L' UOMO NN SA VEDERE IL FUTURO COME DAVVERO ALTRO, TENDE A VEDERSI IMMOBILE IN UN TEMPO CHE ANDANDO, TUTTAVIA NON LO CAMBIERà. RAZIONALMENTE, EGLI SA CHE NN SARà COSì, MA LA SUA NATURA ANIMALE, AL DI Là DELLA CONSAPEVOLEZZA DI Sè, DELLA COGNIZIONE DEL TEMPO, GLI RESTITUISCE DEL FUTURO UNA PROSPETTIVA IRREALE, ASTRATTA E FERMA.
IL DOLORE, IL LUTTO, LO COLGONO DI SORPRESA, COSTRINGENDOLO A VEDERE COME TUTTO SIA CAMBIATO, E TUTTAVIA NON SA IMPARARE DA ESSI: VIVE IL LUTTO COME UN PRODIGIO, UN INCIDENTE ASSURDO DI CUI PER SEMPRE PIANGERà, UN DOLOROSO NON SENSO. MA PROPRIO QUESTO è IL SENSO DEL TEMPO, E ANCORA LUTTI E CATASTROFI IL TEMPO PORTERà CON Sè, E OGNI VOLTA L'UOMO ASSISTERà INCREDULO A QUESTE SCIAGURE, E OGNI VOLTA PENSERà CON RIBREZZO AL DOLORE CHE ESSE PORTERANNO AI SUOI GIORNI FUTURI, NEI GIORNI IN CUI IL DOLORE SARà INVECE CAPIRE COME TEMPO SIA PASSATO DA ALLORA, QUANDO PER QUESTE COSE ANCORA SOFFRIVI, PRIMA CHE TANTE E TANTE COSE ANCORA VENISSERO A FARTI MALE, A RENDERE PASSATO IL PASSATO, FALSO QUELLO CHE SAPEVI, E TU NON PIù GIOVANE, IL TUO VOLTO NON PIù TUO, E COSì NELLA LENTA DISSOLUZIONE, FINO ALLA MORTE PER SFINIMENTO D'ORGANO.
IL TEMPO è UNA SINFONIA IN CRESCENDO, COI LUTTI COLPI DI GRANCASSA, FINO AL TRIPUDIO FINALE. iL TEMPO NON SI ACCONTENTA DI UNA GIOVANE VEDOVA CHE PIANGE IL MARITO: VUOLE QUELLA VEDOVA DIVENTATA VECCHIA, PARALIZZATA A LETTO, E I FIGLI VECCHI COME LEI, QUALCUNO MORTO, ALTRI SOLO IMBRUTTITI... LE VECCHIE CAMMINANO SPERDUTE, COME SORPRESE O INSTUPIDITE: NON RIESCONO A CAPIRE COME SIA POTUTO ACCADERE TUTTO CIò.
IL DOLORE, IL LUTTO, LO COLGONO DI SORPRESA, COSTRINGENDOLO A VEDERE COME TUTTO SIA CAMBIATO, E TUTTAVIA NON SA IMPARARE DA ESSI: VIVE IL LUTTO COME UN PRODIGIO, UN INCIDENTE ASSURDO DI CUI PER SEMPRE PIANGERà, UN DOLOROSO NON SENSO. MA PROPRIO QUESTO è IL SENSO DEL TEMPO, E ANCORA LUTTI E CATASTROFI IL TEMPO PORTERà CON Sè, E OGNI VOLTA L'UOMO ASSISTERà INCREDULO A QUESTE SCIAGURE, E OGNI VOLTA PENSERà CON RIBREZZO AL DOLORE CHE ESSE PORTERANNO AI SUOI GIORNI FUTURI, NEI GIORNI IN CUI IL DOLORE SARà INVECE CAPIRE COME TEMPO SIA PASSATO DA ALLORA, QUANDO PER QUESTE COSE ANCORA SOFFRIVI, PRIMA CHE TANTE E TANTE COSE ANCORA VENISSERO A FARTI MALE, A RENDERE PASSATO IL PASSATO, FALSO QUELLO CHE SAPEVI, E TU NON PIù GIOVANE, IL TUO VOLTO NON PIù TUO, E COSì NELLA LENTA DISSOLUZIONE, FINO ALLA MORTE PER SFINIMENTO D'ORGANO.
IL TEMPO è UNA SINFONIA IN CRESCENDO, COI LUTTI COLPI DI GRANCASSA, FINO AL TRIPUDIO FINALE. iL TEMPO NON SI ACCONTENTA DI UNA GIOVANE VEDOVA CHE PIANGE IL MARITO: VUOLE QUELLA VEDOVA DIVENTATA VECCHIA, PARALIZZATA A LETTO, E I FIGLI VECCHI COME LEI, QUALCUNO MORTO, ALTRI SOLO IMBRUTTITI... LE VECCHIE CAMMINANO SPERDUTE, COME SORPRESE O INSTUPIDITE: NON RIESCONO A CAPIRE COME SIA POTUTO ACCADERE TUTTO CIò.
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