Campionato Europeo di Calcio 2024 - commenti alle partite e all'Italia qui

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  • fede79
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    • Roma
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    Il post partita dell'Italia fa pendant con la gara. Si prova imbarazzo ascoltando il nulla dialettico di Cristante che illumina sui perché del flop. Si riflette sul commento di Spalletti. Qualcuno dirà "chi glielo ha fatto fare?". Andare in Nazionale dopo l'impresa delle imprese confezionata a Napoli. Nazional popolare l'ex allenatore della Roma, ha fatto il salto della barricata. Era un rivoluzionario, è diventato uomo immagine. Dagli sponsor che gli hanno portato una sovraesposizione mediatica livello pro, come è normale che sia per un commissario tecnico. All'essere diventato "di tutti", anche di chi fino a pochi anni fa se lo dimenticava quando si stilavano le classifiche degli allenatori più bravi. Potenza del clamore. Si è annacquato, Spalletti. Ha perso spontaneità, mantenendo comunque quelle spigolature caratteriali che erano state spazzate via dall'esperienza in Campania, dove oggettivamente ha fatto un capolavoro. Spigolature che lo portano a guardare per terra quando si richiede interventismo immediato. Nel post match contro la Svizzera, ha fatto quello che fanno tutti gli allenatori. Ha cercato scuse. Pur dicendo che nel faldone del fallimento azzurro c'è pure il suo nome. E vedi un po'. Per il resto, ha puntato il dito contro il caldo di questi giorni (pensava forse di trovare una dozzina di gradi a Berlino in piena estate?), la stanchezza dei suoi (non penserà mica che albanesi, spagnoli, croati e svizzeri si siamo riposati in primavera), i limiti tecnici della squadra (e allora perché puntare tutto sul palleggio) e l'assenza di calciatori di gamba (e allora perché pensare di assumere un atteggiamento propositivo invece che cercare la via antica della conservazione?). Insomma, il guru (per molti) Spalletti è sceso nel sottoscala dove gli invasati del giochismo hanno relegato i vecchi e antiquati allenatori che badano al sodo. Anche Luciano Spalletticerca alibi dopo le sconfitte. Che poi questa Nazionale sia debole rispetto al gotha del calcio è un dato di fatto. Ma lui con scelte pessime, cervellotiche e controproducenti l'ha resa inguardabile, impalpabile, senza identità, senza mordente. Non gli si può imputare la scarsa personalità dei presunti leader, perché quella non te la regalano gli allenatori. Doveva essere la Nazionale di Chiesa e Pellegrini, Donnarumma, Barella e Jorginho. Abbiamo visto il solito eccellente portiere, con buona pace della grande stampa nazionale che da quando il portiere ha scelto Parigi ha deciso di rinnegarlo per accondiscendenza perenne ai grandi club italiani. Abbiamo visto un decente Barella contro l'Albania. Per il resto, il campo ci ha mostrato un gruppo di calciatori che è grande soltanto nell'inchiostro di molte grandi firme nostrane, che per ingraziarsi i potentati calcistici spacciano il rame per oro. Al punto che una modestissima vittoria di misura, con brivido finale, ottenuta ai danni della ancora più modesta Albania, era stata descritta come una rimonta epica durante la quale erano emersi fragorosamente gli insegnamenti di Spalletti, esaltato manco fosse Rinus Michels o Alex Ferguson. Bravissimo allenatore, ci mancherebbe. Ma i top manager sono altri. Sono quelli che in tornei mordi e fuggi con il solo sguardo rendono più forti di ciò che sono calciatori in cerca di autori. Saranno rimasti delusi coloro che in Spalletti vedono non un allenatore ma un filosofo, un maestro di vita. Quelli che vanno in brodo di giuggiole quando il bravo mister toscano enuncia la banalissima frase "uomini forti destini forti, uomini deboli destini deboli". Delusi perché si aspettavano che facesse scudo partendo dal mea culpa. Invece, come tutti i suoi colleghi, sì ok sarà anche colpa sua, ma a Berlino c'erano trenta gradi, i ragazzi erano stanchi, non hanno gamba, peccano in qualità e poi oh, i miei predecessori hanno avuto molte più partite a disposizione prima di giocarsi una fase finale per nazionali. E la mente torna alla partita giocata lo scorso autunno contro l'Ucraina. Una specie di spareggio, con clamoroso errore arbitrale che negò agli ucraini un rigore solare. L'Italia di Spalletti si è qualificata grazie a quella roba là. E ci sta. Fa parte del gioco. Non ci sta che il giorno dopo, i grandi media nazionali invece di aprire discussioni sul presente e sul futuro del calcio italiano, si sono stretti a coorte per celebrare il sogno azzurro, come se quell'episodio non fosse esistito. Come sempre quando si apre la strada tortuosa del tema serio, si passa oltre votandosi al comodo populismo. Che però non viene più premiato. Perché nel 2024 le persone non pendono più dalle labbra e dagli editoriali delle grandi testate. E ora più di prima si capisce perché. Nazionale e informazione hanno perso forse irrimediabilmente credibilità. In tutto questo, Gravina non pervenuto. Chissà se spiegherà il flop epocale dando la colpa alla pirateria.

