non ha proprio altro a cui pensare?
ROMA - È ancora bufera su Caos Calmo. Dopo Famiglia Cristiana anche il responsabile della Cei per la pastorale giovanile, don Nicolò Anselmi, critica la scena erotica del film tratto dal romanzo di Sandro Veronesi. E, in una lettera ai ragazzi che parteciperanno alla Gmg di Sydney, avanza la proposta di una sorta di obiezione di coscienza per professionisti seri come Nanni Moretti e Isabella Ferrari: rifiutino in futuro, suggerisce loro don Anselmi, di prestarsi a «girare scene erotiche volgari e distruttive».
«DELUSO» - «Da un bravo regista e coraggioso idealista come Moretti e da un volto sensibile e delicato come la Ferrari - scrive don Anselmi - mi sarei aspettato una scena romantica, soffusa, tenera, magari un momento d'amore aperto alla vita, ad un figlio». «I due attori fanno l'amore in piedi, vestiti, senza guardarsi in faccia: capisco - spiega don Anselmi - che la scena vada letta e inserita nel contesto del film, ma confesso che anch'io sono rimasto stupito e disturbato. Molte persone osservano che i consacrati non possono e non devono parlare di sessualità corporea perchè non la vivono. Mi sento di poter dire che noi la conosciamo e la stimiamo così bella e importante che ogni giorno la offriamo sull'altare, doniamo a Dio ed alla nostra comunità il nostro celibato, con fatica e con gioia. Per questo preghiamo per chi svaluta questi gesti».
«NANNI E ISABELLA, FATE OBIEZIONE» - «Sono convinto - scrive il sacerdote nella newsletter inviata ai ragazzi italiani che si preparano alla Giornata Mondiale della Gioventù di Sydney - che gli attori, gli uomini di spettacolo abbiano un grande impatto culturale e quindi una grande responsabilità educativa verso i giovani. Spesso sono i più deboli, i più poveri culturalmente ad essere segnati da questi cattivi insegnamenti e vengono travolti da fantasie erotiche che diventano dipendenza e sfociano nella violenza». Ecco dunque perché «sarebbe bello che qualcuno di questi professionisti facesse obiezione di coscienza e si rifiutasse di girare scene erotiche volgari e distruttive. Caro Nanni e cara Isabella - conclude don Anselmi - contiamo sulla vostra passione educativa».
ROMA - È ancora bufera su Caos Calmo. Dopo Famiglia Cristiana anche il responsabile della Cei per la pastorale giovanile, don Nicolò Anselmi, critica la scena erotica del film tratto dal romanzo di Sandro Veronesi. E, in una lettera ai ragazzi che parteciperanno alla Gmg di Sydney, avanza la proposta di una sorta di obiezione di coscienza per professionisti seri come Nanni Moretti e Isabella Ferrari: rifiutino in futuro, suggerisce loro don Anselmi, di prestarsi a «girare scene erotiche volgari e distruttive».
«DELUSO» - «Da un bravo regista e coraggioso idealista come Moretti e da un volto sensibile e delicato come la Ferrari - scrive don Anselmi - mi sarei aspettato una scena romantica, soffusa, tenera, magari un momento d'amore aperto alla vita, ad un figlio». «I due attori fanno l'amore in piedi, vestiti, senza guardarsi in faccia: capisco - spiega don Anselmi - che la scena vada letta e inserita nel contesto del film, ma confesso che anch'io sono rimasto stupito e disturbato. Molte persone osservano che i consacrati non possono e non devono parlare di sessualità corporea perchè non la vivono. Mi sento di poter dire che noi la conosciamo e la stimiamo così bella e importante che ogni giorno la offriamo sull'altare, doniamo a Dio ed alla nostra comunità il nostro celibato, con fatica e con gioia. Per questo preghiamo per chi svaluta questi gesti».
«NANNI E ISABELLA, FATE OBIEZIONE» - «Sono convinto - scrive il sacerdote nella newsletter inviata ai ragazzi italiani che si preparano alla Giornata Mondiale della Gioventù di Sydney - che gli attori, gli uomini di spettacolo abbiano un grande impatto culturale e quindi una grande responsabilità educativa verso i giovani. Spesso sono i più deboli, i più poveri culturalmente ad essere segnati da questi cattivi insegnamenti e vengono travolti da fantasie erotiche che diventano dipendenza e sfociano nella violenza». Ecco dunque perché «sarebbe bello che qualcuno di questi professionisti facesse obiezione di coscienza e si rifiutasse di girare scene erotiche volgari e distruttive. Caro Nanni e cara Isabella - conclude don Anselmi - contiamo sulla vostra passione educativa».
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