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stereotipi estetico-culturali nel villaggio globale
se torniamo a ritenere l'unico bello quello dei kalòi kai agatòi non facciamo che riconfermare la nostra visione etnocentrica del bello. Il bello è un "percetto" che in buona parte è costruito socialmente e se esiste in natura, date le tante nature diverse che offre il pianeta, altrettanto grande sarà il numero di modelli di bellezza perceipti. Non è raro trovare in alcune culture dei gusti che si distaccano completamente da quelli occidentali, e la cosa si riduce proprio alla frase citata da thetongue. Ci sono delle "gestalten", forme, percetti di bellezza culturalmente costruiti e condivisi, che nella remota ipotesi in cui ritrovassero come maggiore esponente la bellezza classica greca, ad oggi se ne discostano totalmente e non di qualche kg. Questi modi di vedere il bello prima della cultura globale differivano da etnia a etnia e non perchè non si conoscesse la bellezza dei kouroi. I primi passi della globalizzazione vedevano una imposizione del modello occidentale, a mio parere, non perchè fosse quella la bellezza offerta dalla natura, ma proprio perchè è dall'occidente che la globalizzazione ha mosso quei primi passi, infatti col tempo la situazione è radicalmente cambiata.
Magari fossero i bronzi di riace ad ispirare i sogni erotici delle fanciulle, la bellezza della cultura di oggi è, purtroppo o per fortuna, quella della cultura cyberpunk, quella emo, quella dei capelli lisci che si proiettano in ogni dove nella frenesia di un mondo che comunica a bit. Il "Le nere si lisciano i capelli" è una realtà oramai relegata ai tempi di malcom x. E' proprio oggi che i modelli di bellezza occidentali e orientali vengono messi in crisi da un taglio o un quadrato messì lì, su una tela.
tutto ciò IMHO
Per quanto riguarda la prima parte del tuo post può valere per te ciò che ho replicato anche a Leonida, ovvero che non tutta l'opera umana è legittima solo perchè manifesta, visto che poi si deve tener conto dei vari gradi ai quali quell'opera si ferma, e che uno spirito "alto" riconosce inevitabilmente come primitiva, perchè da lui già superata nel suo tendere verso un vertice.
Obietto sull'utilizzare il termine cultura nella seconda parte del tuo post:
Se lo sostituisci con moda tutto scorre e si semplifica in una logica che spiega questi tempi e questi canoni.
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
un' apputno sulla dignità di altre manifestazioni estetiche; voglio dire che siccome esse sono gia pongono in fuori gioco l' assolutezza di un canone estetico.da questo punto di vista non do alcun giudizio di valore sul bello di una tribù, ma questo c'è ed un gruppo di uomini lo ritiene valido e buono.
poi è ovvio che se mi chiedi un giudizio sul partenone a confronto con la maschera africana...tuttavia anche questo mio giudizio sarebbe relativo, protagorea e gorgiana la mia ottica, quindi in fondo greca
Edit: Venuta bene la frittata, Leonida?
Mi hai fatto venire fame:-)
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Per quanto riguarda la prima parte del tuo post può valere per te ciò che ho replicato anche a Leonida, ovvero che non tutta l'opera umana è legittima solo perchè manifesta, visto che poi si deve tener conto dei vari gradi ai quali quell'opera si ferma, e che uno spirito "alto" riconosce inevitabilmente come primitiva, perchè da lui già superata nel suo tendere verso un vertice.
Obietto sull'utilizzare il termine cultura nella seconda parte del tuo post:
Se lo sostituisci con moda tutto scorre e si semplifica in una logica che spiega questi tempi e questi canoni.
Si può concordare, ma anche qui il lo spirito "alto" è solo una tua percezione. Se rivolti la scala ottieni lo stesso risultato. La maggioranza delle culture orientali non considererebbe affatto belli i pepli delle korai, sono loro o siamo noi gli spiriti alti? Cosa definisce il passaggio di grado per quanto riguarda le opere d'arte e i modelli di bellezza?
