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Campionato Europeo di Calcio 2024 - commenti alle partite e all'Italia qui
Comunque, uno cosa che odio della Nazionale è che una volta in vantaggio smette di giocare, la Spagna sul 2 a 0, e sul 3 a 0 pure, continua a spingere, la Germania ieri pure, sul 3 a 0 continuava a giocare, noi andati sotto abbiamo reagito, bene, trovato il vantaggio minimo basta.
Su questo non è riuscito a fare nulla nemmeno Spalletti per ora.
ma nn è che ha smesso di giocare, penso fisicamente siamo calati parecchio. Il primo tempo poteva e doveva finire con almeno 1 altro gol.
Boh, a me sembra che sia proprio l'atteggiamento che cambia, una volta in vantaggio, con la giusta mentalità si puntava a farne 3 o 4 e non correre il rischio di farli pareggiare.
Comunque sono ottimista, potremmo passare il turno, magari come migliore terza.
Originariamente Scritto da BLOOD black
per 1.80 mi mancano 4/5 cm ....
Germania 2024, l’Italia entra in scena inciampando sul palcoscenico come fossimo all’avanspettacolo. Al gol più veloce della storia degli Europei regalato all’Albania, rispondiamo con un veloce uno-due di Bastoni e Barella, per poi rientrare nel secondo tempo nel ritiro di Iserlohn. Vittoria striminzita, con un Barella super alla Tardelli (cala, cala…), un Chiesa eclissatosi alla lunga, e il solito problema del centravanti. A Spalletti in giacca da camera girano parecchio, il calcio teorico e poco concreto non fa per lui e s’avvolge nei soliti contorti discorsi alla Fosco Maraini (“il lonfo non vaterca…”) In parole povere qui dobbiamo giocarcela con la Croazia e servono più gol.
Carissima Italia, peggio non si poteva cominciare. A Dortmund pareva di stare in un vecchio teatro d’avanspettacolo, dove il presentatore entrava in scena inciampando, finendo lungo e sbattendo il muso sul tavolato. Applausi e fischi del pubblico molto divertito.
Forse per farci notare – nessuno in questo Europeo per ora ci si fila pur essendo campioni in carica – ci inventiamo l’esordio macchiato dal gol più veloce della storia degli Europei (Bajrami dopo 23”), un atroce svarione difensivo, in combinazione tra Dimarco e Bastoni, e addirittura l’assist fornito all’ Albania per mandarla in vantaggio e far fare a noi una figura da perfetti idioti, che si martellano gli attributi alla Tafazzi.
L’ha combinata talmente grossa la nazionale che il fortissimo imbarazzo e l’enorme senso di colpa ha ingenerato la reazione di una ventina di minuti di grande orgoglio e pregiudizio per cui Bastoni e Barella ci hanno messo una pezza e alla fine ne usciamo con la vittoria – invero assai striminzita – che ci aspettavamo.
A quelli che dicono che avremmo potuto farne anche di più di gol, rispondo che l’Europeo è torneo di calcio vero e reale e non teorico e virtuale. E se è per questo l’Albania alla fine avrebbe pure potuto pareggiarla. Per fortuna non abbiamo pagato con la stessa moneta dell’iniziale errore di Dimarco quello altrettanto grave di Calafiori.
Capisco che Barella sollevi molto entusiasmi e condivido l’attribuzione di miglior giocatore in campo, mi lascia un po’ perplesso il fin troppo facile teorema di Nazionale Barelladipendente. Se davvero è così non è una bella notizia. E mi pare che Spalletti la pensi alla stessa maniera.
Mi sembra che avanti molto del nostro destino passi attraverso i piedi di Barella e Chiesa che sono decisamente i più dinamici della Nazionale, ma eviterei di farne racconti e descrizioni epiche manco fossero Tardelli e Bruno Conti. Nel secondo tempo la maggior parte degli azzurri, Barella e Chiesa compresi, era rientrata in anticipo nel ritiro di Iserlohn.
Spalletti oltre a un improbabile giacca da camera in pannolenci color carta moschicida, marchiata Italia sulle spalle, casomai uno scambiasse i nostri per la Svizzera, ha sfoggiato il solito eloquio contorto alla Fosco Maraini, del resto suo conterraneo – “Il lonfo non vaterca né gluisce e molto raramente barigatta, ma quando soffia il bego a bisce bisce sdilenca un poco, e gnagio s’archipatta…” – per far capire che gli giravano da morire.
Da questa Nazionale serve più arrosto e meno fumo, più concretezza e possibilmente gol a cominciare dal centravanti che, Scamacca o non Scamacca, continua a essere un problema irrisolto.
