Sanremo 2025: 75° Festival della Canzone Italiana

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  • Fabi Stone
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    #46
    Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio

    Certo che ci vogliono quelli bravi, perchè una grande musica deve anche avere un gran testo, e Mogol con Battisti è stato bravissimo principalmente perchè è riuscito a cogliere, e quindi a tradurre in versi, la potenza melodica e drammatica delle musiche di Battisti, perchè la particolarità di quelle musiche è che riescono a cogliere e fulminare in certi centri spirituali dell'animo umano che solitamente si tengono ben al riparo...evocando così sensazioni, memorie, fantasmi, sentimenti, ricordi...un percorso di formazione sentimentale, tant'è che trovo centratissimo quanto ebbe a dire Sgarbi al riguardo: "Battisti i giovani non li ha cantati, li ha fornati" - e ancora oggi anche io, giunto a questa età, devo stare attento a mettere su certi suoi particolari brani perchè mi rischiudono tutto un universo che la vita e gli anni hanno sommerso, scuotendo l'animo in maniera emozionalmente "pericolosa" e certe canzoni "chiave" vanno maneggiate con cura.

    Mogol è stato capace dunque di mettere le parole più adatte per quelle musiche così particolari...però quello che dico io è che si è scoperto capace, perchè prima di Battisti, per l'appunto, era un professionista paroliere che scriveva delle "lacrime sul viso" o canzoni di retroguardia per i Tajoli come Al di là ("al di là delle cose più belle/al di là delle stelle ci sei tu") cioè a dire che era lontanissimo dalla "poetica" e dalla "autentcità", era di quegli autori che lavoravano nelle case editrici e che avevano un testo per ogni musica o musichetta...anche per lui Battisti rappresentò la "chiave" per far uscire finalmente quello che aveva dentro e di cui era capace, e difatti poi faranno coppia fissa artisticamente e non solo - Mogol smetterà di scrivere per altri nei primissimi anni '70; acquistarono casa vicinissimi; fondarono la Numero Uno; fecero viaggia assieme in America, Sud America, Inghilterra ecc...e insomma si fusero in tutti i sensi...

    ...tant'è che per me Mogol non si è più ripreso dalla morte di Battisti, perchè finchè era vivo aveva in cuor suo la speranza di poter tornare a scrivere assieme...desiderio che quella morte ha reso impossibile, e il fatto che oggi alla sua età se ne vada in giro con una specie di sosia canterino a riproporre quelle canzoni, glielo perdono solo perchè so che lo fa per riempire un vuoto e una mancanza immedicabili, perchè è una operazione che sfiora la necrofilia e della quale non c'è da andare fieri.

    Sul fatto del qualcun altro, se non avesse trovato Mogol, volevo intendere che non dobbiamo confondere i piani: il compito di Mogol, come di ogni autore, è quello di scrivere le parole per una musica...ma senza musica la canzone non c'è, e la parte creativa e artistica era ed è tutta sulle spalle del compositore, cioè di Battisti: Mogol non può debordare oltre il dovuto, perchè una volta che io ho in mano la musica, l'idea compositiva e melodica e la capacità di svilupparla, perchè la creazione è mia, sì, posso andare da Bigazzi o da Negrini o da Luberti o da De Gregori o da Alberto Testa o da Alberto Salerno o da uno dei tanti bravi o bravissimi autori di parole che l'Italia ha avuto e chiedergli di stendermi un testo...ma lui (Mogol) senza quelle musiche no, perchè non ha la canzone, e senza canzone non hai l'opera architettonica dove appendere le parole...gli sarebbero rimaste dentro a Mogol, mentre le musiche dei Giardini di Marzo, con quella impressionante e sconvolgente potenza melodica del ritornello, per dire, o le drammatiche e nervose frasi musicali delle strofe, sarebbero uscite comunque.
    Ecco parliamo un po' di De Gregori.
    Per me è uno dei pochi che è stato in grado di reggere tutti i cambiamenti che la musica ha subìto...dico subìto, perché nella maggior parte dei casi ha avuto un risvolto generale peggiorativo.
    Ovviamente il Prime lo ha avuto tra gli inizi (ma nemmeno tanto) e direi più nella parte centrale della carriera...ma comunque ha retto bene gli urti dei caproni che hanno invaso lo scenario.

    De Andrè ad esempio era uno che della grande musica associata ad un grande testo, gliene è fregato sempre poco...quando chiama la PFM è stato per stravolgere lavori già esistenti.
    Last edited by Fabi Stone; 29-11-2024, 09:45:20.

