Costretta a vivere barricata in casa per paura di essere perseguitata. La sua unica colpa aver oltraggiato la religione islamica osando addirittura di intrattenersi in un locale pubblico con un collega a prendere un caffè. E' accaduto, sta accadendo a Yara, un incubo. E' una donna di nazionalità americana e saudita sorpresa mentre prendeva un caffè con un collega in uno Starbucks di Riad, in Arabia.
La donna, 37 anni, è madre di tre figli e lavora come manager di una società finanziaria. Ora teme per la sua stessa vita, perchè dove vive è inaccattabile un atto simile di promiscuità da parte delle donne con uomini che non siano consanguinei. Arrestato anche il collega reo come lei di "promiscuità". I due erano scesi nel locale pubblico situato sotto il loro ufficio perché era saltata l'elettricità e non potevano usare il computer.
Yara indossava il suo tradizionale soprabito nero e il velo in testa. Improvvisamente è stata bloccata e condotta in una centrale mutawwa, la polizia religiosa. La denuncia era stata effettuata tramite una telefonata anonima alla "Commissione per la promozione della virtù e la prevenzione del vizio" con la quale era stato denunciato l'oltraggio.
Yara è stata costretta a firmare una confessione con la quale ammetteva di aver violato la legge islamica, poi è stata spedita in carcere dove è stata maltrattata e trattenuta per sei ore. Finalmente è poi giunto in suo soccorso il marito siriano che l'ha tratta in salvo.
Oltre alle conseguenze legali Yara rischia ora per la sua stessa vita per via delle persecuzioni che potrebbero esserci nei suoi confronti. Il caso ha fatto subito il giro del Paese. Ora desidera tornare in Usa al più presto, dove al massimo se si vien visti bere un caffè in compagnia di un collega al massimo si può essere vittima di qualche pettegolezzo.
e c'è ancora molta gente che difende questi animali, i quali considerano le donne essere inferiori
La donna, 37 anni, è madre di tre figli e lavora come manager di una società finanziaria. Ora teme per la sua stessa vita, perchè dove vive è inaccattabile un atto simile di promiscuità da parte delle donne con uomini che non siano consanguinei. Arrestato anche il collega reo come lei di "promiscuità". I due erano scesi nel locale pubblico situato sotto il loro ufficio perché era saltata l'elettricità e non potevano usare il computer.
Yara indossava il suo tradizionale soprabito nero e il velo in testa. Improvvisamente è stata bloccata e condotta in una centrale mutawwa, la polizia religiosa. La denuncia era stata effettuata tramite una telefonata anonima alla "Commissione per la promozione della virtù e la prevenzione del vizio" con la quale era stato denunciato l'oltraggio.
Yara è stata costretta a firmare una confessione con la quale ammetteva di aver violato la legge islamica, poi è stata spedita in carcere dove è stata maltrattata e trattenuta per sei ore. Finalmente è poi giunto in suo soccorso il marito siriano che l'ha tratta in salvo.
Oltre alle conseguenze legali Yara rischia ora per la sua stessa vita per via delle persecuzioni che potrebbero esserci nei suoi confronti. Il caso ha fatto subito il giro del Paese. Ora desidera tornare in Usa al più presto, dove al massimo se si vien visti bere un caffè in compagnia di un collega al massimo si può essere vittima di qualche pettegolezzo.
e c'è ancora molta gente che difende questi animali, i quali considerano le donne essere inferiori
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