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va bene.
a patto che tu porti rispetto per i volontari delle ss che hanno combattuto in russia e in tutta europa
Io rispetto i combattenti della Leibstandarte, della Das Reich, della Florian Geyer, che combatterono contro altri soldati.
Non certo i maiali della Totenkopf o della Dirlewanger.
Ancora più ridicolo, poi, il fatto che coloro che si riconoscono nella liberazione siano i più accessi vessilliferi dell' antiamericanismo
non è del tutto ridicolo, altrimenti non si spiega la guerra fredda in italia, non eravamo l' inghilterra. Molti parlano addirittura di doppio stato negli anni posteriori alla guerra mondiale, non a torto secondo me.Ciò per dirti che dai movimenti partigiani comunisti partiva l' istanza di fare dell' italia una nazione filo-sovietica, non atlantica.
non è del tutto ridicolo, altrimenti non si spiega la guerra fredda in italia, non eravamo l' inghilterra. Molti parlano addirittura di doppio stato negli anni posteriori alla guerra mondiale, non a torto secondo me.Ciò per dirti che dai movimenti partigiani comunisti partiva l' istanza di fare dell' italia una nazione filo-sovietica, non atlantica.
Si beh, guardate che non c'erano mica solo partigiani comunisti eh.
Specie nel Veneto, "sagrestia d'Italia", c'erano diverse brigate bianche.
Io rispetto i combattenti della Leibstandarte, della Das Reich, della Florian Geyer, che combatterono contro altri soldati.
Non certo i maiali della Totenkopf o della Dirlewanger.
avevo iniziato a raccogliere le memorie di un volontario altoatesion della das reich.
in ogni caso non sempre potevi scegliere se combattere o rastrellare
"Nulla è gratuito in questo basso mondo. Tutto si sconta, il bene come il male, presto o tardi si paga. Il bene è necessariamente molto più caro."
non è del tutto ridicolo, altrimenti non si spiega la guerra fredda in italia, non eravamo l' inghilterra. Molti parlano addirittura di doppio stato negli anni posteriori alla guerra mondiale, non a torto secondo me.Ciò per dirti che dai movimenti partigiani comunisti partiva l' istanza di fare dell' italia una nazione filo-sovietica, non atlantica.
il doppio stato nasce proprio dalla svolta di salerno e dal discorso del 47 di togliatti"per una costituzione democratica e progressiva".
ben conscio che la storia gli precluderà le vie del potere togliatti crea con la collaborazione delle forze democratiche un secondo stato occupando i canali dell'associazionismo e della cultura italiana.
tuttavia ciò non toglie che il movimento partigiano collaborò con le forze atlantiche in funzione antifascista.
"Nulla è gratuito in questo basso mondo. Tutto si sconta, il bene come il male, presto o tardi si paga. Il bene è necessariamente molto più caro."
avevo iniziato a raccogliere le memorie di un volontario altoatesion della das reich.
in ogni caso non sempre potevi scegliere se combattere o rastrellare
Il soldo nella "Polizei" era più alto e si evitava il fronte.....immagina dove confluiva il maggior numero di domande, specie dopo che le cose iniziarono ad andar male in Russia
Era un buon modo per evitare di finire nella Wermacht (c'era obbligo di leva), evitando la prima linea e venendo pagati di più, in quanto SS.
Molti erano imboscati, giusto per parlarsi chiaro.
Last edited by bersiker1980; 25-04-2008, 14:17:30.
Mi spiace doverti correggere: l'esercito regolare era quello della Repubblica Democratica del Viet Nam (ARVN Sud -vietnamiti) filo americano, cui si contrapponeva, dall'altra parte, l'esercito nord vietnamita (cosiddetto Esercito Popolare Vietnamita - PAVN) cui si affiancavano i Viet Cong.
Questi ultimi non erano assolutamente l'esercito regolare del Vietnam del Nord (il PAVN appunto) ma un'entità ben distinta, filo sovietica (il PAVN era foraggiato dalla Cina invece) dedita alla guerriglia e al sabotaggio, che affiancò il Pavn nella guerra contro l'esercito del Vietnam del Sud, appoggiato dagli usa.
Vi erano 4 contendenti nel conflitto, 2 da una parte (USA e ARVN) e 2 dall'altra (PAVN e VietCong).
Al di la di questa precisazione, le tecniche erano le stesse usate dai partigiani italiani: guerriglia, sabotaggio, disturbo.
Fa la differenza non credi?
Infatti ho scritto "un vero esercito" per evidenziarne l'organizzazione e la quantità degli effettivi rispetto ai partigiani, non perchè fossero l'esercito regolare.
pre-classicità sopratutto , perche la cultura ateniese iniziò ad erodere il sapere tradizionale (destino ineluttabile, eroe omerico come figura morale ecc) gia apartire dal IV-V sec.Precisazione ,eh?senza vis polemica.
