Grillo, e il Popolo dei Grilli...

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    Il Petrolio NON è finito! Però c'è un problema...



    Domande Frequenti sul Picco del Petrolio
    (Attenzione questo articolo è stato pubblicato nel 2005!!! Ma che attualità...)

    Il petrolio sta per finire?
    • No, c'è ancora una grande quantità di petrolio nelle viscere della Terra. Siamo però molto vicini al "picco di Hubbert", ovvero al massimo storico della capacità di estrazione.

    Cos'è il picco di Hubbert?

    • Il picco di Hubbert è il momento in cui l'estrazione di petrolio raggiunge il suo valore massimo. Successivamente al picco, il ritmo a cui il petrolio viene estratto inizia a decrescere progressivamente, fino ad arrivare a zero. Complessivamente... la curva di estrazione ha una forma "a campana", i cui dettagli dipendono però da numerosi fattori.

    Chi è Hubbert?

    • M. K. Hubbert era un geologo statunitense che lavorava nel settore petrolifero. Nel 1956, quando l'estrazione di petrolio degli Stati Uniti era in rapida crescita, sviluppò un modello sulla base del quale predisse che l'estrazione avrebbe raggiunto un massimo nel 1970, e avrebbe poi iniziato a decrescere. All'epoca questa previsione non fu presa sul serio, tuttavia la quantità di petrolio estratta giornalmente raggiunse effettivamente un massimo nel 1971. Questa previsione così accurata è stata probabilmente dovuta alle condizioni di libero mercato quasi perfette presenti negli USA, non riscontrabili in altre situazioni, tuttavia ciò che conta è il principio di base, cioè il fatto che il ritmo di estrazione di una data risorsa non rinnovabile non può aumentare all'infinito.

    Perché deve esistere il picco di Hubbert?

    • Perché il petrolio esiste in quantità limitata. Quindi, così come c'è stato un momento del passato in cui la sua estrazione era nulla, ci sarà un momento nel futuro in cui sarà di nuovo nulla, quando non ne sarà più rimasto da estrarre. Di conseguenza, deve esistere un momento in cui essa è massima. A seconda dell'evoluzione delle condizioni di mercato questo massimo potrà essere più o meno esteso nel tempo, o anche articolarsi in due picchi successivi, ma è inevitabile che da un certo punto in poi il ritmo di estrazione inizi a decrescere in maniera irreversibile. E' quanto, ad esempio, sta accadendo con la produzione di petrolio nel Mare del Nord, che ha raggiunto il picco nell'anno 2000. Va notato che il declino dell'offerta che segue il picco non ha necessariamente la velocità della crescita che l'ha preceduto. Secondo alcuni studiosi infatti il declino verso lo zero potrebbe essere molto più rapido della crescita verso il picco.

    Ma il petrolio non si riforma continuamente negli strati profondi della Terra?

    • Sfortunatamente non è così. Anche se un piccolo gruppo di scienziati continua a pensare che il petrolio sia stato generato durante i primi istanti di formazione del nostro pianeta, la stragrande maggioranza della comunità scientifica ritiene che il petrolio e tutti i cosiddetti combustibili fossili, come il carbone, il metano, ecc., siano stati originati dalla trasformazione di grandi quantità di materiale vivente decomposto. Gran parte del petrolio mondiale si è formato tra 100 e 150 milioni di anni fa, quando, per un fenomeno di riscaldamento globale, l'atmosfera terrestre divenne così calda da provocare un’autentica esplosione di alghe che soffocarono i mari dell’epoca consumando l'ossigeno disciolto nell'acqua. Una versione enormemente più intensa delle mucillagini nell’Adriatico di qualche anno fa. Il fenomeno non mise in crisi l’industria turistica, ancora di là da venire, ma diede il via al processo di formazione del petrolio. Il materiale, sedimentato e decomposto in modo meno efficiente di quanto avviene in presenza di ossigeno, è stato poi seppellito in zone profonde grazie al movimento della crosta terrestre. Intorno ai 2 chilometri di profondità, dove c’erano le condizioni di pressione e temperatura adatte, quel materiale organico si è lentamente trasformato in petrolio.

