la croce tempeshhtata di rubini e cherubini

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  • Sean
    Csar
    • Sep 2007
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    • In piedi tra le rovine
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    Originariamente Scritto da Sergio Visualizza Messaggio
    La risposta è NO.
    Perdona, ma secondo me non è tanto il cristo storico poco attendibile quanto tutta l'intera storia che mi si vuole "vendere".
    Visto che la ritengo una cosa importante e visto che non ritengo dio uno stupido perchè non mi viene a suonare al companello e mi spiega con quali regole si gioca al gioco, chi è l'arbitro e quanto altro c'è da sapere ?
    Capisco, e credo che questa domanda se la sia fatta pure più di un papa, oltre a noi tutti, certo, anche più di una volta...
    Io non ho l'evidenza della fede (ecco la parola che scava il solco) non so ancora, per quanto giri e rigiri quei Vangeli tra le mani, e per quanto cerchi, limitatamente alle mie possibilità, di ribaltare tutta questa storia da ogni punto di vista, non so se davvero Gesù detto il Cristo è risorto dai morti, mostrando dunque di essere colui che diceva di essere.
    E' importante, è fondamentale la persona di Cristo ( scusami se mi dilungo a quest'ora) perchè mentre le altre religioni parlano di un Dio dato per "assunto" e che resta appunto confinato là, lontano nelle sfere celesti, qui con Gesù forse quel campanello è stato suonato davvero (come forse no, logico) ma qualcuno in carne ed ossa è venuto a dirci qualcosa di sè e forse a mostrarlo, e qualcun'altro ha visto e poi ha raccontato.
    Perchè la storia non è più semplice?
    Perchè, risorto, non si è mostrato al mondo perchè tutto il mondo credesse, ed anche noi?
    Vallo a capire, se c'è, Dio, e però prova a farti la domanda contraria, se si fosse mostrato, se tutti avessero visto quell'uomo risorto e dunque sapessero con certezza che Dio esiste, come avremmo vissuto noi, tutti gli uomini da duemila anni a questa parte, con che grado di libertà di fare scegliere addirittura pensare avremmo potuto continuare a vivere?...A vederla così mi sento comunque meno libero.
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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    • richard
      scientific mode
      • May 2006
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      Originariamente Scritto da Sergio Visualizza Messaggio
      La risposta è NO.
      Perdona, ma secondo me non è tanto il cristo storico poco attendibile quanto tutta l'intera storia che mi si vuole "vendere".
      Visto che la ritengo una cosa importante e visto che non ritengo dio uno stupido perchè non mi viene a suonare al companello e mi spiega con quali regole si gioca al gioco, chi è l'arbitro e quanto altro c'è da sapere ?

      Quella "storia" si è fatta spazio nella Storia ed è stata, è e sarà ancora oggetto di attentissima Ricerca, in tutti i risvolti che con sé conduce.

      D'altro canto quel dio "non stupido" potrebbe aver (per i credenti ha) già dettato, 2000 anni fa, le sue "regole" ...

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      • Sergio
        Administrator
        • May 1999
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        Originariamente Scritto da richard Visualizza Messaggio
        Quella "storia" si è fatta spazio nella Storia ed è stata, è e sarà ancora oggetto di attentissima Ricerca, in tutti i risvolti che con sé conduce.
        Vabbhè, anche la teoria tolemaica ha retto per migliaia di anni, ma non per questo era quella corretta.
        Originariamente Scritto da richard Visualizza Messaggio
        D'altro canto quel dio "non stupido" potrebbe aver (per i credenti ha) già dettato, 2000 anni fa, le sue "regole" ...
        Gran dio... wow.... Pino che lo dice a Gino che lo scrive in un foglio che da a Lino, poi parte viene tradotta, altra persa, altra interpretata, secondo lui, secondo me, secondo te....

        Tu pensa che persino il libretto delle istruzioni del mio microonde è più chiaro... morale : qualche cosa non mi torna



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        • thetongue
          Bodyweb Senior
          • Mar 2003
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          Originariamente Scritto da Sergio Visualizza Messaggio
          Vabbhè, anche la teoria tolemaica ha retto per migliaia di anni, ma non per questo era quella corretta.Gran dio... wow.... Pino che lo dice a Gino che lo scrive in un foglio che da a Lino, poi parte viene tradotta, altra persa, altra interpretata, secondo lui, secondo me, secondo te....

