Cose nascoste

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  • girl on the moon
    Bodyweb Senior
    • Aug 2007
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    Originariamente Scritto da Stincu Visualizza Messaggio
    Non sapevo che si discutesse per fare i fighi . Che poi detto in un topic dove si discute di fantasmini e spiritelli......
    Bo,non lo so,in effetti non c'entrava granchè.

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    • LARRY SCOTT
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      I fantasmi non esistono, gli alieni si. Per l'equazione di Drake, esistono almeno 20 civiltà tecnologiche nella sola Via Lattea.
      Anche se vivono talmente distanti da noi che probabilmente non li raggiungeremo mai e viceversa.

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      • MikaelPROBass
        Inattivo
        • Feb 2007
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        Originariamente Scritto da LARRY SCOTT Visualizza Messaggio
        I fantasmi non esistono, gli alieni si. Per l'equazione di Drake, esistono almeno 20 civiltà tecnologiche nella sola Via Lattea.
        Anche se vivono talmente distanti da noi che probabilmente non li raggiungeremo mai e viceversa.
        "Dove sono tutti quanti? Se ci sono così tante civiltà evolute, perché non abbiamo ancora ricevuto prove di vita extraterrestre come trasmissioni di segnali radio, sonde o navi spaziali?".
        la risposta all'equazione di drake è il paradosso di Fermi

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        • LARRY SCOTT
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          Originariamente Scritto da MikaelPROBass Visualizza Messaggio
          "Dove sono tutti quanti? Se ci sono così tante civiltà evolute, perché non abbiamo ancora ricevuto prove di vita extraterrestre come trasmissioni di segnali radio, sonde o navi spaziali?".
          la risposta all'equazione di drake è il paradosso di Fermi



          Scommetto che l'hai letto qui

          Comunque è il contrario...l'equazione è la risposta al Paradosso...anche perchè una delle variabili dell'equazione è il tempo di sopravvivenza di una civiltà tecnologica

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          • MikaelPROBass
            Inattivo
            • Feb 2007
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            Originariamente Scritto da LARRY SCOTT Visualizza Messaggio
            http://media4.obspm.fr/pianeti-extra...-de-drake.html

            Scommetto che l'hai letto qui

            Comunque è il contrario...l'equazione è la risposta al Paradosso...anche perchè una delle variabili dell'equazione è il tempo di sopravvivenza di una civiltà tecnologica
            lo studio del paradosso e dell asserto fornisce le confutazioni dei fattori dell equazione di drake...e cmq non l ho letto da li...conoscevo il paradosso di fermi,è l equazione di drake che non conoscevo ad esser sicnero

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            • Matt10
              Bodyweb Senior
              • Jan 2008
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              • A casa di Vale/ Alla destra del maestro/ Dalla milf/ Creato in laboratorio/Aesthetic crew/JPP Team
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              questo vi può interessare
              Francia. Dichiarato morto, anziano torna alla vita all'obitorio dopo 24 ore. Ora dovrà dimostrare di essere vivo.....e cosi' ve ne sono molti altri nel mondo !

              Il fenomeno denominato Near-Death Experiences (NDE) oppure Stato di Pre-Morte (SPM) o Esperienze di Pre-Morte (EPM), solitamente si verifica nei soggetti che dopo aver avuto un trauma fisico che avrebbe dovuto portarli alla morte (a causa di arresto cardiaco spontaneo, di un grave incidente, o durante un intervento chirurgico) sono sopravvissuti. Moltissime di queste persone, in tali occasioni sono state dichiarate clinicamente morte, perchè oltre ad avere il battito cardiaco totalmente assente, non presentavano più alcuna attività cerebrale (EEG). Ciononostante, inspiegabilmente, dopo svariati minuti (a volte anche ore, vedi caso Rodonaia in “La pagina degli amputati), una volta tornati alla vita, riferiscono ai medici, agli infermieri, ai parenti e agli amici dei ricordi straordinari: mentre erano “clinicamente morti”, avevano continuato ad avere la percezione visiva e sonora di quello che stava accadendo attorno a loro ed anche in luoghi molto distanti da quello in cui era stato collocato il corpo. Più precisamente, una volta “risvegliati”, hanno descritto dettagliatamente quello che avevano fatto e detto i primi soccorritori e poi gli infermieri ed i medici, mentre tentavano di rianimarli, ed anche ciò che amici e parenti compivano, dicevano o pensavano, mentre si trovavano all’interno delle rispettive abitazioni o al lavoro.

              Negli ultimi trentacinque anni, a livello mondiale, l’interesse per queste esperienze in ambito scientifico è stato sollevato da Raymond A. Moody (precedentemente altri studiosi se ne erano occupati - in particolare Frankl e Potzel - mostrando però maggiore interesse nei confronti dell’evento morte e non per l’esperienza premortale), egli è ritenuto il massimo divulgatore degli studi sulle NDE. Moody fu il primo a raccogliere dati sulle NDE, rendendoli pubblici durante le sue conferenze e tramite i suoi libri; il primo libro, “La Vita Oltre La Vita”, è ancora oggi un testo fondamentale per tutti coloro che si sono occupati e si interessano del fenomeno. In “La Vita Oltre La Vita” Moody lanciò una sfida a tutti gli studiosi di medicina, a cui chiedeva di impegnarsi maggiormente nelle ricerche concernenti le esperienze vissute in punto di morte (Raymond Moody, è nato in Georgia nel 1944; nel 1969 si è laureato in Filosofia e successivamente in Medicina e in Psichiatria. Ha insegnato per tre anni etica, logica e filosofia del linguaggio alla East Carolina University. Ha anche insegnato Psicologia al Western Georgia State College di Carrollton, un istituto che ha un reparto di psicologia in cui si enfatizza lo studio del paranormale. Il Western Georgia State College, non ignora la terapia cognitiva, ma su volere del suo fondatore William Roll, sin dagli anni Sessanta organizza corsi sui fatti inspiegabili, tra essi vi sono corsi sull’astrologia, sulle esperienze di Pre-Morte, sui fantasmi, unitamente a quelli sull’ipnosi, sull’auto-ipnosi e sulla moderna psicoterapia sciamanica. Attualmente è titolare della Cattedra “Bigelow” per gli Studi sulla Coscienza di Las Vegas).

