escatologia di coppia (alias maddy roccia)

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  • thetongue
    Bodyweb Senior
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    #16
    socio dannato, entra in questo 3d

    ciao six, ti rispondo

    "trans-gender" non era un aggettivo riferente ad un undividuo transessuale, bensì ad uno stereotipo originalmente alieno ad un genere (il femminile, in questo caso) ed importato dall'universo maschile: questa donna, sottolineava che la scissione sentimento-fisicità è generalmente caratteristica maschile.

    il femminismo è stato un momento storico fondamentale e necessario, affinchè tanti soprusi ed ingiustizie di un mondo brutalmente maschilista fossero messi in luce ed affrontati. ma, svolta la funzione storica predetta, il femminismo poi è stato portato avanti da persone, di entrambi i sessi, aventi problemi di autostima circa il loro valore di genere: una donna racchia che avrà una bassa autostima della sua avvenenza femminile, ad esempio, tenderà a spostare l'asse di valutazione per se stessa su caratteristiche quali l'intellettualismo, l'interesse politico, scientifico, la prestanza fisica, l'autorità etc......così come un uomo, che ha problemi di self-confidence riguardo alla sua mascolinità, tenderà ad avallare tali movimenti culturali perchè si sente mancante nel poter offrire alla donna quello che, secondo il naturale gioco dei ruoli, dovrebbe (siccome siamo in un forum di bb: se tu sei un emaciato rachitico, ovvio che per non sentirti na merda che non può offrir quel senso di protezione fisica alla donna, allora tenderai a rendere meno aguzze le differenze tra i generi, a smussarle in modo che l'intellettualismo si allarghi a dismisura a scapito anche di un senso di protezione fisica offerto da secoli dall'uomo alla donna. e quindi poi fai finta che ti sta bene che lei ti apra il barattolo col coperchio ostinato, che tu smilzo ti sei fatto uscire un'ernia ma non ci riesci)

    i ruoli naturali: l'uomo ricerca nella donna grazia femminile (caris greca) e la capacità di portar avanti le difficili dinamiche interne ed intime alla coppia/famiglia, e la donna nell'uomo il providing (senso di sicurezza fisico, relazionale e protettivo della coppia/famiglia nei confronti dell'esterno, economico).

    voglio esser completamente onesto, con tutto quello che ne consegue va. questa donna, onestamente molto coraggiosa, è daccordo con me sul fatto che nella stragrande maggioranza dei casi le donne rincorrenti targets e ricoprenti ruoli maschili lo fanno non tanto perchè seguano un vero interesse o vocazione, ma sol per dimostrare al mondo esterno ed a loro stesse che possono non solo competere col mashio, ma ben superarlo. ho esempi di donne, fornite di splendido intelletto e corredate da palle quadrate, che con successo si sono imposte nei campi manageriale, politico, scientifico; ma spesso fanno questo non perchè abbiano una reale passione per la scoperta scientifica, o la storiografia, o quello che volete, ma perchè devono dimostrare che loro possono.
    con questo processo si ritrovano a spendere la maggior parte della loro energia e impiegare le giornate in cose che non rispecchiano i loro reali interessi, perdendo contatto con la loro natura profonda: la disgiunzione tra le vocazioni ed i reali interessi, dipendenti dalla nostra natura profonda, ed la condotta autoimposta, volta solo a sentimenti di auto-riscatto storico e culturale, crea l'alienazione femminile odierna. quella maschile ne è complementare, rientrando nella generale confusione dei ruoli: alla fine, come ho avuto modo di dir con socio qualche settimana fa, entrambi i sessi ne pagano il prezzo salato
    Last edited by thetongue; 20-06-2008, 08:52:42.

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    • Socio
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      • Lotta ai panzoni storpi
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      #17
      Ottimo 3D ma, ahimè devo lavorare. Torno più tardi amico mio
      Alvaro si è messo a piangere.... niente firma quindi!

      Originariamente Scritto da Steel77
      però quando la moderazione ti fa comodo segnali come un pazzo eh? vergognati, buffone.