          Tu pensa che persino il libretto delle istruzioni del mio microonde è più chiaro... morale : qualche cosa non mi torna

          è molto più facile argomentare questioni complesse: lì si da il proprio contributo di fede, storico, filosofico, sociologico, etc. etc., partecipandovi secondo il proprio background (e ne nascono discussioni davvero piacevoli ed interessanti).
          quando si va al "basic" come tu tendi a fare ora ("facendoci fare un atterraggio brusco nella polvere" -sergio cit-), tutto diventa non solo meno propenso ad escursioni in vari campi (rispondenti alle singole vocazioni di chi vi contribuisce) da parte dei partecipanti, ma addirittura scary: io comincio a sentirmi perso, frastornato ed impotente come un uccellino bagnato (per i franchi tiratori: non fate battute da laidi ..essendone uno io, so quando mi espongo).
          perchè dio invece di fare tutto sto psicodramma storico non si mostra ad ogni creatura che viene alla luce singolarmente? potrei cercare di rispondere con altre mille circonvoluzioni e capriole di destrezza pseudo-culturale ed intellettualoide, ma scelgo l'onesta nuda ora: tutto il mio sforzo (e "il problema" mi sta a cuore, tanto eh) ed impegno, sotto quest' aspetto della mia vita, sono rivolti a cercar di fronteggiare domande come questa in modo da raggiungere una posizione che mi sottragga alla disperazione esistenziale del dubbio nichilista. è il task esistenziale più difficile, e anche da come ti ha risposto sean prima credo lui senta in modo simile....come del resto tutti noi in quanto condividiamo l'esperienza esistenziale dell'essere umani...
          io trovo non troppo difficile applicare i messaggi simbolici della parola di cristo nella mia esistenza quotidina (e, quando riesco a farlo, in quei frangenti sento la gioia di partecipare a quella "vita nuova, sperimentabile già sulla terra" di cui parlano giovanni e paolo; e mi rendo conto di cosa intendano per "vivere, e non speculare" il messaggio, la novella), ma quando si cozza il muso contro le questioni "basic" come sopra (come quando tu ora ci prendi la testa e ci forzi a strofinare il muso nella sabbia - il tuo atterraggio nella polvere va-), il tutto diventa arduo e scary.

          (per il discorso che facevo con sean e ma_, leon-dufour parla dell'anelito dell'uomo a giungere alla sintesi, in cui tutto questo scattering di dubbi esistenziali lancinanti trova incasellamento ed esperienza di unione in noi stessi "rispecchianti" l'uno-sintesi, attraverso lo spirito -e la grazia-)

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          • GalDregon
            Bodyweb Senior
            • Sep 2007
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            Originariamente Scritto da Sergio Visualizza Messaggio
            Gal, ovvio era 'na battuta
            Facevo ironia, tramite un paragone
            anche la mia