              Da allora molti studiosi si sono cimentati in questa ricerca e, mentre i non addetti ai lavori erroneamente pensano che essa sia relegata al pensiero esoterico o occultista, in realtà la questione è dibattuta soprattutto in ambito accademico e le rare volte che sono state prese in esame tesi esoteriche, lo si è fatto per invalidarle. I più agguerriti contro le tesi esoteriche sono i parapsicologi che, pur ammettendo l’esistenza di fenomeni paranormali, sono impegnati a cercarne le cause scientifiche per poterli riprodurre in laboratorio, seguendo i canoni della scienza empirica.

              FASI CARATTERISTICHE DEL FENOMENO NDE

              FASI CARATTERISTICHE DEL FENOMENO NDE
              Di seguito vengono descritti i vissuti (ovvero le esperienze soggettive, simili tra loro, dei soggetti che hanno sperimentato la NDE.) e che sono maggiormente tenuti in considerazione dai ricercatori di tutto il mondo che operano in ambito medico, farmacologico, psichiatrico, psicologico, psicofisiologico e parapsicologico.
              Per alcuni studiosi la presenza di uno o più di tali elementi è sufficiente per determinare la NDE, mentre per altri sono valide le fasi evidenziate dal test elaborato da Bruce Greyson.

              Sensazione della morte
              Molte persone non realizzano immediatamente che l’esperienza che stanno vivendo ha a che fare con la morte. Raccontano d’essersi trovate a fluttuare al di sopra del loro corpo, d’averlo guardato a distanza e d’avere improvvisamente provato paura e/o imbarazzo. In questa situazione arrivano a non riconoscere come proprio il corpo che vedono dall’alto, spesso la grande paura iniziale cede il posto alla chiara consapevolezza di quanto sta accadendo. Mentre si trovano in questo stato, le persone sono in grado di comprendere quello che medici ed infermieri si comunicano, anche se non hanno alcuna cultura medica, ma quando tentano di parlare con essi o con altre persone presenti, si rendono conto che nessuno riesce a vederli né a sentirli. Allora cercano di attirare l’attenzione dei presenti toccandoli, ma quando lo fanno, le loro mani passano direttamente attraverso il corpo del medico o infermiera.
              Dopo avere tentato di comunicare con gli altri, generalmente provano un maggiore senso della loro identità, e a questo punto la paura si trasforma in beatitudine, ed anche in comprensione.

              Senso di pace e assenza di dolore
              Finché la persona resta nel suo corpo può vivere un’intensa sofferenza, ma quando lo abbandona sopravviene un grande senso di pace e di assenza del dolore.

              Il tunnel
              Questa esperienza solitamente subentra dopo che è stata sperimentata quella dell’abbandono del corpo (fisico).
              La persona si trova di fronte ad un tunnel, oppure davanti ad un portale e si sente spinta verso le tenebre. Dopo avere attraversato questo spazio buio, entra in una luce splendente. Alcune persone invece di entrare nel tunnel dicono d’essere salite lungo una scalinata. Altri hanno affermato d’avere visto delle bellissime porte dorate, che indicano il passaggio in un altro regno. Alcuni soggetti hanno dichiarato che, nell’entrare nel tunnel, hanno sentito un sibilo o una specie di vibrazione elettrica oppure un ronzio. L’esperienza del tunnel non è una particolare scoperta degli attuali ricercatori, infatti già nel quindicesimo secolo, Hieronymus Bosch nel dipinto che ha per titolo “Visioni dell’aldilà:
              Il paradiso terrestre - L’Ascesa all’Empireo”, descrive quello che solitamente racconta chi ha vissuto una NDE.

              Gli Esseri di Luce
              Una volta superato il tunnel, generalmente la persona riferisce d’avere incontrato degli “esseri” che brillano di una stupenda luce, che permea ogni cosa e riempie il soggetto d’amore. In questa dimensione, luce e amore sono la stessa cosa; la luce è descritta come molto più intensa di qualsiasi altra conosciuta in Terra, non è accecante ma è calda, stimolante, viva.
              Oltre alla intensa luce, molte persone raccontano di avere incontrato amici o parenti (precedentemente deceduti) contraddistinti da corpi luminosi ed eterei; di avere visto bellissime scene pastorali e città fatte di luce la cui grandiosità è indescrivibile.
              In questa situazione la comunicazione non si svolge come al solito a parole, ma “telepaticamente”, è una comprensione immediata.

              Il Supremo Essere di Luce
              Dopo avere incontrato diversi esseri di luce, generalmente, la persona “clinicamente deceduta”, incontra un essere che definisce il “Massimo Essere di Luce”. Chi ha avuto un’educazione cristiana spesso lo identifica con Dio o Gesù; coloro che professano altre fedi lo chiamano Buddha o Allah. Gli atei riferiscono che non si tratta di Dio e neppure di Gesù, ma è un essere sacro. Tutte le persone dichiarano che si tratta di un essere che emana amore e comprensione assoluti. Quasi tutte le persone dicono di avere desiderato di restare per sempre con lui, desiderio che però non può essere soddisfatto e, solitamente, uno degli esseri di luce (parenti defunti ecc.) o il Massimo Essere di Luce, dopo che il soggetto ha riesaminato la sua intera vita, lo invita (o gli ordina) di rientrare nel suo corpo terreno.

