baricco

[gabriele81]

Arturo, dipende dal tuo interesse specifico. Nel caso tu fossi interessato alla poesia, non penso ci sia necessità di qualsivoglia manuale, ma solo di averne lette molte e di avere qualcosa da esprimere. Per quanto riguarda la prosa, c'è un libricino interessante "manuale di scrittura creativa" di Cotroneo, che dà qualche direttiva di fondo aiutando gli scrittori dilettanti a strutturare una storia.

[Arturo Bandini]

ecco sì prenderò questo di cotroneo piuttosto che i fascicoli di baricco.
da parte mia ti consiglio questo

http://gelostellato.blogspot.com/2007/09/niente-trucchi-da-quattro-soldi-di.html

[gabriele81]

Comunque non ti devi preoccupare, i manuali brevi di scrittura ti insegnano solo a strutturare meglio la storia, mentre lo stile deve essere solo tuo.

[Arturo Bandini]

si certo ma mi ha dato parecchia noia trovare in questo fascicolo di baricco, dopo ogni enunciazione teorica, l' esercizio "ora provateci voi"... davvero mi pare che svilisca la scrittura

[pupazzomatto]

si ma per favore....ma si puo' parlare di libri con uno che scrive cosi'??

poi dicono che sono bastardo

sima per favore posso scrivere in un forum se sono cosi' coglione?

[totobest]

wow....talmente ke vi sta sul c...?
mi consigliate un buon autore da poter seguire nei suoi scritti?

moccia

[Manx]

leggete i classici ragazzi, in particolari italiani, francesi, russi e tedeschi (sempre che non l'abbiate già fatto). X Brown e roba commerciale c'è sempre tempo:

le mie letture che mi hanno lasciato veramente tanto, su tutti:

Th. Mann,

La montagna incantata

Doktor Faustus

I. Svevo,

La coscienza di Zeno

Pirandello,

Uno, nessuno e centomila
Il fu mattia Pascal

(sono old lo so )

A. Poe

Racconti

qualcosa di moderno, i gialli "irrazionali" di F. Dürrenmatt:

Il giudice e il suo boia

La promessa

mi sono venuti in mente questi

edit: G. Orwell, 1984
A. Huxley, Il mondo nuovo

[Sean]

leggete i classici ragazzi, in particolari italiani, francesi, russi e tedeschi (sempre che non l'abbiate già fatto). X Brown e roba commerciale c'è sempre tempo:

le mie letture che mi hanno lasciato veramente tanto, su tutti:

Th. Mann,

La montagna incantata

Doktor Faustus

I. Svevo,

La coscienza di Zeno

Pirandello,

Uno, nessuno e centomila
Il fu mattia Pascal

(sono old lo so )

A. Poe

Racconti

qualcosa di moderno, i gialli "irrazionali" di F. Dürrenmatt:

Il giudice e il suo boia

La promessa

mi sono venuti in mente questi

edit: G. Orwell, 1984
A. Huxley, Il mondo nuovo

Bravo Manx che hai avuto la pazienza di spiegare che senza basi solidissime non si va da nessuna parte.
Inutile farsi consigliare libri quando si hanno lacune da riempire in maniera obbligatoria.
I classici ci aiutano ad intraprendere la via della conoscenza che più sentiamo nostra, danno forma compiuta a sensazioni e sentimenti che riconosciamo immediatamente.
Poi si va con le proprie gambe sicuri di non sbagliare più, avendo avuto quei maestri.

[Manx]

Bravo Manx che hai avuto la pazienza di spiegare che senza basi solidissime non si va da nessuna parte.
Inutile farsi consigliare libri quando si hanno lacune da riempire in maniera obbligatoria.
I classici ci aiutano ad intraprendere la via della conoscenza che più sentiamo nostra, danno forma compiuta a sensazioni e sentimenti che riconosciamo immediatamente.
Poi si va con le proprie gambe sicuri di non sbagliare più, avendo avuto quei maestri.

Verissimo, i classici sono eterni perchè interpretano l'uomo in modo eterno, ne danno una lettura sempre valida. Leggere un classico di 100 anni fa è comunque leggere una storia di oggi e uno rispecchiarsi in esso continuamente.

Nei classici trovo una piccola parte di me stesso.

[Sean]

Verissimo, i classici sono eterni perchè interpretano l'uomo in modo eterno, ne danno una lettura sempre valida. Leggere un classico di 100 anni fa è comunque leggere una storia di oggi e uno rispecchiarsi in esso continuamente.

Nei classici trovo una piccola parte di me stesso.

E' così, senza gli immortali non si va da nessuna parte ma si resta degli apolidi non solo della cultura ma anche della vita.