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            • Templare
              Bodyweb Senior
              • Jan 2007
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              Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
              Allora, la questione è semplice. Cosa si vuole dimostrare? Che il passo è interpolato? Bene, bisogna allora avere la prova filologica che questo sia avvenuto, e gli studi condotti su Annales XV,44 dimostrano il contrario con il ricorrere di clausole tipicamente tacitiane (da ultimo Lavency-Wankenne, Néron et la persécution des chrétiens, d'après Tacite, Annales XV,44, FEC 2, 2001). L'ipotesi dell'interpolazione risale al Ross, a fine XIX secolo, ma poi tra i filologi non l'ha seguita nessuno proprio perchè indimostrabile. La stessa ipotesi di Saumagne (Les incendiaires de Rome en 64 ap. J.-C. et les lois pénales des Romains, RH 1962, 337-360) secondo il quale il passo era originariamente nelle Historiae e sarebbe poi stato spostato negli Annales, se sposta di poco il limite temporale della presenza dei cristiani a Roma, non cambia la sostanza del discorso. E' falso anche che non si mai citato il passo tacitiano in autori cristiani prima del XV secolo, ad esempio è citato in Sulpicio Severo, Chronicorum Libri, II, 29. D'altra parte visto che il giudizio di Tacito sui cristiani non è certo lusinghiero non stupisce affatto che gli autori cristiani si guardino bene dal citarlo. Resta allora l'ipotesi di Koestermann (Ein folgenschwerer Irrtum des Tacitus, Historia, 16, 1967, 456-469) ovvero che si parli di Cresto, un agitatore ebreo e non di Cristo, tuttavia anche qui gli argomenti filologici non sono certo definitivi, perchè le grafie chrestos e chrestianoi, si trovano riferite anche ai cristiani, come ha dimostrato il Fuchs, questo senza dire che i dettagli della morte di Cristo/Cresto sono troppo vicini al racconto dei vangeli per non far pensare che si parli della stessa vicenda. La stessa citazione di Cresto in Svetonio (Claudio, XXV,11) viene oggi ricondotta proprio a Cristo e non a Cresto, ancora una volta sulla base del fatto che le lezioni chrestos e chrestianoi sono comuni per indicare Cristo ed i cristiani.
              Las Vergnas, uno dei maggiori esegeti del secolo scorso, proprio in merito al passo di Tasso, affermava: "Non possiamo provare che della perplessità su come Tacito, dallo stile rapido e folgorante, possa tanto sonnecchiare ed invischiarsi sul racconto di questo incendio".
              Su Svetonio, Segretario dell'imperatore Domiziano negli anni 90-95, cioè nel pieno delle presunte persecuzioni, anche lui, come Plinio il Vecchio e Seneca, nulla dice di Gesù e dei cristiani.
              Nella "Vita dei Dodici Cesari", parlando di Claudio, Svetonio dice che nel 51 egli scacciò da Roma gli ebrei perché causavano continui disordini dietro l'incitamento di un certo Chrestos* che se la Chiesa non ha più insistito a far passare per Christo, pur avendoci provato, non è stato per un ritegno dovuto al buon senso, ma per ben altri motivi, quali quello storico derivante dal fatto che Gesù morto nel 33 non poteva essere il Crestos del 51, e quello concettuale che le impediva di trasferire il fondatore del cristianesimo nella persona di un rivoluzionario agitatore.
              Gli ebrei furono scacciati da Roma nel 41 con un editto dell'Imperatore Claudio perché causavano continui disordini sotto l'incitamento di un certo Crestos (impulsore Cresto)” (Vita dei 12 Cesari - Biografia di Claudio).
              Questa affermazione di Svetonio riguardo l'espulsione degli ebrei agitatori non è che un'ulteriore conferma della presenza a Roma di una comunità esseno-zelota (non cristiana come sostiene la Chiesa).

              *Crestos, che significa "il migliore", fu il maggiore organizzatore di quei disordini che si manifestarono a Roma con particolare frequenza negli anni 39-40 sotto Caligola, disordini che Claudio si adoperò subito a stroncare con un editto che ordinava l'espulsione degli ebrei agitatori allorché nel 41 divenne Imperatore.