Messa a confronto l’Italia con la Spagna che ne fa tre alla Croazia ci sale un brivido lungo la schiena. Credo che fin da quando fu fatto quest’infausto sorteggio ci si sia rassegnati a correre per il secondo posto. Per il primo ci vorrebbe un’altra Italia. Che non gluisce e s’archipatta…
L'Italia batte l'Albania (2-1), che però va subito in gol dopo 23''. Rimonta e sorpasso con Bastoni e Barella. Azzurri, luci e ombre, Spalletti non soddisfatto
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Spalletti: "Tre punti e tante belle cose, ma abbiamo sempre la bischerata in canna"
"Abbiamo visto tante cose buone oggi - ha raccontato il c.t. azzurro a fine gara -, ma non servono a nulla se restano fini a se stesse".
poco cattivi
"Avremmo dovuto far male più volte agli avversari, ma non l'abbiamo fatto. Ci siamo costruiti la possibilità di andare avanti e poi siamo tornati indietro. Non va bene". Vietato parlare di singoli, poi, quando il discorso vira su Barella: "E' una Nazionale che può fare a meno di chiunque, abbiamo 26 ottimi giocatori. Non c'è solo un giocatore, contano tutti. Nel secondo tempo, poi, l'Albania ha alzato la testa, ma siamo stati risucchiati dalla loro difesa. Quando ci siamo spinti in avanti siamo arrivati al limite dell'area. E poi a volte siamo troppo comodi e poco cattivi".
L'allenatore azzurro ha parlato così dopo il successo con l'Albania: "Quello che facciamo bene non deve restare fine a se stesso..."
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Lo dico io che candidamente ammetto di avere avuto aspettative poco sopra lo zero per quest'esordio.
Ergo, mi frusto un poco metaforicamente.
È chiaro non basta, ma non va dimenticata la nostra situazione attuale.
Un cantiere da ricostruire dal basso.
A me l'attitudine globale non è dispiaciuta ed a sprazzi anche qualche periodo di gioco.
Non condivido la tesi seconda la quale il secondo tempo abbiamo smesso di giocare, semplicemente non ci arrivavamo.
Siamo questi.
Manca come il pane un punto di riferimento davanti.
Scamacca, per carità, se ci si mette è pure un onesto giocatore.
Altra cosa però è sorreggere l'area offensiva della NAZIONALE DI CALCIO ITALIANA.
Le partite, comunque, vanno giocate tutte e partono da zero a zero.
Lasciamo perdere l'imbarcata che ha preso.
Gioca e lascia spazi, dietro sono perforabili.
La Croazia è una partita assolutamente giocabile.
La Spagna è in transizione e non ha fenomeni.
Rimangono sopra ma i punti interrogativi li hanno pure loro.
Non sono nè ottimista nè pessimista.
Direi realista.
Il girone puoi e devi giocartelo.
Sulla mancanza del centravanti nessuno può farci niente. E' chiaramente un grosso limite rispetto alle altre grandi nazionali, perchè il goal nel calcio è quasi tutto.
Sul 2-1 si è rischiato di prendere il pari pur avendo praticamente dominato da dopo lo svantaggio...eppure quando non si concretizza il volume di gioco od occasioni, nel calcio il rischio di bruciare tutto è sempre molto alto...e per questo Spalletti era da una parte contento ma dall'altra ovviamente no.
Speriamo in Chiesa e Scamacca.
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Spalletti in giacca da camera in pannolenci color carta moschicida.
Bocca carico a molla.
Btw anche a me è parso un pò troppo caustico.
In certe situazioni su poteva fare meglio e chiuderla piuttosto di rischiare il pareggio alla fine, ma nel complesso l'atteggiamento è piaciuto e la squadra pare avere diverse soluzioni per realizzare.
Tra i particolari, Frattesi deve ancora trovare la posizione che Spalletti - che di fatto l'ha richiamato più volte - gli chiede.
Sulla mancanza del centravanti nessuno può farci niente. E' chiaramente un grosso limite rispetto alle altre grandi nazionali, perchè il goal nel calcio è quasi tutto.
Sul 2-1 si è rischiato di prendere il pari pur avendo praticamente dominato da dopo lo svantaggio...eppure quando non si concretizza il volume di gioco od occasioni, nel calcio il rischio di bruciare tutto è sempre molto alto...e per questo Spalletti era da una parte contento ma dall'altra ovviamente no.
Speriamo in Chiesa e Scamacca.
Tolta la reazione rabbiosa dopo il gol preso (record negativo per Spalletti e l'Italia ad un Europeo) durata 20', poi tanto giropalla poco utile che nel secondo tempo si è accentuato ancora di più, rischiando di prendere gol da recupero palla e lancio in profondità di 30mt con Calafiori posizionato male e marcando ancora peggio: questo ha indispettito il tecnico.
Continuo a non capire cosa trovino gli allenatori in Jorginho, ma è un mio limite.
sigpic Free at last, they took your life
They could not take your PRIDE
Tolta la reazione rabbiosa dopo il gol preso (record negativo per Spalletti e l'Italia ad un Europeo) durata 20', poi tanto giropalla poco utile che nel secondo tempo si è accentuato ancora di più, rischiando di prendere gol da recupero palla e lancio in profondità di 30mt con Calafiori posizionato male e marcando ancora peggio: questo ha indispettito il tecnico.
Continuo a non capire cosa trovino gli allenatori in Jorginho, ma è un mio limite.
Trovo anch'io che Jorginho non sia propriamente un giocatore su cui puntare: rallenta la manovra, lento, prevedibile, non legge gli spazi, non ha inventiva. Lo vedo come un peso morto, più che un motore.
