Originariamente Scritto da Fabi Stone
Visualizza Messaggio
Dopo 15 anni al massimo, credo sia pure naturale per un artista cercare dell'altro. Le opere con Panella sono l'altro: un territorio nuovo, che rifugge programmaticamente, a priori la cantabilità da falò, la "riproducibilità" seriale per diventare pura creazione/dissipazione artistica, perchè con le melodie presenti in uno di quei brani ci puoi sviluppare 5 canzoni, non una...e Mogol semplicemente non sarebbe stato adatto a quella fase lì, occorreva un autore di avanguardia così come le musiche erano di avanguardia...anche se poi, quando arriva un pezzo melodicamente più canonico, senti che lì in verità c'è ancora tutto il Battisti classico - sulle musiche di Don Giovanni lo stesso Mogol confessò a Sabelli Fioretti che gli sarebbe piaciuto scrivere un testo, perchè quella è una canzone "riproducibile" e cantabile a livello pop(olare), come anche "I ritorni" per dire, che puoi tranquillamente mettere assieme ai grandissimi classici battistiani...è che la gente è spesso pigra e quel passo all'ascolto non lo fa...avrebbe voluto il Battisti de La canzone del sole a vita, ma un artista può restare nello stesso sentiero a vita?
Michelangelo dipinge o scolpisce in una maniera in una fase e in un'altra più tardi, non è rimasto a fare il David a vita: questo significa essere autentici per me. Battisti avrebbe preferito tagliarsi le mani, credo, piuttosto che fare la fine, che so, di un Venditti...poi è chiaro che metti in conto che non tutto il pubblico ti seguirà, era troppo intelligente per non saperlo...
Il pubblico vuole essere "rassicurato", è tendenzialmente pigro...ma l'artista deve servire se stesso, non essere una macchina sfornapasta perchè da te vuole solo la crema al cioccolato. Io lo trovo di una nobiltà e sincerità uniche in questo.
Commenta