              Non nobis domine non nobis sed nomini tuo da gloriam

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              • Templare
                Bodyweb Senior
                • Jan 2007
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                Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                Ottimo.
                Svetonio e Tacito, due storiografi imperiali, due fonti autorevolissime quando si tratta di parlare di Tigellino ad esempio (di cui con quel metodo potremmo ben dubitare della sua esistenza non avendo che quei pochi riferienti) e non quando citano Cristo, due autori in riferimento ad un unico evento, l'incendio di Roma sotto Nerone del '64 che diede il via alla prima persecuzione contro i cristiani, setta questa ben nominata e presente in Roma al di là di chi fosse quel Cristo/Cresto tra l'altro.
                Gli stessi Pietro e Paolo moriranno durante queste prime ondate persecutorie, e sopratutto la tomba del'apostolo, situata in Vaticano affianco le mura del circo privato che apparteneva (guarda caso) proprio a Nerone, conferma i racconti di Svetonio e Tacito che parlano proprio di quei luoghi come scenario di questi supplizi di massa.
                Comunque, ripeto, entrambi atribuiscono l'intenzione a Nerone di dare la colpa a questi "cristiani" al di là degli eventuali bizantinismi attorno ad un nome, indi gruppi di cristiani erano presenti a Roma circa 30 anni dopo la morte di Cristo e a Roma andò per essere sottoposto a processo da romano secondo leggi romane-come ricordato- lo stesso Paolo, trovando ospitalità presso famiglie di quelle prime comunità.
                Con la solita ed indubbia competenza hai esposto eventi in maniera gradevole, in quanto magistralmenteto discorsiva. Il problema è che ci sarebbero almeno una decina di punti che necessiterebbero una approfondita e separata trattazione. Ne scelgo una, ovvero la morte di Pietro. Fu verso la fine del 200 che cominciarono ad uscire i primi scritti nei quali si diceva che Pietro, secondo la tradizione, era morto a Roma. La sua morte ebbe diverse versioni: In una prima si disse che era stato crocifisso per ordine di Nerone perché aveva provocato la morte di Simone il Mago facendolo sfracellare al suolo mentre, in una sfida di magia, costui stava dimostrando i suoi poteri sovrannaturali in un’esibizione di volo. Ma poiché questa morte non aveva il presupposto perché fosse dichiarato martire, gliene fu attribuita una seconda che, fatta dipendere dalla sua testimonianza al cristianesimo, ebbe a sua volta due diverse finali: nella prima, perché fosse rispettata la morte predettagli da Gesù (Gv. 21-18), si raccontò che era stato trascinato al patibolo piangente e con le mani tese in avanti, nella seconda, avendo ritenuto che non era dignitoso per il capo della Chiesa mostrarsi vile davanti alla morte, fu sostenuto invece che aveva affrontato il supplizio sorridente dopo aver assistito imperturbabile alla morte di sua moglie.
                Soltanto verso la fine del VI secolo, fu coniata quella che diventerà la crocifissione definitiva, che tutt’oggi viene sostenuta, nella quale si dice che Pietro chiese di essere crocifisso con la testa all’ingiù perché non si riteneva degno di essere paragonato al suo Maestro.
                Che il passo riportato sugli “Annali”, dal quale la Chiesa trae una delle testimonianze per sostenere la figura storica di Gesù, sia un falso ci viene confermato da un’infinità di prove oltre a quella storica per la quale risulta indiscutibile che Pietro non può essere morto a Roma nel 64 se fu giustiziato nel 46 insieme a suo fratello Giacomo sotto il procuratore Cuspio Fado secondo quanto ci viene testimoniato da Giuseppe Flavio: "Sotto l’amministrazione di Tiberio Alessandro, Giacomo e Simone (Pietro), figli di Giuda il Galileo, furono sottoposti a processo e crocifissi; questi era il Giuda che, come ho spiegato sopra, aveva aizzato il popolo alla rivolta contro i Romani mentre Quirino faceva il censimento in Giudea". (Gius. Fl. Ant. Giud. XX-122).
                Non nobis domine non nobis sed nomini tuo da gloriam

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                • Sean
                  Csar
                  • Sep 2007
                  • 121052
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                  • In piedi tra le rovine
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                  Allora anche qui tiriamo una linea per cercare di arrivare a definire le posizioni (inutile Temp. continuare a postare interpretazioni, documenti e simili perchè tanto non se ne esce...):