Adesso si, su Jorginho.
Ha fatto.
Giocatore fisiologicamente a fine ciclo.
In passato, no.
Ce stava
Non abbiamo di meglio purtroppo.
Se vogliamo disputare un buon europeo dobbiamo crescere e molto nel torneo, perche ci sono molte squadre più forti di noi
Originariamente Scritto da SPANATEMELA
parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
Originariamente Scritto da GoodBoy!
ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
Senza dubbio
Jorginho è stato richiamato fondamentalmente perché nel club, dopo un momento negativo, ha riacquistato spazio e un pochino di verve
Ma per la Nazionale secondo me era un discorso da chiudere, per semplice fisiologia di rapporto, non per prestazioni passate o rigorini e rigoretti
Sul discorso "di meglio", non avresti neanche di peggio eh
Di diverso
Spalletti e i lampi di genio: la mossa Pellegrini, la riaggressione. L'Italia può sperare
Dopo pochi allenamenti il ct Luciano Spalletti ha già lasciato il segno. Andare sotto è stata una follia ma lui aveva forgiato i suoi. Ora sentiamo speranza ed entusiasmo, ma restiamo calmi
L'entusiasmo e la speranza sono i due sentimenti forti dentro cui restiamo stretti, adesso che la partita è finita. Ma dobbiamo lasciare che a prevalere sia la ragione. E dirci che l’unica cosa da fare è mantenere la calma, continuando ad affidarci a Luciano Spalletti.
Sanguina calcio. È il suo genio, il suo carisma. Gli è bastato allenare questi azzurri per qualche giorno di seguito. Ritrovarseli al campo ogni mattina. Guardarli con i suoi occhi pieni di brace. E trasferirgli le sue magnifiche ossessioni (Walter Sabatini, amandolo, sostiene che è «un dirimpettaio della follia»). È il motivo per cui il nostro cittì vuole che i suoi giocatori, tutti, indistintamente, vivano di aspirazioni sublimi. Uno schema banale lo demoralizza, lo mortifica.
Osservando l’armonia di gioco degli azzurri si intuivano alcuni suoi colpi d’ingegno. Forse il più evidente: l’idea che Pellegrini, galleggiando a sinistra, diventasse nel palleggio un regista laterale, aggiunto, e per gli albanesi inatteso. Per lunghi tratti, abbiamo poi visto gli azzurri difendere a due, con Di Lorenzo e Bastoni, perché Calafiori diventava, in modo sistematico, una mezzala. Certo, è quello che gli ha fatto fare Thiago Motta a Bologna, per buona parte della stagione. Ma per mettere questo ragazzo esordiente in Nazionale a suo agio negli ingranaggi proprio alla prima partita di un campionato d’Europa, ci vuole coraggio e una certa visionaria consapevolezza.
La riaggressione e i comandamenti di Spalletti
È un dato sicuro che si siano apprezzati molti di quelli che, tra stupore e comprensibile enfasi, nel ritiro di Coverciano erano stati presentati come i «comandamenti» di Spalletti. La squadra è stata, spesso, davvero prepotente. La cosiddetta «riaggressione» alta, successiva alla perdita del pallone, non si è rivelata forse ancora feroce e battente come la vorrebbe lui, il cittì: ma gli albanesi hanno faticato, al secondo passaggio si ritrovano quasi sempre accerchiati dai nostri (bravissimi, in queste operazioni, Frattesi e Barella e anche Scamacca, il che non era esattamente scontato). Quanto a una delle sue principali fissazioni, la distanza tra i reparti, la determinazione ad essere corti: in alcuni momenti, la squadra di Spalletti è sembrata (quasi) perfetta.
Ora l'esame Spagna
Queste sono riflessioni scritte a partita in corso. Verso la metà del secondo tempo siamo calati, il cittì un po’ s’ingobbisce pensieroso e un po’ inizia a sbracciarsi come fa lui, gli ingressi di Cristante e Cambiaso portano una scocca robusta e ordinata e più gamba. Il concetto di fondo resta identico: una squadra equilibrata e imprevedibile. Quelli che parlano e scrivono complicato lo chiamano calcio relazionale. Al tecnico azzurro piace il calciatore che sappia adattarsi alla situazione di gioco. Vuole che le linee di passaggio nascano dai movimenti che fa rispetto a quelli dell’avversario. Possiamo raccontarci che con la Spagna sarà tutto molto più complicato. E questo è possibile e probabile. Però anche l’Albania, alla vigilia, ce la siamo raccontata come un’avversaria temibile, ad alto rischio. Che abbiamo corso, come sappiamo. Andare sotto dopo 23 secondi, e per giunta per una follia, è durissima. Ma Spalletti aveva forgiato i suoi. Immaginare di affidarsi alla fortuna anche per un solo corner, lo fa letteralmente infuriare. Non sa cosa sia, la fortuna. Mai incontrata in una sua partita. Si è dovuto sempre fidare della fatica. Della passione. Dello studio profondo. Della sua capacità di essere concentrato (è facile immaginare cosa abbia pensato di Dimarco, in quel momento).
CorSera
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