ROMA - Con 21 voti a favore, due contrari e un astenuto, il Consiglio superiore della Magistratura ha bocciato il provvedimento blocca processi, giudicato "irrazionale" in molte sue parti. Le critiche al testo sono contenute nel parere sul decreto sicurezza. Contro hanno votato i laici del Pdl Michele Saponara e Gianfranco Anedda mentre il laico dell'Udc Ugo Bergamo ha votato la sua proposta di emendamento.
Nel parere, il Csm sottolinea che la norma contenuta nel decreto sicurezza e con la quale vengono sospesi per un anno processi per reati puniti con pene inferiori a dieci anni e per fatti compiuti entro il 30 giugno 2002, presenta "profili di grave irragionevolezza" sia in relazione allo "spartiacque temporale", sia per "la scelta dei reati".
La sospensione, scrive il Csm, "riguarderà un numero ingente di dibattimenti (secondo alcune stime più della metà di quelli in corso) e provocherà, nel medio, ma anche nel breve termine, l'effetto opposto di una ulteriore dilatazione dei tempi della giustizia complessivamente intesa". Inoltre, "dal mancato rispetto del principio della ragionevole durata del processo (articolo 111 della Costituzione) - si legge nella delibera approvata - discenderanno prevedibilmente crescenti richieste risarcitorie ai sensi della legge Pinto".
La sospensione facoltativa dei procedimenti, poi, prevista dallo stesso emendamento inserito nel decreto sicurezza, "è ancorata - sottolinea Palazzo dei Marescialli - a parametri normativi comprensibili (prossimità della prescrizione o non eseguibilità della pena eventualmente irrogata per essere la stessa coperta da indulto) ma la sua struttura la fa apparire una sorta di amnistia occulta, applicata al di fuori della procedura prevista dall'articolo 79 della Carta costituzionale".
opinioni,pareri,bestemmie..
Nel parere, il Csm sottolinea che la norma contenuta nel decreto sicurezza e con la quale vengono sospesi per un anno processi per reati puniti con pene inferiori a dieci anni e per fatti compiuti entro il 30 giugno 2002, presenta "profili di grave irragionevolezza" sia in relazione allo "spartiacque temporale", sia per "la scelta dei reati".
La sospensione, scrive il Csm, "riguarderà un numero ingente di dibattimenti (secondo alcune stime più della metà di quelli in corso) e provocherà, nel medio, ma anche nel breve termine, l'effetto opposto di una ulteriore dilatazione dei tempi della giustizia complessivamente intesa". Inoltre, "dal mancato rispetto del principio della ragionevole durata del processo (articolo 111 della Costituzione) - si legge nella delibera approvata - discenderanno prevedibilmente crescenti richieste risarcitorie ai sensi della legge Pinto".
La sospensione facoltativa dei procedimenti, poi, prevista dallo stesso emendamento inserito nel decreto sicurezza, "è ancorata - sottolinea Palazzo dei Marescialli - a parametri normativi comprensibili (prossimità della prescrizione o non eseguibilità della pena eventualmente irrogata per essere la stessa coperta da indulto) ma la sua struttura la fa apparire una sorta di amnistia occulta, applicata al di fuori della procedura prevista dall'articolo 79 della Carta costituzionale".
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