di disagio, perché è proprio in una situazione di disagio che spesso Dio si inserisce e spinge al ritorno» (B. Maggioni). Illuminante, a questo proposito, risulta la cosiddetta “parabola del figliol prodigo”. Comunque, la comunità non deve mai alzare il ponte levatoio. Deve sempre tenere la porta aperta, la luce accesa. Una comunità si rivela cristiana quando non si rassegna alla perdita definitiva di un membro, ma si dimostra sempre pronta ad accogliere, perdonare, riconciliare. E fa tutti i passi possibili e impossibili perché avvenga il ritorno atteso.E ci dovrebbe sempre essere aria di festa, non musi lunghi, quando il fratello, lo sbandato, ricompare all’orizzonte. Teniamo pronta la musica, la tavola imbandita, non i rimbrotti, le accuse.
      Tutti siamo al sicuro soltanto quando nessuno è fuori.
      mi sei piaciuto

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      • temete
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        #63
        Originariamente Scritto da thetongue Visualizza Messaggio
        mi sei piaciuto
        ceniamo insieme domani sera?
        Silvio Berlusconi:l'undicesima piaga d'Egitto, la prima d'Italia.

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        • thetongue
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          #64
          Originariamente Scritto da temete Visualizza Messaggio
          ceniamo insieme domani sera?
          no, mi spiace: tu sei roba di leonida

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          • temete
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            #65
            Originariamente Scritto da thetongue Visualizza Messaggio
            no, mi spiace: tu sei roba di leonida
            ma sono anche un noto cornificatore
            Silvio Berlusconi:l'undicesima piaga d'Egitto, la prima d'Italia.

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            • thetongue
              Bodyweb Senior
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              #66
              Originariamente Scritto da temete Visualizza Messaggio
              ma sono anche un noto cornificatore
              mah, non saprei mi confondi....così su due piedi: leonida è pursempre un amico

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              • ma_75
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                #67
                Originariamente Scritto da gabriele81 Visualizza Messaggio
                Benedetto XVI leggerà la Bibbia in tv

                Leggerà il primo capitolo della Genesi in onda il 5 ottobre su RaiUno nel tardo pomeriggio


                Papa Ratzinger (Emblema)ROMA - Sarà Benedetto XVI ad inaugurare la lettura integrale della Bibbia che la Rai offrirà, per la prima volta in assoluto, a partire dal prossimo 5 ottobre, sugli schermi televisivi. Lo ha annunciato il responsabile di struttura Rai-Vaticano, Giuseppe De Carli, alla presentazione ufficiale del programma. Il papa leggerà il primo capitolo della Genesi, per una durata di circa un'ora, in onda il 5 ottobre su RaiUno, nel tardo pomeriggio.

                DIRETTA? - È ancora da definire - ha precisato De Carli - se l'intervento del pontefice sarà in diretta o se sarà registrato. Benedetto XVI - secondo quanto riferito - avrebbe suggerito una lettura in diretta, dalla sede del palazzo apostolico in San Pietro. A concludere il ciclo di letture sarà, sabato 11 ottobre, sempre su RaiUno, il segretario di Stato, card.Tarcisio Bertone, che proporrà il ventiduesimo capitolo dell'Apocalisse. Il resto del programma, intitolato «La Bibbia, giorno e notte» occuperà quasi per intero il palinsesto di Rai educational tra il 5 e l'11 ottobre, con una serie di lettori che si alterneranno dalla basilica di Santa Croce in Gerusalemme, a Roma.



                E' cosa buona e giusta. Trarrò magno gaudio dalle proteste che si leveranno: "io sono ateo! pago il canone! perchè devo sentirmi il papa in tv! gezù grisdo hààààààààààà"

                Leggendo bene l'articolo devo dire che trovo poco sensata tutta l'operazione. La Bibbia non è certo un libro intuitivo ed una lettura non esegetica o anche semplicemente non commentata, francamente non so cosa possa lasciare nel pubblico, attno più che, oltre al Papa ed altri eminenti ecclesiastici, le gran parte delle letture sarà affidata a gente comune. Leggo, inaftti, che l'intervento di Bendetto XVI sarà solo una minima parte rispetto ad una lettura non stop che si terrà in Vaticano e che finirà anche sul satellite...6 giorni, se non erro, nel corso dei quali si conta di leggere tutta () la Bibbia e mi chiedo, ma anche il libro dei Numeri, con parti tipo questa?:

                5 Questi sono i nomi degli uomini che vi assisteranno.
                Di Ruben: Elisur, figlio di Sedeur;
                6 di Simeone: Selumiel, figlio di Surisaddai;
                7 di Giuda: Nason, figlio di Amminadab;
                8 di Issacar: Netaneel, figlio di Suar;
                9 di Zabulon: Eliab, figlio di Chelon;
                10 dei figli di Giuseppe, di Efraim: Elisama, figlio di Ammiud; di Manasse: Gamaliel, figlio di Pedasur;
                11 di Beniamino: Abidan, figlio di Ghideoni;
                12 di Dan: Aiezer, figlio di Ammisaddai;
                13 di Ascer: Paghiel, figlio di Ocran;
                14 di Gad: Eliasaf, figlio di Deuel;
                15 di Neftali: Aira, figlio di Enan».
                16 Questi sono i membri della comunità che furono convocati, i capi delle tribù dei loro padri, i capi delle migliaia d'Israele.
                17 Mosè e Aaronne presero dunque questi uomini che erano stati designati per nome, 18 e convocarono tutta la comunità, il primo giorno del secondo mese; e il popolo fu censito secondo le loro famiglie, secondo la discendenza paterna, contando il numero delle persone dai vent'anni in su, uno per uno. 19 Come il SIGNORE gli aveva ordinato, Mosè ne fece il censimento nel deserto del Sinai.
                20 Figli di Ruben, primogenito d'Israele, loro discendenti secondo le loro famiglie, secondo la discendenza paterna, contando i nomi di tutti i maschi, uno per uno, dall'età di vent'anni in su, tutti quelli che potevano andare in guerra: 21 il censimento della tribù di Ruben diede la cifra di quarantaseimilacinquecento.
                22 Figli di Simeone, loro discendenti secondo le loro famiglie, secondo la discendenza paterna, contando i nomi di tutti i maschi, uno per uno dall'età di vent'anni in su, tutti quelli che potevano andare in guerra: 23 il censimento della tribù di Simeone diede la cifra di cinquantanovemilatrecento....




