NON so se avete sentito le ultime notizie di cronaca di quel ragazzo sprovveduto che ha comprato via internet un caucaso da un propietario altrettanto sprovveduto..per non dire 2 criminali.
qui un articolo sul fattaccio.
Dicono che a navigare in Internet si possono fare brutti incontri e il consiglio degli esperti è di tenere alta l’attenzione, perché, dai meandri della rete, emerge ogni tipo di fantasma o di orco. In questa storia emergono certamente due sprovveduti (eufemismo). Il primo, quello più sprovveduto, è chi si è messo a smanettare sul computer per comprare un cane. Il secondo, un tantino più furbo, è quello dall’altra parte, si è disfatto di un cane che gli stava un po’ sulle scatole visto il peso e il tipo di razza.
Le mail hanno cominciato ad intrecciarsi da La Spezia a Milano, dove un professionista meneghino ha messo in vendita sul Web un Pastore del Caucaso di 80 Kg. Due note chiarificatrici su questa razza. L’Owtcharka questo il suo vero nome) non è un cane per tutti, anzi è un cane per pochi. Su qualunque sito assennato andate a vedere o qualunque libro di cinologia equilibrato andate a leggere apprenderete che questo stupendo gigante ha una lunga frequentazione di combattimenti con orsi e lupi, un carattere piuttosto individualista e che soltanto poche persone che ne conoscono a fondo la psicologia possono permettersi di gestirlo al meglio, senza provocare morti o feriti.
Poi, ovviamente ci sono i soliti bulli che vogliono il cane da guardia “che più da guardia non si può” e vi garantisco che questo Pastore, la guardia la fa veramente, nel senso che entrare in un giardino recintato dove vive un Owtcharka libero è un ottimo mezzo per suicidarsi. Ho visto personalmente, a tragedia consumata, la scena di un poliziotto che aveva scavalcato il muro di cinta della villa di un avvocato dove era scattato l’allarme. Non sapeva che tra le frasche c’era il suo Pastore del Caucaso e quando se l’è trovato a due metri davanti, mentre già gli saltava addosso, per fortuna aveva la pistola in mano.
Torniamo ai nostri due volponi, specie il primo che ha concordato il pagamento, via net , del cane e si è recato alla volta di Milano per caricare in macchina quanto aveva acquistato con un paio di e mail (foto allegate). Dopo qualche “discussione” il cane, un tantino riottoso, è salito sul furgone dell’acquirente, il quale, dopo tre ore di viaggio, ha pensato bene di lasciarlo qualche altra ora chiuso nel retro del veicolo al buio e al caldo, cercando nel frattempo di riflettere sull’acquisto che aveva ormai fatto e sul modo, prima di tutto, di tirarlo giù per metterlo nel suo recinto.
Facciamola breve: il cane è entrato in agitazione e Rommel (lo battezzo io così) ha chiesto aiuto al comune, all’USL e alla mamma. E’dovuto uscire un veterinario e, un paio di accalappiacani, che ha anestetizzato a distanza il cane. Immaginate un po’ dove si trova adesso? Lascio a voi la risposta. Non so voi, ma, a parte la possibile accusa di maltrattamento, farei pagare tutte le spese a Rommel, comprese quelle del mantenimento a vita del cane e lo inibirei dalla possibilità di acquistare qualunque animale per tutta la vita. Troppo cattivo?
qui un articolo sul fattaccio.
Dicono che a navigare in Internet si possono fare brutti incontri e il consiglio degli esperti è di tenere alta l’attenzione, perché, dai meandri della rete, emerge ogni tipo di fantasma o di orco. In questa storia emergono certamente due sprovveduti (eufemismo). Il primo, quello più sprovveduto, è chi si è messo a smanettare sul computer per comprare un cane. Il secondo, un tantino più furbo, è quello dall’altra parte, si è disfatto di un cane che gli stava un po’ sulle scatole visto il peso e il tipo di razza.
Le mail hanno cominciato ad intrecciarsi da La Spezia a Milano, dove un professionista meneghino ha messo in vendita sul Web un Pastore del Caucaso di 80 Kg. Due note chiarificatrici su questa razza. L’Owtcharka questo il suo vero nome) non è un cane per tutti, anzi è un cane per pochi. Su qualunque sito assennato andate a vedere o qualunque libro di cinologia equilibrato andate a leggere apprenderete che questo stupendo gigante ha una lunga frequentazione di combattimenti con orsi e lupi, un carattere piuttosto individualista e che soltanto poche persone che ne conoscono a fondo la psicologia possono permettersi di gestirlo al meglio, senza provocare morti o feriti.
Poi, ovviamente ci sono i soliti bulli che vogliono il cane da guardia “che più da guardia non si può” e vi garantisco che questo Pastore, la guardia la fa veramente, nel senso che entrare in un giardino recintato dove vive un Owtcharka libero è un ottimo mezzo per suicidarsi. Ho visto personalmente, a tragedia consumata, la scena di un poliziotto che aveva scavalcato il muro di cinta della villa di un avvocato dove era scattato l’allarme. Non sapeva che tra le frasche c’era il suo Pastore del Caucaso e quando se l’è trovato a due metri davanti, mentre già gli saltava addosso, per fortuna aveva la pistola in mano.
Torniamo ai nostri due volponi, specie il primo che ha concordato il pagamento, via net , del cane e si è recato alla volta di Milano per caricare in macchina quanto aveva acquistato con un paio di e mail (foto allegate). Dopo qualche “discussione” il cane, un tantino riottoso, è salito sul furgone dell’acquirente, il quale, dopo tre ore di viaggio, ha pensato bene di lasciarlo qualche altra ora chiuso nel retro del veicolo al buio e al caldo, cercando nel frattempo di riflettere sull’acquisto che aveva ormai fatto e sul modo, prima di tutto, di tirarlo giù per metterlo nel suo recinto.
Facciamola breve: il cane è entrato in agitazione e Rommel (lo battezzo io così) ha chiesto aiuto al comune, all’USL e alla mamma. E’dovuto uscire un veterinario e, un paio di accalappiacani, che ha anestetizzato a distanza il cane. Immaginate un po’ dove si trova adesso? Lascio a voi la risposta. Non so voi, ma, a parte la possibile accusa di maltrattamento, farei pagare tutte le spese a Rommel, comprese quelle del mantenimento a vita del cane e lo inibirei dalla possibilità di acquistare qualunque animale per tutta la vita. Troppo cattivo?
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