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Campionato Europeo di Calcio 2024 - commenti alle partite e all'Italia qui
La Rai va ancora avanti a Mazzocchi, Paola Ferrari, Rimedio, Antinelli...Damascelli "collegato da casa sua" come fosse Brera a cui si usa una cortesia data l'età...Propina questo che definirlo trash è fare un torto al trash...offre questo agli spettatori (paganti) italiani.
Ecco, se c'è una cosa messa peggio della nazionale italiana è decisamente Rai Sport, un degrado totale, un bidone di bitume, una cloaca teletrasmessa e che si riversa nelle case degli italiani, costretti pure a pagare per farsi inondare da cotanto spettacolo, somme analisi, illuminate dissertazioni calcistiche dei geni sopra elencati.
Il nostro è un paese sotto formalina.
Ci stupiamo se i giovani fuggono all'estero.
Mi stupirei se rimanessero.
Il nostro è un paese sotto formalina.
Ci stupiamo se i giovani fuggono all'estero.
Mi stupirei se rimanessero.
Ai giocatori in attività, tra quelli in vacanza, è vietato partecipare alle trasmissioni tv? O sennò quelli che hanno smesso da poco...Noi andiamo ancora avanti con le mummie, sia come ospiti che come conduttori...mentre all'estero vedo invitata gente viva, trasmissioni con taglio e grafiche moderni, ospiti pimpanti, spettacolo accattivante...cioè chi ti si collega sulla Rai per ascoltare Mazzocchi, Damascelli, Pecci, Righetti e quella simpatica della Ferrari? Ma che ci dovrebbero raccontare quei signori e signore lì? Ma che vogliono dai noi, oltre all'odiosissima tassa del canone che serve per pagarli, roba da farci una rivoluzione?
Trasmettessero dal Museo Egizio di Torino, le mummie bendate darebbero più brio e maggiore interesse.
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Ai giocatori in attività, tra quelli in vacanza, è vietato partecipare alle trasmissioni tv? O sennò quelli che hanno smesso da poco...Noi andiamo ancora avanti con le mummie, sia come ospiti che come conduttori...mentre all'estero vedo invitata gente viva, trasmissioni con taglio e grafiche moderni, ospiti pimpanti, spettacolo accattivante...cioè chi ti si collega sulla Rai per ascoltare Mazzocchi, Damascelli, Pecci, Righetti e quella simpatica della Ferrari? Ma che ci dovrebbero raccontare quei signori e signore lì? Ma che vogliono dai noi, oltre all'odiosissima tassa del canone che serve per pagarli, roba da farci una rivoluzione?
Trasmettessero dal Museo Egizio di Torino, le mummie bendate darebbero più brio e maggiore interesse.
Ai giocatori in attività, tra quelli in vacanza, è vietato partecipare alle trasmissioni tv? O sennò quelli che hanno smesso da poco...Noi andiamo ancora avanti con le mummie, sia come ospiti che come conduttori...mentre all'estero vedo invitata gente viva, trasmissioni con taglio e grafiche moderni, ospiti pimpanti, spettacolo accattivante...cioè chi ti si collega sulla Rai per ascoltare Mazzocchi, Damascelli, Pecci, Righetti e quella simpatica della Ferrari? Ma che ci dovrebbero raccontare quei signori e signore lì? Ma che vogliono dai noi, oltre all'odiosissima tassa del canone che serve per pagarli, roba da farci una rivoluzione?
Trasmettessero dal Museo Egizio di Torino, le mummie bendate darebbero più brio e maggiore interesse.
In Inghilterra il programma di calcio più seguito ha come opinionisti henry carragher e micah richards con presentatrice kate abdo. Fanno ammazzare dal ridere. Bellissimo
Originariamente Scritto da SPANATEMELA
parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
Originariamente Scritto da GoodBoy!
ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
In Inghilterra il programma di calcio più seguito ha come opinionisti henry carragher e micah richards con presentatrice kate abdo. Fanno ammazzare dal ridere. Bellissimo
Ospite quasi fisso anche Del Piero. A parte che sono tutti molto preparati, hanno una chimica di squadra fortissima
Fagioli e Buongiorno in Italia-Croazia? Le novità su cui potrebbe puntare Spalletti
Dopo una sconfitta netta come quella contro la Spagna, per Spalletti potrebbe essere inevitabile cambiare la formazione in vista della Crozia. Si candidano Fagioli, Buongiorno e non solo
Centrocampisti che giocano a nascondino, terzini che vorrebbero essere altrove, trequartisti che galleggiano, attaccanti dispersi. La Spagna toglie ogni certezza, la Croazia è un’incognita, ma l’Italia deve reagire con le «forze fresche» invocate da Spalletti, anche perché Modric e soci arrivano alla sfida di lunedì a Lipsia con un giorno di riposo in più. Ma chi possono essere questi uomini nuovi? Da Darmian a Buongiorno, da Fagioli a El Shaarawy, fino a Raspadori e Folorunsho: il catalogo è questo e forse è incompleto.
