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vedi maurox,se ti poni così con una persona che culturalmente ti caga in testa,come vuoi che qualcuno perda tempo a cercare di farti ragionare?
non so tu,ma io ad un laureato in archeologia che insegna greco e latino,che parla francese,che ha dimostrato in diverse occasioni il suo spessore intellettuale,e che è frc,darei un maggior credito rispetto allo studente del primo anno di liceo che si cerca le cose su google per apparire figo.
edit powered by chobo
mi va benissimo, mica ho paura della mia ignoranza su un argomento ci mancherebbe ... ma la cultura deve essere appunto tua , mi spieghi il tuo punto di vista e ne parliamo, che male c'e' ... Tu apprezzi qualcosa che io critico ? fammi capire cosa apprezzi e come sei arrivato ad apprezzarla e mi trasmetti qualcosa di tuo , qui per ora sono l'unico che piuttosto di vedere un film di un secolo fa si fa frustare , ho letto grandi elogi a quello o a quell'altro poi se chiedi nel dettaglio mica me lo spiegate ... si torna a parlare di gusto personale... qualcosa non torna o sbaglio ?
va beh ma cosa devo ribattere a chi parla del grande cinema italiano tirandomi fuori roba degli anni 40 ... nemmeno mio nonno se lo ricorda e mi devo sentire elogiare da kurt alias l'uomo che sussurrava ai bicchieri la scena madre della ciociara ... ma se fossimo al bar uno cosi' non lo mandi a dar via el cul ?
maurox sei partito benino e ci hai trovato inevitabilmente stradaccordo (a parte Muccino, Gomorra, Giannini e altre ricchezze che ancora ci appartengono) il brutto è che le nuove generazioni vedono solo il presente (che in questo settore fa schifo) e non riescono ad apprezzare i capolavori del passato, se escludiamo opere senza tempo tipo quella della Wertmuller con Giannini e la Melato.
ps: pensiamo a Giannini che è stato accantonato dal mercato italiano limitandolo al doppiaggio e ora gli stanno facendo fare solo fiction
guardate cosa gli fanno fare all'estero http://www.kataweb.it/cinema/scheda_...Content=120861
guardate la sua filmografia
maurox sei partito benino e ci hai trovato inevitabilmente stradaccordo (a parte Muccino, Gomorra, Giannini e altre ricchezze che ancora ci appartengono) il brutto è che le nuove generazioni vedono solo il presente (che in questo settore fa schifo) e non riescono ad apprezzare i capolavori del passato, se escludiamo opere senza tempo tipo quella della Wertmuller con Giannini e la Melato.
ps: pensiamo a Giannini che è stato accantonato dal mercato italiano limitandolo al doppiaggio e ora gli stanno facendo fare solo fiction
guardate cosa gli fanno fare all'estero http://www.kataweb.it/cinema/scheda_...Content=120861
guardate la sua filmografia
Il mio ragionamento credo abbia un minimo di senso : facciamo un esempio... Bardem... Inizia ovviamente come attore el suo paese, piace, fa dei film che ottengono buoni successi a casa sua... e' bravo ? in spagna giurano di si... Lo notano , piace agli americani... due film ed e' gia' in cima, Oscar consacrazione e tanto di cappello : questo e' diventare divi internazionali
Benigni : la vita e' bella, c'e' dietro una casa potentissima americana, lanciato negli usa... Bravissimo, oscar, tutti a spellarsi le mani... e poi ? fa Pinocchio e ce lo rimandano al mittente, imbarazzante... hanno fatto lo stesso con Mediterraneo , lo stesso con Tornatore... Che sviluppi hanno avuto le loro carriere ? Chi si e' interessato a loro all'estero? Nessuno, perche' finita la " novita'", finito il contentino dell'oscar all'Italia viene a mancare il vero interesse, il vero talento che si conferma ( anche i premi vengono dati con la coscienza della distribuzione , oggi fai felice gli italiani domani gli israeliani, dopdomani i francesi e via cosi'... pero' un conto e' il premio un conto e' la capacita' di farne uno strumento per imporsi , se sei un asino resti tale non c'e' oscar che tenga )
Guarda i fratelli Cohen... premiati ovunque con film minori, hanno scalato e ora fanno mega produzioni se vogliono, gli attori si fanno inculare per lavorare con loro...