                  Cristo ( magari qui e se vuoi puoi argomentare meglio anche senza necessità di esporre prove a sostegno, ma solo la tua opinione) se mai secondo te è esistito è stata solo figura marginale di agitatore forse intriso di qualche pseudo elemento di religiosità messianica come tanti ce n'erano ai tempi in Palestina, ed il suo gruppo alla stessa stregua zeloti impegnati in una lotta partigiana contro l'occupazione romana.
                  Tutto ciò che poi è stato detto di Gesù è invenzione ecclesiastica tarda e falsa, arrivando a contestare (questo lo hai detto altre volte) tutti i canonici e tutti gli scritti anche di fonte pagana che fanno riferimento a tale Gesù.
                  Non vi sono state comunità cristiane a Roma almeno durante tutto il primo secolo dell'era cristiana, ma semmai anche lì gruppi esseno-zeloti, forse cellule rivoluzionarie mandate a colpire al cuore l'impero.
                  Paolo, a questo punto e seguendo questa logica, o non è mai esistito oppure le sue lettere in cui fa esplicito riferimento alla comunità di Roma, dove anche lui morirà, sono tutti falsi databili secoli dopo l'evento-Cristo.
                  Concludendo:
                  Marco, Luca, Matteo e Giovanni sono falsi storici creati ad arte nel II sec o ancora più in là e datati al primo (per Marco si parla del 60/70dc) con quasi universale accordo e da storici di ogni estrazione e credo non si sa perchè allora, forse anche loro vittime del complotto Chiesa.
                  L'epistolario di Paolo (datato tra il 50 ed il 60) falso anch'esso.
                  Le testimonianze pagane non parlano di Cristo ma di altri.
                  Le prove archeologiche che danno comunità cristiane sparse per l'impero già dopo la morte di Gesù fanno riferimento ad ebrei, zeloti o altro e non cristiani.
                  A Roma Pietro nonostante sia stata trovata la tomba e testimoniato un culto ininterrotto dal I sec in poi non c'è mai stato perchè morto a Gerusalemme, e queste prove incontrovertibili che farebbero contenti tutti, dagli ortodossi ai protestanti, non vengono annunciate urbi et orbi perchè la Chiesa ancora oggi lo impedisce.
                  I primi martiri cristiani , le persecuzioni (oltre a quella di Nerone abbiamo quella quasi successiva di Domiziano, sempre I sec.) i graffiti, tutte le scoperte archeologiche che testimoniano presenze di culto cristiane già nel I sec a Roma e in svariate città del Mediterraneo non contano nulla, fanno riferimento ad altro.
                  Seppure Costantino dichiarerà il cristianesimo culto lecito solo nel IV sec per i primi trecento anni comunque qualcuno si è incaricato d'inventare tutta questa storia, prevedendo che questi cristiani e la Chiesa un giorno avrebbero distrutto il paganesimo e dominato la storia successiva nel mondo conosciuto, sottomettendo, e fino ad oggi, a questa falsa verità storici filologhi archeologi papirologi professori universitari atei protestanti agnostici come Pesce che nella sua "Inchiesta su Gesù" rispondendo all'ateo Augias conferma le datazioni dei documenti evangelici così come noi, falsamente, conosciamo (e per di più, tenendo una cattedra universitaria, anche lui è strumento inconsapevole magari della trasmissione di questo inganno, così come lo sono i professori di Harvard, Oxford, Cambridge e di tutte le più importanti università del mondo).
                  La verità vera è da un'altra parte, detenuta da pochi e nascosta agli occhi del mondo, pure se qualche volenteroso prova a dirla ma oramai e purtroppo quell'inganno mondiale messo in moto duemila anni fa ha come accecato le menti, plagiato le intelligenze, corrotto il libero pensiero, falsato prove ed "evidenze storiche" che però, ma solo pochi lo sanno, storiche non sono, ma apparenti.
                  Last edited by Sean; 11-06-2008, 12:00:11.
                  ...ma di noi
                  sopra una sola teca di cristallo
                  popoli studiosi scriveranno
                  forse, tra mille inverni
                  «nessun vincolo univa questi morti
                  nella necropoli deserta»

                  C. Campo - Moriremo Lontani


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                  • Templare
                    Bodyweb Senior
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                    non quoto semplicemente per non riempire una pagina. Che dire Sean, pare una ramanzina in piena regola. Beh, il mio ricorrere a testi e citazioni è semplicemente finalizzato a dare sostegno alle argomentazione che vedono la chiesa fondata su "false credenze fatte passare per storiche". In questo mi ritengo in buona compagnia, visto che i sostenitori del culto cristinao non fanno altro che riportare le solite 2 o 3 frasi estrapolate dagli "annali" o da "antichità giudaiche" che, a mio "MODESTISSIMO" parere, sono molto sindacabili e discutibili (ma questo è semplicemente il parere di chi, per meglio comprendere s'è letto diversi passi di "antichità giudaiche").
                    Per risponderti al tuo iniziale invito, quindi, puoi stare tranquillo, la mia "personale" opinione, è racchiusa in ogni post, anche in quelli dove faccio e riporto riferimenti e pensieri di altri (questo per sottolineare una volta per tutte che, ricercare con google, copiare e postare, non è esattamente il mio caso).
                    In conclusione, volevo dirti che ogni volta che ti leggo rimango estasiato dalla tua capacità espositiva, così come dalla proprietà di linguaggio che, purtroppo, per me, non mi riconosco.
                    Last edited by Templare; 11-06-2008, 12:20:40.
                    Non nobis domine non nobis sed nomini tuo da gloriam

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                    • Sean
                      Csar
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                      Aggiungo (ed anche qui mi piacerebbe avere una tua opinione in merito):

                      Se di manipolazioni, interpolazioni e falsi stiamo parlando, perrchè, mi chiedo, la favolistica evangelica non è stata resa più "omogenea", intonata, scorrevole, perchè non hanno tolto tutte quelle contraddizioni che avrebbero potuto dar fastidio ad una lettura appunto critica.
                      A che pro "inventarsi" un Messia che torturato, abbandonato, tradito, viene fatto morire della morte più ignobile, quella in Croce?