La cultura ateniese però intaccò solo in maniera marginale le figure classiche, anche perchè spesso si dimentica che l'apogeo della città fu brevissimo. Leonida visse nel V secolo, Cleombroto (altro re spartano) perse la vita eroicamente contro i tebani a Leuttra nel IV, e gli esempi sarebbero innumerevoli.
Su una cosa però concordo. E cioè che l'eroismo guerriero, la forza del singolo, venne in parte limitata dalle nuove strutture militari tebane,macedoni e poi romane. In ossequio ai cicli storici, dopo dieci secoli, durante il periodo delle migrazioni, si tornò a mettere il valore individuale sopra quello del collettivo.
Infatti ho scritto "un vero esercito" per evidenziarne l'organizzazione e la quantità degli effettivi rispetto ai partigiani, non perchè fossero l'esercito regolare.
La cultura ateniese però intaccò solo in maniera marginale le figure classiche, anche perchè spesso si dimentica che l'apogeo della città fu brevissimo. Leonida visse nel V secolo, Cleombroto (altro re spartano) perse la vita eroicamente contro i tebani a Leuttra nel IV, e gli esempi sarebbero innumerevoli.
Su una cosa però concordo. E cioè che l'eroismo guerriero, la forza del singolo, venne in parte limitata dalle nuove strutture militari tebane,macedoni e poi romane. In ossequio ai cicli storici, dopo dieci secoli, durante il periodo delle migrazioni, si tornò a mettere il valore individuale sopra quello del collettivo.
non penso di averne i mezzi ma provo a puntualizzare.
ciò che riporti è sostanzialmente vero ma nel caso romano,parlando di albori della repubblica,era uso presso le classi elevate l'ingaggio a singolar tenzone e la prova di coraggio di omerica memoria.
dimmi se sbaglio.nel caso recupero le fonti dalle quali ho tratto questa informazione
"Nulla è gratuito in questo basso mondo. Tutto si sconta, il bene come il male, presto o tardi si paga. Il bene è necessariamente molto più caro."
Il soldo nella "Polizei" era più alto e si evitava il fronte.....immagina dove confluiva il maggior numero di domande, specie dopo che le cose iniziarono ad andar male in Russia
Era un buon modo per evitare di finire nella Wermacht (c'era obbligo di leva), evitando la prima linea e venendo pagati di più, in quanto SS.
Molti erano imboscati, giusto per parlarsi chiaro.
immagino tu abbia ragione.
mi riferivo in ogni caso ai volontari europei in particolare alla divisione blu spagnola e alla charlemagne francese.
d'altra parte nonostante vi siano le prove oggettive dei rastrellamenti in oriente molte vittime attribuite ai nazi furono in realtà vittime del repulisti staliniano visto che nei territori della bielorussia e della russia occidentale non poche etnie(in realtà tradite) sostenevano la causa antibolscevica fino al filonazismo
"Nulla è gratuito in questo basso mondo. Tutto si sconta, il bene come il male, presto o tardi si paga. Il bene è necessariamente molto più caro."
immagino tu abbia ragione.
mi riferivo in ogni caso ai volontari europei in particolare alla divisione blu spagnola e alla charlemagne francese.
d'altra parte nonostante vi siano le prove oggettive dei rastrellamenti in oriente molte vittime attribuite ai nazi furono in realtà vittime del repulisti staliniano visto che nei territori della bielorussia e della russia occidentale non poche etnie(in realtà tradite) sostenevano la causa antibolscevica fino al filonazismo
Fino al 1943 l'Armata Rossa non riuscì in alcun modo ad accedere alle retrovie tedesche. Questo significa che i rastrellamenti compiuti fino al 1943 erano per forza di cose opera dei tedeschi.
Sul fronte orientale le forze armate tedesche mostrarono un valore straordinario: al contempo, in molti casi, una brutalità incredibile.
Secondo me una delle pagine di eroismo maggiori durante la guerra si è avuta durante l'insurrezione di Varsavia, nel 1944.
Ad opera dei partigiani polacchi ed ebrei.
La cultura ateniese però intaccò solo in maniera marginale le figure classiche, anche perchè spesso si dimentica che l'apogeo della città fu brevissimo. Leonida visse nel V secolo, Cleombroto (altro re spartano) perse la vita eroicamente contro i tebani a Leuttra nel IV, e gli esempi sarebbero innumerevoli.