Ecco la differenza tra il cinema vero e quello italiano che si alimenta da solo, si elogia da solo e si inventa grandi nomi che non esistono
Guarda i fratelli Cohen... premiati ovunque con film minori, hanno scalato e ora fanno mega produzioni se vogliono, gli attori si fanno inculare per lavorare con loro...
Qui però bisogna fare delle distinzioni. I registi americani hanno dalla loro delle possibilità di distribuzione sempre dieci volte superiori a quelle degli italiani per il solo fatto della lingua. Parliamo di un miliardo di potenziali spettatori immediati contro qualche decina di milioni. Specie per degli autori indipendenti questo fa la differenza. Per un regista italiano passare attraverso il doppiaggio o la sottotitolatura comporta un danno enorme nel caso in cui l'obiettivo sia il mercato internazionale.
Qui però bisogna fare delle distinzioni. I registi americani hanno dalla loro delle possibilità di distribuzione sempre dieci volte superiori a quelle degli italiani per il solo fatto della lingua. Parliamo di un miliardo di potenziali spettatori immediati contro qualche decina di milioni. Specie per degli autori indipendenti questo fa la differenza. Per un regista italiano passare attraverso il doppiaggio o la sottotitolatura comporta un danno enorme nel caso in cui l'obiettivo sia il mercato internazionale.
come fanno tutti i grandi attori che non sono di madre lingua inglese a sfondare negli altri paesi ? Si adattano o li doppiano o studiano la lingua... i registi lavorano con gli attori che vogliono, Muccino stesso negli Usa ha diretto attori americani, dove sta il limite ... tu parli di un film fatto in lingua originale ma questo e' uno svantaggio che viene facilmente superato se c'e' la qualita', perche' i produttori tengono sott'occhio tutti i registi di ogni paese... e stai tranquillo che dove c'e' possibile mercato quelli non solo doppiano, ma ti chiamano pure i piu' grandi attori se occorre o ti comprano i diritti e e fanno un remake ma il tuo nome gira comunque .. e' chiaro che se tu regista ti fossilizzi su provincialismi e idee che non hanno la persuasione per valicare i tuoi confini non puoi pretendere che ti spingano avanti , a meno che non realizzi davvero qualcosa di unico
Il mio ragionamento credo abbia un minimo di senso : facciamo un esempio... Bardem... Inizia ovviamente come attore el suo paese, piace, fa dei film che ottengono buoni successi a casa sua... e' bravo ? in spagna giurano di si... Lo notano , piace agli americani... due film ed e' gia' in cima, Oscar consacrazione e tanto di cappello : questo e' diventare divi internazionali
Benigni : la vita e' bella, c'e' dietro una casa potentissima americana, lanciato negli usa... Bravissimo, oscar, tutti a spellarsi le mani... e poi ? fa Pinocchio e ce lo rimandano al mittente, imbarazzante... hanno fatto lo stesso con Mediterraneo , lo stesso con Tornatore... Che sviluppi hanno avuto le loro carriere ? Chi si e' interessato a loro all'estero? Nessuno, perche' finita la " novita'", finito il contentino dell'oscar all'Italia viene a mancare il vero interesse, il vero talento che si conferma ( anche i premi vengono dati con la coscienza della distribuzione , oggi fai felice gli italiani domani gli israeliani, dopdomani i francesi e via cosi'... pero' un conto e' il premio un conto e' la capacita' di farne uno strumento per imporsi , se sei un asino resti tale non c'e' oscar che tenga )
Guarda i fratelli Cohen... premiati ovunque con film minori, hanno scalato e ora fanno mega produzioni se vogliono, gli attori si fanno inculare per lavorare con loro...
Ecco la differenza tra il cinema vero e quello italiano che si alimenta da solo, si elogia da solo e si inventa grandi nomi che non esistono
Sono abbastanza d'accordo, ma farei una distinzione tra attori e registi.