«Cambiare è inevitabile
«Se giudichiamo la Nazionale dalla partita con la Spagna, allora cambiare è inevitabile — riflette Fulvio Collovati, campione del mondo 1982 e commentatore Rai — anche se la Croazia è un avversario differente e sembra a fine ciclo. Ma servono uomini nuovi: un difensore, un paio di centrocampisti e un giocatore offensivo, a seconda di come vorrà giocare Spalletti, che però ha fatto capire che la strada è quella delle prime due partite. Buongiorno può essere la faccia nuova al centro della difesa, con caratteristiche più da marcatore. Poi se hai puntato su Fagioli, fallo giocare: a centrocampo l’unico inamovibile è Barella».
Arriva l'occasione di Fagioli?
«Jorginho mi è sembrato in difficoltà — osserva Antonio Di Gennaro, azzurro a Messico 1986 e seconda voce Rai qui in Germania — e un sostituto ce l’ha. È vero che Fagioli ha giocato poco, ma Spalletti lo vede bene. Se invece il c.t. vuole un play più fisico c’è Cristante, ma sarebbe meno coerente con l’idea di gioco, che non credo cambierà». La grande sofferenza con la Spagna è iniziata nel cuore del campo e si è irradiata nell’organismo azzurro come un virus.
A cominciare dagli esterni difensivi che hanno sofferto le pene dell’inferno, soprattutto a destra con Di Lorenzo alle prese con l’uragano Williams e Chiesa che non gli ha mai prestato soccorso: «Mi viene naturale pensare a Darmian sulla destra — osserva l’ex difensore con 50 presenze e 3 gol in azzurro fra il 1979 e il 1986 — ma dipende sempre da come vuoi giocare e mettere in campo la squadra, se col 3-5-2 o ancora con il 4-2-3-1. Cambiando modulo, Scamacca potrebbe essere meno isolato, magari con accanto Raspadori. Chiesa? Sembra sempre colpa di altri se non rende, ma lui gioca a sprazzi e se incontra uno più veloce di lui, fa fatica».
Togliere Scamacca sarebbe bocciatura troppo grande
Chiesa però per questa Italia è un pezzo unico, difficile da sostituire: «Non l’avrei fatto nemmeno contro la Spagna — spiega Di Gennaro — anche se non era in partita, perché lui può sempre inventare qualcosa e un vero sostituto non ce l’ha: Cambiaso è adattato in quella posizione, lo abbiamo visto. Una sconfitta del genere sono convinto che possa essere uno stimolo per migliorare: l’Italia non è esistita e avrà voglia di riscatto. Ma cambiare modo di giocare adesso vorrebbe dire rinnegare dieci mesi di lavoro. Anch’io sono convinto che Darmian possa giocare, è un jolly che tutti gli allenatori vorrebbero avere. Mentre in avanti non mi aspetto troppi cambi: togliere Scamacca potrebbe essere una bocciatura forte, ci sta, ma bisogna valutare ogni aspetto, perché è una gara delicata. La Croazia sarà anche a fine ciclo, ma darà l’anima».
CorSera
...ma di noi
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L'Italia sotto processo, Spalletti cambia con la Croazia: chi sono i giocatori che lo hanno deluso di più
Tensione e nervisismo dopo la sconfitta con la Spagna, il ct Spalletti invoca coraggio. Possibile una mini-rivoluzione con la Croazia
Diluvia sull’Italia. Un temporale violento ha scosso il ritiro nella campagna tedesca, peggiorando, se possibile, l’umore già funereo della Nazionale. Spalletti, dopo l’allenamento del mattino, ha concesso mezza giornata libera alla squadra per allentare la tensione, palpabile, dopo il tracollo con la Spagna. «I ragazzi sono mogi», la voce autorevole che arriva dal Vierjahreszeiten, l’albergo che ospita la comitiva azzurra. Con la Spagna si poteva mettere in preventivo la sconfitta. Non così, però. Uno schiaffo che brucia. Un ridimensionamento brutale, che allarga il confine dell’incertezza e apre il tempo dei processi.
Ma non è il momento dei facili catastrofismi anche se le due partite vere dell’era spallettiana le abbiamo perse entrambe, con l’Inghilterra e questa con la Spagna. E se a Wembley per un’oretta avevamo tenuto il campo e giocato persino meglio degli inglesi, a Gelsenkirchen siamo stati umiliati. La Roja ha fatto quello che Spalletti sogna per la sua squadra: intensità, riaggressione alta, qualità e velocità nel palleggio, inserimenti. Personalità. Il piano di sfidare gli spagnoli sul loro terreno è stato un fallimento, come alcune scelte, a cominciare da Di Lorenzo, il peggiore per distacco, stritolato dall’imprendibile Nico Williams. Ma altri hanno steccato. Soprattutto giocatori di prima fascia, Jorginho e Chiesa su tutti, lo stesso Barella.
