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Ho appena terminato "Un rabbino parla con Gesù" di Jacob Neusner dove attraverso una disputa con Gesù il rabbino ebreo spiega perchè è impossibile per Israele accettare Cristo come Messia.
Comunque lo stesso autore critica il tentativo da parte israeliana di far passare Gesù come maestro o profeta ebreo, uno dei tanti, e in questo mi trova d'accordo:
O Cristo è quello inteso dai vangeli o altrimenti tutto il succeivo cristianesimo non regge come religione, se adora un semplice profeta.
C'è dunque da parte ebraica un tentativo da una parte lodevole di approfondire la figura del Cristo ma dall'altra un suo ridurne la portata.
Scusa Antonio, ma, indipendentemente dall'esistenza di dio o meno, cristiani o non cristiani, sembra proprio che la religione Cattolica sia quella più pregna di contraddizioni, se ne accorgono tutti, tranne che "certi italiani" ai quali è stato fatto il lavaggio del cervello mediatico/tradizionalista.
Scusa Antonio, ma, indipendentemente dall'esistenza di dio o meno, cristiani o non cristiani, sembra proprio che la religione Cattolica sia quella più pregna di contraddizioni, se ne accorgono tutti, tranne che "certi italiani" ai quali è stato fatto il lavaggio del cervello mediatico/tradizionalista.
c'è una cosa che non mi è mai stata chiara. attualmente , gli ebrei , come vedono il fatto di aver ucciso gesù !? lo rinnegano , hanno chiesto scusa , si sentono in imbarazzo , sono orgogliosi. insomma che posizione hanno preso ora come ora per giustificare quell'azione?
se nn sbaglio gli ebrei stanno aspettando ancora la venuta di Gesù..quindi aspettare la sua venuta significa ke x loro quello nn era Gesù...
Scusa Antonio, ma, indipendentemente dall'esistenza di dio o meno, cristiani o non cristiani, sembra proprio che la religione Cattolica sia quella più pregna di contraddizioni, se ne accorgono tutti, tranne che "certi italiani" ai quali è stato fatto il lavaggio del cervello mediatico/tradizionalista.
Visto che hai quotato il mio post per sottoporlo ad Antonio vorrei risponderti io volentieri;
C'è sempre ed in ogni religione una differenza tra ciò che viene confessato e la pratica come nell'arte tra l'Idea ed il suo Realizzarsi.
E' nelle cose umane e, mi ripeto, in tutte le religioni, non necessariamente solo nella cattolica.
Basarsi però sul comportamento "secolare" di un appartenente ad una religione per mostrarne la fallacità è un punto di partenza a mio avviso sbagliato:
Le religioni vanno giudicate per quel "quid" di necessario all'animo umano ed alle sue eterne domande ( chi siamo, dove andiamo, se c'è qualcosa dopo la morte e, nel caso, come comportarsi già qui, già ora per meritarla etc.), sono per così dire "sistemi filosofici" che solo sul piano speculativo possono essere rifiutati e non perchè qualcuno dei suoi appartenenti non attua ciò che professa.
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
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