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      • six00
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        #18
        Originariamente Scritto da thetongue Visualizza Messaggio
        ciao six, ti rispondo

        "trans-gender" non era un aggettivo riferente ad un undividuo transessuale, bensì ad uno stereotipo originalmente alieno ad un genere (il femminile, in questo caso) ed importato dall'universo maschile: questa donna, sottolineava che la scissione sentimento-fisicità è generalmente caratteristica maschile.
        ti ringrazio, ho capito ora

        Originariamente Scritto da thetongue Visualizza Messaggio
        voglio esser completamente onesto, con tutto quello che ne consegue va.
        questa donna, onestamente molto coraggiosa, è daccordo con me sul fatto che nella stragrande maggioranza dei casi le donne rincorrenti targets e ricoprenti ruoli maschili lo fanno non tanto perchè seguano un vero interesse o vocazione, ma sol per dimostrare al mondo esterno ed a loro stesse che possono non solo competere col mashio, ma ben superarlo. ho esempi di donne, fornite di splendido intelletto e corredate da palle quadrate, che con successo si sono imposte nei campi manageriale, politico, scientifico; ma spesso fanno questo non perchè abbiano una reale passione per la scoperta scientifica, o la storiografia, o quello che volete, ma perchè devono dimostrare che loro possono.
        con questo processo si ritrovano a spendere la maggior parte della loro energia e impiegare le giornate in cose che non rispecchiano i loro reali interessi, perdendo contatto con la loro natura profonda: la disgiunzione tra le vocazioni ed i reali interessi, dipendenti dalla nostra natura profonda, ed la condotta autoimposta, volta solo a sentimenti di auto-riscatto storico e culturale, crea l'alienazione femminile odierna. quella maschile ne è complementare, rientrando nella generale confusione dei ruoli: alla fine, come ho avuto modo di dir con socio qualche settimana fa, entrambi i sessi ne pagano il prezzo salato
        verissimo, per me che faccio architettura è una cosa lampante, fin'ora sono state poche (1-2) le ragazze che ho visto avere un interesso vero verso la materia, per molte non è una passione ma è un semplice modo di trovare lavoro e di affermarsi sviluppando spesso idee a prima vista forti dal punto di vista formale ma molto sterili se affrontate in un dicorso più ampio e storico.
        sotto sotto c'è come un senso di rivalsa verso la storia architettonica.

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        • six00
          Bodyweb Advanced
          • Jan 2006
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          #19
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          Last edited by six00; 06-07-2008, 18:29:58.

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          • thetongue
            Bodyweb Senior
            • Mar 2003
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            #20
            Originariamente Scritto da six00 Visualizza Messaggio
            sotto sotto c'è come un senso di rivalsa verso la storia architettonica.
            il senso di rivalsa è verso il genere maschile: si tratta di un complesso storico, dovuto a tutti i soprusi che ingiustamente le donne hanno dovuto subire nel corso di millenni. ora, questo complesso storico di un intero genere (quello femminile), trova corpo ed azione in ogni donna, di tanto in tanto: quando essa è pervasa da tale senso di rivalsa storico, sarà spinta a dimostrare che è meglio di te. in quel momento, tu non sei "six00", ma solo un feticcio che simboleggia il genere maschile; feticcio su cui convogliare tutta la frustrazione secolare ed a cui far espiare colpe non proprie, ma ataviche; feticcio forse colpevole solo di esser ancor parzial beneficiario di alcuni vantaggi (però si dovrebbero considerare anche gli svangaggi, se non altro per trovare un equilibrio e rappacificarsi con la propria condizione femminile).
            quando ciò accade, entrabe le controparti devono esser pronte (perchè accadrà periodicamente, inevitabilmente anche nelle coppie più sane): lui a portar all'autocoscienza femminile tale comportamento, frutto di una rivalsa verso un feticcio: "stai scaricando su di me, feticcio d'occasione, le frustrazioni dettate da un complesso storico. sono io, "six00", riconoscimi...non il simulacro dell'oppressione storica del genere maschile"; lei ad aver la forza d'animo di riconoscere tale proiezione di un complesso atavico sul proprio partner-speculo

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            • Sean
              Csar
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              #21
              Originariamente Scritto da thetongue Visualizza Messaggio
              ciao six, ti rispondo

              "trans-gender" non era un aggettivo riferente ad un undividuo transessuale, bensì ad uno stereotipo originalmente alieno ad un genere (il femminile, in questo caso) ed importato dall'universo maschile: questa donna, sottolineava che la scissione sentimento-fisicità è generalmente caratteristica maschile.