    Come si determina il momento del picco?

    • Esistono modelli più o meno complessi. Una regola semplice e approssimata, che sembra funzionare piuttosto bene, è che, per una data regione geografica, il picco si verifica quando è stata estratta metà di tutta la risorsa disponibile. Quanto petrolio è stato estratto finora, e quanto ne rimane da estrarre? • Le stime sulle risorse petrolifere sono incerte, ma si ritiene che la quantità totale di petrolio che esisteva sulla terra prima che cominciassimo a estrarlo ammontasse a circa duemila miliardi di barili. Di questi, fino ad oggi ne abbiamo estratti circa mille, ovvero circa la metà.

    Quando avverrà il picco?

    • Secondo le più recenti stime dell'ASPO (Associazione per lo studio del picco del petrolio) il picco si è già verificherà nel 2007. Dopo quella data, l'offerta di petrolio inizierà a diminuire. La rapidità con cui avverrà questa progressiva diminuzione è oggetto di studio, alcuni modelli prevedono che la diminuzione potrebbe essere molto più rapida e violenta della crescita che si è avuta nel corso del ventesimo secolo.

    Come fate a essere sicuri che, con gli sviluppi della tecnologia, non si trovino nuovi grandi giacimenti, aumentando la quantità di petrolio ancora da estrarre e posticipando la data del picco?

    • La certezza non esiste. Tuttavia, è risaputo che le scoperte di nuovi giacimenti sono in calo dagli anni '60. In effetti, dal 1985 circa la quantità di petrolio consumato ogni anno è superiore a quella di nuovo petrolio scoperto, e il divario tra le due si allarga sempre più.

    Però attualmente si riesce ad estrarre solo una parte del petrolio presente nei giacimenti. Certamente i miglioramenti tecnologici renderanno possibile in futuro sfruttare le riserve esistenti in modo più completo.

    • C'è un limite fisico alla frazione del petrolio presente in un giacimento che può essere estratta, dato dalla quantità di energia necessaria per estrarlo. All'inizio dello sfruttamento di un giacimento questa è bassa, perché il petrolio fuoriesce grazie alla propria pressione (come nel film con James Dean "Il gigante"), tuttavia man mano che si procede con lo sfruttamento occorre sempre più energia per "spingerlo" fuori dal terreno. Si raggiunge un punto in cui l'energia necessaria per estrarre un barile di petrolio è pari a quella contenuta nel medesimo barile. A quel punto non ha più senso procedere con l'estrazione, perché si consumerebbe più di energia di quella ottenuta.

    Cosa avverrà dopo il picco?

    • I prezzi aumenteranno. Questo è causato dal fatto che l'offerta di petrolio non sarà in grado di soddisfare la domanda. Ci si aspetta anche un aumento della volatilità dei prezzi, ovvero forti oscillazioni nel loro valore, dovute ad effetti di natura speculativa. Entrambe le cose si stanno verificando in questo periodo; un altro elemento che sembra indicare che il picco è vicino.

    Di quanto aumenterà il prezzo del petrolio?

    • E' molto difficile predire i valori futuri del prezzo. Uno dei fattori è che per moltissimi utilizzi il petrolio è una risorsa insostituibile, per cui la gente tende a comprarlo anche se costa molto (gli economisti parlano di domanda molto "anelastica", ovvero un grande aumento del prezzo causa una piccola diminuzione della domanda). Poiché l'aumento del prezzo ha la funzione di riequilibrare domanda e offerta, è prevedibile che gli aumenti saranno consistenti. Non va poi sottovalutato l'impatto dell'aumento di volatilità.

    Quali saranno le conseguenze dell'aumento del prezzo del petrolio dovuto al raggiungimento del picco di Hubbert?