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    • Sean
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      #47
      Originariamente Scritto da Fabi Stone Visualizza Messaggio

      Ma no, era nelle cose naturali di un rapporto diventato simbiotico.
      Loro erano tanto amici pure, ma la vera star era ovviamente Lucio...che di problemi di natura caratteriale ne aveva non pochi.
      Il suo genio musicale era associato ad una fortissima avversione verso l'esterno...pochi fortunati hanno potuto ascoltare Battisti dal vivo. Interviste poco e niente.
      Oggi sarebbe "sociopatico" e farebbe benissimo.

      Il fatto del fregarsene delle classifiche e di mantenersi al numero 1, con Panella, per me non è tanto vero. Battisti era dipinto come ultra competitivo, narcisista e permaloso... quindi secondo me je rodeva er cul0 abbastanza, perché quando stai lì, nessuno lo fa più per se stesso e se a Lucio togli la gloria...concerti no, incontri pubblici idem, televisione chiude trent'anni prima di finire la carriera col Medley cantato insieme a Mina.
      Al numero 1 con Panella, commercialmente, non ci si mantenne...se avesse voluto continuare ad andare al numero uno in classifica gli sarebbe semplicemente bastato restare con Mogol, tirare fuori una "Con il nastro rosa" ogni tanto e godersi i diritti conseguenti...ma Battisti era quel tipo? Non è Mogol ad aver detto che non c'era nessuno più distante dalle logiche commerciali di Battisti, definendolo in quel senso "un principe indiano", cioè con un distacco totale dalla ricerca del "facile succeso"?

      Dopo 15 anni al massimo, credo sia pure naturale per un artista cercare dell'altro. Le opere con Panella sono l'altro: un territorio nuovo, che rifugge programmaticamente, a priori la cantabilità da falò, la "riproducibilità" seriale per diventare pura creazione/dissipazione artistica, perchè con le melodie presenti in uno di quei brani ci puoi sviluppare 5 canzoni, non una...e Mogol semplicemente non sarebbe stato adatto a quella fase lì, occorreva un autore di avanguardia così come le musiche erano di avanguardia...anche se poi, quando arriva un pezzo melodicamente più canonico, senti che lì in verità c'è ancora tutto il Battisti classico - sulle musiche di Don Giovanni lo stesso Mogol confessò a Sabelli Fioretti che gli sarebbe piaciuto scrivere un testo, perchè quella è una canzone "riproducibile" e cantabile a livello pop(olare), come anche "I ritorni" per dire, che puoi tranquillamente mettere assieme ai grandissimi classici battistiani...è che la gente è spesso pigra e quel passo all'ascolto non lo fa...avrebbe voluto il Battisti de La canzone del sole a vita, ma un artista può restare nello stesso sentiero a vita?

      Michelangelo dipinge o scolpisce in una maniera in una fase e in un'altra più tardi, non è rimasto a fare il David a vita: questo significa essere autentici per me. Battisti avrebbe preferito tagliarsi le mani, credo, piuttosto che fare la fine, che so, di un Venditti...poi è chiaro che metti in conto che non tutto il pubblico ti seguirà, era troppo intelligente per non saperlo...

      Il pubblico vuole essere "rassicurato", è tendenzialmente pigro...ma l'artista deve servire se stesso, non essere una macchina sfornapasta perchè da te vuole solo la crema al cioccolato. Io lo trovo di una nobiltà e sincerità uniche in questo.
      ...ma di noi
      sopra una sola teca di cristallo
      popoli studiosi scriveranno
      forse, tra mille inverni
      «nessun vincolo univa questi morti
      nella necropoli deserta»

      C. Campo - Moriremo Lontani


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        #48
        Originariamente Scritto da Fabi Stone Visualizza Messaggio

        Ecco parliamo un po' di De Gregori.
        Per me è uno dei pochi che è stato in grado di reggere tutti i cambiamenti che la musica ha subìto...dico subìto, perché nella maggior parte dei casi ha avuto un risvolto generale peggiorativo.
        Ovviamente il Prime lo ha avuto tra gli inizi (ma nemmeno tanto) e direi più nella parte centrale della carriera...ma comunque ha retto bene gli urti dei caproni che hanno invaso lo scenario.

        De Andrè ad esempio era uno che della grande musica associata ad un grande testo, gliene è fregato sempre poco...quando chiama la PFM è stato per stravolgere lavori già esistenti.
        Sì De Gregori è uno dei pochi ad aver retto bene il trascorrere degli anni e la trappola del già sentito/già cantato, cioè di invecchiare artisticamente, concordo.

        De Andrè va fatto un discorso di un certo tipo su di lui: nei secoli scorsi lo avremmo definito un "cantastorie", cioè uno che accompagna con un tappeto sonoro una storia od epica in versi. La parte musicale non è fortissima in lui, difatti si affidò a vari collaboratori (Pagani, Fossati ecc...) per scrivere le musiche degli album, mentre gli interessava molto, direi quasi ossessivamente, la parte testuale e poetica di un lavoro, cioè il "messaggio", quasi volesse comporre una opera letteraria.