              il femminismo è stato un momento storico fondamentale e necessario, affinchè tanti soprusi ed ingiustizie di un mondo brutalmente maschilista fossero messi in luce ed affrontati. ma, svolta la funzione storica predetta, il femminismo poi è stato portato avanti da persone, di entrambi i sessi, aventi problemi di autostima circa il loro valore di genere: una donna racchia che avrà una bassa autostima della sua avvenenza femminile, ad esempio, tenderà a spostare l'asse di valutazione per se stessa su caratteristiche quali l'intellettualismo, l'interesse politico, scientifico, la prestanza fisica, l'autorità etc......così come un uomo, che ha problemi di self-confidence riguardo alla sua mascolinità, tenderà ad avallare tali movimenti culturali perchè si sente mancante nel poter offrire alla donna quello che, secondo il naturale gioco dei ruoli, dovrebbe (siccome siamo in un forum di bb: se tu sei un emaciato rachitico, ovvio che per non sentirti na merda che non può offrir quel senso di protezione fisica alla donna, allora tenderai a rendere meno aguzze le differenze tra i generi, a smussarle in modo che l'intellettualismo si allarghi a dismisura a scapito anche di un senso di protezione fisica offerto da secoli dall'uomo alla donna. e quindi poi fai finta che ti sta bene che lei ti apra il barattolo col coperchio ostinato, che tu smilzo ti sei fatto uscire un'ernia ma non ci riesci)

              i ruoli naturali: l'uomo ricerca nella donna grazia femminile (caris greca) e la capacità di portar avanti le difficili dinamiche interne ed intime alla coppia/famiglia, e la donna nell'uomo il providing (senso di sicurezza fisico, relazionale e protettivo della coppia/famiglia nei confronti dell'esterno, economico).

              voglio esser completamente onesto, con tutto quello che ne consegue va. questa donna, onestamente molto coraggiosa, è daccordo con me sul fatto che nella stragrande maggioranza dei casi le donne rincorrenti targets e ricoprenti ruoli maschili lo fanno non tanto perchè seguano un vero interesse o vocazione, ma sol per dimostrare al mondo esterno ed a loro stesse che possono non solo competere col mashio, ma ben superarlo. ho esempi di donne, fornite di splendido intelletto e corredate da palle quadrate, che con successo si sono imposte nei campi manageriale, politico, scientifico; ma spesso fanno questo non perchè abbiano una reale passione per la scoperta scientifica, o la storiografia, o quello che volete, ma perchè devono dimostrare che loro possono.
              con questo processo si ritrovano a spendere la maggior parte della loro energia e impiegare le giornate in cose che non rispecchiano i loro reali interessi, perdendo contatto con la loro natura profonda: la disgiunzione tra le vocazioni ed i reali interessi, dipendenti dalla nostra natura profonda, ed la condotta autoimposta, volta solo a sentimenti di auto-riscatto storico e culturale, crea l'alienazione femminile odierna. quella maschile ne è complementare, rientrando nella generale confusione dei ruoli: alla fine, come ho avuto modo di dir con socio qualche settimana fa, entrambi i sessi ne pagano il prezzo salato
              Una disamina davvero ottima, chiara e precisa e che dovrebbe andare in qualche manuale che spiega il perchè delle odierne agonie delle coppie e la crisi dei ruoli storici uomo-donna.
              Non si nega certo un ruolo sociale alla donna, ma quanto della propria natura si è poi disposti a soffocare per l'affermazione di sè?
              Quando in uno scontro familiare si giunge al muro contro muro, fino allo scatto repentino e finale, quanto del voler rivendicare una condizione paritaria e virile c'è nella donna che tiene le posizioni, fino a sacrificare anni, matrimonio, figli?
              E quanto, mi chiedo, l'odierna alienazione giovanile deve a tutto questo?
              Se i padri e le madri hanno smesso i panni che fino a ieri erano i propri, tutti tesi in una guerra di logoramento dei ruoli, i figli con chi hanno a che fare ora?
              Non credo vogliano altro da quello che si è sempre conosciuto, nè dover pagare lo scotto a questa malferma modernità.
              ...ma di noi
              sopra una sola teca di cristallo
              popoli studiosi scriveranno
              forse, tra mille inverni
              «nessun vincolo univa questi morti
              nella necropoli deserta»

              C. Campo - Moriremo Lontani


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              • thetongue
                Bodyweb Senior
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                #22
                Originariamente Scritto da thetongue Visualizza Messaggio
                discorso inerente al successo di coppia, che portavo avanti con questa donna sorprendentemente saggia ed onesta: si parlava della colonizzazione dell'universo femminile da parte di stereotipi maschili.

                ho cominciato io: sul femminismo ciecamente illuminista, che ha portato ad eguagliare i concetti di pari dignità ed uguaglianza senza ruoli. del fatto che il regno della donna è la gestione delle dinamiche intra coppia e nella famiglia; mentre pertinenza naturale dell'uomo è la gestione dei rapporti esterni di questo nucleo coppia/famiglia col mondo esterno.