    • Lo sviluppo economico dell'intera umanità è oggi prevalentemente basato sulla disponibilità di petrolio a basso costo. Il petrolio entra direttamente o indirettamente in tutti i settori dell'economia. Solo per fare un esempio, l'agricoltura moderna è pesantemente dipendente dal petrolio, sia come combustibile per i macchinari agricoli che per la produzione di fertilizzanti e pesticidi.

    Se non si inizia da subito a prendere provvedimenti per ridurre la nostra dipendenza dal petrolio, è facile predire che le conseguenze del picco saranno recessione, impoverimento della società, guerre per le risorse, conflitti globali. Dunque sarà una catastrofe?

    • Non necessariamente. Lo smodato uso di petrolio delle società industrializzate ha molte conseguenze negative, primo fra tutti il fenomeno del riscaldamento globale, causato dall'immissione in atmosfera di anidride carbonica (CO2) generata nella combustione degli idrocarburi. Se opportunamente governata, la graduale decrescita dell'offerta petrolifera potrebbe risultare benefica, stimolando la transizione all'uso di energie rinnovabili come il solare e l'eolico e l'adozione di processi produttivi più efficienti in termini di consumo di risorse. E' però importante non farsi cogliere impreparati.Cosa posso fare per tutelarmi?Il nostro consiglio è di valutare attentamente la dipendenza dal petrolio nella vita quotidiana. Mentre per alcune cose c'è poco da fare (ad esempio per il fatto che la produzione agricola è fortemente dipendente dall'uso del petrolio), nel settore più critico, quello dei trasporti, ciascuno di noi può iniziare a prepararsi, cercando di organizzare la propria vita in modo da essere sempre meno dipendente dall'uso dell'auto privata. Più in generale, può essere opportuno abituarsi da subito ad uno stile di vita più sobrio e meno consumistico, anche in considerazione del fatto che ogni prodotto consumato costituisce oggi un contributo al raggiungimento del picco di Hubbert. In ogni caso, poiché non è né pensabile né auspicabile un ritorno ad un passato pre-industriale che era tutt'altro che roseo, è essenziale, come sta cercando di fare ASPO-Italia, diffondere la consapevolezza del fatto che l'era dell'abbondanza di petrolio a basso costo sta volgendo al termine, e chiedere ai decisori politici a tutti i livelli di interessarsi al problema, predisponendo politiche di transizione all'uso di altre sorgenti di energia e stimolando al massimo la ricerca scientifica in campo energetico.


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    • luigi_ego
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      prima o poi finirà il petrolio e finiremo nella merda noi... ma quando si capirà ke bisogna cercare altre fonti energetiche valide??
      le cose più belle della vita, o sono illegali, o sono immorali..o fanno ingrassare! "George Bernard Shaw"

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      • luigi_ego
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        scusate nn so se è old... qualcuno è a conoscienza del sondaggio presunto-taroccato dalla regione sicilia riguardo il ponte sullo stretto??
        Last edited by luigi_ego; 03-08-2008, 13:36:25.
        le cose più belle della vita, o sono illegali, o sono immorali..o fanno ingrassare! "George Bernard Shaw"

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        • darkiorg
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          Originariamente Scritto da luigi_ego Visualizza Messaggio
          prima o poi finirà il petrolio e finiremo nella merda noi... ma quando si capirà ke bisogna cercare altre fonti energetiche valide??
          Esatto...troppi grossi interessi economici in gioco purtroppo1

          Originariamente Scritto da luigi_ego Visualizza Messaggio
          scusate nn so se è old... qualcuno è a conoscienza del sondaggio presunto-taroccato dalla regione sicilia riguardo il ponte sullo stretto??
          http://www.nopontestrettomessina.it/...aggio.asp.html
          Bè non è ufficiale e garantito, infatti c'è questa postilla necessaria per legge:
          AVVERTENZA: i sondaggi presenti nel sito non rivestono carattere ufficiale e/o scientifico, ma rappresentano semplicemente un campione indicativo delle opinioni dei visitatori.


