riflettevo sulle considerazioni fatte nel 3d "hamas minaccia roma". in particolare su quelle messe in evidenza da sean, riguardo alla "missione secolare" dell' islam: nel piano di ampio respiro, l'obiettivo è convertire tutte le terre infedeli (come da corano). by any means, a tutti i costi e con qualsiasi mezzo.
a tal proposito, io concordo con la convinzione che il modo che attualmente sia maggiormente perseguibile da loro, sia la conquista demografica. ho espresso questo parere in passato e lo ritrovo nelle parole di sean.
gli states hanno un' identità che si differenzia da quella del vecchio continente, e l'identità è manifesta nell'operato. l'identità è quella di un paese "puritano", tanto "calvinista" nello spirito; poco "illuminato" e molto "gutsy". l'operato, beh, tanto criticato da tutti i poli del pianeta terra, è la conseguenza tangibile della loro identità; con un, perlomeno quello, chiaro seppur non sempre detto connubio identità-azione.
concordo che una buona fetta delle motivazioni che hanno sottinteso la politica estera degli us sia di ordine economico e riguardi il proprio tornaconto. e ammetto anche che, quando vengono additati come "i nuovi crociati" dagli islamici, beh..questi ultimi per tanti versi sono nel giusto. ma è sbagliato?
ma ai nostri giorni, dove da tempo si è evidenziata l' impraticabilità (disumana anche e sopratutto) degli ideali illuministi (che, pur essendo abbastanza old-fashioned, sono ancora proposti in modo stantio sopratutto dallo spirito liberal-progressista europeo), agire mossi più o meno esplicitamente dagli interessi di un'identità cristiano-occidentale è forse la posizione più giusta?
a tal proposito, io concordo con la convinzione che il modo che attualmente sia maggiormente perseguibile da loro, sia la conquista demografica. ho espresso questo parere in passato e lo ritrovo nelle parole di sean.
gli states hanno un' identità che si differenzia da quella del vecchio continente, e l'identità è manifesta nell'operato. l'identità è quella di un paese "puritano", tanto "calvinista" nello spirito; poco "illuminato" e molto "gutsy". l'operato, beh, tanto criticato da tutti i poli del pianeta terra, è la conseguenza tangibile della loro identità; con un, perlomeno quello, chiaro seppur non sempre detto connubio identità-azione.
concordo che una buona fetta delle motivazioni che hanno sottinteso la politica estera degli us sia di ordine economico e riguardi il proprio tornaconto. e ammetto anche che, quando vengono additati come "i nuovi crociati" dagli islamici, beh..questi ultimi per tanti versi sono nel giusto. ma è sbagliato?
ma ai nostri giorni, dove da tempo si è evidenziata l' impraticabilità (disumana anche e sopratutto) degli ideali illuministi (che, pur essendo abbastanza old-fashioned, sono ancora proposti in modo stantio sopratutto dallo spirito liberal-progressista europeo), agire mossi più o meno esplicitamente dagli interessi di un'identità cristiano-occidentale è forse la posizione più giusta?
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