              Visione panoramica della vita
              Quando ciò avviene non vi sono più contorni materiali, ma solo una visione panoramica a colori e a tre dimensioni, di ogni singola azione compiuta dal soggetto in stato di NDE, durante la vita. Solitamente questa situazione si verifica nella prospettiva di una terza persona, non si svolge nel tempo da noi conosciuto ma l’intera vita del soggetto è presente contemporaneamente. In questa condizione si rivedono le azioni buone e cattive compiute fino a quel momento, e si percepisce immediatamente l’effetto che esse hanno procurato sul prossimo. Durante tutto il tempo in cui il soggetto riesamina la sua vita, l’Essere di luce gli resta accanto, gli pone delle domande (ad esempio che cosa ha fatto di bene nella sua vita), l’aiuta a compiere la revisione e a sistemare (in prospettiva) tutti gli eventi della sua vita. Le persone che hanno vissuto una NDE si convincono che la cosa più importante della vita è l’amore, seguito (per la maggior parte di loro) dalla Conoscenza. Mentre i sopravvissuti rivedono i momenti della loro esistenza in cui hanno imparato qualcosa, l’Essere di luce sottolinea che, oltre all’amore, una delle cose che si può portare con sé al momento della morte è la conoscenza. Generalmente quando la persona torna in vita, ha un gran desiderio di approfondire le sue conoscenze intellettuali, spesso diventa un avido lettore anche se, nel suo recente passato, non amava studiare, oppure si iscrive a corsi che gli permettono di approfondire argomenti da lui mai prima trattati.

              Rapida ascesa al cielo
              Non tutte le persone che hanno vissuto una NDE fanno l’esperienza del tunnel, alcune invece raccontano d’essersi sentite fluttuare, di essere salite rapidamente al cielo e di aver visto l’universo dalla stessa prospettiva dei satelliti e degli astronauti.

              Riluttanza a tornare in vita
              L’esperienza di Pre-Morte è talmente piacevole che molte persone non vorrebbero tornare indietro e, spesse volte, sono molto adirate con i medici che le hanno fatte ritornare. E’ però una reazione momentanea e, solitamente dopo una settimana (anche se rimpiangono lo stato di beatitudine vissuto durante la NDE), sono felici d’avere avuto l’opportunità di continuare a vivere. La maggior parte delle persone riferisce che, se avesse dovuto pensare solo a se stessa, sarebbe rimasta nell’altra dimensione. Tutti dichiarano che sono ritornati per amore dei loro bambini oppure per i genitori o i coniugi.

              Differente percezione spazio - temporale
              Tutte le persone che hanno sperimentato l’esperienza di Pre-Morte raccontano che in quella dimensione il tempo è notevolmente compresso e assolutamente diverso da quello segnato dagli orologi; spesso viene descritto come l’esperienza o il senso dell’eternità. Durante la NDE, generalmente i confini imposti dallo spazio nella vita quotidiana scompaiono. Infatti, se la persona (ritenuta da medici ed infermieri morta) vuole recarsi in uno specifico posto, può farlo semplicemente pensando di esservi. Alcuni soggetti hanno riferito che, mentre si trovavano fuori dal corpo ed osservavano il lavoro svolto dai medici nella sala operatoria, se volevano vedere i loro parenti, era sufficiente che desiderassero spostarsi nella sala d’aspetto o raggiungere l’abitazione o il luogo in cui si trovavano.


              Uno studio sulla PRE morte
              Kevin Nelson dell'Università del Kentucky ha studiato 55 volontari che lo avevano già vissuto, confrontandoli con lecaratteristiche di altri 55 "normali" e pubblicando lo studio su Neurology di marzo 2006. Ha scoperto nei primi 55 una tendenza maggiore della media ad attivare le zone del cervello responsabili della fase REM che corrisponde a quella dei sogni. In questi, l'attivazione può accadere anche da svegli nel 60% dei casi, mentre nell'altro gruppo, è solo del 24%. Si è anche scoperto che piccole stimolazioni elettriche di una parte del cervello vicina all'orecchio destro, fanno partire l'esperienza di uscita dal corpo nelle persone predisposte.

              Commento NdR: Forse si è cercato di dimostrare che "chi ricorda" è un sognatore ?
              Mah per caso non significa semplicemente che chi ricorda ... ricorda veramente ?
              Che siano solo siano il frutto di un semplice meccanismo biochimico dell' encefalo, ci sembra poco credibile.
              Fonte: La Repubblica, 13/54/06

              In coma sentiva tutto !
              S. C. catanese di 38 anni, entra in coma per incidente 1' 11/2/03 che gli procura gravi lesioni cerebrali e si risveglia nel luglio 2005. In un'intervista, il fratello riporta le sue affermazioni:
              "I medici dicevano che non ero cosciente ed invece sentiva tutto. Dicevano che non ero in grado di avere sensazioni ma io sentivo e capivo tutto". Forse i medici non si rendono conto delle sensazioni del comatoso, come possono capire se un coma è irreversibile ?
              Fonte: Corriere della Sera, 5/10/05

              Resuscitato
              Dopo tre settimane bimbo esce dal coma a Palermo. Per i medici è un miracolo.
              Fonte: II Giornale, 8/10/06
              Originariamente Scritto da JPP
              eh ragazzo mio eh, li si li si, tu mi stai dando una soddifazione, discepolo mio
              Originariamente Scritto da JPP
              cosa genera la crescita? la crescita è generata dalla combinazione di esplosività associata al carico. Questo fa crescere
              Originariamente Scritto da Vale
              Se mi costruisce la piscina, andrò sotto casa a conoscerlo, lo amerò, lo vezzeggerò e gli darò 500 euro per andare a baldracche tutte le settimane...
              If a movement is totally safe, it is totally useless
              Followed by AlbertoGrazia

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              • master wallace
                Bodyweb Senior
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                Originariamente Scritto da LARRY SCOTT Visualizza Messaggio
                I fantasmi non esistono, gli alieni si. Per l'equazione di Drake, esistono almeno 20 civiltà tecnologiche nella sola Via Lattea.
                Anche se vivono talmente distanti da noi che probabilmente non li raggiungeremo mai e viceversa.

                Pura speculazione.
                contatto face book
                roberto moroni

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                • master wallace
                  Bodyweb Senior
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                  Originariamente Scritto da Matt10 Visualizza Messaggio
                  questo vi può interessare
                  Francia. Dichiarato morto, anziano torna alla vita all'obitorio dopo 24 ore. Ora dovrà dimostrare di essere vivo.....e cosi' ve ne sono molti altri nel mondo !

