In questi anni di permanenza su BW mi sono fatto una fama di mangiapreti... tuttavia vorrei , molto pacatamente, fare 2 riflessioni.
E' innegabile che i credenti e chi li guida cerchino di spingere i non credenti verso le loro convinzioni di fede, con mezzi che seppur leciti, politicamente sono scorretti. Da qui la commistione fede e politica ....con tuttociò che comporta: siamo forse l'unico paese al mondo la cui storia risulta fortemente intrecciata con quella della chiesa. La predicazione è diventato un mero strumento di potere, da parte della gerachia nei confronti del "popolo di Dio".
In nessu altro paese questo intreccio(stato e chiesa) è stato così condizionante(la ragione è palese, in Italia ospitiamo il Vaticano...)
E per concludere non ho difficoltà ad ammettere la sensazione di "fastidio" per la ripetitiva petulanza di chi si crede depositario della verità, di considerare inferiore intellettualemtne e spiritualmente chi non condivide lo stesso zelo religioso.
E' vero anche che considero la religione cattoica, in base a ciò che vedo: la "fede" sconfina spesso in superstizione, pregudizi, e luoghi comuni.
La mentalità che ne deriva ad ogni livello è fortemente regressiva e ciò ampiamente dimostrato dall'intervento politico della chiesa nello stato italiano.
Un ultima cosa: papa Wojtyla ha chiesto scusa per alcuni "episodi" in cui la chiesa non si è certo distinta per condotta morale e spirituale, ma non ha chiesto perdono per uttti gli episodi!
Questo per il semplice fatto che temeva di attestare che per secoli anzichè predicare pace amore, povertà, carità e quant'altro, non ha fatto altro che tradire sistematicamente il "messaggio divino" per continuare ad ingrassarsi, nella convizione ciò derivasse da un potere divino.
E' innegabile che i credenti e chi li guida cerchino di spingere i non credenti verso le loro convinzioni di fede, con mezzi che seppur leciti, politicamente sono scorretti. Da qui la commistione fede e politica ....con tuttociò che comporta: siamo forse l'unico paese al mondo la cui storia risulta fortemente intrecciata con quella della chiesa. La predicazione è diventato un mero strumento di potere, da parte della gerachia nei confronti del "popolo di Dio".
In nessu altro paese questo intreccio(stato e chiesa) è stato così condizionante(la ragione è palese, in Italia ospitiamo il Vaticano...)
E per concludere non ho difficoltà ad ammettere la sensazione di "fastidio" per la ripetitiva petulanza di chi si crede depositario della verità, di considerare inferiore intellettualemtne e spiritualmente chi non condivide lo stesso zelo religioso.
E' vero anche che considero la religione cattoica, in base a ciò che vedo: la "fede" sconfina spesso in superstizione, pregudizi, e luoghi comuni.
La mentalità che ne deriva ad ogni livello è fortemente regressiva e ciò ampiamente dimostrato dall'intervento politico della chiesa nello stato italiano.
Un ultima cosa: papa Wojtyla ha chiesto scusa per alcuni "episodi" in cui la chiesa non si è certo distinta per condotta morale e spirituale, ma non ha chiesto perdono per uttti gli episodi!
Questo per il semplice fatto che temeva di attestare che per secoli anzichè predicare pace amore, povertà, carità e quant'altro, non ha fatto altro che tradire sistematicamente il "messaggio divino" per continuare ad ingrassarsi, nella convizione ciò derivasse da un potere divino.
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