    In the box - @augustociardi75
    sigpic
    Free at last, they took your life
    They could not take your PRIDE

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    • Sean
      Csar
      • Sep 2007
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      • In piedi tra le rovine
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      Sono d'accordo con Ciardi, i giornalisti sono indegni quanto i calciatori, anzi peggio...ormai si sono ridotti a fare da fanzine per questo o quel club (si pensi alla Gazzetta con l'Inter, sputtianata anche all'estero dal NYT con l'etichetta "cheerleader intersista"...pensate che fine):

      Click image for larger version  Name:	GPaJQWbXYAAaY6G?format=jpg&name=900x900.jpg Views:	0 Size:	69.8 KB ID:	16299636

      Era da prendere Allegri, più concreto, più realista, un tipico allenatore all'italiana, anche se adesso questa definizione (che vuol dire affidarsi anche al pane e salame della difesa&contropiede se serve) fa rizzare i peli agli Adani e agli zerbini col tesserino da Espertoni...ma quando sei una nazionale inferiore, quando cedi in qualità, la tanto deprecata difesa e contropiede ti permette di sopperire a certe deficienze e manchevolezze qualitative e tecniche per dire...

      Quindi o Spalletti cambia, ma cambia davvero, cioè lasciando da parte le sue filosofie e convinzioni, o saranno altri due anni buttati e col rischio di non andare ai mondiali nemmeno stavolta.
      Last edited by Sean; 30-06-2024, 14:36:50.
      ...ma di noi
      sopra una sola teca di cristallo
      popoli studiosi scriveranno
      forse, tra mille inverni
      «nessun vincolo univa questi morti
      nella necropoli deserta»

      C. Campo - Moriremo Lontani


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      • cesko92
        Real Motherfuckin G
        • Dec 2009
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        • In da hood (East Coast)
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        è già tanto che abbiamo passato i gironi onestamente
        tutto da buttare
        Originariamente Scritto da Sean
        faccini, kazzi, fike, kuli
        cesko92 [at] live.it

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        • topscorer
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          • Oct 2012
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          • Paradiso Scampia
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          No dai, Dollarumma, Calafiori, Bastoni, Barella anche se giocava in una posizione non ottimale, qualcosa da salvare e da cui ripartire c'è.
          Magari anche un Fabbian.
          Originariamente Scritto da BLOOD black
          per 1.80 mi mancano 4/5 cm ....

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          • Sean
            Csar
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            • In piedi tra le rovine
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            Spalletti: «Cerchiamo leader in campo»
            Spalletti: «Chiellini e Bonucci non ci sono più, ma dobbiamo cercare personalità attraverso il gioco, abbiamo visto Calafiori, è possibile prendere decisioni giuste in campo».

            Spalletti: «Troppe istruzioni? Non credo»
            «Fino alla qualificazione c'è stata una certa reazione dentro le partite, ieri no. È chiaro che ci si rimane male. Se mi sono capito con la squadra? Dopo tutti gli allenamenti sono sempre andato al confronto con la squadra, ho sempre detto che bisogna vedere con i loro occhi e sentire con le loro orecchie se si gestisce un gruppo. Ho fatto colloqui testa a testa e non ho visto criticità individuali. Troppe istruzioni? No, non credo. Sono stato troppo addosso? Ho cercato di fare il mio lavoro al 100%, ho ritenuto di non dover far passare niente».

            Spalletti: «Sono deluso della partita di ieri»
            Chiedono a Spalletti: quello che ha visto ieri può incidere sulle scelte future? Lei difende i giocatori come figli, ma c'è ancora qualcosa da difendere? «Della partita di ieri sono deluso, sì. Anche con la Spagna abbiamo meritato di perdere anche più di 1-0 ma almeno alla fine c'è stata una reazione. Ieri l'ho vista meno questa rabbia, questa voglia. Poi le analisi le faccio, spero in maniera corretta, andando a vedere e ad approfondire quello che è successo e che ho visto nella realtà delle partite. Se la risposta è questa, devo fare qualcosa di diverso».