                lei, daccordo, ha aggiunto quanto segue. moltissime donne oggi sono alienate e bitter (acide e isteriche si accosta), perchè cercano di imporsi un altra caratteristica trans-gender: la scissione facile tra fisicità e sentimento. la saggia sostiene che questa caratteristica sia preferenzialmente maschile, ed una donna la adotta per dimostrar, secondo i dettami di quel femminismo a cui accennavo, di esser emancipata ed indipendente. il problema è: ha un qualche senso emanciparsi dalla propria natura?...più che emancipazione si tratta di diniego, disprezzo e rigetto del se. il tutto , a prezzo di una forte negazione di se stessa e distacco dai sentimenti profondi (l'inflazionato termine alienazione).

                la cosa mi ha colpito perchè questi concetti sono stati condivisi piacevolmente e serenamente con una donna, che in modo positivamente sorprendente non mostra aver issues con la sua femminilità
                Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                Discorso davvero interessante su cui tornerò meglio domani...Per ora mi limito a sottolineare quello spunto centrale che, alla luce del fatto che viene da una donna, prende una luce particolare e "vera" e, come dici tu, sorprendente.

                sean, quando ne hai voglia e tempo dammi anche la tua opinione su questo passaggio, come accennasti ieri: non puoi promettermi uno dei tuoi interventi, a me cari, e poi sorvolare pigrone che non sei altro

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                • Theycallmechobo
                  Il Pontificatore misericordioso
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                  #23
                  Originariamente Scritto da Socio Visualizza Messaggio
                  Ottimo 3D ma, ahimè devo lavorare. Torno più tardi amico mio

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                  • Sean
                    Csar
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                    #24
                    Originariamente Scritto da thetongue Visualizza Messaggio
                    discorso inerente al successo di coppia, che portavo avanti con questa donna sorprendentemente saggia ed onesta: si parlava della colonizzazione dell'universo femminile da parte di stereotipi maschili.

                    ho cominciato io: sul femminismo ciecamente illuminista, che ha portato ad eguagliare i concetti di pari dignità ed uguaglianza senza ruoli. del fatto che il regno della donna è la gestione delle dinamiche intra coppia e nella famiglia; mentre pertinenza naturale dell'uomo è la gestione dei rapporti esterni di questo nucleo coppia/famiglia col mondo esterno.

                    lei, daccordo, ha aggiunto quanto segue. moltissime donne oggi sono alienate e bitter (acide e isteriche si accosta), perchè cercano di imporsi un altra caratteristica trans-gender: la scissione facile tra fisicità e sentimento. la saggia sostiene che questa caratteristica sia preferenzialmente maschile, ed una donna la adotta per dimostrar, secondo i dettami di quel femminismo a cui accennavo, di esser emancipata ed indipendente. il problema è: ha un qualche senso emanciparsi dalla propria natura?...più che emancipazione si tratta di diniego, disprezzo e rigetto del se. il tutto , a prezzo di una forte negazione di se stessa e distacco dai sentimenti profondi (l'inflazionato termine alienazione).

                    la cosa mi ha colpito perchè questi concetti sono stati condivisi piacevolmente e serenamente con una donna, che in modo positivamente sorprendente non mostra aver issues con la sua femminilità
                    Originariamente Scritto da thetongue Visualizza Messaggio
                    sean, quando ne hai voglia e tempo dammi anche la tua opinione su questo passaggio, come accennasti ieri: non puoi promettermi uno dei tuoi interventi, a me cari, e poi sorvolare pigrone che non sei altro
                    Ero andato avanti perchè tu, stimolato da Six00, avevi già detto molto se non tutto, e con una proprietà della tematica riscontrabile solo in chi la vive da vicino e si confronta con persone non banali, come pare essere la donna di cui sopra.
                    Quanto lei ha affermato io lo considero vero;
                    L'uomo, per sua propria natura, non subisce alcuno scompenso dallo scindere fisicità (intesa come rapporto verso l'esterno) e sentimento ( la parte "nuda" che si riversa nei confronti degli affetti domestici una volta smessa la corazza) perchè in quel ruolo sociale ci sguazza fin da bambino, vuoi perchè la figura paterna questo gli rimanda, e vuoi perchè all'interno dello stesso gruppo amicale è così che si è naturalmente abituati a rapportarsi, tenendo sottotraccia finchè si è nel gruppo la propria indole più tenera, vinta da una scorza guerriera, per poi magari rivelarla ad un particolare amico, perchè in quel momento si può, non può essere più, lontano dallo sguardo degli altri (quindi in un momento "domestico") considerata debolezza.
                    Con questo particolare bagaglio l'uomo cresce, abituato a questa dualità per lui naturale, e mentre la sua fisicità troverà sfogo nell'ambito lavorativo o in qualunque altra attività esteriore, il suo sentimento troverà appoggio, sostegno, complementarietà nella compagna, in un cerchio che si chiude e che determina l'equilibrio per entrambi.
                    Non è stato l'uomo a mettere in crisi questo scambio, ma il cortocircuito lo ha innestato la donna dal momento che ha deciso di farsi carico di una maschera virile, quasi che cambiando riferimento e atteggiamento anche la sua natura avesse potuto, per magia, cambiare.
                    Non è stato così perchè, semplicemente come la tua amica fa notare, in questa maniera la donna vive una condizione di sforzo, quella maschera le risulta in definitiva molto più pesante del risultato da ottenere, l'apparenza le si mostra per quello che è, non un'astrazione ma un peso concreto, un macigno piantato nel corso naturale della sua vita, e che alla lunga distanza o viene rimosso o la farà deviare, aliena a se stessa.
                    ...ma di noi
                    sopra una sola teca di cristallo
                    popoli studiosi scriveranno
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                    C. Campo - Moriremo Lontani