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          • luigi_ego
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            so ke c'è la postilla... ma questo è il sondaggio i cui risultati sono stati divulgati dai tg regionali...
            le cose più belle della vita, o sono illegali, o sono immorali..o fanno ingrassare! "George Bernard Shaw"

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            • darkiorg
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              Al-Jazeera: La Storia di Beppe Grillo

              Siamo noi i pazzi? E se una televisione come Al-Jazeera decidesse di fare un servizio su Beppe Grillo e il popolo dei grilli, che succederebbe?

              Peccato già fatto...forse è troppo tardi?

              Il primo promo:
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              Il secondo promo:
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              Il terzo ed ultimo promo:
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              • darkiorg
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                La Guerra Mondiale del Petrolio

                La Georgia ha bombardato l’Ossezia del Sud. Un piccolo Stato, una media provincia italiana. La stima è di 1300 morti. Quasi tutti civili. La Russia ha quindi invaso l’Ossezia con i suoi carri armati e bombardato Tbilisi, la capitale della Georgia. Nel frattempo Putin e Bush si scambiano convenevoli alle Olimpiadi dell’Ipocrisia e l’Unione Europea tace. E’ un’altra guerra che si combatte per l’energia. Dal Kazakistan petrolio e gas potrebbero arrivare in Europa senza passare in territorio russo. La Georgia è armata da Israele e dagli Stati Uniti. Il suo presidente si fa riprendere tra la bandiera nazionale e quella dell’Unione Europea, di cui la Georgia vuol entrare a far parte.
                L’Ossezia è un episodio della guerra mondiale per il petrolio iniziata con la prima invasione dell’Iraq nel 1991. Saddam attaccò il Kuwait e Bush padre intervenne. Non per liberarlo, ma per impedire a Saddam di controllare i flussi di petrolio del Golfo Persico. Bush figlio terminò il lavoro con la panzana delle armi di sterminio di massa. Pensate che agli americani interessi il destino degli abitanti del Kuwait o dell’Iraq, quando gli Stati Uniti non hanno mosso un dito per i genocidi del Ruanda e del Darfur?
                La Cina compra petrolio dall’Iran, probabilmente lo arma. L'Iran vuole imporre il petrol-euro al posto del petrol-dollaro. Israele minaccia di bombardare l’Iran per la sua politica di sviluppo nucleare. La Cecenia è strategica per gli oleodotti russi. Questo è il motivo dei massacri ceceni e della guerra permanente. Il mondo è diviso in zone d’influenza del petrolio. Dove ci sono pozzi di petrolio c’è una guerra o un’occupazione militare (quasi sempre). Dove è strategico il passaggio di petrolio c’è un conflitto armato (quasi sempre). I G8+1 (la Cina) e -1 (l’Italia) si riuniscono periodicamente per concordare le zone di influenza energetica. Tra loro la guerra non può scoppiare. Fanno massacrare i loro sudditi in guerre minori. Avamposti mascherati che comprano (anche) le loro armi. Business doppio: armi e petrolio.
                Beati i popoli senza pozzi di petrolio perché erediteranno la pace.
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                fonte beppegrillo.it


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                • filippoII
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                  Originariamente Scritto da darkiorg Visualizza Messaggio
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                  Peccato già fatto...forse è troppo tardi?

                  Il primo promo:
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                  Il terzo ed ultimo promo:
                  http://www.youtube.com/watch?v=yi3jtemZ6OA

                  non c'è l'intervista integrale?

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                  • darkiorg
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                    Originariamente Scritto da filippoII Visualizza Messaggio
                    non c'è l'intervista integrale?
                    non ancora è andata in onda qualche giorno fa, ma presto la pubblicheranno!


