Mi tocca essere d'accordo con la linea della Gazzetta, la prima volta negli ultimi 20 anni credo...
La parolina magica è "certezza", altrimenti la competizione è falsata. Certezza di regole, requisiti, uniformità. Si ponga un limite al testosterone, sotto al quale gareggi e sopra al quale no.
Deve essere chiaro se un individuo è uomo o donna: che vuol dire che è "intergender"? Ma che è una barzelletta? Funziona come ti svegli e ti setti alla mattina?
Leggo ovunque che di suo questa Khelif ha livelli di testosterone che normalmente in una donna non dovrebbero esserci:
e allora non puoi partecipare. Si facciano delle competizioni per chi ha di quei problemi o nature o quel che si vuole...altrimenti lo sport a livello mondiale ed olimpico diventa un caos.
La parolina magica è "certezza", altrimenti la competizione è falsata. Certezza di regole, requisiti, uniformità. Si ponga un limite al testosterone, sotto al quale gareggi e sopra al quale no.
Deve essere chiaro se un individuo è uomo o donna: che vuol dire che è "intergender"? Ma che è una barzelletta? Funziona come ti svegli e ti setti alla mattina?
Leggo ovunque che di suo questa Khelif ha livelli di testosterone che normalmente in una donna non dovrebbero esserci:
L’algerina ha un tasso di testosterone più alto rispetto al livello medio delle donne. Per usare la terminologia dell’Istituto superiore di Sanità è “intersex”, ovvero ha "variazioni innate (presenti fin dalla nascita) nelle caratteristiche del sesso, che non rientrano nelle tipiche nozioni del corpo femminile”. Il Cio le ha consentito di partecipare ai Giochi, così come alla taiwanese Lin Yu Ting. L’Iba, la federazione pugilistica mondiale, l’aveva esclusa dalla finale iridata dello scorso anno a Nuova Delhi. Una disparità di vedute che ha lasciato perplessi tutti, a partire proprio da Angela Carini, che quando ha visto sorteggiato il suo nome accanto a quella dell’algerina ha sospirato.
Commenta