Su una cosa però concordo. E cioè che l'eroismo guerriero, la forza del singolo, venne in parte limitata dalle nuove strutture militari tebane,macedoni e poi romane. In ossequio ai cicli storici, dopo dieci secoli, durante il periodo delle migrazioni, si tornò a mettere il valore individuale sopra quello del collettivo.
ne facevo più una questione di storia del pensiero all' interno dell' atene classica, appositamente non ho parlato di sparta.
non penso di averne i mezzi ma provo a puntualizzare. ciò che riporti è sostanzialmente vero ma nel caso romano,parlando di albori della repubblica,era uso presso le classi elevate l'ingaggio a singolar tenzone e la prova di coraggio di omerica memoria. dimmi se sbaglio.nel caso recupero le fonti dalle quali ho tratto questa informazione
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Sì è vero, fra l'altro è possibile che alcune consuetudini si siano protratte fino in tarda età, ma si trattava di prove fra individui dello stesso esercito. Nelle vere battaglie si privilegiava la forza del gruppo, la disciplina. Comunque durante tutto il periodo romano i legionari che avevano mostrato particolare eroismo venivano premiati con delle onoreficenze.
Infatti ho scritto "un vero esercito" per evidenziarne l'organizzazione e la quantità degli effettivi rispetto ai partigiani, non perchè fossero l'esercito regolare.
La cultura ateniese però intaccò solo in maniera marginale le figure classiche, anche perchè spesso si dimentica che l'apogeo della città fu brevissimo. Leonida visse nel V secolo, Cleombroto (altro re spartano) perse la vita eroicamente contro i tebani a Leuttra nel IV, e gli esempi sarebbero innumerevoli.
Su una cosa però concordo. E cioè che l'eroismo guerriero, la forza del singolo, venne in parte limitata dalle nuove strutture militari tebane,macedoni e poi romane. In ossequio ai cicli storici, dopo dieci secoli, durante il periodo delle migrazioni, si tornò a mettere il valore individuale sopra quello del collettivo.
Direi che è anche una questione di impiano politico-sociale. Atene, come città democratica, mette in primo piano la polis come insieme, piuttosto che il singolo àristos. Questo non significa, ovviamente, che Atene non abbia i suoi eroi, i suoi singoli che si elevano sugli altri, solo che queste personalità singole, proprio per il loro emergere al di sopra del demos risultano sospette, Alcibiade è paradigmatico in questo senso. La stessa Sparta è sì oligarchica, ma è una oligarchia di classe, non del singolo, sono gli spartiati come corpo ad emergere, più che il singolo: lo stesso Leonida è un primus inter pares. Ovviamente del tutto diverso il contesto omerico in cui è il ghenos, la stirpe del singolo che conta, non certo un'organizzazione statuale.
non penso di averne i mezzi ma provo a puntualizzare. ciò che riporti è sostanzialmente vero ma nel caso romano,parlando di albori della repubblica,era uso presso le classi elevate l'ingaggio a singolar tenzone e la prova di coraggio di omerica memoria. dimmi se sbaglio.nel caso recupero le fonti dalle quali ho tratto questa informazione
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La storia repubblicana, infatti, è la storia di singole gens, dai Fabii a scendere. E' evidente che le vicende eroiche di queste famiglie sono anche frutto di una storiografia gentilizia, in cui conta l'esaltazione, innanzitutto, della propria stirpe. Ricordiamoci che i primi storici romani, gli annalisti, sono esponenti di quelle stesse famiglie di cui raccontano le imprese (basta citare Fabio Pittore) e questo la dice lunga su una storia in cui emergono i singoli, rispetto alla massa. Non a caso già Catone, avverso alla nobilitas che si autocelebrava da secoli, scrisse di storia evitando, perfino, di nominare i singoli comandanti, ad intendere che la storia la facevano i soldati, non i generali. Insomma, già a in Grecia e a Roma la storia è di parte.
In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte. ma_75@bodyweb.com
ma75 ha inqudrato perfettamente la genesi della figura dell'eroe nella classicità.
l'eroe è colui che deliberatamente oppone al pericolo individuale il guadagno collettivo.
l'azione dell'eroe è pertanto superindividuale in quanto pur compiuta da un singolo ha valore nella comunità nella quale e per la quale viene compiuta.
matt, è un piacere leggerti: io gusto tutti i tuoi posts.
tu specifichi, giustamente, che quello che descrivi è prettamente la concezione di eroe che "va per la maggiore" nella classicità, ma non l'unica: quindi non posso contestare oltre per come l'hai posta (unfortunately)
Questo credo sia il punto su cui la retorica resistenziale è più impudica. Si fa credere che la liberazione sia opera di un movimento interno, non di un esercito esterno. Senza gli alleati ed il loro esercito regolare il movimento partigiano non sarebbe andato da nessuna parte, esattamente come l'opposizione interna, negli anni del ventennio. Ancora più ridicolo, poi, il fatto che coloro che si riconoscono nella liberazione siano i più accessi vessilliferi dell' antiamericanismo
quotone. la pochezza va sempre a braccetto con l'ipocrisia e l'ingratitudine
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