                  Il fenomeno denominato Near-Death Experiences (NDE) oppure Stato di Pre-Morte (SPM) o Esperienze di Pre-Morte (EPM), solitamente si verifica nei soggetti che dopo aver avuto un trauma fisico che avrebbe dovuto portarli alla morte (a causa di arresto cardiaco spontaneo, di un grave incidente, o durante un intervento chirurgico) sono sopravvissuti. Moltissime di queste persone, in tali occasioni sono state dichiarate clinicamente morte, perchè oltre ad avere il battito cardiaco totalmente assente, non presentavano più alcuna attività cerebrale (EEG). Ciononostante, inspiegabilmente, dopo svariati minuti (a volte anche ore, vedi caso Rodonaia in “La pagina degli amputati), una volta tornati alla vita, riferiscono ai medici, agli infermieri, ai parenti e agli amici dei ricordi straordinari: mentre erano “clinicamente morti”, avevano continuato ad avere la percezione visiva e sonora di quello che stava accadendo attorno a loro ed anche in luoghi molto distanti da quello in cui era stato collocato il corpo. Più precisamente, una volta “risvegliati”, hanno descritto dettagliatamente quello che avevano fatto e detto i primi soccorritori e poi gli infermieri ed i medici, mentre tentavano di rianimarli, ed anche ciò che amici e parenti compivano, dicevano o pensavano, mentre si trovavano all’interno delle rispettive abitazioni o al lavoro.

                  Negli ultimi trentacinque anni, a livello mondiale, l’interesse per queste esperienze in ambito scientifico è stato sollevato da Raymond A. Moody (precedentemente altri studiosi se ne erano occupati - in particolare Frankl e Potzel - mostrando però maggiore interesse nei confronti dell’evento morte e non per l’esperienza premortale), egli è ritenuto il massimo divulgatore degli studi sulle NDE. Moody fu il primo a raccogliere dati sulle NDE, rendendoli pubblici durante le sue conferenze e tramite i suoi libri; il primo libro, “La Vita Oltre La Vita”, è ancora oggi un testo fondamentale per tutti coloro che si sono occupati e si interessano del fenomeno. In “La Vita Oltre La Vita” Moody lanciò una sfida a tutti gli studiosi di medicina, a cui chiedeva di impegnarsi maggiormente nelle ricerche concernenti le esperienze vissute in punto di morte (Raymond Moody, è nato in Georgia nel 1944; nel 1969 si è laureato in Filosofia e successivamente in Medicina e in Psichiatria. Ha insegnato per tre anni etica, logica e filosofia del linguaggio alla East Carolina University. Ha anche insegnato Psicologia al Western Georgia State College di Carrollton, un istituto che ha un reparto di psicologia in cui si enfatizza lo studio del paranormale. Il Western Georgia State College, non ignora la terapia cognitiva, ma su volere del suo fondatore William Roll, sin dagli anni Sessanta organizza corsi sui fatti inspiegabili, tra essi vi sono corsi sull’astrologia, sulle esperienze di Pre-Morte, sui fantasmi, unitamente a quelli sull’ipnosi, sull’auto-ipnosi e sulla moderna psicoterapia sciamanica. Attualmente è titolare della Cattedra “Bigelow” per gli Studi sulla Coscienza di Las Vegas).

                  Da allora molti studiosi si sono cimentati in questa ricerca e, mentre i non addetti ai lavori erroneamente pensano che essa sia relegata al pensiero esoterico o occultista, in realtà la questione è dibattuta soprattutto in ambito accademico e le rare volte che sono state prese in esame tesi esoteriche, lo si è fatto per invalidarle. I più agguerriti contro le tesi esoteriche sono i parapsicologi che, pur ammettendo l’esistenza di fenomeni paranormali, sono impegnati a cercarne le cause scientifiche per poterli riprodurre in laboratorio, seguendo i canoni della scienza empirica.

                  FASI CARATTERISTICHE DEL FENOMENO NDE

                  FASI CARATTERISTICHE DEL FENOMENO NDE
                  Di seguito vengono descritti i vissuti (ovvero le esperienze soggettive, simili tra loro, dei soggetti che hanno sperimentato la NDE.) e che sono maggiormente tenuti in considerazione dai ricercatori di tutto il mondo che operano in ambito medico, farmacologico, psichiatrico, psicologico, psicofisiologico e parapsicologico.
                  Per alcuni studiosi la presenza di uno o più di tali elementi è sufficiente per determinare la NDE, mentre per altri sono valide le fasi evidenziate dal test elaborato da Bruce Greyson.

                  Sensazione della morte
                  Molte persone non realizzano immediatamente che l’esperienza che stanno vivendo ha a che fare con la morte. Raccontano d’essersi trovate a fluttuare al di sopra del loro corpo, d’averlo guardato a distanza e d’avere improvvisamente provato paura e/o imbarazzo. In questa situazione arrivano a non riconoscere come proprio il corpo che vedono dall’alto, spesso la grande paura iniziale cede il posto alla chiara consapevolezza di quanto sta accadendo. Mentre si trovano in questo stato, le persone sono in grado di comprendere quello che medici ed infermieri si comunicano, anche se non hanno alcuna cultura medica, ma quando tentano di parlare con essi o con altre persone presenti, si rendono conto che nessuno riesce a vederli né a sentirli. Allora cercano di attirare l’attenzione dei presenti toccandoli, ma quando lo fanno, le loro mani passano direttamente attraverso il corpo del medico o infermiera.
                  Dopo avere tentato di comunicare con gli altri, generalmente provano un maggiore senso della loro identità, e a questo punto la paura si trasforma in beatitudine, ed anche in comprensione.

                  Senso di pace e assenza di dolore
                  Finché la persona resta nel suo corpo può vivere un’intensa sofferenza, ma quando lo abbandona sopravviene un grande senso di pace e di assenza del dolore.

