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Checco sei un sognatore,ricordati che siamo nell'UE e i prezzi non si possono calmierare come sotto Dioleziano. Stpendi minimi a 1250 euro vorrebbe dire collasso immediato della P.A (guarda Alitalia come è finita a furia di mettere 15 dipendenti a fare il lavoro di uno). Abolizione del precariato=disoccupazione.
questi problemi di precariato e disoccupazione (anche se sembra un controsenso) esistono solo nei paesi in cui il lavoro non è libero. Col ***** che le aziende pensano ad assumere se poi si devono tenere la gente anche se non fa nulla. Il lavoro libero è il futuro, altro che abolizione del precariato.
questi problemi di precariato e disoccupazione (anche se sembra un controsenso) esistono solo nei paesi in cui il lavoro non è libero. Col ***** che le aziende pensano ad assumere se poi si devono tenere la gente anche se non fa nulla. Il lavoro libero è il futuro, altro che abolizione del precariato.
Il problema è ricordarsi sempre che il rapporto datore di lavoro-prestatore di lavoro,è e sempre sarà un rapporto di potere a svantaggio del secondo.Quindi ben vengano strumenti che permettono una più ampia occupazione,ma non bisogna spogliarli di determinate garanzie che permettano al lavoratore di trovare nel lavoro(in qualunque forma esso venga prestato) un mezzo con il quale vivere una vita dignitosa.
Poi basta pensare a come oggi sono utilizzate le forme contrattuali "nuove",come il lavoro a progetto..utilizzato per assumere i ragazzi nei call center
E bisogna anche tener conto che certi strumenti,come il contratto di co.co.co,esistono dagli anni '50,e sono le nuove dinamiche economiche a mutarne l'utilizzo.Bisogna regolamentarne l'uso.
Un problema di cui per esempio nessuno si occupa è la mancata attuazione dell'art 39 cost.ita. riguardo i contratti collettivi.Magari se gabriele legge,mi piacerebbe sapere la sua opinione.
La competività a livello di costo del lavoro dei paesi nuovi industrializzati,e quindi la determinazione del *dove* e *come* fare concorrenza.
Il problema del lavoro sommerso.
I parametri dell'UE da rispettare.
Etc etc.
Per non parlare degli innumerevoli crack che si annunciano all'orizzonte.
Bisognerebbe fronteggiare questi problemi,secondo me,e non pensare di poter dare a tutti un salario fisso o un posto a tempo indeterminato,cosa che ormai è anacronistica.
Presidente siamo con Te,
meno male che Silvio muore.
Direi che stando nella UE i margini di manovra sono esigui. Qualunque seria e profonda riforma economica, dal maximum dei prezzi, alla svalutazione forzosa del'euro, a politiche protezionistiche sono, di fatto, impossibili. Sul versante politico un presidenzalismo forte, con riduzione ad uno solo dei rami del parlamento e a 1/3 del totale dei parlamentari sarebbe un minimo segno di novità.
In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte. ma_75@bodyweb.com
Direi che stando nella UE i margini di manovra sono esigui. Qualunque seria e profonda riforma economica, dal maximum dei prezzi, alla svalutazione forzosa del'euro, a politiche protezionistiche sono, di fatto, impossibili. Sul versante politico un presidenzalismo forte, con riduzione ad uno solo dei rami del parlamento e a 1/3 del totale dei parlamentari sarebbe un minimo segno di novità.
Presidente siamo con Te,
meno male che Silvio muore.
.Quindi ben vengano strumenti che permettono una più ampia occupazione,ma non bisogna spogliarli di determinate garanzie che permettano al lavoratore di trovare nel lavoro(in qualunque forma esso venga prestato) un mezzo con il quale vivere una vita dignitosa.
Poi basta pensare a come oggi sono utilizzate le forme contrattuali "nuove",come il lavoro a progetto..utilizzato per assumere i ragazzi nei call center
E bisogna anche tener conto che certi strumenti,come il contratto di co.co.co,esistono dagli anni '50,e sono le nuove dinamiche economiche a mutarne l'utilizzo.Bisogna regolamentarne l'uso
Sai qual'è una delle tante cose assurde? Che le forme di occupazione cosiddette "flessibili", in altri paesi europei, hanno apportato notevoli miglioramenti all'economia complessiva di tali paesi, mentre qui hanno solo creato precariato, hanno contratto la domanda e abbassato la produttività e quindi azzerato la crescita.
Quindi non credo sia il part-time o il tempo indeterminato le cause di tutti i mali, bensì è il contesto economico ma soprattutto istituzionale italiano che fa acqua da tutte le parti...
Checco sei un sognatore,ricordati che siamo nell'UE e i prezzi non si possono calmierare come sotto Dioleziano. Stpendi minimi a 1250 euro vorrebbe dire collasso immediato della P.A (guarda Alitalia come è finita a furia di mettere 15 dipendenti a fare il lavoro di uno). Abolizione del precariato=disoccupazione.
Ciao gabri,ma un Decreto Legge data la situazione grave che c è in italia nn si può fare?
siamo a un passo dalla recessione.l economia è ferma anche perche lo sono gli stipendi e la gente nn spende piu.nn si risale piu cosi.I politici sanno che siamo in un vicolo cieco
9-7-2006 CAMPIONI DEL MONDOOOOOOO!!!!!!!
viola forever
"Il successo altrui non deve essere vissuto come un insuccesso nostro-prima regola per imparare a vivere"
Sai qual'è una delle tante cose assurde? Che le forme di occupazione cosiddette "flessibili", in altri paesi europei, hanno apportato notevoli miglioramenti all'economia complessiva di tali paesi, mentre qui hanno solo creato precariato, hanno contratto la domanda e abbassato la produttività e quindi azzerato la crescita.