            Spalletti: «Differenze tra ct e allenatore ci sono, devo imparare»
            «Il vestito da ct mi sta benissimo, il brand è uno dei miei preferiti. È chiaro che c'è differenza tra fare ct e l'allenatore e se anche io devo cambiare qualcosa e imparare devo farlo in fretta»

            Spalletti: «Ieri passo indietro che non si può accettare, non si è visto il miglior Spalletti»
            «Se si è visto il miglior Spalletti? Evidentemente no, sennò non saremmo qui. Mi rimproverano di aver fatto ricorso a miti ed eroi, di aver puntato troppo alto, ma io sono così, e degli esempi bisogna averli. C'è stata subito l'urgenza di avere risultati appena sono arrivato. Ieri si è fatto un passo indietro importante che non si può accettare, ma si riparte da lì: io penso di sapere che cosa fare e cerco di metterlo in pratica».



            ​CorSera
            ...ma di noi
            sopra una sola teca di cristallo
            popoli studiosi scriveranno
            forse, tra mille inverni
            «nessun vincolo univa questi morti
            nella necropoli deserta»

            C. Campo - Moriremo Lontani


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            • Sean
              Csar
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              Gravina: «C'è da cambiare qualcosa, riflessioni profonde»
              «C'è da cambiare? Sicuramente sì, sono in corso profonde riflessioni. Mi dovete perdonare, io i problemi li affronto con il lavoro. Non ho la cultura di scappare. Il senso di responsabilità implica un senso di lucidità. Bisogna continuare a lavorare, Spalletti ha la nostra fiducia, tra 60 giorni inizia un nuovo percorso. Non fuggo di fronte alle responsabilità, vi prego di tenere distinte le responsabilità politiche da quelle tecniche. È un gioco diffuso, mi appello al senso di responsabilità. Certi atti sono stati compiuti in passato, ma cerchiamo di non fare più danni».

              Gravina: «Poche presenze dei giovani»
              «Non possiamo pensare che nascano i Mbappè così, è un lavoro lungo. Le nostre Nazionali giovanili sono tutte qualificate alla fase finale, ma i giovani non hanno presenze nelle loro squadre».

              Gravina: «I giovani? Ci sono resistenze»
              «I giovani? Ci sono resistenze, ci sono norme e leggi, ma ci sono resistenze anche a limitare gli extracomunitari. Io posso solo provare con un invito politico». E poi sul Mondiale: «C'è la consapevolezza di non poter mancare l'appuntamento con il prossimo Mondiale. Poi dobbiamo sempre fare i conti con la realtà, nessuno di noi è in grado di garantire risultato se non attraverso l'impegno. Dal 2018 la scelta della Federazione sui vivai è stata di finanziare sempre tutta l'attività di base. Dobbiamo allargare la base dei selezionabili, tra 60 giorni approcciamo la Nations League che ha grande importanza a livello di ranking».

              Gravina: «Nasce un organismo tecnico del club Italia»
              «Vogliamo istituire un organismo tecnico, con 4-5 tecnici della serie A per confrontarci e valorizzare al meglio i giocatori. Non possiamo permetterci di ripetere gli stessi errori. Ogni volta ci adagiamo su un confronto politico meno aspro, invece ne serve uno più aspro, così non possiamo andare avanti»

              Gravina: «I campioni dell'Under 17 non giocano in Primavera»
              «Abbiamo cercato di valorizzare i giovani con le seconde squadre, abbiamo provato ad abbassare l'età delle formazioni Primavera. Le Nazionali giovanili si impongono ma poi i giovani non trovano spazio. Noi abbiamo Primavere con il 100% di stranieri, non c'è volontà di valorizzarli, cerchiamo in tutti i modi. La nostra Under 17 ha vinto il campionato europeo battendo 3-0 il Portogallo; significa che abbiamo ragazzi straordinari, ma a volte non giocano neanche nel campionato Primavera. Perché la Federazione non deve avere la possibilità di incidere? Poi però le responsabilità sono le nostre, io me le prendo però il mondo del calcio mi deve anche aiutare a trovare soluzioni... Se conta solo il risultato sportivo immediato questo è il risultato».