Un regista straniero difficilmente rimane al top a livello mondiale (ma dovrei dire "americano") per molto tempo. O almeno, al top a livello di botteghino, che raramente (secondo me) oggi funziona da indicatore per la qualita' dei film.
Guarda Almodovar e Benigni, Jeunet e altri, difficilmente fanno il botto per piu' di 1-2 film.
Il che, per inciso, non vuol dire che i film precedenti o successivi siano scadenti.
Sull'ultimo commento sul cinema italiano attuale, invece, sono d'accordo.
Sono abbastanza d'accordo, ma farei una distinzione tra attori e registi.
Un regista straniero difficilmente rimane al top a livello mondiale (ma dovrei dire "americano") per molto tempo. O almeno, al top a livello di botteghino, che raramente (secondo me) oggi funziona da indicatore per la qualita' dei film.
Guarda Almodovar e Benigni, Jeunet e altri, difficilmente fanno il botto per piu' di 1-2 film.
Il che, per inciso, non vuol dire che i film precedenti o successivi siano scadenti.
Sull'ultimo commento sul cinema italiano attuale, invece, sono d'accordo.
di quelli citati solo almodovar vale qualcosa agli occhi del mondo, infatti il tuo discorso decade perche' e' sulla breccia ormai da quindici vent'anni
intanto per coloro he sostenevano che cannes non e' un festival che premia il pensiero di sinistra, attribunedomi la solita allucinazione da peyote, citerei tre o quattro nomi su otto edizioni... le ultime otto non tutte : vincitori : lars von trier, moretti, ken loach, Michael Moore... Ovviamente quattro registi che non sanno cosa sia la politica di sinistra , non la mettono mai nei loro0 film
di quelli citati solo almodovar vale qualcosa agli occhi del mondo, infatti il tuo discorso decade perche' e' sulla breccia ormai da quindici vent'anni
Aspetta, tu facevi un discorso di botteghino e quel livello i picchi raggiunti a livello mondiale con "hable con ella" e "todo sobre mi madre" non li ha piu' ripetuti, da quello che mi risulta (ma potrei sbagliarmi) neanche con Volver.
Poi, a me Almodovar piace comunque, ho tutta la filmografia in lingua originale e me la passo in rassegna spesso.
Poi che gli altri due valgano poco agli occhi del mondo non saprei, a me sembra che non sia cosi'.
come fanno tutti i grandi attori che non sono di madre lingua inglese a sfondare negli altri paesi ? Si adattano o li doppiano o studiano la lingua... i registi lavorano con gli attori che vogliono, Muccino stesso negli Usa ha diretto attori americani, dove sta il limite ... tu parli di un film fatto in lingua originale ma questo e' uno svantaggio che viene facilmente superato se c'e' la qualita', perche' i produttori tengono sott'occhio tutti i registi di ogni paese... e stai tranquillo che dove c'e' possibile mercato quelli non solo doppiano, ma ti chiamano pure i piu' grandi attori se occorre o ti comprano i diritti e e fanno un remake ma il tuo nome gira comunque .. e' chiaro che se tu regista ti fossilizzi su provincialismi e idee che non hanno la persuasione per valicare i tuoi confini non puoi pretendere che ti spingano avanti , a meno che non realizzi davvero qualcosa di unico
Per i registi il discorso è totalmente differente. Sarebbe da approfondire anche il discorso sul provincialismo, o meglio, cosa debba essere considerato provinciale e cosa no. Certo, se la comicità è basata sul romanesco o sul napoletano, non potrà che rimanere all'interno dei confini italiani. Se però parliamo di grandi temi, amore,morte,religione, è difficile definire le connotazioni particolari di un film (dovute alle esperienze e conoscenze del regista e degli attori) come "provincialismo". Quelle connotazioni altro non sono che gli elementi fondamentali di un film, che lo rendono unico e apprezzabile. Se prendi un autore come il turco mezzo finocchio ozpetek o come diavolo si chiama, avrai dei temi di grande attualità e per nulla provinciali, eppure non mi pare ci sia questo grande amore verso di lui all'estero, è un Almodovar dei poveri o poco più.