        De Gregori o anche Dalla dal punto di vista musicale erano più forti secondo me. A De Andrè serviva invece la stampella musicale per comunicare poi debitamente quello che voleva raccontare...che come cantastorie sfiora a volte la poesia, cioè pure qua siamo su livelli che pochi osano e raggiungono.
        ...ma di noi
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          #49
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          Sì De Gregori è uno dei pochi ad aver retto bene il trascorrere degli anni e la trappola del già sentito/già cantato, cioè di invecchiare artisticamente, concordo.

          De Andrè va fatto un discorso di un certo tipo su di lui: nei secoli scorsi lo avremmo definito un "cantastorie", cioè uno che accompagna con un tappeto sonoro una storia od epica in versi. La parte musicale non è fortissima in lui, difatti si affidò a vari collaboratori (Pagani, Fossati ecc...) per scrivere le musiche degli album, mentre gli interessava molto, direi quasi ossessivamente, la parte testuale e poetica di un lavoro, cioè il "messaggio", quasi volesse comporre una opera letteraria.

          De Gregori o anche Dalla dal punto di vista musicale erano più forti secondo me. A De Andrè serviva invece la stampella musicale per comunicare poi debitamente quello che voleva raccontare...che come cantastorie sfiora a volte la poesia, cioè pure qua siamo su livelli che pochi osano e raggiungono.
          Dalla è favoloso.
          Le liriche e la struttura dei pezzi erano in alcuni casi sconvolgenti.
          C'è un live suonato con soli piano ed archi e una versione de La sera dei Miracoli, che ogni volta che la ascolto mi commuovo.
          Ma anche un pezzo come Nuvolari, per dirne uno, è di una complessità strumentale elevatissima.

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            #50
            Originariamente Scritto da Fabi Stone Visualizza Messaggio

            Dalla è favoloso.
            Le liriche e la struttura dei pezzi erano in alcuni casi sconvolgenti.
            C'è un live suonato con soli piano ed archi e una versione de La sera dei Miracoli, che ogni volta che la ascolto mi commuovo.
            Ma anche un pezzo come Nuvolari, per dirne uno, è di una complessità strumentale elevatissima.
            Dalla, come diceva anche Arturo, è uno che ha trovato la sua via "tardi", passando per molte prove e gradi di sperimentazione - era una epoca quella in cui la discografia "aspettava" e foraggiava un artista anche se non subito di successo...ed è anche questa una delle ragioni per cui oggi la musica italiana fa generalmente cahare...

            Dalla inizia verso la fine degli anni '60 con dei pezzi minori, anche se proprio a Sanremo piazza un paio di colpi (4 marzo '43 e Piazza grande) che ai più svegli fanno intuire di che pasta è fatto e di cosa è capace...poi le sperimentazioni con Roversi e infine, sul finire degli anni '70 e primi anni '80, sforna in serie un tre album clamorosi, con canzoni clamorose e bellissime, come se finalmente tutto il lavoro e ricerca precedenti avessero trovato la quadra adatta.

            Musicalmente e vocalmente fortissimo. Lo trovo in calo da Cambio in avanti, dove a fronte del successo commerciale, o forse proprio per questo, rinuncia alla ispirazione di album quali Come è profondo il mare...dove la cifra artistica è originalissima, marchio di fabbrica programmatico...che, con tutto il rispetto, con gli Attenti al lupo ha poco da spartire.
            ...ma di noi
            sopra una sola teca di cristallo
            popoli studiosi scriveranno
            forse, tra mille inverni
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              #51
              Il problema reale è che non si capisce mai quando dire basta.
              Pure Vasco è dai primi anni 2000 che ha finito...ma continua a sfornare album tanto per...poi però quando fa 6 San Siro di seguito, gli tocca fare la roba che arriva fin lì, salvo qualche title track dei nuovi album magari più funzionale al live.
              Arriva un momento dove non hai più un cazz0 da dire e da comporre ma non lo accetti mai.