              ​CorSera
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              «nessun vincolo univa questi morti
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              C. Campo - Moriremo Lontani


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                Originariamente Scritto da topscorer Visualizza Messaggio
                No dai, Dollarumma, Calafiori, Bastoni, Barella anche se giocava in una posizione non ottimale, qualcosa da salvare e da cui ripartire c'è.
                Magari anche un Fabbian.
                Per carità, non è tutto da buttare, ma mi sembra un po' una "Generazione Montolivo": tanti giocatori giovani e anche bravetti, ma che difettano un po' in personalità, cattiveria (in senso buono)...gregari che possono pure rendere, se hai un buon capo branco...ed è mancato pure quello...

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                • Sean
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                  A parole qualche autocritica viene fatta...ma poi serve agire di conseguenza, e quello è il problema in Italia (non solo nel calcio).

                  Per far giocare i giovani la soluzione risiede nelle seconde squadre. Tutti i club di A dovrebbero essere obbligati a mettere su le seconde squadre, magari con un aiuto economico da parte della federazione a fare da incentivo. Qualche frutto può venire da lì, almeno si gioca in serie C dove il calcio è "vero" e non quello della primavera (stracolma di stranieri che poi non si sa neppure che fine fanno, è una specie di tratta dei calciatori).
                  ...ma di noi
                  sopra una sola teca di cristallo
                  popoli studiosi scriveranno
                  forse, tra mille inverni
                  «nessun vincolo univa questi morti
                  nella necropoli deserta»

                  C. Campo - Moriremo Lontani


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                  • Irrlicht
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                    Se tutte le squadre di serie a facessero un campionato di serie c, chi avrebbe effettivamente posizione meritoria per fare quel tipo di campionato si ribellerebbe.
                    Aggiungerei, giustamente.

                    Già storcono il naso per quelle 3/4 che ci sono.
                    Che entrano perché alcune non iscrivono, spesso per debiti.
                    Immaginare uno scenario in cui ne entrano 20, quindi, è improponibile.
                    Quando c'è già maretta se ne entra una all'anno.
                    Oppure fai una lega allargatissima, boh
                    Qualcosa hanno pure detto nella conferenza.
                    Ma di parole simili, negli anni, ne abbiamo sentite tante. Concretezza.

                    Poi si riducono sempre alla stessa solfa imperitura
                    "I giovani vanno lanciati, devono giocare"
                    Studiassero come farlo, allora
                    Visto che, la serie a, mi pare solo in pochi frangenti, vada in quella direzione
                    Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

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                      Originariamente Scritto da Irrlicht Visualizza Messaggio
                      Se tutte le squadre di serie a facessero un campionato di serie c, chi avrebbe effettivamente posizione meritoria per fare quel tipo di campionato si ribellerebbe.
                      Aggiungerei, giustamente.

                      Già storcono il naso per quelle 3/4 che ci sono.
                      Che entrano perché alcune non iscrivono, spesso per debiti.
                      Immaginare uno scenario in cui ne entrano 20, quindi, è improponibile.
                      Quando c'è già maretta se ne entra una all'anno.
                      Oppure fai una lega allargatissima, boh
                      Qualcosa hanno pure detto nella conferenza.
                      Ma di parole simili, negli anni, ne abbiamo sentite tante. Concretezza.

                      Poi si riducono sempre alla stessa solfa imperitura
                      "I giovani vanno lanciati, devono giocare"
                      Studiassero come farlo, allora
                      Visto che, la serie a, mi pare solo in pochi frangenti, vada in quella direzione
                      Concordo: la cosa va studiata diversamente. Anche perchè, sulla serie C, hai il collo di bottiglia: per andare in B, o vinci il girone, o fai i play off, che francamente sono un terno al lotto.
                      "Buttando dentro" una serie di seconde squadre, rischi di snaturare la filosofia di quel campionato, che deve far sognare le provinciali.

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                      • Steel77
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                        Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                        A parole qualche autocritica viene fatta...ma poi serve agire di conseguenza, e quello è il problema in Italia (non solo nel calcio).