"Amore che squassa l'anima come vento sulle querce" ...Questa è Saffo, che così cantava d'amore quasi tremila anni fa;
Ma potremmo citare Pindaro e tutti i Lirici o, per altri aspetti, Platone e tutta la sua attualità, e così via fino appunto ai maestri da te citati.
Ignorare tutta questa bellezza è un peccato mortale che si compie verso se stessi - lasciate perdere Dan Brown e guardate indietro per guardare avanti.

[thetongue]

ma su dan brown è chiaro a tutti che si stava scherzando, giusto?...

[Manx]

E' così, senza gli immortali non si va da nessuna parte ma si resta degli apolidi non solo della cultura ma anche della vita.

"Amore che squassa l'anima come vento sulle querce" ...Questa è Saffo, che così cantava d'amore quasi tremila anni fa;
Ma potremmo citare Pindaro e tutti i Lirici o, per altri aspetti, Platone e tutta la sua attualità, e così via fino appunto ai maestri da te citati.
Ignorare tutta questa bellezza è un peccato mortale che si compie verso se stessi - lasciate perdere Dan Brown e guardate indietro per guardare avanti.

l'ho letto quasi tutto cmq una lettura piacevole e piena di copia e incolla da affrontare in treno, quando mi faccio Friburgo-jesi o jesi-Friburgo

p.s. l'avrö già detto, ma il famoso best seller "il codice da vinci" è una brutta copia semplificata e x la massa ignorante del capolavoro di U. Eco "il pendolo di Focault"...

[Sean]

l'ho letto quasi tutto cmq una lettura piacevole e piena di copia e incolla da affrontare in treno, quando mi faccio Friburgo-jesi o jesi-Friburgo

p.s. l'avrö già detto, ma il famoso best seller "il codice da vinci" è una brutta copia semplificata e x la massa ignorante del capolavoro di U. Eco "il pendolo di Focault"...

Ecco, esatto Si usa citare Dan Brown proprio per indicare una lettura facile, da "ombrellone"...Mi ricordo che l'avevi accostato al Pendolo di Eco (letto anni fa appena uscito e che dovrei riprendere in mano per vedere cosa mi lascerebbe oggi), e dunque non gli si può riconoscere neppure l'originalità

[ma_75]

Ecco, esatto Si usa citare Dan Brown proprio per indicare una lettura facile, da "ombrellone"...Mi ricordo che l'avevi accostato al Pendolo di Eco (letto anni fa appena uscito e che dovrei riprendere in mano per vedere cosa mi lascerebbe oggi), e dunque non gli si può riconoscere neppure l'originalità

Piccola premessa: non tutto ciò che è stampato, rilegato e venduto è un libro. Molto, specie di ciò che è prodotto oggi, non è libro, ma solo fogli scritti. Il mercato librario è dominato da instant book o da romanzetti insulsi ai quali è certo preferibile un film decente. La produzione letteraria, in senso stretto, è sempre più di nicchia. Se parliamo poi della poesia contemporanea il discorso si fa addirittura arduo ed elitario. Quindi, poichè una casa si costruisce dalle fondamenta, meglio partire dal passato. Zola, Balzac, possono essere dei buoni punti di partenza per chi predilige i romanzi, la poesia greca e latina inprescindibile per chi preferisce i versi. Poi si avrà tempo di specializzarsi, o di avere le "fisse" per una produzione puttosto che un'altra, per un paese, per un autore. Considerato che un classico è un libro che non ha mai finito di dire ciò che ha da dire, quanti dei libri che troviamo oggi in una qualunque libreria superereranno la notte?

[Sean]

Piccola premessa: non tutto ciò che è stampato, rilegato e venduto è un libro. Molto, specie di ciò che è prodotto oggi, non è libro, ma solo fogli scritti. Il mercato librario è dominato da instant book o da romanzetti insulsi ai quali è certo preferibile un film decente. La produzione letteraria, in senso stretto, è sempre più di nicchia. Se parliamo poi della poesia contemporanea il discorso si fa addirittura arduo ed elitario. Quindi, poichè una casa si costruisce dalle fondamenta, meglio partire dal passato. Zola, Balzac, possono essere dei buoni punti di partenza per chi predilige i romanzi, la poesia greca e latina inprescindibile per chi preferisce i versi. Poi si avrà tempo di specializzarsi, o di avere le "fisse" per una produzione puttosto che un'altra, per un paese, per un autore. Considerato che un classico è un libro che non ha mai finito di dire ciò che ha da dire, quanti dei libri che troviamo oggi in una qualunque libreria superereranno la notte?

(E' che questa notte pare non debba finire più, ma almeno sappiamo dove guardare se vogliamo ricordare cos'è la luce...)