Un po' di frasi che hanno fatto la storia, pronunciate da uomini che hanno fatto la storia. Mi interessa postarle e commentarle. Quindi ok wikipedia o simili per la citazione, purchè si sappia poi commentarle....
Citazioni politiche
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Inizio, e non poteva essere diversamente, da Robespierre:
Citoyens, vouliez-vous une révolution sans révolution?
Ovvero: cittadini, vorreste forse una rivoluzione senza rivoluzione?
Frase, pronunciata da Robespierre in risposta a chi lo accusava degli eccessi del terrore,emblematica della rivoluzione, non solo quella francese. Ogni rivoluzione è cruenta, porta con se, lutti, massacri, crudeltà. Come la morte di un corpo non è incruenta, così avviene per quella di uno stato, la sua morte non avviene in maniera serena, ma tra atroci sofferenze. Il che la dice lunga sull'accusa di crudeltà che viene rivolta a qualunque rivoluzionario, di qualunque epoca.In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
ma_75@bodyweb.com
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Sempre stesso periodo
Saint-Just dice: Ceux qui font les révolutions à demi ne font que creuser leurs tombeaux
Ovvero: Quelli che fanno la rivoluzione a metà non fanno altro che scavare le proprie tombe.
Profondissima verità. Quando si intinge il bisturi bisogna avere il coraggio e la forza di andare fino in fondo: da una mezza rivoluzione rinasce lo stato precedente, più forte perchè incattivito. La rivoluzione, qualunque rivoluzione, non può per sua stessa natura essere moderata.In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
ma_75@bodyweb.com
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J'a changé la Constitution de la France, quand j'ai truové qu'elle n'était pas pratique.
Charles de Gaulle
Queste parole furono pronunciate nella seconda metà degli anni 50,quando la Francia si muoveva a grandi passi verso l'atomica,e gli Stati Uniti si rifiutarono (inizialmente,poi la storia prese un altro corso) di contribuire allo sviluppo di tale tecnologia adducendo come motivazione una legge,la legge MacMahon.
A prescindere dal contesto,mi ha colpito leggere la forza dirompente e travolgente della politica del Général,la sua determinatezza nell'affrontare la classe politica francese di quell'epoca.
Inoltre,sarebbe interessante una discussione sulla Costituzione,anche riferendoci a quella "italiana",e sulla sua malleabilità in caso di necessità.Inoltre,sulla titolarità del potere costituente,nelle mani del popolo ma esercitato da pochi.Presidente siamo con Te,
meno male che Silvio muore.
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mi viene in mente una frase di Andreotti in riferimento al linguaggio sofisticato dei politici della Prima Repubblica anteposto al linguaggio attuale della seconda Repubblica:
''.. non è vero che erano ermetici.E' che quando vi era coerenza tra parole e vita personale, il messaggio veniva ben compreso...''
Personalmente, oltre all' ovvietà del riferimento al linguaggio in se, mi ha fatto riflettere..
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Non temo affatto di affermare che il livello medio degli animi e delle menti non cesserà di degradarsi fino a quando uguaglianza e dispotismo procederanno insieme.
Alexis-Charles-Henri Clérel de Tocqueville
Citazione quanto mai attuale,ci sarebbero molte righe da scrivere a riguardo,ma credo sarebbero superflue.
E' interessante invece focalizzare l'attenzione sul binomio uguaglianza-dispotismo,che vanno spessissimo a braccetto,costituendo l'una il presupposto dell'altra,quando è escluso il terzo elemento fondamentale,la libertà.Presidente siamo con Te,
meno male che Silvio muore.
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"Se non puoi demolire un ragionamento, almeno puoi demolire il ragionatore."
Quante volte questa massima dello scrittore francese Valéry ha trovato la sua effettiva applicazione sopratutto in Italia, dove si è maestri nel gettare fango, screditare, colpire ad hoc chi solo tenta di muovere un pò le acque.
A volte si interviene con la pallottola, ma creare martiri non sempre risulta comodo, e allora un dossier o uno scheletro nell'armadio guarda caso è sempre lì, pronto all'uso....ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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Benito Mussolini: "Tutto nello Stato, niente fuori dallo Stato, niente contro lo stato"
Emblematica della concezione totalitaria dello stato fascista, che richiede all'individuo di deporre il proprio egoismo a vantaggio del bene comune, di impegnare le proprie risorse, fisiche ed intellettuali, per il suo paese. Quanto contrastino queste parole con l'attuale rapporto tra i cittadini italiani ed il proprio paese lascio giudicare a ciascuno.In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
ma_75@bodyweb.com
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Catone il censore, uomo dalla vista acuta, commentava la politica di una Roma che ha dettato legge anche in questo campo
"Fures privatorum furtorum in nervo atque in compedibus aetatem agunt, fures publici in auro atque in purpura."
