come si può far del male... anche moralmente.
da un paio di giorni ravvisavo il mio dolce amore con lo sguardo cupo, la tristezza la si leggeva chiaramente, non ravvisavo da ove poteva prevenire tal alienazione.
nel pomeriggio cercavo di carpire il suo sttato d'animo, tentavo con infinita dolcezza di entrare nel suo profondo.
ed ecco dopo vari tentativi lo sfogo; una sua pseudo amica fa delle illazioni su di me... rimango sconcertato quando mi proferisce delle argomentazioni profuse.
in parole, abbastanza meschine, la sua amica fa dei riferimenti dubbiosi sul mio status virile.
dice di me: il suo modo di vestire, con quelle camice aderenti che risaltano le forme del corpo, il suo modo di porsi, di parlare...calmo sereno... la sua costanza alla ricerca della forma fisica... mi fa pensare ad un gay.
la guardo con un infinita dolcezza, ilcuore per un attimo sobbalza al pensiero di quella sofferenza provata dalla mia cucciola, l'abbraccio e cerco di sciogliere in lei quel dolore,
forse causato da una leggerezza di discernere la malizia usata in quelle parole, forse enunciate con un acredine verso chi in quel momento o periodo prova una beatitudine costante.
però adesso mi fa male, un male che non si mostra all'esterno, per una malignità gratuita mia moglie ha sofferto.
adesso ho timore, si! timore di provar quell' angoscia che si insinua nei meandri più reconditi della mente... quell'afflizione di penare per un altro essere umano(in questo caso mia moglie).
è qualcosa di sconvolgente e doloroso che mai avevo provato, mi ha reso debole e fragile.
adesso vivo in una condizione di insicurezza emotiva mai sentita, ma nello stesso tempo ha ampliato la grandezza della mia sensibilità alla vita affettiva
da un paio di giorni ravvisavo il mio dolce amore con lo sguardo cupo, la tristezza la si leggeva chiaramente, non ravvisavo da ove poteva prevenire tal alienazione.
nel pomeriggio cercavo di carpire il suo sttato d'animo, tentavo con infinita dolcezza di entrare nel suo profondo.
ed ecco dopo vari tentativi lo sfogo; una sua pseudo amica fa delle illazioni su di me... rimango sconcertato quando mi proferisce delle argomentazioni profuse.
in parole, abbastanza meschine, la sua amica fa dei riferimenti dubbiosi sul mio status virile.
dice di me: il suo modo di vestire, con quelle camice aderenti che risaltano le forme del corpo, il suo modo di porsi, di parlare...calmo sereno... la sua costanza alla ricerca della forma fisica... mi fa pensare ad un gay.
la guardo con un infinita dolcezza, ilcuore per un attimo sobbalza al pensiero di quella sofferenza provata dalla mia cucciola, l'abbraccio e cerco di sciogliere in lei quel dolore,
forse causato da una leggerezza di discernere la malizia usata in quelle parole, forse enunciate con un acredine verso chi in quel momento o periodo prova una beatitudine costante.
però adesso mi fa male, un male che non si mostra all'esterno, per una malignità gratuita mia moglie ha sofferto.
adesso ho timore, si! timore di provar quell' angoscia che si insinua nei meandri più reconditi della mente... quell'afflizione di penare per un altro essere umano(in questo caso mia moglie).
è qualcosa di sconvolgente e doloroso che mai avevo provato, mi ha reso debole e fragile.
adesso vivo in una condizione di insicurezza emotiva mai sentita, ma nello stesso tempo ha ampliato la grandezza della mia sensibilità alla vita affettiva
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