Riguardo alla seconda parte purtroppo ci dobbiamo rassegnare. Se trasponiamo il termine cultura ai tempi che corrono parliamo solo di un insieme di mode.
bene, ho scoperto che è un ottimo prenanna quando ti viene fame
anche tu vai a dormire tardi?
L'ora è tarda, mi sa che aggredirò il vasetto di nutella (tanto Gary non conosce dove abito)
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Riguardo alla seconda parte purtroppo ci dobbiamo rassegnare. Se trasponiamo il termine cultura ai tempi che corrono parliamo solo di un insieme di mode.
secondo me dobbiamo usare i termini "prodotto" e "sotto-cultura(pop)"
Si può concordare, ma anche qui il lo spirito "alto" è solo una tua percezione. Se rivolti la scala ottieni lo stesso risultato. La maggioranza delle culture orientali non considererebbe affatto belli i pepli delle korai, sono loro o siamo noi gli spiriti alti? Cosa definisce il passaggio di grado per quanto riguarda le opere d'arte e i modelli di bellezza?
Riguardo alla seconda parte purtroppo ci dobbiamo rassegnare. Se trasponiamo il termine cultura ai tempi che corrono parliamo solo di un insieme di mode.
Quello che qui definiamo "spirito alto" non è certo restringibile ad un determinato luogo o tempo, ma percorre ed accompagna la Storia dell'Uomo, a volte manifestandosi in maniera eclatante pur in diverse epoche, altre, come un fiume carsico, immergendosi per poi riemergere, non obbligatoriamente nel nostro occidente.
Diverse culture orientali sono sono state toccate, al pari della nostra, da questo suo corso, ma non tutto il mondo e tutti gli uomini, questo a guardare la Storia è chiaro.
La tua conclusione mi trova concorde.
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Molto piacevole questa discussione che, a mio avviso, brillantemente oscilla e si sviluppa, in fondo, sui binari del Bello inteso, come è consueto parlando di Arte, sia come "luce materializzata" che come "materia illuminata".
Questa luce "percorre e accompagna la Storia dell'Uomo, a volte manifestandosi in maniera eclatante pur in diverse epoche, altre come un fiume carsico, immergendosi per poi riemergere" e, parimenti, "non nega alla materia l'universale".
Ho diviso il tutto in più punti per facilità di risposta:
1- La civiltà greca non fu esente al pari di altre da contaminazioni nel suo nascere, ma poi si riconobbe come unica, con presunzione tale da coniare per gli abitanti del resto del mondo il termine "barbari", sottolineando così non tanto il loro grado di evoluzione tecnologica quanto l'essersi appropriati di uno spirito che manifesteranno nella lirica, nell'epica, nella filosofia e, sopratutto, nell'arte.
2- Il fatto che tu stesso le definisci tribù primitive ci fa capire chiaramente come non tutte le civiltà possano essere messe sullo stesso piano;
Quello che la Grecia già era 3000 anni fa ancora non è l'Africa e le sue popolazioni ad esempio.
Più è elevato lo spirito della civiltà in questione e più è riconoscibile ed esteticamente alta la sua raffigurazione.
Se Fidia ancora deve fare la sua comparsa in certe popolazioni della Terra un motivo ci deve pur essere.
3- L'immagine di Cristo non è mai stata presa a modello di bellezza per l'uomo occidentale perchè nasce per rimandare ad altro, basta pensare che il suo simbolo è la Croce alla quale, nella concezione cristiana, tutti gli uomini sono in una qualche maniera appesi.
Un greco però non avrebbe avuto difficoltà alcuna a riconoscere nel Cristo giudice di Michelangelo un suo pari, proprio perchè Michelangelo è spirito greco, 1500 anni dopo.
4- L'arte moderna prende come riferimento l'uomo moderno e cerca di intercettarne la complessità o, meglio, la sua immaturità schizofrenica, e dunque rifugge ogni modello che sia o si voglia rendere "leggibile".
E' figlia del nostro tempo e ne raffigura il caos, tanto che si discute ancora sul fatto se possa essere definita Arte con tutti i crismi.
L'arte moderna sfugge da essa stessa un assoluto, proprio perchè è evidente e dimostrato che quell'assoluto esiste.
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