EINDHOVEN - Tocca, guarda il tabellone e il suo busto esce tutto fuori dall'acqua. Alain Bernard è una sorta di Hulk, sono diversi solo per il fatto che il francese non è verde. Un torace enorme, un'apertura di 2.05, muscoli così gonfi da far pensare a una sorta di caricatura da fumetto. Ieri sui 100 sl, ha tirato via mezzo secondo dal suo miglior tempo e ha piazzato la botta. Un record del mondo stupefacente, 47' 60: roba che vale gli 8.90 di Beamon nel lungo, il 19' 72 di Mennea sui 200 metri. Roba che fa venire in mente formule magiche per rubare il tempo. Lui c'è riuscito.
Alain Bernard ha messo in agitazione l'intero ambiente. Questo ragazzo nato a Aubagne, quasi 25 anni fa, che nel tempo libero si è divertito a prendere il brevetto di elicotterista, aspetta Pechino per prendersi la grande rivincita.
Ad Atene 2004 non c'era, bloccato dalla mononucleosi. Ha stupito il mondo, ha spostato troppo in fretta i confini dell'uomo. Fino a ieri due soli nuotatori erano scesi sotto il muro dei 48'. Lui ha dato una scrollata al record di Vdh (47'84) e ha messo le mani sul futuro.
Prima vasca in 22'88, ritorno in 24'72. E Pippo Magnini che lo guardava sul monitor.
«A Pechino andrò ancora più forte. Prima il bersaglio era van den Hoogenband, ora sono io » . Alain è un ragazzo gentile che non ama parlare del suo privato. L'unica concessione all'estrosità è il tatuaggio di un'orca assassina sul fianco sinistro. Un'orca che nuota in un mare rappresentato da un disegno tribale. Di lui per ora ci resta il record della potenza esplosiva in acqua, l'urlo pazzesco sparato appena si è reso conto di quel che aveva fatto e quel torace degno di una XXXXL.
Partire subito dopo un'impresa così ti taglia gambe e braccia. E Pippo Magnini non ha i 195 centimetri di Bernard, non ha neppure i suoi 90 chili di peso, né quella massa di muscoli che fa paura solo a guardarla. Il ragazzo pesarese è un'atleta normale, anche se capace di cose eccezionali. Ieri ha chiuso in 48'97.
«Noi italiani siamo strani. Ci mettiamo anni per migliorare di un decimo, questi buttano giù dei secondi in una settimana. Non riesco a spiegarmi cosa sia accaduto. Loro dicono che è il costume, cambiamolo anche noi, così saremo alla pari. Mi sa che per recuperare dovrò aumentare di dieci chili, aumentare a dismisura la massa muscolare e crescere altri dieci centimetri. Crescono tutti, tranne noi. Ma non mi demoralizzo, all'oro olimpico ci credo ancora. Solo che adesso sarà tutto più difficile. Sia chiara una cosa: io non sospetto nessuno di doping. Solo non so spiegarmi come si faccia a migliorarsi così tanto. Beati loro. Per andare più forte dovrò cambiare metodi di allenamento, ne ho già parlato con Claudio ( Rossetto, il suo tecnico, ndr).
Spero di cambiare anche il costume. Vado in acqua con quello di dieci anni fa. Mi dispiace. L'Arena ha sempre fatto tutto per me e lo sta ancora facendo. Spero di avere presto un costume nuovo. Il nostro era uno sport di muscoli e allenamento, adesso è entrata la tecnologica. Io sono disposto a tornare al costumino di una volta, ma credo di essere l'unico. Comunque, poche storie. Sono indietro e devo recuperare».
La guerra dei costumi è l'ultima polemica nel mondo del nuoto. La Speedo sembra abbia trovato una soluzione per favorire il galleggiamento degli atleti ( «E' come se nuotassero in acqua di mare » ha detto il ct Castagnetti). Quel costume rispetta i regolamenti? La Fina ha detto sì. E la Speedo, uno degli sponsor principali della Federazione mondiale di nuoto, è andata avanti per la sua strada.
