Campionato Europeo di Calcio 2024 - commenti alle partite e all'Italia qui

[Sean]

Ad ogni partita sa che è una in meno prima dell'addio...un pò di commozione credo sia dovuta a quella presa di coscienza, che non può non portare un pò di turbamento in specie in chi sa di essere stato grande su quel rettangolo di gioco...perchè dopo potrai fare tutto (e Ronaldo avrà già la fila per accaparrarselo, dalla tv al cinema ecc...) ma non sarai mai più così grande (e giovane) come quando giocavi a pallone.

Poi è chiaro c'è il senso di appartenenza per la nazionale e anche qui la consapevolezza di essere all'ultimo europeo.

Però per adesso Ronaldo è ancora in pista, e magari ci regala lo scherzetto con la Francia. Farò il tifo per il Portogallo contro la rappresentativa delle ex colonie francesi, altrimenti detta nazionale fake.

[Fabi Stone]

anche a me il gesto di CR7 è piaciuto moltissimo

A te tè piaciuto 'o pesccccccc de CR7...

[Death Magnetic]

Anche pepe come vecchio bastardo dice ancora la sua.

[Sean]

Romania-Olanda 0-3: Gakpo e doppietta di Malen, gli Orange danno spettacolo e volano ai quarti

https://www.repubblica.it/sport/calc...LF-BG-P1-S1-T1

[Steel77]

A te tè piaciuto 'o pesccccccc de CR7...

dici che vorrebbe fare pesc e pesc con ronaldo?

[marcu9]

Anche pepe come vecchio bastardo dice ancora la sua.

Anche se ieri ha fatto una cappellata disumana sul finire...

[germanomosconi]

Anche se ieri ha fatto una cappellata disumana sul finire...

Vero ma il resto della partita aveva fatto il suo

[Fabi Stone]

dici che vorrebbe fare pesc e pesc con ronaldo?

Kurzio a Ronaldo je ciuccia tutti gli allucioni.

[Death Magnetic]

Che spettacolo ignominioso la partita di ieri sera.

[Sean]

Intanto all'estero si celebra l'esplosione di una nuova generazione di calciatori. Germania e Spagna, i loro movimenti calcistici sono vivi:

[Sean]

Buffon pensa di lasciare la Nazionale: confronto con Gravina e Spalletti

Gigi Buffon, capodelegazione, è pronto anche a un passo indietro. È necessaria una specie di resa dei conti, bisogna dirsi tutto adesso per ricominciare più liberi. Primo va capito che cosa non ha funzionato: il feeling tra ct Spalletti e squadra non è mai scoppiato. Buffon forse deve entrare più nelle cose, sarà analizzata anche la preparazione atletica

Gabriele Gravina resta al suo posto in attesa delle elezioni, Luciano Spalletti nella speranza di cancellare questo mese senza senso. Gigi Buffon, invece, medita di fare un passo indietro. Il contratto in scadenza alla fine di luglio è solo l’occasione per anticipare un confronto che il capo delegazione invoca con decisione perché quanto successo a Berlino ha lasciato il segno sull’ex portiere che considera la maglia azzurra una seconda pelle. La partita con la Svizzera non gli è andata giù. Non tanto per la sconfitta in sé, quanto per come è maturata. Una delle pagine più nere della nostra storia.
All’Olympiastadion, Gigione ha vinto un Mondiale e perso una finale di Champions con la Juventus dopo aver fatto paura al Barcellona. E non si immaginava di vivere un pomeriggio così tremendo. Stavolta la sua Italia lo ha deluso. Profondamente.

Buffon medita di dimettersi

Bastava guardarlo in faccia quando è transitato nella zona mista dopo la sconfitta, o seduto in prima fila, silenzioso e con la faccia stravolta, la mattina dopo a Casa Azzurri, durante la conferenza di Gravina e Spalletti, per capire il tormento del giocatore con più presenze. La Federcalcio vorrebbe riconfermarlo e nei prossimi giorni il presidente lo convocherà in Via Allegri per parlare del futuro. Potrebbe partecipare anche Spalletti perché Buffon la riflessione vorrebbe allargarla anche al c.t. per capire, insieme, cosa non ha funzionato e come eventualmente ripartire. Tutti devono mettersi in discussione e Buffon è pronto a farlo. Anche a lasciare la maglia azzurra. Dipenderà da cosa gli dirà Gravina e anche dalle parole del c.t.

Non sono giorni semplici, questi. Per nessuno dei protagonisti dell’avventura in Germania. La lunga estate calda di Spalletti servirà all’allenatore per capire come ripartire dopo una bastonata così. A cominciare dal ruolo di Buffon, che forse dovrebbe entrare di più nelle cose. Il confronto sarà utile anche per analizzare nel dettaglio cosa è andato storto. Come è possibile che l’Italia si sia arresa alla Svizzera senza combattere, vincere un contrasto, fare un tiro in porta, riuscire a mettere insieme due passaggi di fila. È necessaria una specie di resa dei conti, dirsi tutto adesso per ricominciare più liberi e convinti a settembre, quando sulla strada degli azzurri ci sarà subito la Francia di Mbappé allo Stade de France, un ostacolo che per la piccola Italia è una montagna durissima da scalare.