Quindi non credo sia il part-time o il tempo indeterminato le cause di tutti i mali, bensì è il contesto economico ma soprattutto istituzionale italiano che fa acqua da tutte le parti...
cosa intendi per contesto istituzionale?
Quando ti riferisci ad altri paesi europei in cui la flessibilità ha migliorato l'economia,a quali paesi ti riferisci?
A parte questo,imputare solamente al precariato l'azzeramento della crescita italiana mi pare esagerato,francamente.
La flessibilità è uno strumento,sta alle imprese utilizzarlo nella maniera corretta per l'interesse comune(quindi profitti ma anche dignità del lavoratore) e allo stato regolamentarne l'uso per difendere chi parte dalla posizione di svantaggio(il lavoratore).
Certo,se l'Italia vuole rilanciare l'economia delocalizzando le aziende e tirando la corsa con la cina e l'india sul prezzo del lavoro,non c'è contratto che tenga.
Le strategie di politica economica italiana si trovano sempre di fronte al problema dell'enorme debito pubblico,degli interessi annuali (70 mld di euro) connessi.Per non parlare della produttività a livelli bassissimi,del lavoro nero,del sistema educativo che nelle statistiche precipita sempre più..
Quindi è vero,non è certo il part time il male assoluto,ma d'altra parte è innegabile che oggi il lavoratore italiano sia uno dei meno pagati in europa (a parità di qualifiche ovviamente),con un posto per di più instabile,e ciò porti con se diverse problematiche difficilmente risolvibili se non agendo alla radice del problema.
Lo stato sociale che tanto è criticato dagli amanti delle teorie di mercato è invece molto forte nelle nazioni più ricche,come quelle nordiche,proprio per tutelare il lavoratore che non percepisce reddito regolare.
Presidente siamo con Te,
meno male che Silvio muore.
Ciao gabri,ma un Decreto Legge data la situazione grave che c è in italia nn si può fare?
siamo a un passo dalla recessione.l economia è ferma anche perche lo sono gli stipendi e la gente nn spende piu.nn si risale piu cosi.I politici sanno che siamo in un vicolo cieco
un decreto legge per fare cosa checco??
Presidente siamo con Te,
meno male che Silvio muore.
cosa intendi per contesto istituzionale?
Quando ti riferisci ad altri paesi europei in cui la flessibilità ha migliorato l'economia,a quali paesi ti riferisci?
A parte questo,imputare solamente al precariato l'azzeramento della crescita italiana mi pare esagerato,francamente.
La flessibilità è uno strumento,sta alle imprese utilizzarlo nella maniera corretta per l'interesse comune(quindi profitti ma anche dignità del lavoratore) e allo stato regolamentarne l'uso per difendere chi parte dalla posizione di svantaggio(il lavoratore).
Certo,se l'Italia vuole rilanciare l'economia delocalizzando le aziende e tirando la corsa con la cina e l'india sul prezzo del lavoro,non c'è contratto che tenga.
Le strategie di politica economica italiana si trovano sempre di fronte al problema dell'enorme debito pubblico,degli interessi annuali (70 mld di euro) connessi.Per non parlare della produttività a livelli bassissimi,del lavoro nero,del sistema educativo che nelle statistiche precipita sempre più..
Quindi è vero,non è certo il part time il male assoluto,ma d'altra parte è innegabile che oggi il lavoratore italiano sia uno dei meno pagati in europa (a parità di qualifiche ovviamente),con un posto per di più instabile,e ciò porti con se diverse problematiche difficilmente risolvibili se non agendo alla radice del problema.
Lo stato sociale che tanto è criticato dagli amanti delle teorie di mercato è invece molto forte nelle nazioni più ricche,come quelle nordiche,proprio per tutelare il lavoratore che non percepisce reddito regolare.
Analisi perfetta. Aggiungo un altro problema. In Italia c'è un evidente fenomeno di inflazione del titolo di studio, con conseguente perdita di valore dello stesso. Statisticamente è provato che la rendita dei titoli non è più quella di 10 anni fa. In parole povere il mercato dell'istruzione e quello del lavoro seguono due vie inconciliabili. Da una parte sempre più laureati iperspecializzati, dall'altra posti che richiedono poca competenza, con stipendi conseguenti.
In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte. ma_75@bodyweb.com
Analisi perfetta. Aggiungo un altro problema. In Italia c'è un evidente fenomeno di inflazione del titolo di studio, con conseguente perdita di valore dello stesso. Statisticamente è provato che la rendita dei titoli non è più quella di 10 anni fa. In parole povere il mercato dell'istruzione e quello del lavoro seguono due vie inconciliabili. Da una parte sempre più laureati iperspecializzati, dall'altra posti che richiedono poca competenza, con stipendi conseguenti.
Ecco perchè ho citato tra le problematiche economiche il nostro sistema di istruzione.Pochi comprendono come sia da questo che tutto parte.E oggi fare una riforma scolastica vuol dire fare il 3+2 piuttosto che il quadriennale,o chiamare le scuole superiori scuole del secondo ciclo,o cose del genere.Con l'unico risultato di creare confusione,aumentare i costi senza ottenere alcun miglioramente concreto,risultare ridicoli agli occhi dell'europa.
La parte in grassetto è particolarmente importante,e interessante.Sarebbe un ottimo argomento per un altro thread.
Presidente siamo con Te,
meno male che Silvio muore.
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