Ovvero:
"I ladri di beni privati passano la vita in carcere e in catene, quelli di beni pubblici nelle ricchezze e negli onori."
Abbastanza superfluo commentarla. Il raggiungimento di una posizione politica eminente costituisce un salvacondotto per qualunque crimine. Oggi più che mai.In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
ma_75@bodyweb.com
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Franklin Roosvelt: "Only thing we have to fear is fear itself ".
Frase pronunciata nel suo discorso inaugurale come presidente degli Stati Uniti e riferita al periodo a dir poco drammatico nel quale versava il paese,dato che ci si trovava in piena Grande depressione.
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio"Se non puoi demolire un ragionamento, almeno puoi demolire il ragionatore."
Quante volte questa massima dello scrittore francese Valéry ha trovato la sua effettiva applicazione sopratutto in Italia, dove si è maestri nel gettare fango, screditare, colpire ad hoc chi solo tenta di muovere un pò le acque.
A volte si interviene con la pallottola, ma creare martiri non sempre risulta comodo, e allora un dossier o uno scheletro nell'armadio guarda caso è sempre lì, pronto all'uso.
Tremendo in quest'ottica lo svuotamento sistematico del significato delle parole e il focus ancor più sistematico sulla bocca di chi le pronuncia.
E' come se fossimo arrivati a leggere un fumetto con le "nuvolette" bianche e le facce dei protagonisti in primo piano.
Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza MessaggioCatone il censore, uomo dalla vista acuta, commentava la politica di una Roma che ha dettato legge anche in questo campo
"Fures privatorum furtorum in nervo atque in compedibus aetatem agunt, fures publici in auro atque in purpura."
Ovvero:
"I ladri di beni privati passano la vita in carcere e in catene, quelli di beni pubblici nelle ricchezze e negli onori."
Abbastanza superfluo commentarla. Il raggiungimento di una posizione politica eminente costituisce un salvacondotto per qualunque crimine. Oggi più che mai.Presidente siamo con Te,
meno male che Silvio muore.
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If I must choose between righteousness and peace, I choose righteousness"
Theodore Roosevelt
l'eterno equilibrismo per cui l'uomo storico, funambulo sul filo e del divenire storico e della dimensione privata, tra status quo pacifico e scesa in campo dovuta, si trova a doversi destreggiare fra legittime aspirazioni e coscienza etica
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Leggete questo passo di Alexis de Tocqueville tratto da "La democrazia in america"
Non serve che lo commenti ma E' IMPRESSIONANTE COME DESCRIVA LA NOSTRA ATTUALE SITUAZIONE, UN VERO CASO DI PREVEGGENZA...O PIU' SEMPLICMENTE DI INTELLIGENZA
“Può tuttavia accadere che un gusto eccessivo per i beni materiali porti gli uomini a mettersi nelle mani del primo padrone che si presenti loro. In effetti, nella vita di ogni popolo democratico, vi è un passaggio assai pericoloso. Quando il gusto per il benessere materiale si sviluppa più rapidamente della civiltà e dell’abitudine alla libertà, arriva un momento in cui gli uomini si lasciano trascinare e quasi perdono la testa alla vista dei beni che stanno per conquistare.
Preoccupati solo di fare fortuna, non riescono a cogliere lo stretto legame che unisce il benessere di ciascuno alla prosperità di tutti. In casi del genere, non sarà neanche necessario strappare loro i diritti di cui godono: saranno loro stessi a privarsene volentieri… Se un individuo abile e ambizioso riesce a impadronirsi del potere in un simile momento critico, troverà la strada aperta a qualsivoglia sopruso. Basterà che si preoccupi per un po’ di curare gli interessi materiali e nessuno lo chiamerà a rispondere del resto. Che garantisca l’ordine anzitutto! Una nazione che chieda al suo governo il solo mantenimento dell’ordine è già schiava in fondo al cuore, schiava del suo benessere e da un momento all’altro può presentarsi l’uomo destinato ad asservirla. Quando la gran massa dei cittadini vuole occuparsi solo dei propri affari privati i più piccoli partiti possono impadronirsi del potere.
Non è raro allora vedere sulla vasta scena del mondo delle moltitudini rappresentate da pochi uomini che parlano in nome di una folla assente o disattenta, che agiscono in mezzo all’universale immobilità disponendo a capriccio di ogni cosa: cambiando leggi e tiranneggiando a loro piacimento sui costumi; tanto che non si può fare a meno di rimanere stupefatti nel vedere in che mani indegne e deboli possa cadere un grande popolo”.
INCREDIBILE DIREI....Silvio Berlusconi:l'undicesima piaga d'Egitto, la prima d'Italia.
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