Circa le serie. Prendiamo come esempio OC, e paragoniamola a Compagni di Scuola (2001, ahimè lo vedevo). Più o meno le medesime trovate da teen drama, ma da un lato ci sono un involucro fenomenale (fotografia,pellicola,pubblicità) e la lingua universale, dall'altro abbiamo un regista con la videocamera del telefonino e la lingua italica.
Per i registi il discorso è totalmente differente. Sarebbe da approfondire anche il discorso sul provincialismo, o meglio, cosa debba essere considerato provinciale e cosa no. Certo, se la comicità è basata sul romanesco o sul napoletano, non potrà che rimanere all'interno dei confini italiani. Se però parliamo di grandi temi, amore,morte,religione, è difficile definire le connotazioni particolari di un film (dovute alle esperienze e conoscenze del regista e degli attori) come "provincialismo". Quelle connotazioni altro non sono che gli elementi fondamentali di un film, che lo rendono unico e apprezzabile. Se prendi un autore come il turco mezzo finocchio ozpetek o come diavolo si chiama, avrai dei temi di grande attualità e per nulla provinciali, eppure non mi pare ci sia questo grande amore verso di lui all'estero, è un Almodovar dei poveri o poco più.
Circa le serie. Prendiamo come esempio OC, e paragoniamola a Compagni di Scuola (2001, ahimè lo vedevo). Più o meno le medesime trovate da teen drama, ma da un lato ci sono un involucro fenomenale (fotografia,pellicola,pubblicità) e la lingua universale, dall'altro abbiamo un regista con la videocamera del telefonino e la lingua italica.
Ti quoto, anche perchè OC è tra i migliori (ho seguito le prime serie).
In Italia confezionare un prodotto del genere è oggi, ma temo anche in futuro, praticamente impossibile, proprio per le variabili che hai detto.
Per quanto riguarda il cinema e le precisazioni che fai non c'è praticamente nulla da aggiungere.
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Il mio ragionamento credo abbia un minimo di senso : facciamo un esempio... Bardem... Inizia ovviamente come attore el suo paese, piace, fa dei film che ottengono buoni successi a casa sua... e' bravo ? in spagna giurano di si... Lo notano , piace agli americani... due film ed e' gia' in cima, Oscar consacrazione e tanto di cappello : questo e' diventare divi internazionali
Benigni : la vita e' bella, c'e' dietro una casa potentissima americana, lanciato negli usa... Bravissimo, oscar, tutti a spellarsi le mani... e poi ? fa Pinocchio e ce lo rimandano al mittente, imbarazzante... hanno fatto lo stesso con Mediterraneo , lo stesso con Tornatore... Che sviluppi hanno avuto le loro carriere ? Chi si e' interessato a loro all'estero? Nessuno, perche' finita la " novita'", finito il contentino dell'oscar all'Italia viene a mancare il vero interesse, il vero talento che si conferma ( anche i premi vengono dati con la coscienza della distribuzione , oggi fai felice gli italiani domani gli israeliani, dopdomani i francesi e via cosi'... pero' un conto e' il premio un conto e' la capacita' di farne uno strumento per imporsi , se sei un asino resti tale non c'e' oscar che tenga )
Guarda i fratelli Cohen... premiati ovunque con film minori, hanno scalato e ora fanno mega produzioni se vogliono, gli attori si fanno inculare per lavorare con loro...
Ecco la differenza tra il cinema vero e quello italiano che si alimenta da solo, si elogia da solo e si inventa grandi nomi che non esistono
Siamo i primi a livello mondiale per il doppiaggio, un nome su tutti De Niro eccellente con Amendola, ancor di più con De Sando (incredibile), anche Al Pacino con Amendola ci guadagnava il doppio e si è superato ancora una volta con Giannini.
I doppiatori sono attori a tutti gli effetti, fatevi un search c'è gente con le contropalle. Gli attori americani doppiati da noi acquistano in espressività e non è un'esagerazione. Questo è un dato di fatto.
La materia prima quindi sembra non mancare, forse sono i registi che non sono all'altezza
Quando poi dopo i primi successi vogliono strafare rinunciando alle varie collaborazioni che fanno la differenza (fotografia, colonna sonora, sceneggiatura, costumi, attori non protagonisti e quant'altro) partoriscono delle gran schifezze
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