comunque i metodi possono essere effettivamente i piu svariati per arrivare alla scoperta o alla spiegazione di un dato fenomeno.per quanto riguarda le discipline scientifiche però talvotla questo metodo risulta,mia opinione,piu codificato nel senso che la formulazione di qualcosa di innovativo nasce da una ricerca(che puo essere condotta con il metodo che si ritiene piu opportuno) ma come forza di cosa poi si dovrà arrivare ad una trattazione che tenga conto della costruzione matematica di ogni teoria.in questo credo ci sia una differenza con altri tipi di scienza(che sia chiaro non ritengo inferiori) xke supportare un idea con i fatti(calcoli,dati sperimentali,etc.) alla fine necessita per forza di cose una normalizzazione del processo di ricerca.IMHO
Per gli amanti della Scienza
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Originariamente Scritto da naoto Visualizza MessaggioAlla fine dei suoi anni, neanche lo stesso Popper credeva alle cose che aveva scritto in precedenza...
Miglioramenti... la meccanica quantistica e quella classica... la seconda rappresenta un miglioramento rispetto alla prima...?
O, piuttosto, un riorientamento gestaltico di teorie, strumenti, congetture ed ipotesi ad hoc...?
riguardo alla fisica classica e quella quantistica, sono due aspetti della stessa faccia ( la natura e l'essenza delle cose. . ), ma su piani diversi. .. .purtroppo non esiste ancora una teoria unificata delle particelle che possa dare una risposta globale. . .semmai possa esistere. . .si spera nella ricerca del bosone di HIGGS. .. il santo graal della fisica quantistica. .ma ogni risposta genera altre domande e nuove soluzioni..forse..la conoscenza come i numeri matematici. . e' infinita. . .contatto face book
roberto moroni
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Originariamente Scritto da tyler360 Visualizza Messaggiosecondo me altro che epistemologia, qui non ci troviamo a partire dall'etimologia.....
- insieme delle conoscenze riguardo un certo complesso di fenomeni
- Il progresso della scienza
- (raro) sapere, conoscenza
- (religione) dono dello Spirito Santo, capacità di comprendere la relazione tra la natura e Dio
Nei paesi anglosassoni-anglofoni "epistemology" indica la teoria della conoscenza. Noi siamo soliti usare la parola "gnoseologia" quando ci interroghiamo sulla conoscenza in generale, mentre con il termine "epistemologia" ci riferiamo alla filosofia della scienza in senso stretto. E' anche vero, però, che dopo il neopositivismo il criterio di demarcazione è divenuto più labile (per es., il Circolo di Vienna nella fase verificazionista sosteneva che la scienza fosse non la migliore, bensì l'unica vera forma di conoscenza disponibile): oggi infatti la scienza è ritenuta uno dei modi del conoscere umano, né l'unico (Popper, Kuhn, Lakatos, Laudan), né il migliore (Feyerabend).
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- insieme delle conoscenze riguardo un certo complesso di fenomeni
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Originariamente Scritto da master wallace Visualizza Messaggiolo spirito della scienza e' trovare soluzioni a dei problemi. . o meglio dare risposte a domande. . con delle teorie, le quali sono sempre soggette a miglioramenti o confutazioni, in un percorso simile a quello evolutivo della natura. .( Popper docet)
Il suo limite consiste nel fatto che ha tentato di formulare un'immagine della scienza come se fosse una entità senza tempo, non soggetta alla sua particolare configurazione storica.
Da questo punto di vista, Kuhn ha descritto in maniera efficace la struttura delle rivoluzioni paradigmatiche della scienza, riabilitandone la storia e, in un certo senso, l'assetto a-metodico (nel caso dei mutamenti dei paradigmi di ricerca, per questo poi accusato di irrazionalismo dallo stesso Popper ma non solo).
Ciò che caratterizza poi il lavoro di Kuhn consiste nel fatto che è uno scienziato militante; la sua teoria della scienza è descrittiva, non prescrittiva (Popper): non mira a fornire regole metodologiche immutabili, bensì a rilevare ciò che effettivamente accade nella prassi scientifica.
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Originariamente Scritto da naoto Visualizza MessaggioDunque, metodi di ricerca...
Quando leggevo Feyerabend all'università credevo che si trattasse, in fondo, di un'esagerazione, di una semplice provocazione.
Ma non era così.
E quando sono passato alla ricerca "sul campo", mi sono reso conto che in effetti le cose stanno esattamente come diceva quel geniale burlone:
"Anything goes"... tutto va bene...
Gli scienziati sono una comunità molto particolare, ma chiusa e assestata in un modo non molto differente da tutte le altre.
Il cosiddetto metodo scientifico non è altro che un'idea formulata in seno alla nascita della meccanica classica ed a riflessioni epistemolgiche che ebbero un impatto devastante sulla cultura occidentale a cavallo tra 600 e 700.
Ma, in fondo, gli scienziati hanno sempre fatto di testa loro.
