AMBIENTE; TORNATI A CRESCERE I CORALLI NELL'ATOLLO DI BIKINI
Devastati da esplosione prima bomba idrogeno Usa nel 1954
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Roma, 17 apr. (Apcom) - Sono tornati a crescere i coralli sul fondale dell'atollo di Bikini, dove nel 1954 gli americani fecero esplodere una bomba all'idrogeno mille volte più potente dell'ordigno nucleare che distrusse Hiroshima. Lo rifersice l'agenzia Misna citando Zoe Richards, una degli scienziati marini del team internazionale che, su richiesta del governo dell'arcipelago delle isole Marshall, si è per la prima volta immersa in quelle acque teatro dell'infernale deflagrazione.
Non sapevo esattamente che cosa aspettarmi. Forse una sorta di paesaggio lunare. Ma questo è davvero incredibile" ha detto Zoe Richards. La bomba all'idrogeno fatta esplodere nel paradiso incontaminato di Bikini il primo marzo 1954 aveva una potenza di 15 megaton, e vaporizzò letteralmente l'isoletta ad una temperatura di 55.000 gradi mentre il 'fungo radioattivo' raggiunse i sette chilometri di altezza.
Nel pressi del cratere largo 2 chilometri e profondo 73 metri causato dall'esplosione atomica sul fondo marino, il cosiddetto 'Bravo crater' come lo chiamarono i militari statunitensi, gli scienziati hanno visto formazioni coralline alte fino a otto metri e con rami di un diametro di 30 centimetri e molti banchi di pesci, "colonie molto vitali e alcune davvero impressionanti" ha detto la scienziata.
Gli animali marini sembrano aver ripopolato quelle profondità spinte dalle correnti dal vicino atollo di Rongelap, che fu fatto evacuare forzosamente all'epoca dell'esperimento nucleare e che resta tutt'oggi disabitato. Il gruppo di ricerca del Centro australiano per lo studio della barriera corallina ha costatato, però, che 42 specie animali che vivevano lì prima dell'esplosione non sono più presenti, e 28 di esse si devono ritenere estinte sul posto.
Gli scienziati precisano che il livello del mare più verso la superficie cometutta l'aerea rimane contaminata dalle radiazioni e pericolosa per uomini e animali, ma sul fondo qualcosa si sta muovendo.
Purtroppo la situazione è meno positiva per le popolazioni umane dell'arcipelago, affette da gravi malattie collegabili ai 67 test atomici che gli Stati Uniti condussero nell'area tra il 1946 e il 1958. Il governo americano aveva stanziato un fondo 150 milioni di dollari per i risarcimenti, esauritosi tre anni fa e non più rifinanziato, a fronte di richieste per 2 miliardi di dollari da parte del governo delle isole Marshall, per affrontare problemi sanitari e ambientali di cui Washington dice di non essere responsabile.
Che gente di merda...
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