                  Il tunnel
                  Questa esperienza solitamente subentra dopo che è stata sperimentata quella dell’abbandono del corpo (fisico).
                  La persona si trova di fronte ad un tunnel, oppure davanti ad un portale e si sente spinta verso le tenebre. Dopo avere attraversato questo spazio buio, entra in una luce splendente. Alcune persone invece di entrare nel tunnel dicono d’essere salite lungo una scalinata. Altri hanno affermato d’avere visto delle bellissime porte dorate, che indicano il passaggio in un altro regno. Alcuni soggetti hanno dichiarato che, nell’entrare nel tunnel, hanno sentito un sibilo o una specie di vibrazione elettrica oppure un ronzio. L’esperienza del tunnel non è una particolare scoperta degli attuali ricercatori, infatti già nel quindicesimo secolo, Hieronymus Bosch nel dipinto che ha per titolo “Visioni dell’aldilà:
                  Il paradiso terrestre - L’Ascesa all’Empireo”, descrive quello che solitamente racconta chi ha vissuto una NDE.

                  Gli Esseri di Luce
                  Una volta superato il tunnel, generalmente la persona riferisce d’avere incontrato degli “esseri” che brillano di una stupenda luce, che permea ogni cosa e riempie il soggetto d’amore. In questa dimensione, luce e amore sono la stessa cosa; la luce è descritta come molto più intensa di qualsiasi altra conosciuta in Terra, non è accecante ma è calda, stimolante, viva.
                  Oltre alla intensa luce, molte persone raccontano di avere incontrato amici o parenti (precedentemente deceduti) contraddistinti da corpi luminosi ed eterei; di avere visto bellissime scene pastorali e città fatte di luce la cui grandiosità è indescrivibile.
                  In questa situazione la comunicazione non si svolge come al solito a parole, ma “telepaticamente”, è una comprensione immediata.

                  Il Supremo Essere di Luce
                  Dopo avere incontrato diversi esseri di luce, generalmente, la persona “clinicamente deceduta”, incontra un essere che definisce il “Massimo Essere di Luce”. Chi ha avuto un’educazione cristiana spesso lo identifica con Dio o Gesù; coloro che professano altre fedi lo chiamano Buddha o Allah. Gli atei riferiscono che non si tratta di Dio e neppure di Gesù, ma è un essere sacro. Tutte le persone dichiarano che si tratta di un essere che emana amore e comprensione assoluti. Quasi tutte le persone dicono di avere desiderato di restare per sempre con lui, desiderio che però non può essere soddisfatto e, solitamente, uno degli esseri di luce (parenti defunti ecc.) o il Massimo Essere di Luce, dopo che il soggetto ha riesaminato la sua intera vita, lo invita (o gli ordina) di rientrare nel suo corpo terreno.

                  Visione panoramica della vita
                  Quando ciò avviene non vi sono più contorni materiali, ma solo una visione panoramica a colori e a tre dimensioni, di ogni singola azione compiuta dal soggetto in stato di NDE, durante la vita. Solitamente questa situazione si verifica nella prospettiva di una terza persona, non si svolge nel tempo da noi conosciuto ma l’intera vita del soggetto è presente contemporaneamente. In questa condizione si rivedono le azioni buone e cattive compiute fino a quel momento, e si percepisce immediatamente l’effetto che esse hanno procurato sul prossimo. Durante tutto il tempo in cui il soggetto riesamina la sua vita, l’Essere di luce gli resta accanto, gli pone delle domande (ad esempio che cosa ha fatto di bene nella sua vita), l’aiuta a compiere la revisione e a sistemare (in prospettiva) tutti gli eventi della sua vita. Le persone che hanno vissuto una NDE si convincono che la cosa più importante della vita è l’amore, seguito (per la maggior parte di loro) dalla Conoscenza. Mentre i sopravvissuti rivedono i momenti della loro esistenza in cui hanno imparato qualcosa, l’Essere di luce sottolinea che, oltre all’amore, una delle cose che si può portare con sé al momento della morte è la conoscenza. Generalmente quando la persona torna in vita, ha un gran desiderio di approfondire le sue conoscenze intellettuali, spesso diventa un avido lettore anche se, nel suo recente passato, non amava studiare, oppure si iscrive a corsi che gli permettono di approfondire argomenti da lui mai prima trattati.

                  Rapida ascesa al cielo
                  Non tutte le persone che hanno vissuto una NDE fanno l’esperienza del tunnel, alcune invece raccontano d’essersi sentite fluttuare, di essere salite rapidamente al cielo e di aver visto l’universo dalla stessa prospettiva dei satelliti e degli astronauti.

                  Riluttanza a tornare in vita
                  L’esperienza di Pre-Morte è talmente piacevole che molte persone non vorrebbero tornare indietro e, spesse volte, sono molto adirate con i medici che le hanno fatte ritornare. E’ però una reazione momentanea e, solitamente dopo una settimana (anche se rimpiangono lo stato di beatitudine vissuto durante la NDE), sono felici d’avere avuto l’opportunità di continuare a vivere. La maggior parte delle persone riferisce che, se avesse dovuto pensare solo a se stessa, sarebbe rimasta nell’altra dimensione. Tutti dichiarano che sono ritornati per amore dei loro bambini oppure per i genitori o i coniugi.

                  Differente percezione spazio - temporale
                  Tutte le persone che hanno sperimentato l’esperienza di Pre-Morte raccontano che in quella dimensione il tempo è notevolmente compresso e assolutamente diverso da quello segnato dagli orologi; spesso viene descritto come l’esperienza o il senso dell’eternità. Durante la NDE, generalmente i confini imposti dallo spazio nella vita quotidiana scompaiono. Infatti, se la persona (ritenuta da medici ed infermieri morta) vuole recarsi in uno specifico posto, può farlo semplicemente pensando di esservi. Alcuni soggetti hanno riferito che, mentre si trovavano fuori dal corpo ed osservavano il lavoro svolto dai medici nella sala operatoria, se volevano vedere i loro parenti, era sufficiente che desiderassero spostarsi nella sala d’aspetto o raggiungere l’abitazione o il luogo in cui si trovavano.