                      Perchè raccontare del tradimento di Pietro, della sua pavidità, dei suoi dubbi se poi si teneva a che quel Pietro fosse fatto passare come investito dallo stesso Cristo del potere di "legare e sciogliere"?
                      Perchè far trovare la tomba vuota a delle donne, quando si sa che la loro testominianza non era neppure ritenuta valida nei tribunali israeliani, non era forse meglio far scoprire la tomba a degli uomini, magari Giovanni, o lo stesso Pietro?
                      Inventarsi un fariseo convertito come Paolo (50 dc) e fargli scrivere lettere che formeranno la spina dorsale del cristianesimo, fargli dire di essere stato presso comunità cristiane (che non c'erano però) di essere stato "istruito da Pietro e da Giacomo", tutto questo quando ancora mancheranno secoli prima che la Chiesa, grazie a Roma, diventi ciò che è diventata.
                      A questo punto raccontare un Cristo trionfante non era più semplice?
                      Eliminare tutte le contraddizioni interne ai Vangeli non avrebbe reso tutto più facile?
                      Perchè lasciare che qualcuno avesse potuto "dubitare" dei Canonici?
                      Se falsi sono non era meglio falsificare fino in fondo?
                      ...ma di noi
                      sopra una sola teca di cristallo
                      popoli studiosi scriveranno
                      forse, tra mille inverni
                      «nessun vincolo univa questi morti
                      nella necropoli deserta»

                      C. Campo - Moriremo Lontani


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                      • Sean
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                        Originariamente Scritto da Templare Visualizza Messaggio
                        non quoto semplicemente per non riempire una pagina. Che dire Sean, pare una ramanzina in piena regola. Beh, il mio ricorrere a testi e citazioni è semplicemente finalizzato a dare sostegno alle argomentazione che vedono la chiesa fondata su "false credenze fatte passare per storiche". In questo mi ritengo in buona compagnia, visto che i sostenitori del culto cristinao non fanno altro che riportare le solite 2 o 3 frasi estrapolate dagli "annali" o da "antichità giudaiche" che, a mio "MODESTISSIMO" parere, sono molto sindacabili e discutibili (ma questo è semplicemente il parere di chi, per meglio comprendere s'è letto diversi passi di "antichità giudaiche").
                        Per risponderti al tuo iniziale invito, quindi, puoi stare tranquillo, la mia "personale" opinione, è racchiusa in ogni post, anche in quelli dove faccio e riporto riferimenti e pensieri di altri (questo per sottolineare una volta per tutte che, ricercare con google, copiare e postare, non è esattamente il mio caso).
                        In conclusione, volevo dirti che ogni volta che ti leggo rimango estasiato dalla tua capacità espositiva, così come dalla proprietà di linguaggio che, purtroppo, per me, non mi riconosco.

                        Lo so, Temp., non ho mai dubitato che sia tutto frutto della tua passione e dei tuoi studi, abbiamo l'età per cui possiamo tranquillamente risparmiarci dei copia-incolla, non siamo nati con internet, grazie al cielo
                        ...ma di noi
                        sopra una sola teca di cristallo
                        popoli studiosi scriveranno
                        forse, tra mille inverni
                        «nessun vincolo univa questi morti
                        nella necropoli deserta»

                        C. Campo - Moriremo Lontani


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                        • Templare
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                          Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio

                          Lo so, Temp., non ho mai dubitato che sia tutto frutto della tua passione e dei tuoi studi, abbiamo l'età per cui possiamo tranquillamente risparmiarci dei copia-incolla, non siamo nati con internet, grazie al cielo
                          ovvio che ricorrso anche a dei copia ed incolla dove i riferimenti non possono che essere di altri. Ma non immagini quante volte ho letto e riletto certi passi della Bibbia, dei canonici ed degli apocrifi, degli annali e di antichità giudaiche (per il cui autore ho una vera e proprio infatuazione).
                          Non nobis domine non nobis sed nomini tuo da gloriam

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                          • Templare
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                            Aggiungo (ed anche qui mi piacerebbe avere una tua opinione in merito):

                            Se di manipolazioni, interpolazioni e falsi stiamo parlando, perrchè, mi chiedo, la favolistica evangelica non è stata resa più "omogenea", intonata, scorrevole, perchè non hanno tolto tutte quelle contraddizioni che avrebbero potuto dar fastidio ad una lettura appunto critica.
                            A che pro "inventarsi" un Messia che torturato, abbandonato, tradito, viene fatto morire della morte più ignobile, quella in Croce?