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                    • TheSandman
                      Ex Presidente
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                      #25
                      secondo me in maniera molto più semplice i matrimoni combinati durano un infinità per il semplice fatto che per la sola definizione un matrimonio combinato avviene in una civiltà arrertrata o in stato di dittatura, o di grave mancanza di uniformità dei due sessi.

                      Pensate dove avvengono ora nel mondo i matrimoni combinati.
                      Avvengono solo in posti in cui la durata è per definizione lunghissima in quanto anche se l'uomo mette le corna alla moglie o la maltratta questa non è nelle condizioni per divorziare o separarsi.


                      Tessera N° 6

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                      • thetongue
                        Bodyweb Senior
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                        #26
                        vi è un core primitivo di verità in quello che dici, ma abbiamo sviluppato l'argomento più ampiamente

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                        • thetongue
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                          #27
                          matrimonio, convivenza, sesso

                          nei miei piacevoli discorsi con la mia amica "non femminista", abbiamo anche toccato l'argomento condizione pre/post-matrimoniale

                          in us il tasso di divorzi è simile ai paesi scandinavi; la variabile "convivenza pre-matrimoniale" aumenta del 22% la probabilità che si giunga a separazione.
                          quindi, la corrente di pensiero che vede nella convivenza prematrimoniale un'opportunità per conoscersi meglio e decidere se fare indi il grande passo, mostra delle falle quantificabili.

                          la neocon sostiene che gioire di tutti i piaceri correlati tipicamente al matrimonio, prima della congiunzione nuziale stessa(esempi: se si convive più o meno parzialmente, gustandosi i piaceri della compagnia reciproca ma poi ogni tanto lei/lui torna a casa propria quando il livello di sopportazione verso l'altro cala; se si fa esperienza di sesso senza limiti prenuziale; ed in genere tutti i piaceri correlati alla convivenza), rimane in lascito alla vita matrimoniale solo gli aspetti negativi della stessa: dunque, ci si ritrova nella prospettiva di veder in matrimonio solo come portatore di fardelli, fastidi e generalmente come un vero e proprio pain in the ass.
                          tutto ciò:
                          -fa passar la voglia di sposarsi: se già mi godo tutti i vantaggi dell'esser sposato senza averne gli svantaggi, perchè mai dovrei far un tale passo?
                          - se si arriva a sposarsi, fa d'improvviso piombare addosso tutti gli aspetti negativi correlati a tale unione: visto che ne avevamo goduto principalmente i pregi sino ad ora, vedendoci arrivare tutti i contro addosso siamo assaliti dall'impressione "ma chi me l'ha fatto fare? sto matrimonio è proprio na merda" (lei diceva "it sucks", espressione che io trovo esilerante correlata al soggetto trattato, ah ah)

                          dunque, il decidere di godersi prima solo i "pro" dello status matrimoniale, ed il lasciare allo stesso solo i "contro", è un'attitudine imputabile dell' alto tasso di insuccesso nuziale?

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                          • thetongue
                            Bodyweb Senior
                            • Mar 2003
                            • 9739
                            • 731
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                            • Send PM

                            #28
                            maddy roccia

                            ma di cosa ti occupi? se se po di eh....

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                            • Steel77
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                              • Feb 2002
                              • 73619
                              • 2,389
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                              • Send PM

                              #29
                              ti dai al batman-style?

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                              • pina colada
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                                #30
                                Originariamente Scritto da Steel77 Visualizza Messaggio
                                ti dai al batman-style?
                                Pare più il checcostyle

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