Emendamento «salva Rete4»,
il governo va avanti
L'emendamento giudicato ammissibile dalla presidenza della Camera. Ostruzionismo dall'opposizione
ROMA - Nessun passo indietro. Nonostante le proteste dell'opposizione (e anche qualche malumore nella maggioranza), il governo non ritira l'emendamento al decreto 'salva-infrazioni' in materia di frequenze televisive. Il provvedimento è stato giudicato ammissibile dalla presidenza della Camera. L'esecutivo non ha dunque cancellato la proposta di modifica al testo, in queste ore all'esame dell'aula della Camera, e l'opposizione ha iniziato l'ostruzionismo in segno di protesta. Per il governo, l'obiettivo dell'emendamento è evitare il rischio di deferimento dell'Italia davanti alla Corte di Giustizia Ue nell'ambito della procedura di infrazione avviata da Bruxelles nel 2006 sulla compatibilità di alcune norme del Testo unico della radiotelevisione e della legge Gasparri con la legislazione europea. Partito democratico e Italia dei valori sostengono che l'emendamento voglia aggirare la sentenza della stessa Corte di Strasburgo sul caso Europa 7-Retequattro - che nel gennaio scorso ha sentenziato che il sistema di assegnazione delle frequenze radio-tv in Italia non rispetta il diritto comunitario - evitando che quest'ultima vada sul satellite.
RETE 4 - Il Pd ha presentato circa 20 sub-emedamenti alla proposta di modifica del governo. La linea dell'opposizione è quella di avviare un vero e proprio ostruzionismo con lunghi e numerosi interventi. Dopo la presentazione dell'emendamento, Giovanna Melandri, ministro ombra per le comunicazioni, ha affermato che la norma è «un pessimo inizio» sulla strada del dialogo tra maggioranza e opposizione. Per il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, si tratta di una norma «criminogena per salvare Rete4». «Ancora una volta - ha affermato l'ex pm - Berlusconi si fa una legge a suo uso e consumo».
22 maggio 2008
il governo va avanti
L'emendamento giudicato ammissibile dalla presidenza della Camera. Ostruzionismo dall'opposizione
ROMA - Nessun passo indietro. Nonostante le proteste dell'opposizione (e anche qualche malumore nella maggioranza), il governo non ritira l'emendamento al decreto 'salva-infrazioni' in materia di frequenze televisive. Il provvedimento è stato giudicato ammissibile dalla presidenza della Camera. L'esecutivo non ha dunque cancellato la proposta di modifica al testo, in queste ore all'esame dell'aula della Camera, e l'opposizione ha iniziato l'ostruzionismo in segno di protesta. Per il governo, l'obiettivo dell'emendamento è evitare il rischio di deferimento dell'Italia davanti alla Corte di Giustizia Ue nell'ambito della procedura di infrazione avviata da Bruxelles nel 2006 sulla compatibilità di alcune norme del Testo unico della radiotelevisione e della legge Gasparri con la legislazione europea. Partito democratico e Italia dei valori sostengono che l'emendamento voglia aggirare la sentenza della stessa Corte di Strasburgo sul caso Europa 7-Retequattro - che nel gennaio scorso ha sentenziato che il sistema di assegnazione delle frequenze radio-tv in Italia non rispetta il diritto comunitario - evitando che quest'ultima vada sul satellite.
RETE 4 - Il Pd ha presentato circa 20 sub-emedamenti alla proposta di modifica del governo. La linea dell'opposizione è quella di avviare un vero e proprio ostruzionismo con lunghi e numerosi interventi. Dopo la presentazione dell'emendamento, Giovanna Melandri, ministro ombra per le comunicazioni, ha affermato che la norma è «un pessimo inizio» sulla strada del dialogo tra maggioranza e opposizione. Per il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, si tratta di una norma «criminogena per salvare Rete4». «Ancora una volta - ha affermato l'ex pm - Berlusconi si fa una legge a suo uso e consumo».
22 maggio 2008
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