                            Perchè raccontare del tradimento di Pietro, della sua pavidità, dei suoi dubbi se poi si teneva a che quel Pietro fosse fatto passare come investito dallo stesso Cristo del potere di "legare e sciogliere"?
                            Perchè far trovare la tomba vuota a delle donne, quando si sa che la loro testominianza non era neppure ritenuta valida nei tribunali israeliani, non era forse meglio far scoprire la tomba a degli uomini, magari Giovanni, o lo stesso Pietro?
                            Inventarsi un fariseo convertito come Paolo (50 dc) e fargli scrivere lettere che formeranno la spina dorsale del cristianesimo, fargli dire di essere stato presso comunità cristiane (che non c'erano però) di essere stato "istruito da Pietro e da Giacomo", tutto questo quando ancora mancheranno secoli prima che la Chiesa, grazie a Roma, diventi ciò che è diventata.
                            A questo punto raccontare un Cristo trionfante non era più semplice?
                            Eliminare tutte le contraddizioni interne ai Vangeli non avrebbe reso tutto più facile?
                            Perchè lasciare che qualcuno avesse potuto "dubitare" dei Canonici?
                            Se falsi sono non era meglio falsificare fino in fondo?
                            Non ho mai sostenuto che il tutto è frutto della fantasia dei Padri della chiesa. In questo caso, come tu prospetti, ci si potrebbe interrogare sul motivo di una "storia" di cristo più gradevole. Quella che è sempre stata la mia posizione, ripeto, fondata sulla lettura e, personale interpretazione, dei passi citati nei miei precedenti interventi, è di una chiesa che in maniera ancor più sottile ha nei secoli indotto in errore i fedeli, perpetrando delle falsificazioni su documenti e testi "realmente" storici, portando a testimonianza e richiamando avvenimenti storicamente accaduti ma artificiosamente manipolati. In questo, permettimi di menzionare "Eusebio di Cesarea", definito dagli esegeti "Il falsario" per antonomasia.
                            Last edited by Templare; 11-06-2008, 12:57:58.
                            Non nobis domine non nobis sed nomini tuo da gloriam

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                            • Sean
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                              ovvio che ricorrso anche a dei copia ed incolla dove i riferimenti non possono che essere di altri. Ma non immagini quante volte ho letto e riletto certi passi della Bibbia, dei canonici ed degli apocrifi, degli annali e di antichità giudaiche (per il cui autore ho una vera e proprio infatuazione).
                              Questo lo avevo notato
                              Si, un grande autore comunque, anche se come storico dell'epoca romana io amo in particolar modo Tacito, per come rende le psicologie dei protagonisti, per come racconta il potere, come lo si afferra, come lo si vive e a quale prezzo (le pagine sul rapporto tra Agrippina e Nerone sono di una pura e tragica bellezza) per come tratteggia questi Cesari che dominavano il mondo e la loro corte varia e spesse volte ridicola, un addolcire necessario di quello sfondo tragico (nel vero senso greco) che Tacito ci para sempre davanti quasi a volerci ricordare che tutti abbiamo un prezzo da pagare, ma che è il come lo si paga che fa la differenza.
                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                                In proposito, visto che tanto apprezzi Tacito, non t'è mai sorto il dubbio di una sospetta intromissione nel suo famoso passo degli annali? Mi siego, quando leggi i capitoli XV, XLIV, in cui si parla di "cristo" e delle persecuzioni dei cristiani e lo confronti con il capitolo XLIII, non ti è mai sembrato strano, pur riferendosi allo stesso evento, il modo in cui viene raffigurata e descritta la figura di Nerone?
                                Non nobis domine non nobis sed nomini tuo da gloriam

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