«Ci mettiamo anni per migliorare solo di un decimo, questi buttano giù secondi in una settimana» «Loro dicono che è il costume, cambiamolo anche noi. Ma dovrei anche aumentare la massa muscolare...»
HULK
Alain Bernard, 24 anni, 1.95 di altezza, 90 chili di peso e, soprattutto, 47“60 nei 100 stile libero
Alain Bernard ha messo in agitazione l'intero ambiente. Questo ragazzo nato a Aubagne, quasi 25 anni fa, che nel tempo libero si è divertito a prendere il brevetto di elicotterista, aspetta Pechino per prendersi la grande rivincita.
Ad Atene 2004 non c'era, bloccato dalla mononucleosi. Ha stupito il mondo, ha spostato troppo in fretta i confini dell'uomo. Fino a ieri due soli nuotatori erano scesi sotto il muro dei 48'. Lui ha dato una scrollata al record di Vdh (47'84) e ha messo le mani sul futuro.
Prima vasca in 22'88, ritorno in 24'72. E Pippo Magnini che lo guardava sul monitor.
«A Pechino andrò ancora più forte. Prima il bersaglio era van den Hoogenband, ora sono io » . Alain è un ragazzo gentile che non ama parlare del suo privato. L'unica concessione all'estrosità è il tatuaggio di un'orca assassina sul fianco sinistro. Un'orca che nuota in un mare rappresentato da un disegno tribale. Di lui per ora ci resta il record della potenza esplosiva in acqua, l'urlo pazzesco sparato appena si è reso conto di quel che aveva fatto e quel torace degno di una XXXXL.
Partire subito dopo un'impresa così ti taglia gambe e braccia. E Pippo Magnini non ha i 195 centimetri di Bernard, non ha neppure i suoi 90 chili di peso, né quella massa di muscoli che fa paura solo a guardarla. Il ragazzo pesarese è un'atleta normale, anche se capace di cose eccezionali. Ieri ha chiuso in 48'97.
«Noi italiani siamo strani. Ci mettiamo anni per migliorare di un decimo, questi buttano giù dei secondi in una settimana. Non riesco a spiegarmi cosa sia accaduto. Loro dicono che è il costume, cambiamolo anche noi, così saremo alla pari. Mi sa che per recuperare dovrò aumentare di dieci chili, aumentare a dismisura la massa muscolare e crescere altri dieci centimetri. Crescono tutti, tranne noi. Ma non mi demoralizzo, all'oro olimpico ci credo ancora. Solo che adesso sarà tutto più difficile. Sia chiara una cosa: io non sospetto nessuno di doping. Solo non so spiegarmi come si faccia a migliorarsi così tanto. Beati loro. Per andare più forte dovrò cambiare metodi di allenamento, ne ho già parlato con Claudio ( Rossetto, il suo tecnico, ndr).
Spero di cambiare anche il costume. Vado in acqua con quello di dieci anni fa. Mi dispiace. L'Arena ha sempre fatto tutto per me e lo sta ancora facendo. Spero di avere presto un costume nuovo. Il nostro era uno sport di muscoli e allenamento, adesso è entrata la tecnologica. Io sono disposto a tornare al costumino di una volta, ma credo di essere l'unico. Comunque, poche storie. Sono indietro e devo recuperare».
La guerra dei costumi è l'ultima polemica nel mondo del nuoto. La Speedo sembra abbia trovato una soluzione per favorire il galleggiamento degli atleti ( «E' come se nuotassero in acqua di mare » ha detto il ct Castagnetti). Quel costume rispetta i regolamenti? La Fina ha detto sì. E la Speedo, uno degli sponsor principali della Federazione mondiale di nuoto, è andata avanti per la sua strada.
«Ci mettiamo anni per migliorare solo di un decimo, questi buttano giù secondi in una settimana» «Loro dicono che è il costume, cambiamolo anche noi. Ma dovrei anche aumentare la massa muscolare...»
HULK
Alain Bernard, 24 anni, 1.95 di altezza, 90 chili di peso e, soprattutto, 47“60 nei 100 stile libero
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