                        Per far giocare i giovani la soluzione risiede nelle seconde squadre. Tutti i club di A dovrebbero essere obbligati a mettere su le seconde squadre, magari con un aiuto economico da parte della federazione a fare da incentivo. Qualche frutto può venire da lì, almeno si gioca in serie C dove il calcio è "vero" e non quello della primavera (stracolma di stranieri che poi non si sa neppure che fine fanno, è una specie di tratta dei calciatori).
                        Esatto. Da qualche parte bisogna partire e invece si rimane fermi.
                        Se giocare meno partite è impossibile, ridurre il numero di squadre pure, magari si potrebbero inserire alcuni paletti come fatto in serie B, dove ogni allenatore non può scegliere oltre i 18 elementi Over (nati entro il 31 dicembre 1999), mentre gli Under (nati dall’1 gennaio 2000 in poi) possono essere utilizzati senza alcun limite numerico. Se nn si possono limitare direttamente gli stranieri (come diceva Fabi quanto era bello il massimo di 3 stranieri per squadra) si aumenti almeno la quota obbligatoria di italiani (chessò almeno 4 nella formazione iniziale)

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                        • Fabi Stone
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                          Io so solo che quando abbiamo avuto i calciatori forti per la nazionale, non era nemmeno un pensiero la Next Gen o roba simile.
                          Il passo era...giovanili/prima squadra. Se sei bono giochi sennò inizi i prestiti in serie B e torni. Se sei migliorato ok, sennò ti attesti sul tuo livello e farai la carriera che farai.
                          Io parlo per la Roma e sinceramente da dopo lo scudetto ho visto passare più pippe che fenomeni stranieri. Ma lì ovviamente c'è la stecca per il procuratore, famme n favore a me oggi che domani lo faccio a te io, l'illusione che un ragazzino che gioca titolare in Spagna o Germania sia necessariamente pronto e migliore di un investimento di tempo e pazienza rispetto ad uno che cresce dentro casa tua.

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                          • Sean
                            Csar
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                            • In piedi tra le rovine
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                            Originariamente Scritto da Steel77 Visualizza Messaggio

                            Esatto. Da qualche parte bisogna partire e invece si rimane fermi.
                            Se giocare meno partite è impossibile, ridurre il numero di squadre pure, magari si potrebbero inserire alcuni paletti come fatto in serie B, dove ogni allenatore non può scegliere oltre i 18 elementi Over (nati entro il 31 dicembre 1999), mentre gli Under (nati dall’1 gennaio 2000 in poi) possono essere utilizzati senza alcun limite numerico. Se nn si possono limitare direttamente gli stranieri (come diceva Fabi quanto era bello il massimo di 3 stranieri per squadra) si aumenti almeno la quota obbligatoria di italiani (chessò almeno 4 nella formazione iniziale)
                            Ho l'età per ricordarmi del dibattito che ci fu, ad inizio anni '80, per la riapertura delle frontiere, che erano state chiuse dopo il disastro con la Corea (ai tempi si decideva, si operava per il calcio, c'erano dirigenti e un sistema con le contropalle)...dibattito feroce, si temeva infatti che con l'arrivo degli stranieri si sarebbe impoverito il comparto tecnico italiano...per cui si decise all'inizio un solo straniero, in via prudenziale...poi due e infine tre...

                            ...ma era un calcio il nostro ai massimi, il migliore del mondo, dove anche ad Udine come straniero arrivava Zico, quindi stranieri che a giocarci al fianco ti arricchivi comunque anche come italiano...dopo la Bosman la completa rottura del diaframma, per cui il dentro tutti...ma finchè accanto all'invasione degli stranieri continuavi ad avere i tuoi talenti hai retto...adesso siamo arrivati al punto di completa decadenza e disidratazione delle vena sorgiva, per cui stranieri arrivano le pippe e gli italiani l'abbiamo visti.

                            Siccome indietro non si può tornare, si può però allora, come dici, mettere una norma non che vieti gli stranieri ma che tuteli gli italiani: obbligo in A di giocare con minimo 5 italiani...e allora forse i club inizieranno ad andarseli a scovare o crescere seriamente, e non a riempire anche le Primavera di stranieri che poi che fine fanno? Una tratta degli schiavi dove ci lucrano i procuratori e basta.

                            Se ci fosse l'obbligo qualcosa si muoverebbe, perchè a quel punto te li dovrai scegliere bravi o bravini gli italiani, tirarteli su, e forse usciranno un pò più Barella e Calafiori, Donnarumma ecc...
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                              • Paradiso Scampia
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                              Esatto, basterebbe mettere l'obbligo di schierare almeno 5 italiani in prima squadra, e 10 nelle squadre giovanili, non inteso come 10 undicesimi eh, 10 nella lista, panchina compresa, 10 su 20 o comunque il 50%, 8 su 16, una cosa del genere.
                              Originariamente Scritto da BLOOD black
                              per 1.80 mi mancano 4/5 cm ....

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                              • Sean
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                                Con la patetica eliminazione dell'Italia, non mi resta che gufare Francia ed Inghilterra...per il resto, vinca chi vuole...tranne quelle due.
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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