Il c.t. è stato chiaro: «Indietro non si torna. Fare una squadra che non palleggia e lascia il pallino agli altri non è un calcio che mi piace e mi resta difficile insegnarlo. Non saprei farlo». La strada verso il futuro è un’Italia propositiva, coraggiosa e giochista. Che sia pronta al Mondiale del 2026. Ma che non saluti l’Europeo già alla fine della prima fase. Sarebbe una delusione atroce. La situazione del girone B non è semplice, ma neppure drammatica. Basterebbe un punto con la Croazia per avere la certezza del secondo posto e dell’ottavo a Berlino, probabilmente con la Svizzera. E in caso di malaugurata sconfitta tra due giorni, possiamo sempre sperare nel terzo posto, a patto che la Spagna non si scansi con l’Albania. Nel frattempo dobbiamo ritrovare serenità, convinzione e la voglia di risalire la china. Donnarumma, il capitano che ci ha tenuto in piedi nella notte più atroce, ci ha messo la faccia: «Non siamo diventati improvvisamente scarsi. Ora non bisogna abbattersi e pensare che la Croazia è una grande opportunità».
Anche un grande rischio. Non gioca alla velocità degli spagnoli, ma è esperta, marpiona, pericolosa. E noi, improvvisamente, siamo tornati fragili. Dopo la batosta, davanti a 80 pinse, tante ne ha consumate la delegazione italiana rientrata in albergo da Gelsenkirchen, Spalletti ha fatto il punto della situazione con il presidente Gravina e ieri, prima dell’allenamento, ha tenuto a rapporto la squadra. Un discorso di un quarto d’ora per ricordare a tutti che siamo l’Italia e che non dobbiamo avere paura.
Non sarà facile gestire questa lunga vigilia di passione. I nervi sono tesi. Dopo aver battuto l’Albania, l’allenamento delle riserve è stato aperto, compresa la partitella. Ieri, invece, è rimasto chiuso dopo il classico quarto d’ora da regolamento. E il c.t. ha cambiato il programma di avvicinamento alla partita della verità: niente prova generale a Lipsia, ma ancora una volta nel fortino segreto di Iserlohn, una specie di comfort zone. Neppure scegliere la squadra giusta sarà semplice. Quella surclassata dalla Spagna, la stessa che aveva vinto all’esordio, sarà rimodellata. Quanto lo capiremo dopo il lavoro tattico di oggi.
Tanti i nodi.
Uno su tutti, il regista. Jorginho, lasciato in panchina alla fine del primo tempo, è salito sul banco degli imputati perché non ha aiutato l’Italia a prendere il controllo del gioco. «Venga a prendere il pallone altrimenti è inutile che giochi», ha gridato Luciano in panchina beccato dai microfoni delle tv. Cristante, l’alternativa, ha caratteristiche più difensive, che non si sposano con la volontà spallettiana di comandare la partita. Fagioli, invece, viene da 7 mesi inattività e affidargli le chiavi del centrocampo in una notte così delicata non è una scelta facile. «La Spagna mi ha impressionato, ma con la Croazia sarà diverso, anche i ritmi saranno diversi. Ce la possiamo giocare al massimo delle nostre possibilità. L’importante è non avere paura e se ti viene devi superarla. Dobbiamo ritrovarci dopo la sbandata contro gli spagnoli», il pensiero di Buffon, l’unica voce dopo la tempesta. All’Italia non rimane che seguire il vecchio campione e sperare che Spalletti riesca a riaccendere la lampadina. Ci sono appena due giorni per rimettersi in piedi.
CorSera
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Non ho capito che si aspettavano
Siamo in fascia media, sotto tutte le nazionali che hanno tradizione
Anche outsider
Era chiaro dall'inizio
Poi, per carità, l'analisi è giusta e fa parte del giornalismo, ma la realtà è quella
Se mai l'atteggiamento che abbiamo avuto, che prescinde dalla sconfitta, è, tra le tante altre cose, da rivedere
Puoi perdere anche largo, ma con altra faccia e sempre coi coglioni di fuori
Non mi pare cosa successa nella seconda partita
Eh oh... Spalletti FALLITO!!!
Peggio di Lippi nel 2010 in Sudafrica!!!
Non si riesce ad accettare che la Nazionale di Calcio Italiana sia scarsa e basta. Sicuramente Conte con la sua "garra" ci avrebbe portato ai quarti.
Fermo restando che io col cazz0 avrei accettato di fare il CT con questa pochezza a disposizione. Dopo aver stravinto il primo scudetto della carriera poi? Da scriteriati.
A Spalletti poi, tutto gli si può imputare tranne di non creare gruppo e alchimia eh, spero che siamo d'accordo su questo, perché sennò non c'è contraddittorio. Dopo si, ha le sue stranezze... è permaloso ecc ecc...ma sicuramente ad europeo terminato nel caso, certo non ora.
Io qua lo dico e lo ribadisco....
Prendetemi per pazzo, insultatemi, ma vorrei Allegri alla guida della nazionale, non penso che Spalletti possa reggere e/o sia l'uomo adatto
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