                Insomma, mi pare un'operazione immagine, una sorta di telethon religioso.
                In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                ma_75@bodyweb.com

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                  #68
                  In effetti snocciolata così ha davvero poco senso, se non per il colpo mediatico della RAI che si è "assicurata" il papa.
                  ...ma di noi
                  sopra una sola teca di cristallo
                  popoli studiosi scriveranno
                  forse, tra mille inverni
                  «nessun vincolo univa questi morti
                  nella necropoli deserta»

                  C. Campo - Moriremo Lontani


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                  • ma_75
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                    #69
                    Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                    In effetti snocciolata così ha davvero poco senso, se non per il colpo mediatico della RAI che si è "assicurata" il papa.
                    Tanto per cambiare i gironalisti non hanno capito nulla. Vanno dicendo da giorni che il Papa leggerà la Bibbia in TV, senza spiegare la manifestazione all'interno della quale lo farà
                    In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                    ma_75@bodyweb.com

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                    • Sean
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                      #70
                      Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
                      Tanto per cambiare i gironalisti non hanno capito nulla. Vanno dicendo da giorni che il Papa leggerà la Bibbia in TV, senza spiegare la manifestazione all'interno della quale lo farà

                      Ma poi partire dalla Genesi e via via tutto il Vecchio Testamento credo possa rappresentare un colpo mortale per i neuroni e la pazienza dell'utente televisivo medio;
                      Meglio sarebbe stato una bella lettura critica dei soli Vangeli, con domande rivolte da esperti al Papa sulla storicità e sulla fede, le stesse che spesso ci facciamo qui su BW - Questo si sarebbe stato interessante per tutti.
                      Last edited by Sean; 06-07-2008, 00:18:51.
                      ...ma di noi
                      sopra una sola teca di cristallo
                      popoli studiosi scriveranno
                      forse, tra mille inverni
                      «nessun vincolo univa questi morti
                      nella necropoli deserta»

                      C. Campo - Moriremo Lontani


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                      • thetongue
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                        #71
                        Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio

                        Ma poi partire dalla Genesi e via via tutto il Vecchio Testamento credo possa rappresentare un colpo mortale per i neuroni e la pazienza dell'utente televisivo medio;
                        Meglio sarebbe stato una bella lettura critica dei soli Vangeli, con domande rivolte da esperti al Papa sulla storicità e sulla fede, le stesse che spesso ci facciamo qui su BW - Questo si sarebbe stato interessante per tutti.
                        si, quello avrebbe senso

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                        • golden.bough
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                          #72
                          Originariamente Scritto da temete Visualizza Messaggio
                          all'epoca di Cristo i romani si divertivano a vedere i gladiatori combattere ed essere sbranati dai leoni....tutto il messaggio di Cristo è di una dirompenza unica per l'epoca: parla di amore per il prossimo, di perdono, di carità, di dignità per ogni uomo.....

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                          • ma_75
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                            • Sep 2006
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                            #73
                            Originariamente Scritto da temete Visualizza Messaggio
                            sicuramente è anche un documento storico oltre che libro di rivelazione divina.....sulla attendibilità il lavoro spetta agli storici.
                            Documento storico, inteso nel senco che regge al vaglio di una analisi critica, no, assolutamente. E non mi riferisco ai vari miti, ma anche, semplicemente, alla cronologia della storia di Israele e alle vicende della sua lotta con i popoli dell'area letteralmente inventate di sana pianta.
                            In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                            ma_75@bodyweb.com

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                            • temete
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                              • Jun 2005
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                              #74
                              Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
                              Documento storico, inteso nel senco che regge al vaglio di una analisi critica, no, assolutamente. E non mi riferisco ai vari miti, ma anche, semplicemente, alla cronologia della storia di Israele e alle vicende della sua lotta con i popoli dell'area letteralmente inventate di sana pianta.
                              è un libro che comunque parla della cultura e delle usanze dell'epoca...poi su alcune vicende c'e' ancora molto da chiarire sulla loro veridicità storica
                              Silvio Berlusconi:l'undicesima piaga d'Egitto, la prima d'Italia.

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                              • ma_75
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                                è un libro che comunque parla della cultura e delle usanze dell'epoca...poi su alcune vicende c'e' ancora molto da chiarire sulla loro veridicità storica

                                Dipende da che significato diamo alla parola storia. In questo senso diciamo che è un libro storico, come lo sono i poemi omerici
                                In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                                ma_75@bodyweb.com

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