                  Uno studio sulla PRE morte
                  Kevin Nelson dell'Università del Kentucky ha studiato 55 volontari che lo avevano già vissuto, confrontandoli con lecaratteristiche di altri 55 "normali" e pubblicando lo studio su Neurology di marzo 2006. Ha scoperto nei primi 55 una tendenza maggiore della media ad attivare le zone del cervello responsabili della fase REM che corrisponde a quella dei sogni. In questi, l'attivazione può accadere anche da svegli nel 60% dei casi, mentre nell'altro gruppo, è solo del 24%. Si è anche scoperto che piccole stimolazioni elettriche di una parte del cervello vicina all'orecchio destro, fanno partire l'esperienza di uscita dal corpo nelle persone predisposte.

                  Commento NdR: Forse si è cercato di dimostrare che "chi ricorda" è un sognatore ?
                  Mah per caso non significa semplicemente che chi ricorda ... ricorda veramente ?
                  Che siano solo siano il frutto di un semplice meccanismo biochimico dell' encefalo, ci sembra poco credibile.
                  Fonte: La Repubblica, 13/54/06

                  In coma sentiva tutto !
                  S. C. catanese di 38 anni, entra in coma per incidente 1' 11/2/03 che gli procura gravi lesioni cerebrali e si risveglia nel luglio 2005. In un'intervista, il fratello riporta le sue affermazioni:
                  "I medici dicevano che non ero cosciente ed invece sentiva tutto. Dicevano che non ero in grado di avere sensazioni ma io sentivo e capivo tutto". Forse i medici non si rendono conto delle sensazioni del comatoso, come possono capire se un coma è irreversibile ?
                  Fonte: Corriere della Sera, 5/10/05

                  Resuscitato
                  Dopo tre settimane bimbo esce dal coma a Palermo. Per i medici è un miracolo.
                  Fonte: II Giornale, 8/10/06
                  Tutte sciocchezze.Semplicemente non erano morti davvero.E il cervello aveva allucinazioni.
                  Nessun caso clinico di coma depasse' esiste.
                  Se il cervello e' morto e' morto.
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                  roberto moroni

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                    Originariamente Scritto da Matt10 Visualizza Messaggio
                    questo vi può interessare
                    Francia. Dichiarato morto, anziano torna alla vita all'obitorio dopo 24 ore. Ora dovrà dimostrare di essere vivo.....e cosi' ve ne sono molti altri nel mondo !

                    Il fenomeno denominato Near-Death Experiences (NDE) oppure Stato di Pre-Morte (SPM) o Esperienze di Pre-Morte (EPM), solitamente si verifica nei soggetti che dopo aver avuto un trauma fisico che avrebbe dovuto portarli alla morte (a causa di arresto cardiaco spontaneo, di un grave incidente, o durante un intervento chirurgico) sono sopravvissuti. Moltissime di queste persone, in tali occasioni sono state dichiarate clinicamente morte, perchè oltre ad avere il battito cardiaco totalmente assente, non presentavano più alcuna attività cerebrale (EEG). Ciononostante, inspiegabilmente, dopo svariati minuti (a volte anche ore, vedi caso Rodonaia in “La pagina degli amputati), una volta tornati alla vita, riferiscono ai medici, agli infermieri, ai parenti e agli amici dei ricordi straordinari: mentre erano “clinicamente morti”, avevano continuato ad avere la percezione visiva e sonora di quello che stava accadendo attorno a loro ed anche in luoghi molto distanti da quello in cui era stato collocato il corpo. Più precisamente, una volta “risvegliati”, hanno descritto dettagliatamente quello che avevano fatto e detto i primi soccorritori e poi gli infermieri ed i medici, mentre tentavano di rianimarli, ed anche ciò che amici e parenti compivano, dicevano o pensavano, mentre si trovavano all’interno delle rispettive abitazioni o al lavoro.

                    Negli ultimi trentacinque anni, a livello mondiale, l’interesse per queste esperienze in ambito scientifico è stato sollevato da Raymond A. Moody (precedentemente altri studiosi se ne erano occupati - in particolare Frankl e Potzel - mostrando però maggiore interesse nei confronti dell’evento morte e non per l’esperienza premortale), egli è ritenuto il massimo divulgatore degli studi sulle NDE. Moody fu il primo a raccogliere dati sulle NDE, rendendoli pubblici durante le sue conferenze e tramite i suoi libri; il primo libro, “La Vita Oltre La Vita”, è ancora oggi un testo fondamentale per tutti coloro che si sono occupati e si interessano del fenomeno. In “La Vita Oltre La Vita” Moody lanciò una sfida a tutti gli studiosi di medicina, a cui chiedeva di impegnarsi maggiormente nelle ricerche concernenti le esperienze vissute in punto di morte (Raymond Moody, è nato in Georgia nel 1944; nel 1969 si è laureato in Filosofia e successivamente in Medicina e in Psichiatria. Ha insegnato per tre anni etica, logica e filosofia del linguaggio alla East Carolina University. Ha anche insegnato Psicologia al Western Georgia State College di Carrollton, un istituto che ha un reparto di psicologia in cui si enfatizza lo studio del paranormale. Il Western Georgia State College, non ignora la terapia cognitiva, ma su volere del suo fondatore William Roll, sin dagli anni Sessanta organizza corsi sui fatti inspiegabili, tra essi vi sono corsi sull’astrologia, sulle esperienze di Pre-Morte, sui fantasmi, unitamente a quelli sull’ipnosi, sull’auto-ipnosi e sulla moderna psicoterapia sciamanica. Attualmente è titolare della Cattedra “Bigelow” per gli Studi sulla Coscienza di Las Vegas).

                    Da allora molti studiosi si sono cimentati in questa ricerca e, mentre i non addetti ai lavori erroneamente pensano che essa sia relegata al pensiero esoterico o occultista, in realtà la questione è dibattuta soprattutto in ambito accademico e le rare volte che sono state prese in esame tesi esoteriche, lo si è fatto per invalidarle. I più agguerriti contro le tesi esoteriche sono i parapsicologi che, pur ammettendo l’esistenza di fenomeni paranormali, sono impegnati a cercarne le cause scientifiche per poterli riprodurre in laboratorio, seguendo i canoni della scienza empirica.