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                    • darkiorg
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                      Secondo il Tg1 di Riotta, il New York Times accusa Grillo

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                        Riotta è semplicemente indegno. Un servo dei servi dei servi di settantiana memoria. State attenti perchè questo servizio è al limite del messaggio subliminale, un nome inserito al posto giusto et voilà, la frittata è fatta.
                        In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                        ma_75@bodyweb.com

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                        • darkiorg
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                          Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
                          Riotta è semplicemente indegno. Un servo dei servi dei servi di settantiana memoria. State attenti perchè questo servizio è al limite del messaggio subliminale, un nome inserito al posto giusto et voilà, la frittata è fatta.
                          Esatto...e a parte tutte le "visioni" discutili di Famiglia Cristiana...questa volta credo che abbia proprio detto la verità:

                          "Continuano gli attacchi di Famiglia Cristiana al governo. Nell'editoriale pubblicato sul prossimo numero, il settimanale definisce l'Italia "un Paese da marciapiede" e le iniziative sulla sicurezza "buffonate". Dure reazioni della Pdl: Bertolini, "Colpo di sole", Gasparri, "Criptocomunisti".
                          "La verità, si legge nell'editoriale, è che 'il Paese da marciapiede' i segni del disagio li offre (e in abbondanza) da tempo, ma la politica li toglie dai titoli di testa, sviando l'attenzione con le immagini del 'presidente spazzino', l'inutile 'gioco dei soldatini' nelle città, i finti problemi di sicurezza, ma c'è il rischio di provocare una guerra fra poveri, se questa battaglia non la si riconduce ai giusti termini, con serietà e senza le 'buffonate', che servono solo a riempire pagine di giornali".
                          Ancora il settimanale se la prende con "le aziende che fanno enormi profitti, mentre il Pil è a zero. L'industria vola ma sui precari non si muove niente", Famiglia Cristiana esprime "preoccupazione" per lo stato delle famiglie italiane e per la recessione che sta colpendo il nostro Paese.
                          Non è la prima volta che il settimanale attacca l'operato del governo, già in precedenza Famiglia Cristiana aveva pesantemente criticato il pacchetto sicurezza per le norme sui Rom, ed ancora prima il Presidente Berlusconi, definito "ossessionato dai giudici", ma questa volta l'editoriale se la prende con tutta la politica del governo.
                          Non si sono fatte attendere le reazioni politiche: Isabella Bertolini, del direttvo Pdl, ha parlato di "un colpo di sole", mentre Maurizio Gasparri ha definito il settimanale "criptocomunista".


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                          • darkiorg
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                            Guerra tra Mediaset e Youtube

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                              Apparte la voce dannatamente fastidiosa, ho trovato poco intelligente questo video. Mi parlate di somministrazione di informazioni false ed è proprio quello che il video fa!
                              La causa riguarda i programmi mediaset trasmessi da youtube, hiunque di noi con un minimo di piglio imprenditoriale capirebbe che per mediaset è dannoso che youtube trasmetta ciò che poco prima mediaset proponeva nei propri canali. Tutto il resto è presentato come un documentario scientifico contro lo psiconano ma con la somministrazione di clamorose caXXate!
                              Non condivido proprio per niente.

                              LA VITA E' COME UNA SCATOLA DI CIOCCOLATINI...

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                              • ma_75
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                                • Sep 2006
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                                Originariamente Scritto da Buso Visualizza Messaggio
                                Apparte la voce dannatamente fastidiosa, ho trovato poco intelligente questo video. Mi parlate di somministrazione di informazioni false ed è proprio quello che il video fa!
                                La causa riguarda i programmi mediaset trasmessi da youtube, hiunque di noi con un minimo di piglio imprenditoriale capirebbe che per mediaset è dannoso che youtube trasmetta ciò che poco prima mediaset proponeva nei propri canali. Tutto il resto è presentato come un documentario scientifico contro lo psiconano ma con la somministrazione di clamorose caXXate!
                                Non condivido proprio per niente.
                                Che danno commerciale avrebbe Mediaset dalla trasmissione da parte di youtube di repliche già mandate in onda? Non mandano certo in contemporanea programmi sottrarendo clienti alla pubblicità. Mediaset è la solita, fa la faccia cattiva, minaccia a destra e a sinistra, richiama la legalità (e già solo questa parola in bocca all'azienda del biscione fa ridere) ...solo che gli avvocati di Google mi sa che non si cagano sotto tanto facilmente
                                In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                                ma_75@bodyweb.com

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