Provate solo a pensare cosa influenza di più la pubblicazione di un paper ritenuto potenzialmente "innovativo": la ricerca della verità o la corsa al Nobel?
Quanto a Feyerabend, la sua mossa contrometodologica è, paradossalmente, a favore di una nuova metodologia della scienza, più libera e aperta. Nel pieno rispetto del fallibilismo che caratterizza la conoscenza umana, non è una verità definitiva nemmeno la sentenza secondo cui "Tutto fa brodo".
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Originariamente Scritto da multipower Visualizza MessaggioPopper è favoloso.
Il suo limite consiste nel fatto che ha tentato di formulare un'immagine della scienza come se fosse una entità senza tempo, non soggetta alla sua particolare configurazione storica.
Da questo punto di vista, Kuhn ha descritto in maniera efficace la struttura delle rivoluzioni paradigmatiche della scienza, riabilitandone la storia e, in un certo senso, l'assetto a-metodico (nel caso dei mutamenti dei paradigmi di ricerca, per questo poi accusato di irrazionalismo dallo stesso Popper ma non solo).
Ciò che caratterizza poi il lavoro di Kuhn consiste nel fatto che è uno scienziato militante; la sua teoria della scienza è descrittiva, non prescrittiva (Popper): non mira a fornire regole metodologiche immutabili, bensì a rilevare ciò che effettivamente accade nella prassi scientifica.
Non sempre pero' le grandi scoperte scientifiche riguardano la successione di paradigmi secondo la visione di Kuhn, per esempio la scoperta della teoria quantistica fu senz'altro una rivoluzione concettuale, ed e' vero che molti fisici non l'accettarono mai, ma i fisici piu' eminenti, compresi quelli dell' establishment furono pronti ad abbandonare quasi subito il vecchio paradigma.
Il limite di Kuhn e' che spiega la successione dei paradigmi in termini sociologici, senza calcolare il valore oggettivo delle spiegazioni antagoniste. ..contatto face book
roberto moroni
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Originariamente Scritto da multipower Visualizza MessaggioBasti pensare al contesto della scoperta: è opinione generalmente condivisa ritenere che le scoperte scientifiche non avvengano "razionalmente" (vale a dire in conformità a un metodo preciso), ma facendo ricorso innanzitutto e per lo più all'intuizione, o infrangendo le stesse regole che hanno costituito la base di una certa tradizione di ricerca.
Quanto a Feyerabend, la sua mossa contrometodologica è, paradossalmente, a favore di una nuova metodologia della scienza, più libera e aperta. Nel pieno rispetto del fallibilismo che caratterizza la conoscenza umana, non è una verità definitiva nemmeno la sentenza secondo cui "Tutto fa brodo".
In un certo qual modo, e con intenti assai diversi, Nietzsche ne aveva già abbondantemente discusso... per una gaia scienza...Lonely roses slowly wither and die
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TEOREMA DI PITAGORAIn un triangolo rettangolo,l'area quadrato costruito sull' ipotenusa è pari alla somma dell'area dei quadrati costruiti sui cateti.
Dato un triangolo rettangolo di lati a, b e c, ed indicando con c la sua ipotenusa e con a e b i suoi cateti, il teorema è espresso dall'equazione:
o, in alternativa, risolvendolo per c:
Da cui si ricavano i rispettivi cateti:
e
Inversamente, ogni triangolo in cui i tre lati verificano questa proprietà è rettangolo: questo teorema, con la sua dimostrazione, appare negli Elementi immediatamente dopo il teorema di Pitagora stesso.
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Originariamente Scritto da Noodles Visualizza MessaggioTEOREMA DI PITAGORAIn un triangolo rettangolo,l'area quadrato costruito sull' ipotenusa è pari alla somma dell'area dei quadrati costruiti sui cateti.
Dato un triangolo rettangolo di lati a, b e c, ed indicando con c la sua ipotenusa e con a e b i suoi cateti, il teorema è espresso dall'equazione:
o, in alternativa, risolvendolo per c:
Da cui si ricavano i rispettivi cateti:
e
Inversamente, ogni triangolo in cui i tre lati verificano questa proprietà è rettangolo: questo teorema, con la sua dimostrazione, appare negli Elementi immediatamente dopo il teorema di Pitagora stesso.
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Originariamente Scritto da pina colada Visualizza MessaggioMaicol, ho trovato, quell'equazione che ti dicevo che mi aveva particolarmente affascinato era il prodotto di wallis, conosci???
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Originariamente Scritto da MikaelPROBass Visualizza Messaggioposta posta ,è interessante mi pare che sia la produttoria che porta a 90°
Allego direttamente una cosa moooooooooolto interessante che ho trovato. In questi giorni me la voglio leggere (al momento nn mi funge la stampante):
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Originariamente Scritto da pina colada Visualizza MessaggioSiiii
Allego direttamente una cosa moooooooooolto interessante che ho trovato. In questi giorni me la voglio leggere (al momento nn mi funge la stampante):
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