                    FASI CARATTERISTICHE DEL FENOMENO NDE

                    FASI CARATTERISTICHE DEL FENOMENO NDE
                    Di seguito vengono descritti i vissuti (ovvero le esperienze soggettive, simili tra loro, dei soggetti che hanno sperimentato la NDE.) e che sono maggiormente tenuti in considerazione dai ricercatori di tutto il mondo che operano in ambito medico, farmacologico, psichiatrico, psicologico, psicofisiologico e parapsicologico.
                    Per alcuni studiosi la presenza di uno o più di tali elementi è sufficiente per determinare la NDE, mentre per altri sono valide le fasi evidenziate dal test elaborato da Bruce Greyson.

                    Sensazione della morte
                    Molte persone non realizzano immediatamente che l’esperienza che stanno vivendo ha a che fare con la morte. Raccontano d’essersi trovate a fluttuare al di sopra del loro corpo, d’averlo guardato a distanza e d’avere improvvisamente provato paura e/o imbarazzo. In questa situazione arrivano a non riconoscere come proprio il corpo che vedono dall’alto, spesso la grande paura iniziale cede il posto alla chiara consapevolezza di quanto sta accadendo. Mentre si trovano in questo stato, le persone sono in grado di comprendere quello che medici ed infermieri si comunicano, anche se non hanno alcuna cultura medica, ma quando tentano di parlare con essi o con altre persone presenti, si rendono conto che nessuno riesce a vederli né a sentirli. Allora cercano di attirare l’attenzione dei presenti toccandoli, ma quando lo fanno, le loro mani passano direttamente attraverso il corpo del medico o infermiera.
                    Dopo avere tentato di comunicare con gli altri, generalmente provano un maggiore senso della loro identità, e a questo punto la paura si trasforma in beatitudine, ed anche in comprensione.

                    Senso di pace e assenza di dolore
                    Finché la persona resta nel suo corpo può vivere un’intensa sofferenza, ma quando lo abbandona sopravviene un grande senso di pace e di assenza del dolore.

                    Il tunnel
                    Questa esperienza solitamente subentra dopo che è stata sperimentata quella dell’abbandono del corpo (fisico).
                    La persona si trova di fronte ad un tunnel, oppure davanti ad un portale e si sente spinta verso le tenebre. Dopo avere attraversato questo spazio buio, entra in una luce splendente. Alcune persone invece di entrare nel tunnel dicono d’essere salite lungo una scalinata. Altri hanno affermato d’avere visto delle bellissime porte dorate, che indicano il passaggio in un altro regno. Alcuni soggetti hanno dichiarato che, nell’entrare nel tunnel, hanno sentito un sibilo o una specie di vibrazione elettrica oppure un ronzio. L’esperienza del tunnel non è una particolare scoperta degli attuali ricercatori, infatti già nel quindicesimo secolo, Hieronymus Bosch nel dipinto che ha per titolo “Visioni dell’aldilà:
                    Il paradiso terrestre - L’Ascesa all’Empireo”, descrive quello che solitamente racconta chi ha vissuto una NDE.

                    Gli Esseri di Luce
                    Una volta superato il tunnel, generalmente la persona riferisce d’avere incontrato degli “esseri” che brillano di una stupenda luce, che permea ogni cosa e riempie il soggetto d’amore. In questa dimensione, luce e amore sono la stessa cosa; la luce è descritta come molto più intensa di qualsiasi altra conosciuta in Terra, non è accecante ma è calda, stimolante, viva.
                    Oltre alla intensa luce, molte persone raccontano di avere incontrato amici o parenti (precedentemente deceduti) contraddistinti da corpi luminosi ed eterei; di avere visto bellissime scene pastorali e città fatte di luce la cui grandiosità è indescrivibile.
                    In questa situazione la comunicazione non si svolge come al solito a parole, ma “telepaticamente”, è una comprensione immediata.

                    Il Supremo Essere di Luce
                    Dopo avere incontrato diversi esseri di luce, generalmente, la persona “clinicamente deceduta”, incontra un essere che definisce il “Massimo Essere di Luce”. Chi ha avuto un’educazione cristiana spesso lo identifica con Dio o Gesù; coloro che professano altre fedi lo chiamano Buddha o Allah. Gli atei riferiscono che non si tratta di Dio e neppure di Gesù, ma è un essere sacro. Tutte le persone dichiarano che si tratta di un essere che emana amore e comprensione assoluti. Quasi tutte le persone dicono di avere desiderato di restare per sempre con lui, desiderio che però non può essere soddisfatto e, solitamente, uno degli esseri di luce (parenti defunti ecc.) o il Massimo Essere di Luce, dopo che il soggetto ha riesaminato la sua intera vita, lo invita (o gli ordina) di rientrare nel suo corpo terreno.

                    Visione panoramica della vita
                    Quando ciò avviene non vi sono più contorni materiali, ma solo una visione panoramica a colori e a tre dimensioni, di ogni singola azione compiuta dal soggetto in stato di NDE, durante la vita. Solitamente questa situazione si verifica nella prospettiva di una terza persona, non si svolge nel tempo da noi conosciuto ma l’intera vita del soggetto è presente contemporaneamente. In questa condizione si rivedono le azioni buone e cattive compiute fino a quel momento, e si percepisce immediatamente l’effetto che esse hanno procurato sul prossimo. Durante tutto il tempo in cui il soggetto riesamina la sua vita, l’Essere di luce gli resta accanto, gli pone delle domande (ad esempio che cosa ha fatto di bene nella sua vita), l’aiuta a compiere la revisione e a sistemare (in prospettiva) tutti gli eventi della sua vita. Le persone che hanno vissuto una NDE si convincono che la cosa più importante della vita è l’amore, seguito (per la maggior parte di loro) dalla Conoscenza. Mentre i sopravvissuti rivedono i momenti della loro esistenza in cui hanno imparato qualcosa, l’Essere di luce sottolinea che, oltre all’amore, una delle cose che si può portare con sé al momento della morte è la conoscenza. Generalmente quando la persona torna in vita, ha un gran desiderio di approfondire le sue conoscenze intellettuali, spesso diventa un avido lettore anche se, nel suo recente passato, non amava studiare, oppure si iscrive a corsi che gli permettono di approfondire argomenti da lui mai prima trattati.