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                #52
                Originariamente Scritto da Fabi Stone Visualizza Messaggio
                Il problema reale è che non si capisce mai quando dire basta.
                Pure Vasco è dai primi anni 2000 che ha finito...ma continua a sfornare album tanto per...poi però quando fa 6 San Siro di seguito, gli tocca fare la roba che arriva fin lì, salvo qualche title track dei nuovi album magari più funzionale al live.
                Arriva un momento dove non hai più un cazz0 da dire e da comporre ma non lo accetti mai.
                Per mantenere intatta la capacità creativa occorre per l'appunto rifiutare di restare ingabbiati in una sorta di macchina del tempo e fare quello che senti, senza paura di "deludere" il pubblico, che è una bestia particolare...e inoltre essere rigidissimi verso se stessi, cioè a dire capire che c'è un momento che tu come uomo non te la senti più di salire su di un palco a 70 anni suonati a cantare ancora Alba chiara e fare il "rocker" o il "Komandante" della tribù di gente che ha 50 anni meno di te...Voglio dire, lo hai già fatto, puoi anche non fare più niente nel caso, per te parla la storia, lasci la parola alla storia, e chi c'era c'era e chi no si attacca o va a vedersi dell'altro, non devi essere tu ad alimentare, con legna stanca, il tuo mito.

                Vasco musicalmente e artisticamente non ha più niente da dare da decenni. Com'è che scriveva quel tipo di cui abbiamo parlato in precedenza? "L'applauso per sentirsi importante/senza domandarsi mai per quale gente"...ecco, credo che la trappola, la droga, sia cercare di continuo quell'applauso senza rendersi conto che tutto passa per tutti, e che ciò che resta in vita non deve essere l'artista o la sua mummia ma la sua arte...per questo ci vuole un distacco da sè e dalla propria opera molto forte, che non tutti possiedono.
                ...ma di noi
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                • zuse
                  Macumbico divinatore
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                  #53
                  Beh, ma salvo rare eccezioni, dove anche lo spunto maturo regala opere di rilievo, la forza creativa è per lo più prerogativa della giovinezza.

                  Qualsiasi band anche internazionale che ha visto il successo negli anni 60-90, se fa ancora live, per lo più ripropone roba dei tempi d'oro e giusto qualche singolo recente.


                  Originariamente Scritto da Sean
                  mi attacco ai tuoi pantaloni o te lo infilo a forza in gola




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                  • Sean
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                    #54
                    Elodie
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                    Francesco Gabbani
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                    Arisa
                    Brunori Sas
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                    Francesca Michielin
                    Sal Da Vinci e Francesco Da Vinci
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                    Fedez
                    Mara Sattei
                    Tony Effe
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                    Emis Killa
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                    Enrico Nigiotti
                    Ermal Meta
                    Irene Grandi
                    Massimo Ranieri


                    Sanremo 2025 | possibili 6 aggiunte
                    Michele Bravi
                    Benji e Fede
                    Marcella Bella
                    Lucio Corsi
                    Rose Villain
                    The Kolors
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                      #55
                      Da 24 che erano adesso si mormora addirittura 30 in gara...alla faccia che "non faremo come con Amadus".
                      ...ma di noi
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                        #56
                        Si sussurra di Tiziano Ferro in duetto con Madame.
                        ...ma di noi
                        sopra una sola teca di cristallo
                        popoli studiosi scriveranno
                        forse, tra mille inverni
                        «nessun vincolo univa questi morti
                        nella necropoli deserta»

                        C. Campo - Moriremo Lontani


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                        • Fabi Stone
                          Bodyweb Senior
                          • Jan 2015
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                          #57
                          Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                          Si sussurra di Tiziano Ferro in duetto con Madame.
                          A uno dei due concorrenti piace la fig@...
                          È già qualcosa.

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                          • zuse
                            Macumbico divinatore
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                            #58
                            Originariamente Scritto da Fabi Stone Visualizza Messaggio

                            A uno dei due concorrenti piace la fig@...
                            È già qualcosa.
                            E cantava "Una troppo poche, due sono tante..."

                            A bugggiardo!


                            Originariamente Scritto da Sean
                            mi attacco ai tuoi pantaloni o te lo infilo a forza in gola




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                            • Fabi Stone
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                              #59
                              Originariamente Scritto da zuse Visualizza Messaggio

                              E cantava "Una troppo poche, due sono tante..."

                              A bugggiardo!

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                              • Sean
                                Csar
                                • Sep 2007
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                                #60
                                Ci sarebbe anche l'altro inutile di Michele Bravi ad aumentare la quota lbgt+, con la sua "allegria" e "bravura"...tutta sta gente che ci starebbe a fare nella musica? Ma cos'è un obbligo?

                                Michele Bravi lo si ricorda solo per i suoi racconti sulle "difficoltà psicologiche", i "percorsi" e la rivendicazione dell' "orgoglio gay"...benissimo, tutto ottimo...ma al grande pubblico che gliene frega? Cosa siamo, in un gruppo aperto di sostegno, in una seduta di psicanalisi collettiva? Inoltre non ha voce e stona e le sue canzoni un nanosecondo dopo svaniscono, il che è l'unica buona notizia.
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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