Sarà analizzata la preparazione fisica, visto che la squadra, tranne il primo tempo con l’Albania, l’unico fatto per bene, è sempre sembrata in sofferenza. Ma anche e soprattutto il rapporto con il gruppo. Spalletti è deluso dalla squadra e si sente tradito. Ma anche la squadra non ha capito l’allenatore. Il feeling non è mai scattato. Chi è stato dentro il ritiro azzurro racconta un clima piuttosto pesante, poco divertimento e troppa tattica. I giocatori in campo erano preoccupati di rispettare le consegne.

Spalletti più solo

La sensazione è che il progetto tattico dell’allenatore fosse troppo ambizioso per trasmetterlo al gruppo in appena dieci giorni (scarsi) di preparazione e i discorsi sulla responsabilità che comporta vestire l’azzurro, uno dei cavalli di battaglia del c.t., si sono rivelati un boomerang. La squadra si è caricata di una eccessiva pressione negativa, che l’ha schiantata.

Tre anni fa con Mancini dominava la leggerezza. Stavolta bastava guardare le facce dei giocatori quando scendevano dal pullman per capire cosa sarebbe successo e le parole di Xhaka, leader della Svizzera che ci ha umiliato, lo hanno confermato. Italia stanca, impaurita, tesa e confusa. «Ho sbagliato», ha ammesso Spalletti. L’allenatore è di valore e lo ha dimostrato a Napoli (e anche prima). La Nazionale, però, è un’altra cosa. Il tempo è poco e le condizioni sono difficili. Si ripartirà dai giovani, ma senza esagerare: la Nations League, per come siamo messi, è un banco di prova. Un esame per tutti. Soprattutto per l’allenatore.

CorSera

[Sean]

Buffon non è adatto al ruolo, non ne possiede il carattere...non è insomma un Riva od un Vialli, suoi predecessori come capodelegazione. Ha un carattere troppo chiuso, forse dettato dal ruolo avuto come calciatore: il portiere è un "solitario", dove si sviluppano personalità particolari, per cui escono profili o troppo introversi o troppo guasconi.

Il problema vero però non è Buffon ma Spalletti, ovvero se sia il CT adatto. Se si è rotto il rapporto fiduciario con la squadra, e posto che non potrai cambiare tutti i calciatori, penso sarà molto difficile andare avanti.

[marcu9]

Infatti più che Buffon avrei preferito sua maestà Paolo Maldini...

[fede79]

Ah quindi ora il focus si è spostato sull’allenatore?

Comunque che il clima fosse rovente si era capito dal primo giorno di ritiro, qualche spiffero era uscito, e nei giorni successivi, soprattutto post Spagna, palesato in tutta la sua chiarezza: alla resa dei conti, il pareggio con la Croazia, festeggiato come fosse la vittoria della finale di un mondiale, ha fatto più male che bene.

Inizialmente le colpe erano dei giocatori: pavidi, senza mordente, tecnicamente mediocri, poi vedi giocare Slovenia, Slovacchia e Georgia, e per analogia i loro calciatori dovrebbero essere una spanna sopra i nostri.

Praticamente, per giustificare il fallimento tattico/tecnico, l’unico modo è avere dei fenomeni.

[Sean]

Il discorso è sempre il solito, quando le cose vanno male c'è un concorso di colpa dove hanno un ruolo i dirigenti, l'allenatore, i giocatori. Nel calcio però i dirigenti da soli non si esonerano; i giocatori non puoi cambiarli tutti; l'esonero dell'allenatore è la via più semplice.

In questo caso lo stesso Spalletti ha ammesso di non aver compreso il ruolo di CT. Da altre fonti sappiamo che la squadra non lo ha seguito, non è scattato il feeling. Per altri riguardi è facile immaginare che con Gravina a scadenza, Spalletti sia anche un allenatore depotenziato: la conclusione è quella che porta o dovrebbe portare a cambiare guida tecnica.

Quanto sopra non attenua o cancella i vari discorsi fatti: il gruppo è mediocre, senza carattere, qualitativamente scadente, senza valori, nerbo, amor proprio; i dirigenti sono dei politicanti senza nessun reale interesse per il calcio.

Riguardo ai due punti esposti (dirigenti e calciatori) la conclusione dovrebbe essere una bella atomica tattica che faccia piazza pulita...ma non si può..e allora cambieranno il pupazzo sulla poltrona da presidente e i giocatori chi verrà farà qualche mossa, ma non puoi cambiarli tutti, dovresti pescare in serie B a questo punto.

Occorre essere pratici, il che vuol dire dare ai giocatori un allenatore meno cerebrale, meno complicato, più duttile, che vada incontro ai giocatori: prendere Allegri, è l'unica via.