                    Rapida ascesa al cielo
                    Non tutte le persone che hanno vissuto una NDE fanno l’esperienza del tunnel, alcune invece raccontano d’essersi sentite fluttuare, di essere salite rapidamente al cielo e di aver visto l’universo dalla stessa prospettiva dei satelliti e degli astronauti.

                    Riluttanza a tornare in vita
                    L’esperienza di Pre-Morte è talmente piacevole che molte persone non vorrebbero tornare indietro e, spesse volte, sono molto adirate con i medici che le hanno fatte ritornare. E’ però una reazione momentanea e, solitamente dopo una settimana (anche se rimpiangono lo stato di beatitudine vissuto durante la NDE), sono felici d’avere avuto l’opportunità di continuare a vivere. La maggior parte delle persone riferisce che, se avesse dovuto pensare solo a se stessa, sarebbe rimasta nell’altra dimensione. Tutti dichiarano che sono ritornati per amore dei loro bambini oppure per i genitori o i coniugi.

                    Differente percezione spazio - temporale
                    Tutte le persone che hanno sperimentato l’esperienza di Pre-Morte raccontano che in quella dimensione il tempo è notevolmente compresso e assolutamente diverso da quello segnato dagli orologi; spesso viene descritto come l’esperienza o il senso dell’eternità. Durante la NDE, generalmente i confini imposti dallo spazio nella vita quotidiana scompaiono. Infatti, se la persona (ritenuta da medici ed infermieri morta) vuole recarsi in uno specifico posto, può farlo semplicemente pensando di esservi. Alcuni soggetti hanno riferito che, mentre si trovavano fuori dal corpo ed osservavano il lavoro svolto dai medici nella sala operatoria, se volevano vedere i loro parenti, era sufficiente che desiderassero spostarsi nella sala d’aspetto o raggiungere l’abitazione o il luogo in cui si trovavano.


                    Uno studio sulla PRE morte
                    Kevin Nelson dell'Università del Kentucky ha studiato 55 volontari che lo avevano già vissuto, confrontandoli con lecaratteristiche di altri 55 "normali" e pubblicando lo studio su Neurology di marzo 2006. Ha scoperto nei primi 55 una tendenza maggiore della media ad attivare le zone del cervello responsabili della fase REM che corrisponde a quella dei sogni. In questi, l'attivazione può accadere anche da svegli nel 60% dei casi, mentre nell'altro gruppo, è solo del 24%. Si è anche scoperto che piccole stimolazioni elettriche di una parte del cervello vicina all'orecchio destro, fanno partire l'esperienza di uscita dal corpo nelle persone predisposte.

                    Commento NdR: Forse si è cercato di dimostrare che "chi ricorda" è un sognatore ?
                    Mah per caso non significa semplicemente che chi ricorda ... ricorda veramente ?
                    Che siano solo siano il frutto di un semplice meccanismo biochimico dell' encefalo, ci sembra poco credibile.
                    Fonte: La Repubblica, 13/54/06

                    In coma sentiva tutto !
                    S. C. catanese di 38 anni, entra in coma per incidente 1' 11/2/03 che gli procura gravi lesioni cerebrali e si risveglia nel luglio 2005. In un'intervista, il fratello riporta le sue affermazioni:
                    "I medici dicevano che non ero cosciente ed invece sentiva tutto. Dicevano che non ero in grado di avere sensazioni ma io sentivo e capivo tutto". Forse i medici non si rendono conto delle sensazioni del comatoso, come possono capire se un coma è irreversibile ?
                    Fonte: Corriere della Sera, 5/10/05

                    Resuscitato
                    Dopo tre settimane bimbo esce dal coma a Palermo. Per i medici è un miracolo.
                    Fonte: II Giornale, 8/10/06
                    Tutte sciocchezze.Semplicemente non erano morti davvero.E il cervello aveva allucinazioni.
                    Nessun caso clinico di coma depasse' esiste.

                    Se il cervello e' morto e' morto.
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                      Pura speculazione.
                      Sarà....eppure gli astronomi sono molto sicuri di sè....






                      o forse sono semplicemente sognatori?

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                        Sarà....eppure gli astronomi sono molto sicuri di sè....






                        o forse sono semplicemente sognatori?
                        Sicuri di che? Non lo sa nessuno.
                        contatto face book
                        roberto moroni

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                          Sicuri di che? Non lo sa nessuno.
                          Sicuri dei loro numeri e calcoli....che purtroppo per ora restano solo tali

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                              Sarà....eppure gli astronomi sono molto sicuri di sè....






                              o forse sono semplicemente sognatori?
                              piu che altro gli astronomi si basano su un comune pensiero,ovvero "se l universo è cosi grande come può essere che noi siamo l unica specie intelligente che ci abita?",la domanda è piu che leggittima e statisticamente potrebbe anche sussistere,peccato che non ci siano i dati xstimare tale probabilita e l esperienza ad ora non ci ha fornito ancora prova tangibile che giustifichi l asserto,xcui come accadde xqualsiasi cosa non quantificabile ci si limita a darle una sussistenza empirica;fin ora non abbiamo avuto comunicazioni con un altra civiltà e non possiano sapere se effettivamente ci sia una specie intelligente oltre alla nostra ergo in base a qst considerazioni non possiamo che negare la frase detta all inizio del post

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                              • MikaelPROBass
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                                • Feb 2007
                                • 11422
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                                Sicuri dei loro numeri e calcoli....che purtroppo per ora restano solo tali
                                il problema è che nemmeno i fattori dell equazione di drake sono cosi "perfetti"...cmq ogn1 è libero di pensarla come vuole

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